Orthotes
Razionalità pratica e attenzione alla realtà. Prospettive contemporanee
Maria Silvia Vaccarezza
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 116
Il volume intende offrire un'esposizione sintetica di alcune delle trattazioni più significative della tematica delle virtù e della saggezza pratica di matrice aristotelica nel pensiero contemporaneo anglosassone, concentrandosi, in particolare, sul tema dell'attenzione nel pensiero di Iris Murdoch e nella sua ripresa da parte di Cora Diamond e, indirettamente, di Simone Weil. Grazie a quest'indagine, si cerca di evidenziare le ragioni per le quali la ripresa della saggezza pratica, delle sue valenze anche epistemologiche, e con essa del tema dell'attenzione assuma oggi un ruolo determinante nell'esperienza morale e nella riflessione su di essa. In generale, si intende suggerire che l'attenzione all'esperienza morale in atto permette di arricchire il discorso filosofico in etica, consentendo di passare da un discorso "breve", essenzializzato e quasi scarnificato al fine di trovare un punto minimale di contatto fra gli uomini in una società pluralistica, ad un discorso "lungo" di carattere narrativo che permetta un confronto certo rischioso, ma motivato e arricchente fra uomini che aderiscono anche a prospettive valoriali diverse.
Emancipazione/i
Ernesto Laclau
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 150
Cosa rimane del concetto di emancipazione così com'è stato formulato sin dall'Illuminismo in seguito ai cambiamenti negli assetti mondiali avvenuti alla fine del XX secolo? Ernesto Laclau risponde a questa domanda con una penetrante analisi sul tramonto delle ideologie totalizzanti, e sulle opportunità aperte dalla conseguente esperienza del decentramento. Eppure tramonto non significa rottura con il passato, bensì apertura a una sfida, quella di rimodulare le classiche categorie della teoria politica moderna, come quella, appunto, di "emancipazione". L'originale riflessione di Laclau sui "significanti vuoti" e sull'articolazione tra le classiche coppie concettuali "contingenza/necessità", "universalismo/particolarismo", ci prospetta nuove possibilità nel pensiero e nella prassi politica, come quella del progetto di una "democrazia radicale". Venire a patti con la nostra finitudine è la parola d'ordine della post-modernità, il segno dei nostri tempi è la fine del sogno di una società totalmente riconciliata con se stessa: ma questo, lungi dal rappresentare una prospettiva paralizzante, crea per la prima volta la possibilità di una concezione radicalmente politica della società.
Le ragioni del contingente. La saggezza pratica tra Aristotele e Tommaso d'Aquino
Maria Silvia Vaccarezza
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 356
Questo lavoro è diviso in due parti: una monografica in cui viene indagata l'autentica posizione aristotelica in merito allo statuto della phronesis e della conoscenza morale, e l'altra in cui si offre una nuova traduzione del VI libro della Sententia Libri Ethicorum, corredata da introduzione storico-filosofica. Nella parte monografica, si vuole combattere la caricatura che tratteggia lo Stagirita come un particolarista etico, e al contempo sfatare l'immagine di un Tommaso d'Aquino universalista etico, creatore di un impianto deduttivo che neutralizza la phronesis, trasformando la morale in una mera questione di deduzione a partire da principi immutabili. Sullo sfondo di tali interpretazioni si scorge una visione dicotomica per la quale da un lato vi è la ragione pratica, con la sua capacità inventiva e la sua percezione creativa ed autosufficiente, e dall'altro il polo universale, fatto di regole estrinseche all'agente. Ciò che questo lavoro vuole mostrare è l'erroneità di tale dicotomia, che non rende ragione della continua dialettica virtuosa tra universale e singolare, tra necessario e contingente, poli che, ben lungi dall'essere opposti, si sostengono ed alimentano a vicenda.
Debili postille. Lettere a Carmelo Vigna
Paolo Pagani
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 240
È questa una raccolta di lettere filosofiche indirizzate a Carmelo Vigna dai suoi allievi per proseguire la discussione sui molteplici aspetti della sua proposta teorica, che spazia dalle indagini di ontologia e metafisica, a quelle di epistemologia e antropologia filosofica, fino alle ricerche di etica fondamentale e applicata. Queste lettere, nella loro differenza di tema, di piglio e di stile, sono anche una meditazione sul tramandare e sul ricevere in eredità: tramandare e ricevere un sapere, ma anche il desiderio di dedicarsi ad esso riuscendo a tenere insieme sia l'amore per la cosa, sia la spregiudicatezza nell'interrogarla, sia la singolarità del proprio sentiero, sia i legami con coloro grazie a cui è possibile tracciarlo e seguirlo. E tra costoro, Vigna è il primo: ogni lettera lo testimonia. Lettere di: Paolo Bettineschi, Sara Brotto, Alessia Dal Bello, Bettina Faber, Riccardo Fanciullacci, Paola Filosa, Luca Grion, Gaia Nardilli, Paolo Pagani, Gianluigi Pasquale, Alberto Peratoner, Maddalena Pezzato, Francesco Saccardi, Leopoldo Sandonà, Teresa Scantamburlo, Gian Pietro Soliani, Alessandra Tonon, Fabrizio Turoldo, Giusi Venuti, Susy Zanardo, Giovanna Zucca.
Il campo di esperienza. Positività del sensibile e ricerca estetica in Galvano della Volpe
Piergiorgio Bianchi
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 160
Il campo di esperienza che Galvano della Volpe ha aperto nella filosofia italiana del Novecento non si chiude con la fine di una stagione culturale. Della Volpe si mostra fedele al progetto di una gnoseologia critica che delinea, almeno nei suoi tratti essenziali, fin dalle opere degli anni Trenta e Quaranta. Pur formatosi nell'ambito dell'attualismo, diviene ben presto sostenitore della positività del sensibile, che presenta come il versante rimosso di ogni filosofia idealistica. La ricerca intorno ai fondamenti della conoscenza si traduce, dopo l'adesione al marxismo, in una proposta estetica di ampio respiro al cui centro vi è la singolarità dell'oggetto artistico. Da filosofia del sensibile diviene gnoseologia delle arti. Della Volpe punta ad una fondazione razionale dell'estetica la quale integri le indicazioni sociologiche del marxismo con le acquisizioni della linguistica e della critica letteraria. L'estetica di della Volpe dichiara il proprio impianto aristotelico, precisandosi come teoria dei discorsi ed inducendo a riflettere sulla differenza tra pensiero filosofico (e scientifico) e linguaggio poetico.
Il resto indivisibile. Su Schelling e questioni correlate
Slavoj Žižek
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 292
L'elemento distintivo delle grandi opere del pensiero materialista, dal De rerum natura di Lucrezio, attraverso Il Capitale, e fino agli scritti di Lacan, è il loro carattere incompleto. I frammenti di "Le età del mondo di Schelling" appartengono a questa stessa categoria, con il loro reiterato tentativo di formulare un "inizio del mondo" come passaggio da un universo pre-simbolico del reale, caratterizzato dal movimento rotatorio delle pulsioni, all'universo del logos. L'originale opera di Schelling preannuncia sia la critica di Marx all'idealismo speculativo, sia la nozione propriamente freudiana di pulsione, cioè di impulso cieco alla ripetizione che mai può essere superato nel medium ideale (e simbolico) del linguaggio. Il resto indivisibile è una dettaglia analisi delle due opere in cui Schelling ha raggiunto l'apice della sua audacia speculativa, cioè le "Ricerche filosofiche sull'essenza della libertà umana" e le bozze di "Le età del mondo", esaminate in un serrato confronto con il pensiero di Hegel e lette attraverso gli strumenti di decifrazione concettuale messi a disposizione dalla teoria psicoanalitica di Lacan.
Religiosità senza dogmi. Ambiguità e prospetticità delle religioni storiche
Roberto Garaventa
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 304
Ha senso parlare di una "religiosità" costitutiva dell'uomo? Non è forse vero che ogni singolo individuo è strutturalmente "aperto" a un "orizzonte ultimo di senso" che, nel corso della storia, è stato definito in guise diverse: Divino, Eterno, Trascendenza, Bene? Le religioni storiche con i loro messaggi soterico-redentivi non sono, al pari delle utopie sociali con i loro ideali di giustizia, tentativi storicamente e culturalmente determinati di dar corpo e figura a tale esperienza del Divino, dell'Eterno, della Trascendenza, del Bene? E non è proprio alla luce di tale "orizzonte ultimo di senso" che la realtà naturale e umana, così come la conosciamo, ci appare tragicamente segnata da una negatività radicale, da un "male metafisico" irredimibile per buona volontà umana, di cui i singoli mali fisici, morali, sociali, psico-esistenziali non sono che la concreta manifestazione? Le religioni sono fenomeni profondamente ambigui, soprattutto laddove non accettano di riconoscere la prospetticità della loro verità e non operano in controtendenza rispetto alla logica crudele, impietosa ed egoistica del mondo.
Volontà e assenso. L'impossibilità di decidere che cosa credere
Riccardo Fanciullacci
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 532
Un'indagine sul rapporto tra il soggetto umano e la verità deve riconoscere un posto di rilievo all'atto di assenso e allo stato di credenza che ne consegue. Il presente lavoro prende la critica del volontarismo doxastico (cioè della tesi per cui è possibile decidere che cosa credere) come occasione per un'ampia indagine dei rapporti tra credenza, assenso, volontà, responsabilità, ragioni e verità. La prima parte è un'esplorazione fenomenologica che consente di familiarizzare con alcune nozioni e figure differenti: le situazioni di dubbio, la sospensione del giudizio, la struttura della ricerca e i suoi rapporti con i contesti epistemici, gli atteggiamenti affini, ma irriducibili all'assenso (l'assumere, l'ipotizzare, il tenere-come-se-fosse-vero). La seconda parte è un'indagine volta a mostrare l'impossibilità del controllo diretto dei propri atti d'assenso e dunque delle proprie credenze.
La pretesa del bene. Teoria dell'azione ed etica in Tommaso d'Aquino
Angelo Campodonico, Maria Silvia Vaccarezza
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 222
Da un lato al bene, ovvero a ciò che ci compie, non possiamo non tendere sempre, dall'altro il bene stesso esercita un'attrazione e una pretesa sulla nostra vita. Ecco perché, nella prospettiva di Tommaso d'Aquino, non c'è opposizione fra finalismo e normatività, e la domanda fondamentale della sua etica si può formulare così: quale bene è degno del nostro amore? Il volume, esito di un lungo lavoro di ricerca, espone in modo chiaro e sintetico il contenuto di testi estremamente ampi e articolati, e sconosciuti ai più. Esso mostra come il fondamentale presupposto antropologico dell'etica di Tommaso sia la stretta unità e sinergia, pur nella distinzione dei piani, di psiche e corporeità, razionalità speculativa e pratica, ragione e passioni, ragione e volontà, ragioni e motivazioni, materia e fine dell'azione, moralità e felicità, norma e virtù. Di qui il suo interesse in un'epoca in cui da molte parti si sente l'urgenza di superare nette divaricazioni, recuperando una concezione più unitaria dell'uomo e del suo agire.
Reincantare il mondo. Il valore spirito contro il populismo industriale
Bernard Stiegler
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 184
Reincantare il mondo incrocia coraggiosamente teorie diverse, come il processo di individuazione di Simondon, la psicanalisi freudiana, certi aspetti della fenomenologia di Husserl, la grammatologia di Derrida e le riflessioni foucaultiane sugli hypomnémata, al fine di promuovere il valore spirito e contrastare il populismo industriale - ossia la dissociazione e la captazione dell'attenzione divenute sistema. Grazie a queste coordinate, Stiegler disegna una filosofia e un pensiero che devono ritornare ad essere forti, in un certo senso più del "pensiero forte". Si tratta di inventare l'industria del calcolo che impedisca di calcolare (sul)le esistenze - ma inventarla con gli strumenti digitali. Si tratta, in effetti, di reincantare il mondo, ossia di edificare i modi di sussistenza e di esistenza che sostengono l'altro piano, il piano delle consistenze, che è quello del canto - il canto di quelle Sirene senza le quali non c'è nulla".
Critica della prassi assoluta. Analisi dell'idealismo gentiliano
Paolo Bettineschi
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 164
Il volume analizza e discute l'idealismo di Giovanni Gentile incentrando la propria critica attorno al tema dell'assolutezza della prassi. La centralità di questo concetto consente che le critiche teoriche rivolte all'attualismo e alla sua logica passino senz'altro attraverso i risvolti delle istanze morali che avvolgono per intero la dottrina gentiliana. Anzi, è proprio nella soppressione della possibilità di distinguere la teoria (come orizzonte della presenza dei significati) dalla prassi (come dimensione della produzione della presenza) che il dialettismo attualistico può meglio essere decifrato e confutato, funzionalmente alla fondazione di una logica differente e in vista di un'idea della prassi umana non divinizzata in senso immanente perché, piuttosto, trascendentalmente aperta all'alterità che è presente e all'alterità che, pure, può trascendere infinitamente la stessa presenza.
Disegno dell'architettonica e teoria del semplice e del primo nella conoscenza filosofica e nella conoscenza matematica
Johann H. Lambert
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 672
L'Architettonica rappresenta il tentativo più imponente e più organico, compiuto nell'età moderna da Cartesio a Wolff, di fondare un'ontologia scientifica. Il metodo impiegato da Lambert è una sintesi tra l'assiomatica euclidea e l'arte combinatoria leibniziana. Come Euclide muove dallo spazio scomponendolo nei suoi elementi semplici (punti, linee, angoli, ecc.), così Lambert prende il primo e il semplice di ogni parte della conoscenza umana per darne una trattazione combinatoria e, in definitiva, per attuare quel progetto di una "matematica universale" che prima Cartesio e dopo Leibniz, sia pure in modo diverso, avevano cercato di realizzare.