Susil Edizioni: Novelise

Cos’è il tempo se non una grandezza fisica da riempire? Ecco allora una raccolta di racconti dove il tempo si riempie di tutto: dalla narrazione immaginifica, talvolta irriverente ( “Nel giardino dell’Eden fu davvero così?”), alle paturnie di un Caravaggio che vorrebbe ancora poter dipingere e per questo viene rimandato sulla terra; dalla realtà di un tempo perduto, bruciato, a quella di un tempo guadagnato o conquistato, comunque sempre vissuto: nel “Tempo delle ore”…

Nel cammino della vita, giorno dopo giorno, ognuno sfiora un immenso stuolo di persone… Spesso s’incrociano occhi dai quali traspare un accenno di domanda che tradurrei: «Mi vedi?». Perché “Gocciole d’amore”? Perché le gocce sono provvisorie come l’Amore imperfetto che ancora molti di noi si vive, e bellissime e luminose come perle che il terreno subito assorbe o il sole prosciuga; purtuttavia esse, nell’elemento che le forma, sono eterne come l’acqua dalla quale tutto trae origine.

Ca’ de’ Caroli, Scandiano. Qui vive Gabriele, un quindicenne che tutti chiamano Boh-boh in virtù dell’intercalare con cui farcisce le sue frasi singhiozzanti. Tutti lo considerano strano perché fatica a esprimersi, cammina ciondolando, ha i capelli sempre in disordine. Lui si sente un pesce fuor d’acqua, un emarginato. Suo unico amico è Giovanni, un pensionato con il pollice verde che lo tratta come un nipote. Non parla con i coetanei, ma ogni giorno spia dalla finestra la sua bella vicina, la Silvia, che se ne accorge e un bel giorno decide di rivolgergli la parola. Da quel momento, il suo mondo cambia. Boh-boh dovrà confrontarsi con l’invidia, con la paura e con il sentimento più nobile di tutti: l’amore. In tre settimane estive, vivrà esperienze piccole ma per lui importantissime che lo proietteranno nel pieno dell’adolescenza e gli faranno capire di non essere poi così diverso dagli altri…

La vita non è né facile né difficile è solo tanto imprevedibile. Quante volte nella nostra esistenza ci siamo sentiti messi alla prova, davanti a scelte che non avremmo mai voluto fare, dove sappiamo già in partenza che sarà tutto un sacrificio, una rinuncia continua, ma che in nome dell'amore, dell'affetto o della famiglia ognuno di noi è disposto a fare. Tuttavia nella nostra vita non ci potrà mai essere gioia più grande di quella di un sacrificio ripagato.

In questo secondo volume, Karlì e Norman si conoscono ed iniziano a frequentarsi ma improvvisamente lui sparisce. La protagonista inizia ad indagare fino a scoprire che…

Elisabeth e Robert sono una coppia in attesa del loro primo figlio. La vita di Elisabeth diventa un incubo quando scopre la relazione extraconiugale del marito. I due si separano e finiscono in tribunale per l’affidamento della piccola Clarissa, ma dopo l’udienza definitiva Robert e la sua nuova moglie si rifiutano di dare esecuzione alla sentenza del giudice e fuggono su un’isola con la bambina. Elisabeth è disperata, non sa dove sia finita sua figlia. Riuscirà a ritrovare la sua bambina e a riappropriarsi della vita di cui è stata derubata?

Questa è la storia di Maggie, il nonno di Maggie, Tommaso Cappè, nato a Carrara aveva ereditato l’impero del marmo originato dal lavoro di suo padre Giovanni e fatto fortuna espandendolo in America. Dalla moglie Antonella Moscardini, sorella del suo migliore amico Franco, aveva avuto una figlia, Penelope. Antonella purtroppo muore nel darla alla luce. Franco, genio dei computer, parteciperà alla avventura della creazione della Apple a Cupertino. Penelope passa i primi anni e parte dell’adolescenza a Poughpeeksie assieme al padre. Dapprima innamoratasi del cugino Claudio torna a Carrara, come scultrice e appassionata di psicologia, lasciando solo il padre Tommaso. Li sposa un noto artista e psicologo di Monaco, Gustav, figlio di Heinz avendo come figlia unica Maggie. Maggie nasce a Carrara ma si trasferisce per un periodo in California, mostrandosi una bambina molto particolare.

In modo ironico vengono snocciolati frammenti di un cammino, di qualche decade fa, dove l’interazione fra la specie umana avveniva con una, ormai sbiadita, modalità: il contatto diretto. I social, erano relegati a “grandi obiettivi”, in un angolo, lontani dall’attuale enorme fruizione! L’incontro fra il genere umano avveniva così: tutti sconnessi, anche se, diversamente, connessi. Emerge, in questo scritto un particolare cammino di vita, dove ognuno può ritrovare “briciole” della propria esistenza. Lontananza e vicinanza, condivisione ed evasione, spesso si accorpano e generano un’energia che sconvolge.

La storia di Ana è uno spiraglio di vita, un manifesto di speranza volta ad aiutare e comprendere meglio le sfaccettature di un “mostro”, che cova dentro di lei.

Viola adora camminare a piedi nudi, fare il bagno di notte, ascoltare musica in cuffia nei posti più strani. A Viola piacciono i panini con la mortadella, il cioccolato in tutte le sue forme, il succo di mirtillo. Soprattutto a Viola piacerebbe abbracciare mamma e papà, ma non può. Può solo guardarli come da una vetrina. Semplicemente perché Viola, non è mai nata.

Questo racconto parla di due ragazzi somali, costretti a lasciare di fretta la terra natia e le loro famiglie per sfuggire alla morte. Nulla li può fermare. Rischiano la vita attraversando il mediterraneo, pur di uscire dall'Africa e trovare la salvezza.

Può esistere l’amicizia tra un ragazzo e una ragazza? Quanto può durare l’inverno? L’amicizia è più forte dell’amore e gli inverni passano...