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Quodlibet: SAGGI

Imputazione e colpa. L'invenzione della volontà

Imputazione e colpa. L'invenzione della volontà

Arianna Brunori

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 208

Come si diventa colpevoli? Che cosa rende un atto umano imputabile? A tali domande il pensiero moderno, senza apparenti eccezioni, ha risposto: la volontà. L’imputazione della colpa presuppone sempre la volontarietà dell’agire; non si può imputare che la colpa commessa volontariamente. Il saggio di Arianna Brunori si propone di interrogare questo nesso, tanto per il tramite di un’indagine sulla sua genesi, quanto attraverso una messa in questione della sua valenza in campo etico. Come infatti dimostra lo studio del pensiero antico e della teologia patristica, non solo il legame tra questi concetti non ha nulla di evidente e naturale, ma il rapporto tra di essi va di fatto invertito: storicamente non la constatazione del carattere volontario di un’azione ha fondato la possibilità della sua imputazione, ma, al contrario, l’esigenza di legittimare le punizioni ha portato all’elaborazione della nozione di volontà. L’invenzione della facoltà che distingue l’essere umano dagli altri viventi, che dovrebbe attestarne la superiorità, è funzionale, cioè, alla sua condanna. In questo senso, la storia luminosa del progressivo ampliamento del libero arbitrio è, insieme, anche quella del suo oscuro rovescio – ciò che già Nietzsche chiamava «vivisezione della coscienza», l’ancoraggio sempre più profondo, nel cuore della stessa natura umana, della colpa e del peccato. Come si legge in uno dei frammenti che prelude al Processo di Kafka: «Tu sei libero e per questo sei perduto».
18,00

Sul filo. Esercizi di pensiero materiale

Sul filo. Esercizi di pensiero materiale

Stefano Catucci

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 224

Da secoli ci riferiamo al filo per rappresentare l'azione del pensiero. Classicamente, infatti, è dal centro dell'io, dalla sua coscienza o dal suo cervello, che vediamo irradiarsi fili immaginari e metaforici di collegamento con il mondo esterno. A volte sono lineari, a volte aggrovigliati, oggi li si presenta spesso come nodi di una rete che raffigura le maglie del potere, le forme della resistenza e, più in generale, i fenomeni dell'interconnessione globale. Per quanto astratte, tutte queste immagini si basano sulle caratteristiche di fili reali, materiali, che continuano a orientare la nostra visione del pensiero anche se non ne siamo consapevoli. Si tratta allora di far emergere la materialità dei fili nascosta sotto gli strati delle abitudini e del linguaggio, di riportare le metafore alla lettera per superare la distanza che ci separa dalle cose e dagli altri. Sul filo dev'essere perciò letto in due modi. È un'indagine sulla concretezza dei fili che hanno dato vita a un vastissimo repertorio di metafore ed è un'analisi di esperienze del pensiero che dipendono proprio dal rapporto con fili reali. Funamboli, cordoni ombelicali, arti tessili, teatri di marionette, ragnatele e altri casi esemplari diventano così il tema di una serie di esercizi filosofici su attività antichissime e moderne che non hanno mai abbandonato l'opera degli esseri umani. Osservarle da vicino restituisce alle cose, all'alterità e al non-umano un ruolo decisivo nella formazione del pensiero e degli individui che siamo, senza più né un «io» né un «noi» al centro di tutto.
19,00

Creatività

Creatività

Emilio Garroni

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 160

Fare o dire qualcosa di nuovo, di imprevisto, di sorprendente: in che cosa consiste questa capacità tipicamente umana? Come spiegare la trasformazione radicale delle nostre forme di vita e dei nostri modelli teorici? C’è qualcosa che unisce l’invenzione di un utensile da parte del cacciatore preistorico ai dipinti di Michelangelo nella Cappella Sistina? Sono queste alcune delle domande alle quali tenta di rispondere Emilio Garroni, uno dei pochi filosofi originali del Novecento italiano, in questo saggio. Per chiarire in che modo riusciamo a variare la nostra prassi e i nostri discorsi, Garroni mobilita molte discipline diverse: la biologia, la teoria dell’evoluzione, la linguistica e, naturalmente, l’estetica. L’autore traccia un’agile storia del concetto di creatività, da Platone a Chomsky, ma propone, al tempo stesso, un’ipotesi teorica rigorosa e acuminata. A suo giudizio, lungi dall’essere un lusso, il comportamento creativo svolge una funzione essenziale nel modo in cui la nostra specie si adatta all’ambiente. L’arte non è altro, quindi, che l’espressione specializzata di un’attitudine comune a ogni essere umano, senza la quale non sapremmo orientarci nel mondo.
16,00

Paure e devozioni

Paure e devozioni

Adriano Prosperi

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 560

La paura ha creato la religione: così Lucrezio. Paura della morte, del peccato, dell’altro mondo, ma anche e soprattutto della brevità e precarietà della vita. Da qui la devozione, quella donazione patteggiata di sé che l’uomo fa alle potenze divine. Il termine abbraccia una grandissima varietà di pratiche, credenze, tradizioni, unita da un carattere comune, quello di muoversi sulla biblica scala di Giacobbe che, poggiando sulla terra, arrivava con la cima fino in cielo. Chiamiamo quindi «devozioni» le infinite pratiche inventate nei secoli dalla società preindustriale per esorcizzare il male che incombe sulle vite umane, popolando col rimorso lo spazio che separa il cielo dalla terra, i vivi dai morti. Quello delle devozioni è stato sempre un campo di battaglia, il luogo di una contesa tra vecchio e nuovo dove spesso il nuovo si sovrapponeva al vecchio senza cancellarlo, come accadde nell’incontro del cristianesimo con una tradizione che affondava le radici nel mondo antico e trovava espressione in una parola di origine pagana, pietas.
32,00

Il narratore postumo. Confessione, conversione, vocazione nell'autobiografia occidentale

Il narratore postumo. Confessione, conversione, vocazione nell'autobiografia occidentale

Sergio Zatti

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 576

Questo è un libro sull’autobiografia d’autore, ma non solo. Vuole essere una riflessione sulla storia dell’io in letteratura e sulle forme e le strategie della autorappresentazione. Intende documentare l’evoluzione degli assetti testuali in rapporto alle mutanti concezioni del soggetto nel corso della storia culturale. Oggi che siamo sommersi nell’autobiografismo di massa (diffuso sui media e sui social) e da un successo commerciale senza precedenti del life writing, il libro vuole rintracciare la genesi e gli sviluppi dell’autobiografia come genere letterario, confrontando quelle lontane radici storiche con gli esiti contemporanei. Lo studio dedica spazio alle questioni e ai temi dell’autobiografia moderna inaugurata dalle Confessioni di Rousseau, da quando cioè la svolta romantica ha segnato un vero e proprio spartiacque espressivo: il rapporto fra verità storica e fiction, il ricordo d’infanzia e la nuova attenzione per l’io bambino, la confessione e le forme della sua secolarizzazione; e ancora, il confronto con la psicanalisi e le moderne teorie della memoria, la svolta novecentesca con Freud e Proust, il rapporto con i processi identitari di genere e di etnia, la contaminazione fra memorialistica e forme romanzesche. Il volume è articolato in quattro parti: nelle prime tre le questioni riguardano le condizioni di scrittura, il suo statuto e i suoi protocolli; nella quarta una serie di campioni testuali (da Dante a Vico, da Rousseau a Joyce, da Woolf a Sartre) mira a verificare tali questioni nel concreto della prassi autobiografica.
28,00

Dall'apparenza al mistero. La nascita del romanzo

Dall'apparenza al mistero. La nascita del romanzo

Gianni Carchia

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 112

Questo libro, scritto nel 1983 a partire da ricerche sulla nascita del romanzo antico, è figura dell’auriga platonico che non cede al cavallo nero e asseconda il bianco. Viene da un pensiero che sa di muoversi contro una corrente che tutti i cavalli, come la notte, rendeva già irreparabilmente neri. Individuare nell’Ellenismo e nel suo dogma estetico la soglia critica tra filosofia e “ideologia” era anche interrogarsi sul ruolo assunto dalle sue forme espressive, il romanzo in primis, e dalle loro implicazioni politiche. Incapaci di trattenere il mito nel rango ontologico della pura apparenza esse ne autorizzavano la metamorfosi in mistero artistico. Il libro già nel binomio del titolo rimanda a La persuasione e la rettorica di Michelstaedter nelle due possibilità perennemente aperte al pensiero e alle arti: la via dell’immaginazione trascendentale e quella dell’immaginario reificato. Posto dinnanzi ai dilemmi del mondo antico, il lettore potrà mettere a fuoco in maniera inedita quelli contemporanei, scoprendo che quanto si spacciava per emancipante liberazione delle apparenze non era, in realtà, che compiuta simulazione spettacolare; acritica consegna del pensiero all’astenia dei suoi fantasmi. Questi, in forme culturali inseparabili dai misteri del successo, avrebbero rivelato muscoli servili adatti alla nuova forma ludica di potere planetario. Ma il filosofo riconosce sempre con largo anticipo le direttive a cui il cavallo nero, nel suo impeto cieco, non esita a piegarsi.
14,00

Alcune riflessioni sulla filosofia dell'hitlerismo

Alcune riflessioni sulla filosofia dell'hitlerismo

Emmanuel Lévinas

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 112

In questo saggio, uscito nel 1934 sulla rivista «Esprit», uno dei grandi pensatori ebrei di questo secolo si misura con il fenomeno nazista «pressappoco all’indomani dell’arrivo di Hitler al potere». Prescindendo audacemente dagli ovvi cerimoniali di condanna nei confronti di un regime che già si palesava in tutta la sua ferocia e dal facile scherno per la rozzezza degli «hitleriani», Levinas si sofferma, con una lucidità forse ancor oggi impareggiata, sul «risveglio di sentimenti elementari» che caratterizza l’hitlerismo, e che ne fa un oggetto privilegiato dell’indagine filosofica. «Perché i sentimenti elementari – scrive in apertura – racchiudono una filosofia; esprimono la prima attitudine di un animo di fronte all’insieme del reale e al suo destino. Predeterminano o prefigurano il senso della sua avventura nel mondo». Levinas insiste sulla contiguità di tale filosofia con le postazioni più avanzate del pensiero contemporaneo, da cui proprio in quegli anni – in virtù di una visione radicalmente nuova della natura umana – giungeva uno scacco irrevocabile all’universalismo cristiano e al liberalismo idealista, cioè alle due strategie elaborate dall’uomo europeo per sentirsi libero rispetto alla sua contingenza storica e corporea. È possibile che le acquisizioni filosofiche dell’epoca, per un verso così feconde da alimentare il cammino del pensiero fino a oggi, covino in seno costitutivamente il seme di fenomeni così aberranti e catastrofici? E in che senso oggi dovremmo sentircene ormai al riparo?
13,00

Pietre di pane. Un'antropologia del restare

Pietre di pane. Un'antropologia del restare

Vito Teti

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 224

Nulla più dell’idea del «restare» potrebbe apparire estraneo alla storia del sapere etnografico. Restare sembra l’antitesi del viaggiare, del mettersi in discussione, della disponibilità al disordine, alla scoperta, all’incontro. Ma davvero l’idea e la pratica del restare sono inconciliabili con l’esperienza antropologica? E, soprattutto, è possibile pensare un viaggiare separatamente dall’esperienza del restare, e davvero il restare va accostato all’immobilità, alla scelta di non incontrare l’alterità e di non fare i conti con la propria ombra, il proprio doppio? Restare è difendere un appaesamento o esiste anche una maniera spaesante di restare che, a volte, può risultare più scioccante del viaggiare? L’avventura del restare – la fatica, l’asprezza, la bellezza, l’etica della «restanza» – non è meno decisiva e fondante dell’avventura del viaggiare. Le due avventure sono complementari, vanno colte e narrate insieme. Restare, allora, non è stata, per tanti, una scorciatoia, un atto di pigrizia, una scelta di comodità; restare è stata un’avventura, un atto di incoscienza e, forse, di prodezza, una fatica e un dolore. Senza enfasi, ma restare è la forma estrema del viaggiare. Attraverso racconti, memorie, note di viaggio e riflessioni, che si fondono in un romanzo antropologico ambientato tra la Calabria e il Canada, Vito Teti ricostruisce la complessità della «restanza», senza nessun cedimento a un’estetica dell’immobilismo e con una sofferta interrogazione sul senso dell’erranza nell’epoca della modernizzazione globale.
20,00

L'analogia, la proporzione, la simmetria

L'analogia, la proporzione, la simmetria

Enzo Melandri

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2023

pagine: 312

«L'analogia, la proporzione, la simmetria» (1974) si pone al centro della produzione di Enzo Melandri e chiude un periodo di intense ricerche intorno ai temi della fenomenologia e del pensiero logico, dense di sviluppi per la sua riflessione successiva. Richiamandosi, in particolare, ad Aristotele, Tommaso, Leibniz, Kant e Husserl, l'indagine è volta a mettere in evidenza la funzione dell'analogia nei procedimenti della conoscenza, nel pensiero creativo e nella capacità di rottura di schemi prefissati. Rispetto alle ricerche svolte in La linea e il circolo (1968), il suo opus magnum, Melandri mira qui a una sintesi in grado di far emergere la configurazione formale dell'analogia, individuando – sullo sfondo delle strutture simmetriche che regolano le espressioni del sapere – un "principio di complementarità" che lega il calcolo all'interpretazione, il controllo alla trasgressione, la continuità dell'esperienza vissuta alla discontinuità delle sue rappresentazioni simboliche.
24,00

Introduzione alla critica dell'economia politica

Introduzione alla critica dell'economia politica

Karl Marx

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2023

pagine: 128

L'introduzione alla critica dell'economia politica contiene il più esteso pronunciamento di Marx sulle questioni metodologiche. Le riflessioni sulla concezione della storia, sull'individuo sociale, sulla produzione e sullo sviluppo ineguale tra i rapporti economici e quelli artistici, elaborate in questo scritto, lo hanno reso uno snodo obbligato per tutti gli interpreti e i lettori di Marx. In una fase in cui Marx, messo da parte dopo il 1989, viene riscoperto, mentre le categorie politiche e storiche che emergono dalla sua opera riacquistano importanza per la comprensione delle dinamiche del modo di produzione capitalistico, questo testo accompagnato da un innovativo commentario - che ne ripercorre la genesi sulla scorta delle recenti scoperte filologiche della nuova edizione in lingua tedesca - costituisce un prezioso strumento critico per l'analisi del presente e una chiave di accesso al suo pensiero, anche per quanti non hanno avuto ancora modo di avvicinarsi ai suoi scritti.
14,00

La falsa libertà

La falsa libertà

Xun Lu

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2023

pagine: XXXVIII-448

Celebrato come il massimo scrittore cinese del Novecento e fra i creatori della lingua scritta contemporanea, Lu Xun è il più rappresentativo fra gli uomini colti che si riconoscono nella rivoluzione popolare. La presente raccolta costituisce un condensato della sua estesa produzione saggistica (sedici volumi di saggi e discorsi) e comprende testi scritti fra il 1918 e il 1936, anno della sua morte. I testi si situano in un periodo di profonde trasformazioni: la modernizzazione della società, la nuova centralità politica delle masse contadine e l'avanzare della rivoluzione socialista. Legati al tempo e all'occasione quotidiana (il trasformarsi dell'istituzione familiare, una descrizione di Shangai, il teatro moderno, i costumi sessuali, l'avvento della fotografia...), fanno emergere le contraddizioni fra realtà privata e condizione storica, fra l'esigenza immediata di felicità e la lotta sanguinosa «per il futuro», fra tradizione e distruzione, tipicità cinese e dimensione universale.
22,00

L'ultimo secolo di poesia italiana. Testi e ritratti

L'ultimo secolo di poesia italiana. Testi e ritratti

Alfonso Berardinelli

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2023

pagine: 342

C'è chi crede di sapere già tutto della poesia del Novecento variamente illustrata da autorevoli antologie. Ma questo sapere o credere di sapere che cos'è avvenuto fra Gozzano e Amelia Rosselli, fra Ungaretti e Giovanni Giudici, ha già da tempo mostrato i suoi limiti. Del resto, è da almeno quarant'anni che ai più noti poeti del Novecento si sono affiancati e mescolati alcuni dei migliori autori delle generazioni più giovani, resi spesso quasi invisibili dall'enorme nuvola di chi crede di scrivere poesia solo andando a capo. Ora questo libro di Alfonso Berardinelli, un po' saggio critico e un po' antologia commentata, supera i limiti del XX secolo per arrivare al primo ventennio del Duemila e a quanto di più esemplare e nuovo ha prodotto. Se ai poeti manca oggi la passione di essere letti e a volte scrivono come se non prevedessero un lettore, ai lettori manca sempre di più la capacità di capire valore o non valore di quello che leggono. Questo libro è nato da un solo proposito e metodo: parlare di poesia e di poeti mentre li si legge e rilegge.
22,00

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