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Mondadori Education: Quaderni di storia

Tutto è ritmo, tutto è swing. Il jazz, il fascismo e la società italiana

Tutto è ritmo, tutto è swing. Il jazz, il fascismo e la società italiana

Camilla Poesio

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2018

pagine: VIII-184

In Europa il jazz arrivò agli inizi del Novecento, ma in Italia fece il suo ingresso negli anni Venti, proprio quando si affermava il regime di Mussolini. Prodotto di quell'America verso cui il fascismo mostrava amore e odio, il jazz sbarcò con i transatlantici di ritorno da New York, con gli emigrati, le grandi orchestre in tournée, i balli ma soprattutto la radio e il cinema. In alcune realtà si radicò grazie a ricchi turisti americani come il compositore Cole Porter che villeggiava a Venezia. Gli italiani reagirono positivamente a quella nuova musica, soprattutto i giovani, e ascoltarla significò presto assumere comportamenti diversi e utilizzare nuovi prodotti di consumo. Tutto ciò in un paese in cui la Chiesa tuonava con violenza contro quei ritmi considerati amorali e pericolosi. E soprattutto sotto un regime liberticida, quello di Mussolini, che decideva tutto della vita del cittadino, anche cosa ascoltare, dove farlo, con quali restrizioni e quali permessi. Tra proibizioni, censure e esternazioni nazionaliste e razziste da una parte, e impulsi alla modernità e tentativi di italianizzazione dall'altra, la musica americana sopravvisse e mise radici. Questo libro è una storia dell'impatto del jazz sulla società italiana, dall'instaurazione del regime fascista alla fine della seconda guerra mondiale.
14,70

Marco Minghetti. Giovinezza e politica (1818-1848)

Marco Minghetti. Giovinezza e politica (1818-1848)

Riccardo Piccioni

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2018

pagine: 340

In questa prima parte di una ricerca biografica complessiva su Marco Minghetti (1818-1886), la formazione politica e culturale dell'uomo politico bolognese, futuro ministro e presidente del Consiglio del nuovo Regno d'Italia, viene inquadrata alla luce della complessiva storia europea del tempo. Dal decisivo ruolo della madre e della famiglia, che lo indirizzano fin da subito verso una concezione liberale dell'esistenza, agli studi condotti con maestri e precettori che gli forniscono solide basi culturali, la giovinezza di Minghetti si svolge lungo direttrici plurime, sia per quanto riguarda le materie di studio che per le esperienze di vita. Lo studio dell'Economia politica, verso la quale ben presto s'indirizzò influenzato dalle teorie di Sismondi, gli fornì le categorie interpretative per comprendere le dinamiche di quella grande trasformazione ottocentesca nella quale era immerso. I viaggi in Europa avevano il duplice scopo di osservare direttamente la modernità industriale in atto e di familiarizzarsi con il funzionamento dei regimi liberali rappresentativi. Trovò nel liberalismo moderato la piattaforma politico-programmatica per avviare il processo riformistico e l'elezione di Pio IX gli spalancò le porte della carriera politica. Giornalista, Consultore e poi Ministro del papa, con l'emergere nel 1848 dei limiti del riformismo pontificio Minghetti prese atto del fallimento del tentativo di conciliare religione e nazione e si recò al fronte a combattere per la guerra d'indipendenza.
26,90

Emozioni, cultura popolare e transnazionalismo. Le origini della cultura anarchica in Italia (1890-1914)

Emozioni, cultura popolare e transnazionalismo. Le origini della cultura anarchica in Italia (1890-1914)

Marco Manfredi

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2018

pagine: 224

Il volume esplora i canali attraverso cui prese forma la cultura degli anarchici italiani fra la fine del XIX secolo e l'età giolittiana. Una «comunità immaginata» che rappresentò il maggior fattore coesivo del movimento libertario, ponendosi come un esempio efficace dell'importanza dell'immaginario nello svolgere una funzione suppletiva rispetto alle lacune dell'organizzazione di un'esperienza ostile a ogni disciplinamento burocratico. Grazie a un lavoro di ricerca su materiale documentario variegato, il libro testimonia quanto diversi leader libertari si cimentarono in modo sistematico con i linguaggi del teatro, della poesia e della canzone, in un quadro di significative commistioni con la cultura popolare, ma allo stesso tempo anche con motivi mutuati dalle avanguardie di fine secolo, sensibili al ruolo politico e sociale delle arti. A favorire questo insieme di contaminazioni concorsero le esperienze tipicamente anarchiche dell'esilio e dell'emigrazione che agevolarono la circolazione di influenze culturali e il contatto con nuovi stili comunicativi. Prevalenza di linguaggi emozionali, identificazione con la cultura popolare, vocazione al transnazionalismo furono pertanto elementi cruciali nella formazione dell'immaginario culturale sovversivo che si andò strutturando in Italia fra Otto e Novecento.
17,00

Il mondo della guerra fredda e l’Italia degli anni di piombo. Una regia internazionale per il terrorismo?

Il mondo della guerra fredda e l’Italia degli anni di piombo. Una regia internazionale per il terrorismo?

Valentine Lomellini

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: VIII-328

Dagli anni Settanta sino ad oggi, l’esistenza di una pista internazionale del terrorismo italiano è spesso stata data per scontata. Ma l’eversione italiana fu davvero frutto di un volere o di un’azione esterna? E quali furono le politiche e le percezioni dell’Italia degli anni di piombo, da parte degli attori politici stranieri? In un’opera sistematica, questi aspetti della storia italiana (e non solo) vengono approfonditi utilizzando documenti provenienti dagli archivi americani, inglesi, francesi, tedeschi, russi, polacchi, cecoslovacchi e jugoslavi. Una riflessione composita, arricchita da nuove prospettive di ricerca, che si interroga, con l’utilizzo di inesplorati angoli visuali e fonti inedite, sull’esistenza di collegamenti internazionali del terrorismo italiano nel più ampio affresco della guerra fredda.
24,20

Un parlamento per l'Europa. Il parlamento europeo e la battaglia per la sua elezione (1948-1979)

Un parlamento per l'Europa. Il parlamento europeo e la battaglia per la sua elezione (1948-1979)

Umberto Tulli

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: VI-202

Quando fu creato, il Parlamento europeo era solo una tra le molte assemblee sovranazionali del secondo dopoguerra. Come le altre, non aveva ampi poteri né era eletto direttamente dai cittadini. Tuttavia, si svilupparono presto campagne per la sua elezione. Il libro ripercorre le diverse battaglie per l’introduzione del voto europeo e i diversi significati politici che a questo sono stati attribuiti. Prende in considerazione la prospettiva degli attivisti europeisti, che ambivano a costruire una federazione europea incentrata sul Parlamento, e lo scontro con chi difendeva una visione confederale dell’integrazione europea. Esamina l’emergere di un chiaro deficit democratico nella CEE e il tentativo di risolverlo anche attraverso l’introduzione del voto. Sottolinea, infine, come la prima elezione del Parlamento europeo (1979) sia stata immaginata come uno strumento per consolidare la natura intergovernativa della CEE e contenere il Parlamento europeo.
16,80

La guerra di Atena. Il «luogo» della Grande guerra nell'evoluzione delle forme liberali di governo: Regno Unito, Francia e Italia

La guerra di Atena. Il «luogo» della Grande guerra nell'evoluzione delle forme liberali di governo: Regno Unito, Francia e Italia

Andrea Guiso

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: 398

Il libro, attraverso un'ottica comparativa e un ampio orizzonte temporale, ricostruisce l'impatto del primo conflitto mondiale sulle forme liberali di governo. Nucleo della ricerca è il rapporto tra principio di autorità e libero gioco delle istituzioni in un contesto dominato dalla forza extragiuridica dello stato d'eccezione. Ad emergere sono le forme di resilienza e adattamento della Città liberale alla dinamica coercitiva del regime dei pieni poteri. Gettando luce anche sulle ambiguità, i limiti e le contraddizioni di questi processi, il libro individua nella dialettica tra governi e parlamenti, tra potere civile e potere militare, tra leader politici e culture istituzionali la chiave di lettura che consente di comprendere in concreto le dinamiche di legittimazione e le logiche di funzionamento dei sistemi di governo nel contesto della mobilitazione totale. È dentro questa cornice che si delinea una delle questioni cruciali e più complesse del nostro tempo: il rapporto tra politica e tecnica, tra passione per il bene comune e governo 'razionale' della società; istanze ora alleate, ora in diretta competizione per l'organizzazione di una società di massa la cui realtà effettiva avrebbe avuto modo di consacrarsi definitivamente proprio negli anni del conflitto, prefigurando l'avvento di una democrazia aperta ad ogni possibile esito storico. Osservare l'Italia all'interno di questa storia significa rivalutare molti elementi di modernità delle sue istituzioni politiche e sociali che né il turbolento dopoguerra, né l'esperienza del totalitarismo imperfetto fascista sarebbero riusciti a cancellare del tutto.
28,00

Nazione e coscienza. Il liberalismo moderato di Filippo Ugolini (1792-1865)

Nazione e coscienza. Il liberalismo moderato di Filippo Ugolini (1792-1865)

Stefano Orazi

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: 310

Filippo Ugolini è qui considerato soprattutto nella sua qualità di uomo politico, caratterizzato da sinceri sentimenti religiosi e sensibile al progresso economico e sociale delle classi più disagiate. Dopo una fallimentare parentesi carbonara e dopo una momentanea, e poco convinta, iscrizione alla Giovine Italia, si orientò verso un liberalismo di tipo moderato, scelta che non gli avrebbe impedito di collaborare con la Repubblica Romana del 1849. Esiliato, ebbe stretti legami di amicizia con il migliore ambiente culturale toscano, impegnandosi attivamente con il circolo di Giovan Pietro Vieusseux. Solo in vecchiaia poté infine far ritorno nelle Marche, sua terra d'origine, a ridosso dell'unificazione nazionale. La figura dell'Ugolini emerge da questa ricerca come modello esemplare per ricostruire in un'area periferica dello Stato Pontificio la travagliata evoluzione del sentimento nazionale nella coscienza di un cattolico liberale, verificata nel mutare dei tempi e ripensata nelle diverse contingenze della politica.
24,00

Gli antichisti italiani e la grande guerra

Gli antichisti italiani e la grande guerra

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: VI-250

Agli inizi del XX secolo, quando gli intellettuali dell’Italia post-unitaria dovettero confrontarsi con i nuovi assetti politici europei e decidere dove collocarsi, anche gli antichisti si trovarono a dover compiere una scelta, particolarmente dolorosa per i tanti fra loro che si erano formati alla scuola diretta o indiretta dei grandi maestri tedeschi. Lo scoppio della Grande Guerra fu vissuto pertanto come un autentico trauma, e portò a una profonda frattura con quanti invece ritenevano necessaria la partecipazione dell’Italia al conflitto. Questo volume raccoglie buona parte delle relazioni presentate a un convegno tenutosi a Trento nel maggio 2015, a cento anni esatti dall’intervento italiano, con l’intento appunto di esplorare le motivazioni culturali, gli orientamenti ideologici e le valutazioni politiche che indussero molti dei maggiori studiosi italiani del mondo antico a prendere apertamente posizione a favore dell’entrata in guerra dell’Italia, a fronte di una minoranza schierata per il mantenimento della neutralità.
22,70

L'alleato naturale. I rapporti tra Italia e Germania Occidentale dopo la seconda guerra mondiale (1945-1955)

L'alleato naturale. I rapporti tra Italia e Germania Occidentale dopo la seconda guerra mondiale (1945-1955)

Filippo Triola

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: VI-282

La storia dei rapporti tra Italia e Germania dopo la seconda guerra mondiale è una delle chiavi per capire le contraddizioni dell’Europa contemporanea. L’Italia fu tra i principali sostenitori della rinascita di uno Stato tedesco affrancato dall’influenza sovietica: i due paesi dovevano far parte dello stesso sistema di relazioni economiche e politiche. Partendo dall’analisi del punto di vista italiano sulla «questione tedesca», il volume ricostruisce, anche attraverso le reciproche percezioni, le matrici politiche ed economiche alla base delle relazioni bilaterali dalla fine della seconda guerra mondiale alla metà degli anni Cinquanta. In questo decennio presero forma quelle peculiari condizioni geopolitiche su cui si sarebbero fondati i rapporti tra Italia e Repubblica Federale durante il periodo della guerra fredda.
22,10

Poteri e informazione. Teorie della comunicazione e storia della manipolazione politica in Italia (1850-1930)

Poteri e informazione. Teorie della comunicazione e storia della manipolazione politica in Italia (1850-1930)

Massimiliano Panarari

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: VI-170

La modernità è figlia dell’accelerazione della comunicazione e della diffusione e intensificazione dell’azione dei media. Un processo che caratterizza l’intero Occidente contemporaneo, con gli Stati Uniti quali laboratorio, e con varie specificità nei diversi Stati-nazione europei. Questo volume vuole, da un lato, indagare le trasformazioni della comunicazione – tra giornalismo, evoluzione dell’opinione pubblica, sistemi politici e propaganda – nell’Italia diventata nazione unitaria, arrivando fino agli anni Trenta dei totalitarismi. E, dall’altro, si propone di ripercorrere alcuni dei nodi fondamentali dell’intreccio tra sistemi di potere, comunicazione pubblica e soggetti della politica, guardando alle innovazioni che dall’estero arrivavano nel nostro Paese. Un’analisi multidisciplinare dei processi di mediatizzazione e dei fenomeni di manipolazione all’opera nel secondo Ottocento e nei primi decenni del XX secolo, integrata da una rassegna ragionata delle principali teorie della comunicazione elaborate nel secondo Novecento.
14,70

«L'unanimità più uno». Plebisciti e potere, una storia europea (secoli XVIII-XX)

«L'unanimità più uno». Plebisciti e potere, una storia europea (secoli XVIII-XX)

Enzo Fimiani

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: XII-404

Nel volume viene ricostruita nella sua interezza e complessità la storia del rapporto plebiscitario tra potere politico e adesione di massa nell’Europa contemporanea. Frutto di studi e ricerche pluridecennali, il volume solleva questioni cruciali della modernità politica, racconta e interpreta in una prospettiva comparata i plebisciti e i fenomeni da essi innescati, muovendosi attraverso un arco temporale di due secoli; una ventina di aree nazionali europee; una serie di nodi che arrivano a toccare la natura stessa della democrazia (e dell’anti-democrazia); una pluralità di regimi, esperienze politiche e figure storiche, dai due Napoleone a D’Annunzio, da Mussolini a Hitler, da Franco a Salazar, fino a De Gaulle e Gorbachev. Alla storia si aggiunge l’attualità: se il plebiscitarismo appare ancor oggi una delle facce più evidenti della politica nel contesto europeo, questo libro giunge a trattare vicende che molto ci riguardano, come cittadini del secolo XXI.
19,80

La madrepatria è una terra straniera. Libici, eritrei e somali nell’Italia del dopoguerra (1945-1960)

La madrepatria è una terra straniera. Libici, eritrei e somali nell’Italia del dopoguerra (1945-1960)

Valeria Deplano

Libro

editore: Mondadori Education

anno edizione: 2017

pagine: X-214

Al termine della seconda guerra mondiale la nuova classe dirigente italiana fu chiamata a gestire la trasformazione dell’Italia da Paese colonizzatore a Paese postcoloniale. Tra le altre faccende, politici e funzionari dovettero occuparsi della presenza nel Paese di un – seppur piccolo – nucleo di persone provenienti dalle ex colonie, libici, eritrei e somali, in gran parte ex militari ma anche civili. Si trattava di affrontare nuove richieste di cittadinanza, di trovare un modo per gestire le prime migrazioni, di risolvere tutte quelle questioni legate alla vita quotidiana che la fine dell’impero lasciava aperte: pensioni da erogare, stipendi arretrati, rapporti familiari che coinvolgevano ex colonizzatori ed ex colonizzati. Il libro racconta come la classe politica e i funzionari governativi del dopoguerra affrontarono questi problemi, decidendo per la prima volta chi, nel nuovo contesto repubblicano, potesse essere considerato italiano e chi no.
16,00

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