Biblioteca dell'Immagine
Cronache di una casa chiusa
Rossella Menegato
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2025
pagine: 160
«Mai dimenticare da dove si viene...» È il tempo della Seconda guerra mondiale, del Fascismo, di una Italia arcaica, contadina, povera ed è un mondo a parte, quello di Amélie, Rosa, La Rossa, Maria, Bimba, Nerina, Giulia, Sophie e di tutte le altre ragazze… Un mondo di bisbigli, grida, sorrisi, lacrime, amore, odio, tenerezza e soprusi. Corpi generosi avvolti in sottili vestagliette, l'aroma delicato di violetta o il fresco profumo di agrumi che si mescolano all'odore balsamico della menta piperita e del pino mugo. Storie di un'umanità senza identità chiusa fra quattro mura. Infanzie violate, fame e disperazione, la guerra come sfondo e un'unica possibilità… rinunciare a sé stesse. Cronache di una casa chiusa racconta di un mondo ordinato dove le vite si intrecciano l'un l'altra, dove i ricordi si fanno memoria, dove presente, passato e futuro vengono annientati e condensati in un unico desiderio… sopravvivere. Il mondo delle Case di Tolleranza, paese dei balocchi per gli uomini e luogo d'infamia e di dolore per le donne. «Mai dimenticare da dove si viene. Siamo il frutto delle nostre esperienze. Belle e brutte. Noi siamo il nostro passato. Dimenticarlo vuol dire cancellare la memoria di chi si è, diventando così deboli e corruttibili».
Storia di Venezia dalle origini ai giorni nostri
Paolo Scandaletti
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2025
pagine: 384
La grande storia di una città unica al mondo, nata prima dalle mani di pescatori ex contadini e poi da profughi, in quella Laguna che la renderà inespugnabile. Case sull'acqua come non s'era mai visto: calli, campielli e poi palazzi sontuosi, una Piazza e una Basilica che tutto il mondo vede. Undici secoli di storia senza invasioni, un'originale Repubblica aristocratica, la ricchezza dal commercio sui mari, l'arte del governare e del bel vivere, diplomazia e burocrazia invidiate. Marinai, gondolieri e artigiani, dame e cortigiane, condottieri viaggiatori e mercanti, dogi e spioni; e poi pittura, architettura, teatro e musica immortali, feste e carnevali fanno grande questa città-stato. Tappa obbligata nel Grand Tour di ogni europeo illustre. L'unico a non rispettarne la grandezza e a non subirne il fascino è Napoleone, che la depreda oltraggiosamente e ne fa merce di scambio. Da Vienna è trattata con più riguardo, e con l'Italia riprende un po' faticosamente il suo cammino. Inventandosi il nuovo porto e la zona industriale, il Casinò e la Mostra del Cinema, la Biennale d'arte, un grande aeroporto e mille altre iniziative; richiama ancora scrittori e artisti, musicisti e poeti, insieme al bel mondo internazionale e frotte di turisti da ogni dove. Raccontando l'indispensabile di guerre e governanti, qui si vuol dar voce soprattutto ai personaggi piccoli e grandi che con la mente, il cuore e le mani hanno dato vita ad una storia ineguagliabile.
Andemo in Merica. Veneto e Friuli, un secolo e mezzo di emigrazione di massa
Francesco Jori
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2025
pagine: 272
Quando a partire eravamo noi. Andare all'altro mondo per non morire di fame in questo. Un secolo e mezzo fa, nel 1875, partiva dal Veneto e dal Friuli un fiume ininterrotto di povera gente, per lo più mezzadri e braccianti, diretti in larga misura oltre oceano, tra Brasile e Argentina: da allora e fino alla fine degli anni Sessanta del Novecento, più di cinque milioni di triveneti, a prezzo di sacrifici inauditi, hanno dovuto abbandonare la loro casa. Ma non le proprie radici: andandosene, hanno portato con sé i valori della loro terra, che ancor oggi le generazioni successive conservano gelosamente, fino a dar vita a una piccola grande Italia "di là del mare". Non a caso la città con il maggior numero di italiani al mondo non è né Roma né Milano, ma la brasiliana San Paolo. Andemo in Mericari costruisce una lunghissima storia fatta di faticose conquiste, che parte dagli sbarchi iniziali del 1875 e arriva ai nostri giorni. Dentro c'è non tutto ma di tutto: la miseria del Veneto e del Friuli dell'epoca; le false lusinghe con cui veniva arruolata la povera gente; il drammatico viaggio attraverso l'Atlantico; le condizioni proibitive; l'apporto determinante degli emigrati al benessere dei rispettivi Paesi, Brasile e Argentina in testa; ma anche il "taliàn" , la lingua mai dimenticata; le feste tradizionali; l'impronta triveneta di un'economia basata sul fai-da-te. E su tutto le moltissime storie di vita dei Veneti e dei Friulani.
Gorizia-Nova Gorica. Niente da dichiarare
Roberto Covaz
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2025
pagine: 250
Cade l'ultimo muro d'Europa. "Niente da dichiarare". Quante volte i goriziani, e non solo loro, che attraversavano il confine rispondevano così ai graniciari jugoslavi e ai finanzieri italiani nei controlli alla frontiera? La spesa in "Jugo" era una tappa obbligata: "oltre" era possibile acquistare carne, liquori e altra merce a prezzi inferiori rispetto in Italia. E poi si poteva fare il pieno di benzina risparmiando un bel po' di lire. Dal dicembre 2007 il confine non c'è più. E non serve più rispondere alla domanda "Cosa dichiara?" E mostrare il Lasciapassare, la mitica Prepustnica, il mini-passaporto che dai primi anni Cinquanta ha permesso di spostarsi di qua e di là della linea confinaria. Proprio nel dicembre 2007 è uscita la prima edizione del libro Niente da dichiarare andato subito esaurito. Ora viene riproposto in edizione aggiornata e ampliata in occasione di Go!2025, Capitale europea della Cultura. Un viaggio nella storia del confine tra personaggi, curiosità e riflessioni dai tempi della "Cortina di ferro" a un presente che a Gorizia e a Nova Gorica schiude un futuro europeo ricco di opportunità.
Vite di confine
Toni Capuozzo
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2024
pagine: 300
Ciò che state per leggere è il tentativo di raccontare un confine, quello tra Gorizia e Nova Gorića attraverso gli epitaffi di chi vi è nato o vi è morto, attraverso le vite di chi l'ha attraversata, amata oppure odiata, di chi ci si è trovato per caso e chi per destino. "Vite di confine" è una piccola antologia attorno all'Isonzo-Soča River, che in friulano si chiama Lusinç, Lisonz in bisiaco, nell'isontino della foce, e che i tedeschi chiamavano Sontig. Il racconto di queste vite - e delle loro lapidi immaginarie - non comprende sempre i nomi più importanti, e non necessariamente i migliori: non è una piramide, né una scalinata come quella di Redipuglia, con il duca d'Aosta, comandante della Terza armata, in prima fila, i generali che gli fanno ala e gli altri centomila dietro. Quello che state per leggere è un lapidario alla rinfusa, dove nomi e gradi e talenti e maledizioni si confondono, senza confini.
Friulani eretici. Storia millenaria di disobbedienti irriducibili e bastiancontrari
Walter Tomada
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2024
pagine: 304
"I Furlani son irriducibili e bastiancontrari!" Storia millenaria di Friulani Eretici. C'è uno spettro che da secoli si aggira per il Friuli: è la vena eretica di un popolo che normalmente viene descritto come "salt, onest, lavoradôr", tutto d'un pezzo e sempre pronto alla cieca osservanza di regole e ruoli imposti da padroni rapaci. Ad essi ha fatto spesso gioco attribuirgli il ruolo di "sotàn", di suddito manzonianamente "disposto sempre all'obbedienza", e fiero della propria disciplina. Eppure, a ben guardare, gli "irriducibili" sono davvero tanti e attraversano tutte le epoche quasi ci fosse nei friulani un Dna bastiancontrario che affiora quando meno te lo aspetti o, meglio, quando la misura (del buon senso, della giustizia, della decenza) è colma. Tra di loro, ovviamente, ci sono state anche molte donne per cui essere eretiche spesso significava semplicemente voler essere libere. Il minimo comune denominatore della ribellione è il movente: l'autonomia di pensiero. Seguendo le tracce di coloro che si sono mossi lungo i secoli "in direzione ostinata e contraria", si può capire che il senso di indipendenza mentale insito in molti friulani è il sale di una terra che, se è rimasta fedele a se stessa, se ha forgiato e conservato una lingua millenaria, se ha saputo resistere alle onde del destino, a invasioni e catastrofi, lo deve proprio al suo sguardo divergente, spesso libero, uno sguardo friulano.
Sono nato a 78 anni
Vincenzo Lelleri Vanin, Donata Lelleri
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2024
pagine: 208
Questa è la storia intima e vera di Vincenzo, un bambino nato a Roma nel '40, abbandonato alla nascita e "figlio di nessuno", che da anziano, insieme a sua figlia, parte alla ricerca delle proprie radici. Intraprenderanno un viaggio da Pordenone a Roma che porterà, lei, a riscoprire un padre come non aveva mai conosciuto, e lui, a una completa trasformazione e rinascita. Alla fine del libro, fa da inquadramento a questo racconto un'appendice storica riguardante il tema dell'abbandono dei bambini, la maternità, i diritti della donna, e infine l'accoglienza dei minori. Tali tematiche sono viste attraverso il contesto sociale e politico dall'Ottocento ad oggi in Italia, con una particolare attenzione alla realtà locale friulana e veneta, oltre a quella romana.
Lino Zanussi. La grande biografia
Piergiorgio Grizzo, Carlo Sam
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2024
pagine: 256
Lino Zanussi, la grande biografia di un uomo divenuto in brevissimo tempo capitano d'industria, tra i più influenti dell'Italia del "miracolo economico", ma anche la storia di un ragazzino "nato e cresciuto" nella fabbrica di famiglia, figlio di quella generazione che passa dai campi agli stabilimenti, dalla mezzadria al salario fisso. Così, a Pordenone, un'officina che produce e ripara stufe a legna diventa in meno di vent'anni l'azienda padrona del mercato europeo degli elettrodomestici. Un miracolo nel miracolo, merito di un uomo coraggioso, infaticabile, visionario, che dà corpo a uno sviluppo industriale esponenziale, passando nel solo triennio 1965-1968 da seimila a tredicimila lavoratori. Una corsa inarrestabile, fino al tragico incidente aereo di San Sebastian. Lino Zanussi, un uomo che ha vissuto sempre con il piede sull'acceleratore, trasformando la sua azienda nella più compiuta rappresentazione del boom economico italiano.
I ragazzi della strada accanto
Marco Anzovino
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2024
pagine: 176
Oltre vent'anni sul fronte delle tossicodipendenze. L'odierna battaglia per l'indipendenza di tante ragazze e ragazzi che Marco Anzovino ha incontrato nella Comunità Terapeutica Villa Renata, a Lido di Venezia. Attraverso l'esperienza, ne ha tratto delle lezioni che emozionano e ci aiutano a riflettere sui comportamenti a rischio messi in atto da tanti adolescenti e spiegano come la tossicodipendenza sia cambiata. Sono cambiate le sostanze, le modalità di reperimento e assunzione, le motivazioni, i prezzi, i luoghi di spaccio. "Nello scendere agli inferi della retrocessione sociale ho sentito un'autenticità di verità e un attaccamento alla vita che non avevo mai provato nella mia, ho vissuto emozioni così potenti da destabilizzarmi, mi sono calato nella complessità dell'esistenza così profondamente da non sentirmi migliore di nessuno e mi sono reso conto che nel dolore più lacerante anch'io, un giorno, potrò chiedere aiuto senza vergognarmene. Perché ognuno ha le sue prigioni. Perché nessuno si salva da solo."
L'albero nel cortile. Una grande famiglia, la terra, la pianura
Gabriella Grassi
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2024
pagine: 144
"L'albero nel cortile" narra una vera e propria saga contadina, tra Ottocento e Novecento, che si svolge in quell'angolo di Bassa Friulana dove vive da secoli la famiglia Clementin. Una terra agra e complessa, teatro delle vicende dei quattro fratelli che incontriamo a Murusis una mattina di settembre del 1845. Miu, Pepi, Checo, e lo sfortunato Antòn, sono coloni dei conti Cassis; allo scadere del contratto si dividono andando a lavorare per possidenti diversi, senza però perdere il forte legame che li unisce. Le vicende dei Clementin corrono attraverso un secolo, mentre i loro gesti operosi si ripetono nei campi e nelle case, nei cortili e nelle stalle. Su di loro si abbattono le piaghe delle epidemie, come il colera del 1855, e delle guerre, come quella che nel 1914 porta i nipoti di Checo sui vari fronti, dall'Europa Orientale a Caporetto. E così l'emigrazione che segnerà un momento doloroso, eppure mitigato dal forte legame di appartenenza che continua a sostenere la famiglia. E poi la vita tra le mura di casa, dove suocere e nuore sembrano passarsi come un testimone la forza fisica e il calore umano, e una generosità verso chiunque chieda aiuto. Nel tempo, l'albero nel cortile diventa custode di avvenimenti e memorie in cui affiora una moltitudine variegata di umanità: possidenti collezionisti di reperti archeologici, un pittore veneto, un giornalista americano, e ancora parroci, "streghe", levatrici, carovane di circhi, eserciti in guerra e genti in cammino...
Storia di Trieste. Dalle origini ai nostri giorni
Nicolò Giraldi
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2024
pagine: 340
Trieste ha un fascino particolare, millenario. Punto di riferimento per un territorio che va dal Friuli all'Istria, si è formata migliaia di anni fa grazie ai primi insediamenti durante l'epoca dei castellieri e la successiva fondazione romana. Ma è soprattutto dal Libero Comune e dalla dedizione all'Austria del 1382 che Trieste assumerà un ruolo importante per gli Asburgo. È città di fondazione, come la descrive Elio Apih, che incontra il suo sviluppo a partire dal 1719, data che segna la proclamazione del porto franco da parte dell'imperatore Carlo VI. Trieste si espande, vengono interrate le saline e la città vive una stagione che molti storici hanno definito come la "golden age". Traffici, mercanti, confessioni religiose, forestieri, attività economiche e commerciali, imprese di tutto rispetto, un dialetto che ancora oggi sopravvive: nasce tutto in questo periodo, costruendo l'immagine della città che oggi conosciamo. Ma Trieste è anche il luogo dove nel Novecento molto si è sofferto. Dapprima con la fine dei sei secoli austriaci, successivamente con il cosiddetto Fascismo di confine, per arrivare alla Seconda guerra mondiale quando i Nazisti la inglobano nel territorio del Reich. La Risiera di San Sabba e la Foiba di Basovizza sono due immagini utilizzate per rappresentare il dolore del confine orientale. Sono anni che vedono formarsi la Questione di Trieste, il periodo del Governo Militare Alleato, e la seconda redenzione del 26 ottobre 1954. In questo volume trovano spazio storie personali, quelle degli intellettuali, di pellegrini e viandanti, uomini politici e scrittori, giornalisti ed avventurieri, uomini di chiesa, mecenati e semplici cittadini, come pure quelle lingue e quelle culture straniere che a Trieste non incutono alcun timore perché storicamente integrate. Doverosa la pagina dedicata all'anima slovena della città, e alle personalità legate al mondo dello sport, i poeti, gli operai, gli artisti, i profughi istriani, citando i lavori più importanti degli storici più brillanti e quelli più singolari prodotti dall'amore incondizionato verso questa città.
Storia di Palmanova dalle origini ai giorni nostri
Silvano Bertossi
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2024
pagine: 208
«Palmanova, città dell'utopia» Palmanova è una città-fortezza sorta alla fine del Cinquecento che rispecchia tutte le regole e i teoremi degli ingegneri e trattatisti del tempo. La sua è una geometrica forma di stella a nove punte e tutto a Palmanova è tre e multiplo di tre. Tre sono le porte d'ingresso alla città, sei le Piazzette di Sestiere, sei le strade radiali che partono dalla Piazza centrale che è esagonale. Una città dell'utopia. Studiata a tavolino e poi realizzata impegnando migliaia di braccia, carriaggi, macchine per costruire. Un lavoro immane che rimane a testimonianza ancora oggi, ad oltre quattrocento anni dalla fondazione. Un esempio di architettura militare citato in quasi tutti i testi di urbanistica italiani e stranieri. Palmanova, con decreto della Repubblica, è dichiarata Monumento nazionale, nel 1996. È inserita tra i Borghi più belli d'Italia, nel 2020. Palmanova entra nel 2017 a far parte dell'Unesco, come Patrimonio dell'umanità.