Zandonai: I fuochi
Tua, Marguerite Yourcenar
Tiziano Colombi
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2014
pagine: 137
"Amatissimo André, cos'è quest'euforia che anima la città? Possibile che nessuno si accorga che sto male? Oggi sono acqua, zolfo, pineta di mare, papavero, tralcio di vite, fruscio di vento, spina di cardo, fiore viola di malva odorosa. Cosa me ne faccio di questa buona educazione, se non posso vivere liberamente i sentimenti? Eccomi ancora, col nuovo anno, a scrivere. Fanno male le ossa, tanto la passione stritola fino alle midolla. Come puoi ostinarti a respingermi? Non vedi la zampa ferita? È inutile che ti rifugi nei locali alla moda, che cerchi di scappare non appena mi vedi arrivare, confondendoti in mezzo alla folla. André sai che da quando provo questo sentimento, non m'importa niente dell'antico pudore giovanile. Le altre dicono che sei brutto, i tuoi lineamenti troppo femminili, ma per me sono il segno della bellezza, della tua intelligenza. Non esagerare però: anche l'arco, se è sempre teso, alla fine, si allenta. Io con quell'arco ti vorrei colpire e, costi quel che costi, ti devo avere. Non importa di quello che dicono gli amici, io non credo non ti piacciono le donne. Altrimenti, i baci roventi sarebbero stati un sogno? Tua, Marguerite".
Lo studente Gerber
Friedrich Torberg
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2013
pagine: 283
Il giovane Kurt Gerber continua a destreggiarsi tra due vite parallele, quella da alunno intelligente e ribelle e quella da romanziere inesperto che tenta di intrecciare il proprio destino con quello di Lisa, il suo grande amore. Ma quando, con l'approssimarsi dell'esame di maturità, il professore di matematica intraprende una crociata personale contro di lui, Kurt rimane schiacciato dall'angoscia per un'eventuale bocciatura. Il cortocircuito è violento e nel suo animo le equazioni differenziali iniziano a confondersi con l'immensità della costellazione di Orione, il viso di Lisa si sovrappone a quello dell'odiato professore e il candore dei suoi ideali viene macchiato dall'umiliazione. Lo sguardo di Friedrich Torberg svela la macchina mitologica che alimenta il sistema scolastico trasformando i professori in divinità e gli alunni in personaggi i cui piccoli gesti eroici si infrangono contro il potere costituito. Per questo "Lo studente Gerber" non è soltanto un thriller scolastico, ma anche l'immagine emblematica di ogni relazione fondata sulla coercizione e sul principio di autorità. Annoverato tra le grandi opere della letteratura austriaca del Novecento, ha suscitato gli apprezzamenti di Robert Musil e Max Brod che lo definì "uno sguardo chiaroveggente, vigile e visionario sulla globalità del nostro vivere, dove l'enigma scuola rappresenta, con tutte le complessità, il più grande enigma vita".
Melancolia della resistenza
László Krasznahorkai
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2013
pagine: 338
L'arrivo in piena notte di un circo che esibisce il corpo di una gigantesca balena diffonde un'ondata di gelo e di timori tra gli abitanti di una cittadina ungherese scossa da una catena di funesti accadimenti. Una schiera di misteriose figure sta per mettere a ferro e fuoco la città terrorizzata che rischia di sottomettersi a un grottesco Movimento per la Pulizia e l'Ordine. Su questo scenario si staglia una galleria di personaggi indimenticabili: la crudele signora Eszter, che architetta la sua avida scalata al potere e Valuska, eroe sfortunato con la testa fra le nuvole, la sola anima pura che si aggiri tra queste pagine. A questa situazione di catastrofe incombente László Krasznahorkai contrappone una macchina narrativa di stupefacente bellezza e profondità, una rappresentazione dell'apocalisse fondata sulla sproporzione e sull'allegoria, una scrittura infallibile che trascina il lettore in un vortice ammaliante. "Melancolia della resistenza" - da cui Béla Tarr ha tratto il film cult "Le armonie di Werckmeister", su sceneggiatura dello stesso Krasznahorkai - ha raccolto gli elogi di Imre Kertész, W.G. Sebald e Susan Sontag che ha definito il romanzo "un'anatomia della desolazione nella sua forma più spaventosa e un commovente manuale per resistere a quella desolazione".
I nuovi arrivati. La scuola dell'esilio. Volume 1
Lojze Kovacic
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2013
pagine: 295
Seduto nell'ultimo banco c'è un bambino che sembra avere una macchia di inchiostro in fronte. Avvicinandoci scopriamo invece due splendidi occhi scuri che osservano stupefatti e impertinenti gli stravolgimenti del mondo circostante. Se ne sta in disparte perché le parole della sua lingua madre non vengono comprese, mentre quelle della sua nuova patria gli si bloccano in gola come cubetti di pietra. A partire dai ricordi di quel "monello" straniato e taciturno - ma capace di regalare al lettore momenti di inaspettata tenerezza - Kovacic ha composto "I nuovi arrivati", una trilogia riconosciuta tra le più grandi opere della letteratura europea del Novecento. "La scuola dell'esilio", prima parte di quest'opera, raccoglie un flusso ininterrotto di visioni e frammenti che oscillano tra la magia della favola e la crudezza del reale, ricomponendo da una prospettiva inedita gli sconvolgimenti politici che investirono la famiglia Kovacic durante gli anni della Seconda guerra mondiale.
Litigando con il mondo
Ivo Andríc
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 152
Ambientati tra Sarajevo e Visegrad agli inizi del secolo scorso, i sette racconti di questa raccolta sono accomunati dalla giovane età dei loro protagonisti, invariabilmente chiamati a fare i conti con le difficoltà e i turbamenti della fase più cruciale dell'esistenza. E a confrontarsi per la prima volta con le evidenze di un mondo, quello degli adulti, che ancora non conoscono, e che si rivela loro alternando l'incanto della scoperta al dolore per i sogni infranti e le molte attese deluse. Sono proprio questi momenti fatali, momenti che spesso affidiamo, più o meno consapevolmente, ai più remoti anfratti della nostra memoria, a occupare il centro, a rappresentare la costante di questa narrazione intensa ed evocativa. Ed è la straordinaria sensibilità narrativa di Andric a farli riaffiorare nuovamente puri, come un distillato d'esperienza, e a suggerirci quanto importanti e necessari siano quei dilemmi, paure e battaglie che, mentre varcavamo la linea d'ombra che immette nell'età adulta, hanno portato ciascuno di noi, anche solo per un attimo, a litigare con il mondo.
Paesaggio lacustre con Pocahontas
Arno Schmidt
Libro: Libro in brossura
editore: Zandonai
anno edizione: 2011
pagine: XIV-84
Qualche giorno di vacanza su un lago dell'Oldemburgo, dove due reduci di guerra, uno scrittore disoccupato e un imbianchino che ha fatto fortuna, incontrano due stenodattilografe. Arno Schmidt lancia la sua sfida linguistica nel segno di un erotismo lacustre e utopico, e di un ateismo impertinente, da maestro d'irriverenza: dare voce alla sessualità gli valse un procedimento penale per pornografia, giocare con le istanze della fede l'accusa di vilipendio della religione. Eppure questa prosa, definita da Bernd Rauschenbach "una delle più belle storie d'amore di tutta la letteratura tedesca", è una via d'accesso privilegiata al mondo artistico del grande scrittore tedesco e un geniale controcanto a ogni nazificazione del corpo e dell'anima. Non solo. Con estremo rigore la scrittura di Schmidt ha saputo trasformarsi in sguardo affilato to che libera la visione da tutto ciò che di solito la ingombra. Ne scaturiscono descrizioni paesaggistiche che rimandano a mille altri filamenti di vita, pagine la cui eco riverbera al limite del dicibile.
Strade di notte
Gajto Gazdanov
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2011
pagine: 201
Sfarzosi boulevard e fetidi vicoli bui: le strade di notte percorse da Gazdanov con il suo taxi svelano il vero volto di una Parigi regale e disperata, il cui fondo tenebroso resta inafferrabile. I molti personaggi che la popolano - filosofi alcolizzati e cortigiane ridotte in miseria, ministri e curati, principi russi decaduti, bizzarri inventori, operai in giacca e cravatta - concedono poco al naturalismo e certo non compongono un semplice bestiario di desolazione. Tutt'altro. Con la complicità delle luci notturne che liberano il reale da contorni troppo netti, Gazdanov narra i loro destini con tocco leggero, quasi ne fosse stregato: tutti si raccontano, ora senza pudori ora reticenti, ora nella fugace e precaria intimità del taxi ora nel chiuso dei caffè, affidando alla parola l'estrema salvezza. Perché in un mondo dominato dal disincanto, dove la bellezza è merce in vendita e l'esilio condizione dell'anima, è forse soltanto la parola a poter redimere le strade della notte.
La donna sulla pietra
Ivo Andríc
Libro: Libro in brossura
editore: Zandonai
anno edizione: 2011
pagine: 138
Come pochi altri scrittori Andric si rivela maestro nel suscitare gli interrogativi estremi dell'esistenza toccando le sensazioni più semplici ed esplorando le evidenze quotidiane. Non a caso ogni racconto di questa raccolta ci offre il ritratto di una protagonista donna, quasi che l'autore scandagliasse nelle pieghe più intime dell'animo femminile e dietro le mura domestiche proprio per avvertirci che la vita e il destino degli esseri umani non sono fenomeni facilmente accessibili. Anzi, essi appaiono bifronti: la parte in chiaro, quella rivolta al mondo, ne sottende sempre un'altra, interamente in ombra, da cui promanano le forze più indomabili. Eppure le donne di questo libro si svelano tutte in un gesto, in un'esitazione, in un inatteso moto di rivolta: dalla cantante lirica alle prese con il dramma dell'invecchiamento ma capace di una potente catarsi poetica, alla moglie maltrattata che rivendica il suo diritto alla scelta, fino alla sconosciuta della quale ci viene descritta solo la danza che i suoi piedi compiono sotto il tavolo di un ristorante, osservata da un solitario avventore a cui quei piedi, irrequieti e separati dal resto del corpo, sembrano mossi da "fili invisibili, seguendo un testo sconosciuto, al ritmo di una musica impercettibile, nello spirito di una regia fantastica". Un Andric inedito, lontano dall'epos balcanico che lo ha reso celebre, ma vicinissimo alle radici segrete della sua arte narrativa.
Dolodi
STELIO MATTIONI
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2011
pagine: 124
Dolodi è un vecchio intrigante, colto e squattrinato, che irretisce il giovane Emilio convincendolo, nonostante i timori della moglie, ad acquistare la sua grande e fatiscente casa, che sorge isolata a ridosso del confine di Stato e su cui gravano oscure ipoteche. Il trasferimento della coppia dalla città sull'Altipiano porta con sé un forte senso di inquietudine: la casa suscita l'impressione di una minaccia incombente, diventa un fortino da cui non si esce e in cui non si può entrare, un labirinto nel quale precipitano angosce e forze malvagie. Ad accrescere questa sensazione di ineluttabilità, i paletti che segnano la vicina frontiera vengono spostati nottetempo da mani ignote, quasi il confine volesse impossessarsi della casa e dei suoi abitanti, stringendosi intorno a loro come un laccio. E per liberarsene ciascuno dovrà sacrificare una parte di sé. Mattioni, scrittore definito da Calvino "misterioso sul serio", ci conduce in queste pagine - animate da un'inconsueta forza letteraria e da strani fremiti - fino a quel confine errante e provvisorio che separa la realtà dall'ignoto. Prefazione di Francesco De Nicola.
Guerra senza battaglie. Una vita sotto due dittature
Heiner Müller
Libro: Libro in brossura
editore: Zandonai
anno edizione: 2010
pagine: 370
A oltre quindici anni dalla morte, Heiner Müller resta, insieme a Bertolt Brecht, il maggiore drammaturgo tedesco del Novecento e tra i più acuti interpreti delle travagliate sorti del proprio Paese, prima e dopo la svolta del 1989. "Una vita sotto due dittature", come recita il sottotitolo di questa intensa autobiografìa, riassume il percorso di un artista multiforme e controverso, che dopo l'inquieta giovinezza nella Germania hitleriana ha attraversato, da protagonista suo malgrado, l'intera vicenda storica della DDR, dalla nascita fino al clamoroso tracollo. La sua vita e la sua opera si rivelano emblematiche per indagare il complesso rapporto fra un intellettuale del suo calibro e il potere, da cui è scaturita una singolare commistione di atteggiamenti opposti: fedeltà e dissenso nei confronti del regime, vocazione al conflitto e opportunismo strategico. Dal suo racconto - conciso e quasi epigrammatico, ricco di aneddoti e battute fulminanti - affiora via via, in un gioco straniante di maschere, l'autoritratto di un Paese, la DDR, schiacciato tra utopia e repressione, prigioniero di illusioni e inganni che l'autore svela con implacabile lucidità. Un Paese amato e odiato, contro il quale Müller ha combattuto, con le sole ma affilatissime armi del paradosso e dell'ironia, un tipo di guerra particolare, quella che non prevede battaglia.
Fino all'ultimo respiro
Rade Serbedzija
Libro: Libro in brossura
editore: Zandonai
anno edizione: 2010
pagine: XI-440
"L'ultimo decennio jugoslavo ha avuto le sue stelle e le sue icone culturali. Per la letteratura c'era Danilo Kis e per il teatro Rade Serbedzija". Parola di Miljenko Jergovic. Tuttavia Serbedzija non è stato soltanto un indimenticabile Amleto e un intenso Re Lear, un geniale interprete di Brecht e Ibsen, né si è limitato a prestare il suo volto e il suo sguardo ipnotico ai più importanti registi jugoslavi prima di approdare a Hollywood. Talento poliedrico, artista istrionico e ribelle, Serbedzija ha attraversato gli anni cruciali della Jugoslavia da protagonista, sempre sopra le righe: dalla Primavera croata alle irriverenti esibizioni davanti ai gerarchi di Partito; dagli incontri con Krleza, suo padre spirituale, ai vecchi amici travolti dalla deriva nazionalistica; dall'urlo disperato della Sarajevo assediata alla sofferta fuga all'estero e al ritorno da "traditore". E la sua vicenda artistica e umana si è a tal punto intrecciata alla storia di un Paese che non esiste più, da trasformarsi nella biografia di un'intera nazione, schiacciata dalle sue stesse utopie. Forse per questo il grande attore riesce a raccontarci con vivezza - e senza mai ripararsi dietro una maschera di cinismo - che cosa significhi essere rimasti orfani del proprio Paese, della propria storia personale, sentirsi estranei e soli ovunque, anche "a casa". E che cosa significhi il coraggio di una vita da autentico mattatore, sempre alla rincorsa, voluttuosa fino all'ultimo respiro. Prefazione di Miljenko Jergovic.
Mia è la vendetta
Friedrich Torberg
Libro: Libro in brossura
editore: Zandonai
anno edizione: 2010
pagine: 83
In una nebbiosa giornata di novembre del 1940, sul molo del New Jersey, un uomo attende i suoi amici provenienti dall'Europa. Più volte la sua attenzione è attratta dalla figura scarna e curva di uno straniero sulla quarantina che si aggira inquieto nella sala arrivi e sul pontile di sbarco, trascinando vistosamente la gamba sinistra. Quando gli chiede chi stia aspettando, lo straniero risponde che sono tanti, settantacinque, quelli che dovrebbero arrivare, eppure non giunge mai nessuno. A tormentare lo straniero è il ricordo degli eventi accaduti poco tempo prima in un lager nazista sul confine olandese, dal quale è fuggito. Il comandante del campo Wagenseil sceglie una vittima dopo l'altra tra gli ottanta ebrei lì rinchiusi, e tortura le sue prede nel corpo e nell'anima al punto che esse decidono di darsi la morte. Nella baracca in cui i prigionieri si ritrovano ammassati si accende il dibattito fra due gruppi contrapposti: gli uni - rappresentati dal candidato rabbino Joseph Aschkenasy - ritengono di dover andare incontro al proprio ineluttabile destino lasciando la vendetta a Dio, gli altri pensano invece sia opportuno reagire. Perché mai non aggredire l'aguzzino durante i suoi interrogatori e, dato che non c'è via di scampo, non trascinare anche lui nella morte? In questa narrazione, pubblicata nel 1943 durante l'esilio negli Stati Uniti, Torberg porta ai suoi più radicali esiti il dramma della non resistenza ebraica e il tema della legittima difesa.