Susil Edizioni: Novelise

Difficile stabilire se ci troviamo di fronte ad una commedia dai risvolti drammatici, oppure ad una tragedia dalla sottile vena ironica. La vicenda si svolge in una non precisata, forse immaginaria città della Lombardia; il protagonista è Fabrizio, un solitario uomo di mezza età dal doloroso passato, grande amante della letteratura e senza altri veri interessi, nella sua monotona vita. Non è affatto contento di sé stesso e i giorni trascorrono sempre uguali, con il continuo ripetersi dei soliti avvenimenti, a scadenza fissa. Improvvisamente, Fabrizio proverà a riscattarsi…

Serena, bella ventenne figlia di un dipendente, è diventata la moglie di Alfredo Tlossai, proprietario della grande tenuta agricola al centro della Sicilia. Con intelligente determinazione e lungimiranza in venti anni ne ha moltiplicato il giro d’affari. A quaranta anni, al culmine di bellezza e maturità, è ora il riferimento di tutti: Giacomo ed Andrea, figli del primo matrimonio di Alfredo, il primo teso al successo quale dirigente e disposto a sacrificare la sua famiglia italiana, il secondo imprenditore innovativo nella logistica legatosi ad una donna della famiglia proprietaria di una compagnia di navigazione di livello mondiale; Raffaella, Stefano e Giovanna – suoi figli – anch’essi con orizzonti importanti. Lo sviluppo del progetto della cittadella dello sport, all’interno della tenuta, con investitori di oltreoceano, è poi un difficile banco di prova che mette a dura prova anche il suo legame familiare.

Dopo l'epilogo deludente di un matrimonio durato 17 anni, l'incontro con Jack avrà su di lei un effetto devastante. Perdutamente innamorata si lascia trascinare in questa storia puramente fisica, accettando ogni sorta di compromesso pur di averlo. Lui il tipico mascalzone bello e aitante, la tiene "legata" in questo strano vincolo e nonostante non la illuda, la delude profondamente. Questo è il diario di un rapporto burrascoso di solo sesso, nell'era della tecnologia.

Una storia d’amore travolta dall’eros. È la storia fra Oscar ed Eva, frutto di un sogno d’amore nato sotto il caldo sole di un’isola, per caso, non cercata, non voluta, ma segretamente sognata. Nonostante la cruda espressione dei molteplici rapporti carnali che i due avranno, il racconto fa emergere il rispetto per la donna, essere meraviglioso, che l’uomo più fortunato avrà la possibilità di conoscere, amare e da cui farsi amare.

Simona è una giovane donna felicemente sposata e con due bambini. La sua serenità viene turbata all'improvviso da un male incurabile che colpirà il marito, portandolo alla morte dopo un paio d'anni dalla scoperta. In questo percorso che i due coniugi trascorreranno insieme, rivedranno la loro storia con occhi diversi e, proprio in quel momento di difficoltà, scopriranno la vera essenza del loro amore.

Il romanzo è ambientato a Roma tra i quartieri Bologna e Pietralata. L’inaspettata comparsa di una persona crea un comprensibile sconvolgimento nella quotidianità dei personaggi del romanzo. Cronologicamente si svolge parte al tempo attuale, parte negli anni sessanta.

Quanto sia difficile liberarsi del proprio passato lo sa il viaggiatore che, in fuga da se stesso, sbarca sull’isola che ha scelto per ricominciare a vivere, coltivando unicamente il desiderio di essere dimenticato. Ha trascorsi ingombranti, difficili da spiegare e da giustificare, eppure il microcosmo che lo accoglie, troppo preso dalla lotta per sopravvivere, non sembra rinfacciargli ciò che è stato. L’isola è minuscola, un lembo di terra di cui non sapremo il nome, ma che si intuisce trovarsi nei pressi della Sicilia; nel racconto qualcuno la definisce, non senza amarezza, ‘il sud del sud d’Italia’. Eppure sarà grazie alla rassegnazione con cui gli isolani sopportano di restarci che il nuovo arrivato riuscirà a inserirsi, vivendo come i personaggi che incontra, condividendo la modestia dei loro giorni. Di tanto in tanto, però, e malgrado gli sforzi per ricacciarlo indietro, il passato che non passa si ripresenta: allora le ombre, riaffiorando, continuano a mordere proprio come se gli anni non fossero mai passati. Anche il posto, del resto, non è quieto come sembra. Sull’isola vivono personaggi in grado di riservare sorprese e storie inconsuete...

"Dentro il banale", è uno spaccato della società medio borghese contemporanea. Viene rappresentata l’interazione dei vari personaggi tra situazioni e circostanze a volte intrigate ma comunque complesse, offrendo numerosi spunti di riflessione.

Il romanzo è ambientato in Australia e in piccola parte in Belgio intorno agli anni dal 1950 al 1990. I protagonisti principali sono Pierre Remvaux, figlio di una coppia di emigrati belgi che ha fatto fortuna con la coltivazione e la lavorazione del tabacco, e una piccola comunità aborigena con cui il protagonista stringe una profonda amicizia. Il romanzo è soprattutto la storia di una amicizia fra diversi: il bianco e il nativo australiano. In modo particolare Pierre è amico di Orad, che incontra casualmente nel bush da bambino e che da adulto diventerà lo sciamano della tribù. Nel romanzo si narra, fra l’altro, di quella religione-filosofia denominata il “Tempo del Sogno”- da cui il titolo - delle peregrinazioni degli aborigeni lungo le Vie dei Canti, della caccia agli animali per la sopravvivenza del gruppo, del difficile rapporto fra i bianchi e gli aborigeni, costretti a spostarsi sempre più verso le zone aride dell’out back australiano, ma anche della storia d’amore fra il protagonista ed una giovanissima aborigena da cui avrà un figlio di cui verrà a conoscenza solo dopo molte traversie.

Quando i cambiamenti arrivano improvvisi a mutare l’ordine delle cose, le persone si sentono perse; ecco perché un semplice invito scosse la vita di un borgo dormiente, protetto nei secoli dalle sue mura, come uova in un nido, posto sui rami più alti di un albero; un albero di quercia.

La scrittura di queste pagine s’intreccia con una riflessione metaforica sulla ritualità del tempo e della vita, che si scandisce in una circolarità di arrivi e partenze. La comparsa improvvisa nel racconto di una misteriosa valigia rende l’autrice partecipe di una "emersione della memoria", non troppo diversa da quella che, nella finzione del romanzo, fa vivere anche al protagonista. Ci sono storie che non finiscono e che quasi da sole continuano a farsi ricordare, anche attraverso le parole e le diverse scritture di enigmatici frammenti, di aforismi che sembrano riflettere strane luci, per non morire.

Federico Panera è un giovane ragazzo della Roma per bene che vive la sua vita come molti suoi coetanei tra feste e sballo. Cadrà nel baratro della droga e dell'alcol dopo la morte della persona amata, evento che darà il via all’inizio della sua fine. Inizierà da qui la caduta verso il fondo, nell'abisso del dolore, trovando sollievo solo allontanandosi da ricordi e persone care. Finisce con il vivere per strada dandosi alla malavita, iniziando con piccoli furti per campare alla giornata prima di arrivare a fare il grande colpo che lo costringerà alla galera. Ne entrerà e ne uscirà per ben due volte, facendo la conoscenza di boss spietati, dei quali diverrà il braccio destro e di amici inaspettati che ne renderanno movimentato il soggiorno dietro le sbarre. Ma quando tutto sembrerà non poter andare peggio, sarà proprio qui, tra metallo e cemento che scoprirà nuovamente il gusto e il piacere di vivere.