Edizioni Lavoro: I grandi piccoli
Interno sindacale
Bruno Manghi
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 1995
pagine: 148
La crisi del sindacato è uno dei dati della più complessa crisi del sistema politico, una crisi che tocca sia i problemi che riguardano i ruoli tradizionali del sindacato (contrattazione e relazioni industriali) sia il rapporto con le istituzioni politiche, sia i problemi della rappresentanza degli interessi. Con i partiti è entrato in crisi anche il sindacato, nel senso che non riesce a esprimere gli interessi dei gruppi che facevano capo ad esso. In un processo di riforma non sono più utilizzabili i grandi ideali o gli impianti ideologici che hanno palesemente esaurito la loro forza di richiamo. Si arriverà solamente ad un assestamento a livelli più bassi?
Dialogo sulla solidarietà
Massimo Cacciari, Carlo Maria Martini
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 1995
pagine: 64
Quando i miti erediteranno la terra?
Dalmazio Mongillo, Sergio Quinzio
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 1995
pagine: 66
L'idea di fondo del libro è che solo la santità, nel senso evangelico, violento e scandaloso del termine, e cioè solo il differenziarsi dal mondo, nel modo più radicale, pur restando in esso, affinché sia il mondo a trasformarsi, è l'unica prospettiva politica che il cristianesimo deve far valere nel mondo. La prospettiva politica in cui si colloca il libro propugna una santità radicale, quotidianamente e dolorosamente recuperata. La ormai fatale distanza del mondo da Dio viene misurata col desiderio e col dolore. In quest'ottica, solo i poveri di spirito, i miti, gli assetati di giustizia, gli unici a essere consapevoli dell'inaccettabilità del male nel mondo e del bisogno di essere salvati, potranno avvicinare il mondo al Regno, affrettandone la venuta.
L'uno e il diverso. Per una nuova definizione del federalismo
Denis de Rougemont
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 1995
pagine: 50
"Ciò che si oppone coopera e dalla lotta dei contrari nasce la migliore armonia", diceva Eraclito nel VI secolo a.C. Il passo, citato dallo stesso de Rougemont, intende evidenziare la coerenza insita nel rapporto tra il pensiero dell'autore sul federalismo e la sua filosofia personalista. Fin dalle origini del pensiero occidentale l'Uno e il Diverso si oppongono. Ma opponendosi, per esistere hanno bisogno l'uno dell'altro, e ciascuno dei due non si realizza che attraverso l'altro. Il federalismo è visto come l'espressione politica dell'armonia che nasce dalla lotta creatrice fra l'uno e il molteplice, nel quadro del fallimento della politica centralizzatrice e unitaria dello Stato-nazione.
Il grande inquisitore
Fëdor Dostoevskij
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 1995
pagine: 100
"Il grande inquisitore" è un racconto allegorico inserito nei "Fratelli Karamazov", l'ultimo e più complesso romanzo di Dostoevskij. Il testo evoca situazioni e solleva problemi di grande attualità, primo fra tutti quello dell'armonia sociale ottenuta spesso a scapito delle vere libertà individuali, barattate in cambio di beni e sicurezze che troppi uomini vogliono più di ogni altra cosa: il Pane, il Miracolo, l'Autorità, la Comunione intorno a una sua propria fede e a una sua presunta superiorità su tutte le altre. Il racconto è preceduto da una saggio introduttivo di Paolo Tufari dal titolo "Sudditanza e fratellanza".
Sviluppo senza lavoro
Domenico De Masi
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 1994
pagine: 132
Le riflessioni del sociologo De Masi su un problema oggi molto sentito: lo sviluppo tecnologico crescente cui si accompagna un abbassamento del tasso di occupazione. Per la prima volta nella storia, afferma l'autore, lo sviluppo della scienza e dell'organizzazione ha accresciuto il benessere di gran parte dell'umanità, ma ha determinato anche una riduzione del lavoro disponibile. Due le alternative possibili: o una più equa distribuzione di ricchezza e di lavoro o il conflitto sociale. De Masi opta decisamente per la prima delle due strade, prospettando anche la suggestiva ipotesi di un mondo in cui la dignità dell'uomo, sganciata dal ruolo subordinato che egli svolge, sia finalmente legata alle sue capacità di crescita intellettuale e di civile convivenza.
Il lavoro debole. Oltre la società salariale
André Gorz
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 1994
pagine: 75
Tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, furono i sociologi francesi a proporre l'ipotesi di una drastica riduzione dell'orario di lavoro, poi travolta dall'efficientismo ipertaylorista proprio dell'organizzazione giapponese. Solo ora si è percepita la priorità di un modello sociale basato sull'alta tecnologia e sulla liberazione spinta del lavoro: la Jobless Growth (lo sviluppo senza lavoro) degli americani. La tesi sostenuta da Gorz in questo libro è che ormai il problema reale non è quello della produzione, ma quello dell'equa ripartizione sia della ricchezza sia del lavoro necessario a produrla.