Aragno
Russia
Fëdor Dostoevskij
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
pagine: 195
L'idea di scrivere un «articolo sulla Russia», qualcosa di simile a un «pamphlet politico», ventilata da Dostoevskij già in una lettera del 1856, quando ancora scontava gli anni del confino come militare a Semipalatinsk, trova concretezza al suo ritorno a San Pietroburgo (fine dicembre 1859) proprio in Russia, un testo che doveva servire da «preambolo» a un ciclo di articoli sulla letteratura russa, nel quale parlare del suo paese in termini più generali dal punto di vista storico, politico e sociale. Il quadro che egli offre della Russia conserva ancora oggi una rilevante attualità perché continuamente vengono messe a confronto Russia ed Europa per sottolinearne le differenze ma anche per segnalarne la complementarità. «Noi russi abbiamo due patrie, la nostra Russia e l'Europa», avrebbe scritto in pagina del 1876 del suo Diario di uno scrittore. L'idea di fondo di Dostoevskij è quella di una compensazione reciproca delle due realtà di Oriente e Occidente, delle due anime presenti nell'Europa. La sua speranza è che anche l'europeo possa esprimere la stessa necessità della Russia, così come egli l'ha espressa per l'Europa e questo a partire da una reciprocità fatta non di stereotipi ma fondata sul rapporto, sulla comunicazione, sulla conoscenza e sul riconoscimento della necessità spirituale della integrazione di Russia e Occidente.
Profilo di Raffale Mattioli
Giovanni Malagodi
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Non esiste a tutt'oggi una biografia completa di Raffaele Mattioli (1895-1973), grande banchiere (dal 1933 amministratore delegato e dal 1960 presidente della Banca Commerciale Italiana) e uomo di cultura, soprattutto - ma non solo - attraverso la sua casa editrice, la Riccardo Ricciardi Editore. Giovanni Malagodi è stato per un ventennio il più stretto collaboratore di Mattioli, sin dal periodo cruciale del salvataggio della Comit durante la «grande crisi». Il suo Profilo di Raffaele Mattioli, al cui centro sta la costante ispirazione etico-civile del banchiere umanista, rappresenta quindi una testimonianza diretta e privilegiata, che spazia dai tempi della riorganizzazione della Comit al periodo cruciale del secondo conflitto mondiale e oltre, fino agli sviluppi del dopoguerra (Mediobanca) e degli anni Sessanta-Settanta. L'agile e organico saggio, qui riproposto, è apparso per la prima volta sulla rivista «Economia pubblica» nel 1982 ed è stato ristampato nel 1984 dalla Ricciardi, in edizione fuori commercio (oltre che in un volume collettaneo, promosso dalla citata rivista). A venticinque anni di distanza, questa è la prima edizione destinata ad un pubblico più vasto e ha quindi il sapore di un vero e proprio inedito.
Un giorno di guerra
Sonia Gentili
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Il tempo della realtà è un solo giorno, perché una sola occasione è data alla realtà, ed è un giorno di guerra: quella che i viventi combattono dalla nascita per restare vivi, le guerre storiche di ieri e di oggi, la guerra delle scelte e delle relazioni affettive. Da questo tempo reale, limitato e incessantemente dialettico, e in particolare dal conflitto tra oggetto e sguardo, nasce anche la poesia. Nella sezione Roma 1944 / 2024 il nano Elia di Piazza Armenia ucciso per sbaglio dalla contraerea è inventato, come è inventata la bambina che incontra il partigiano in Via Rasella. Lui, il partigiano, invece è esistito davvero: si tratta di Rosario Bentivegna, coraggioso esecutore dell'azione antitedesca che ebbe luogo in quella strada il 23 marzo 1944. L'espressione «ibn sharmuta» che ricorre nella poesia Soldati è l'insulto per eccellenza nel mondo arabo ("figlio di puttana"). Altre evidenti allusioni alla realtà contemporanea disseminate nel libro potranno essere facilmente colte dal lettore.
Écoutes et silences. Itinéraires musicaux et contrepoints littéraires
Ricciarda Belgiojoso
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
pagine: 232
In musica, le relazioni del suono con il silenzio, il rumore e la natura si rivelano chiavi di lettura sorprendenti per opere di compositori come Messiaen, Nono, Berio, Stockhausen, Sciarrino e altri ancora. Questa raccolta di scritti presenta vari approfondimenti in proposito, come a proporre una guida all'ascolto estesa della musica del nostro tempo. I testi, tratti da incontri svolti al Collège de France, alla Fondazione Cini e all'Università della Svizzera Italiana, comprendono tra gli altri una conversazione con Bruno Canino sul ruolo dell'interprete e due casi un po' speciali di grandi nomi della letteratura, Henri Michaux e Roland Barthes, che meno pubblicamente si dedicavano alla musica, con partiture finora inedite.
Scritti sul matrimonio
Erasmo da Rotterdam
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
pagine: 732
Nel volume sono pubblicati per la prima volta in edizione italiana, con testo latino a fronte, gli scritti di Erasmo da Rotterdam sul matrimonio, l'Encomium matrimonii (1518) e l'Institutio Christiani matrimonii (1526). La visione erasmiana risultò nuova e dirompente nel vivace dibattito coevo, e non solo. Il matrimonio, concepito come sacro vincolo, fu posto a fondamento della vita religiosa, sociale, politica, culturale della società. La famiglia divenne il primo vivaio di pietà e cultura, con la conseguente valorizzazione della donna. In considerazione della centralità dell'istituzione coniugale, Erasmo propose il divorzio in caso di dissoluzione del legame e l'abolizione del celibato sacerdotale, ma anche misure di controllo familiare ed ecclesiastico. Assunse così posizioni affini alla Riforma protestante e in parte anticipatrici del Concilio di Trento, mostrando ancora una volta l'originalità del suo pensiero. Le due opere, con la loro ampia trattazione, ne offrono un significativo compendio.
Storie di vita e di malaguerra. Diari di soldati del Risorgimento
Tommaso Salzotti
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Cinque diari contadini dell'Ottocento piemontese ci raccontano l'Italia attraverso le battaglie del Risorgimento, le feste popolari, le rovine di Pompei, la "pizzica" salentina, gli emigranti che "scendono in Francia con quattro cose in un sacco", gli applausi dei lombardi ai "fratelli piemontesi" e gli strambotti alla libertà che "passeggia maestosa a rallegrare le nostre contrade…". Partir soldato era per le famiglie contadine quasi la versione beffarda del tradizionale grand-tour dell'aristocrazia europea. Il servizio militare (anche per lunghi sette anni, come per Filippo Prandi) veniva calendarizzato non come un "rito di passaggio", ma come una condanna. Il male assoluto. Si partiva da casa come condannati e si entrava in un reggimento come gente da bastone. Per questi uomini-qualunque il diario era un esercizio di liberazione dalla realtà sporca di polvere e di paura: si entrava in un mondo disobbediente, senza gradi e senza ordini. Questi testi - pur straripanti di storpiature lessicali - fanno intravedere l'infanzia turbolenta e minacciosa delle filande piemontesi, i carusi siciliani, la guerra civile del brigantaggio meridionale ("dàgli addosso agli scomunicati piemontesi!"), l'Italia delle cento frontiere e "il corpo dissacrato" sui campi di battaglia… Le voci narranti dei soldati-contadini ci parlano ancora, come nelle veglie di un tempo.
Il terzo luogo. Il mio educatore Gabriele D'Annunzio
Fiorenza Palmerio Gancia
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Il Terzo Luogo è quel luogo, al di là dello spazio e del tempo, che custodiamo dentro di noi e che sperimentiamo quando, abbandonando il nostro ego, ci connettiamo con qualcosa di più grande che possiamo definire come il divino, la coscienza illimitata, Dio, il Brahman delle Upanishad, il nostro Sé superiore. Quando accediamo a questo spazio, luogo di salvezza e di guarigione, affrontiamo meglio le difficoltà della vita e troviamo una bussola che ci guida saggiamente nel nostro cammino.
Dante a tre voci. Lezioni Sapegno 2021
Teodolinda Barolini, John Took, Rossend Arqués
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Nel settecentesimo anniversario della morte di Dante, il Centro di Studi intitolato a Natalino Sapegno ha consacrato l'annuale Giornata dedicata al critico valdostano, autore di uno dei più celebri e apprezzati commenti alle tre cantiche, al nostro più grande poeta, inteso quale maestro dell'Europa intera. Come scrive Piero Boitani nella sua Premessa, Dante "è l'unico italiano che si trova in quel pantheon speciale, unico nel mondo occidentale, costituito da una trinità fatta di Omero, Dante appunto, e Shakespeare". In questa occasione così speciale sono stati conferiti tre Premi di storia letteraria Natalino Sapegno a non italiani che rappresentassero il meglio degli studi danteschi nel mondo occidentale di oggi: "Dante a tre voci" raccoglie il loro Dante e dà spazio, attraverso tre interventi d'eccezione, alla tradizione esegetica britannica, americana e catalana.
Di santi, diavoli e… «The yellow book» 1895-1896
Frederick Rolfe
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Nel 1894 Henry Harland, scrittore statunitense, autore di alcuni romanzetti di argomento ebraico di cui si è persa memoria, fonda la rivista «The Yellow Book» (1894-1897), destinata a diventare il periodico di riferimento del decadentismo inglese. Illustrata, fra gli altri, da Aubrey Beardsley, rappresentò una delle manifestazioni più tipiche dello spirito e del gusto del tempo. Il "giallo" del titolo lasciava presagire il carattere degli scritti che vi avrebbero trovato spazio, riferendosi all'usanza dei librai parigini di avvolgere in carta gialla i libri di argomento lascivo. Oltre a Oscar Wilde, numerosi scrittori di varia origine e tendenza, come Henry James, Max Beerbohm, George Moore, in talune poesie lo stesso Yeats, andato poi per altre e assai diverse vie, si mossero entro quest'atmosfera. All'elenco è da aggiungere Baron Corvo, pseudonimo di Frederick Rolfe, che contribuì alla rivista con una serie di racconti agiografici scherzosi appresi da un contadinello di nome Toto - da cui il titolo originale: Stories Toto told me - che qui presentiamo in prima edizione italiana
Il sacrificio dei re kazari
James George Frazer
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Questo saggio, che Frazer pubblicò nel 1917, solo due anni dopo Il ramo d'oro, ne riprende il tema portante del "re sacro" e del suo sacrificio, che il grande antropologo qui studia nella particolare forma di «monarchia limitata», che divenne istituzione permanente presso un popolo scomparso da tempo, il cui «nome - Frazer afferma - è ormai difficilmente noto se non agli studiosi dei sentieri secondari della storia»: i Kazari. Definiti da alcuni come la "tredicesima tribù d'Israele", per la loro conversione in massa alla religione ebraica, popolo seminomade - essi stessi si diedero il nome di Kazari, che proviene dal verbo in lingua turca "vagabondare" -, provenivano dalle steppe dell'Asia centrale, dal Mar Caspio, e per circa novecento anni diedero vita ad un vero e proprio impero di mezzo, che da essi prese il nome di Khazaria, situato tra i territori dell'Asia, il Medio Oriente musulmano e l'Impero bizantino. A caratterizzare la loro forma di Stato, il sacrificio rituale del loro re che, se falliva nel suo «mandato», e comunque, sempre, al termine di questo, veniva ritualmente ucciso.
Il bestiario celeste
Henry de Montherlant
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Nel 1941, su «Le Gerbe» e sulla «Nouvelle Revue Française», diretta da Pierre Drieu La Rochelle, apparve Le Solstice de juin, in cui Montherlant auspicava che i tedeschi - eredi ideali di Licinio sconfitto da Costantino - giungessero a far sventolare la «ruota solare» della bandiera nazionalsocialista su Notre-Dame de Paris, per instaurare un nuovo ordine. Se nella svastica, simbolo con i suoi quattro bracci dell'avvicendarsi stagionale, il grande scrittore vedeva la sua idea di «alternance», la sua multiforme personalità starebbe certo stretta nella rigida divisa del nazista; mentre il suo relativismo non declinò mai in forme di scetticismo soggettivo, come in Montaigne, Renan e Gide, ricordando più da vicino la filosofia alla base dell'I Ching. Tutti questi elementi convergono nel Bestiaire Céleste, in cui pure affermerà: «credo [all'astrologia] non credendoci, come faccio con tante altre cose».
Il caso Redureau
André Gide
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Il 30 settembre 1913, a Bas-Briacé, nella Charente Inferiore, il quindicenne Marcel Redureau massacra con un'accetta sette persone: quasi tutta la famiglia Mabit - presso la quale è a servizio - e la serva Marie Dugast. In tutto due adulti, tre bambini (di cui uno ancora in fasce), un'anziana e una ragazza. Il rapporto dei medici legali parlerà di membra sventrate, colonne vertebrali scomposte. Quali le ragioni di cotesta spaventosa carneficina? Il caso Redureau inaugurò nel 1930 la collana «Ne jugez pas», diretta da André Gide. Con questa collana, Gide si prefiggeva di scandagliare le terrae incognitae della psicologia umana a traverso la minuziosa, entomologica analisi di dossier giudiziari in cui i limiti del male e dell'imponderabile fossero palpabili. Di più: brucianti. L'intento era duplice: studiare embriologicamente i sentimenti umani, da una parte; e dall'altra, comprendere nonché decostruire quel macchinico funzionamento della Giustizia che - ieri siccome oggi - continua a dimostrarsi rotativa implacabile, imperturbata macina del frantoio universale della Storia.