Mimesis: Mimesis-Cinema
Lo spettacolo delle ombre. Un itinerario tra cinema, filosofia e letteratura
Andrea Panzavolta
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 391
"Oggi il cinema è stato fortunatamente affrancato dalle ipoteche negative che ne avevano impedito una adeguata valorizzazione. Alle opere cinematografiche è stata, così, riconosciuta una valenza in senso lato "filosofica" per il semplice fatto che esse raccontano storie attraverso le quali si ripropongono i grandi problemi della tradizione del pensiero occidentale. "Lo spettacolo delle ombre" si inserisce in questo rinnovato clima culturale con mostrando fino a che punto la deliberata e sistematica contaminazione di registri di lettura - la letteratura e l'arte figurativa, la filosofia e la mitologia, ma anche la poesia e la musica - siano non solo utili, ma appaiano perfino indispensabili, per consentire di affondare nel cuore delle diverse opere cinematografiche analizzate." (Dalla prefazione di Umberto Curi)
La filosofia di Woody Allen
Roland Quilliot
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 159
Il prestigio di cui gode Woody Alien non si spiega soltanto con il fascino irresistibile del suo humor, fondato sul senso dell'incongruità e sull'autoderisione. Gran parte del suo successo si deve alla capacità di riprendere la grande tradizione del cinema d'autore, rappresentando, con impareggiabile leggerezza, le esitazioni e le perplessità della nostra società individualista. Il suo sguardo, influenzato dalla psicanalisi e dall'esistenzialismo, vibrante in un continuo alternarsi di gravità e di ironia, illumina quanto di problematico e di angosciante c'è nell'esistenza, senza tuttavia rinunciare ad esasperare il lato comico delle contraddizioni umane. Roland Quilliot, con altrettanta leggerezza ed ironia, ha provato a ridisegnare Woody Alien percorrendo i temi più cari al regista, seguendolo attraverso le tappe principali delle sue opere ed evidenziando la sua straordinaria capacità di analizzare sentimenti, nevrosi, paure umane, e rielaborarli visivamente, con un taglio da vero e proprio filosofo. Al di là della dimensione psicologica, alcuni dei suoi film esprimono infatti importanti interrogazioni filosofiche: sulla felicità, sulla morale, sulla religione e sull'arte; come sulla sessualità, sulla morte e sul senso da attribuire alla vita. Questo ed altro fanno di lui una delle maggiori figure della cultura del XX secolo. Prefazione di Eleonora De Concilis. Postfazione di Giuseppe Russo.
Pensare sullo schermo. Cinema come filosofia
Thomas E. Wartenberg
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 249
I film possono fare filosofia? Secondo Wartenberg sì. Partendo dall'analisi di alcuni classici del cinema, l'autore ci spiega come i film mettano effettivamente in scena degli esperimenti mentali, delle vere argomentazioni, sotto forma di immagini e dialoghi. Attraverso questo procedimento, i film cambiano le nostre prospettive, arricchiscono la nostra esperienza e ci insegnano qualcosa di nuovo, proprio come fa la filosofia. Gli studi di Wartenberg sul linguaggio cinematografico inaugurano qui in Italia un nuovo filone di ricerca e suggeriscono allo spettatore una nuova modalità di visione dei film, più profonda e stimolante.
David Cronenberg. Un metodo pericoloso
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 96
Oramai l'uscita di un film del regista canadese David Cronenberg è un evento culturale la cui portata trascende il campo della storia del cinema. Opere come "Crash", "eXistenZ" o "A History of Violence", solo per citarne alcune, sono a buon diritto considerate come dei saggi importanti sulla modernità e, in quanto tali, studiate e commentate da filosofi, sociologi, analisti economici, teorici dei media. La sua influenza sulla contemporaneità è determinata in gran parte dal coraggio e dall'originalità con i quali affronta tematiche che toccano da vicino la condizione dell'essere umano nel nostro mondo iper-tecnologico: la sua riflessione sul corpo, sul soggetto, sul contagio, sulla violenza, sulla tecnica, riprende e rielabora grandi dibattiti che nel secolo scorso erano dominio della filosofia, della psicologia, della medicina e dell'antropologia. In ogni caso, ciascun film di Cronenberg ha il pregio dell'originalità, la capacità di spostare il punto di vista del senso comune per costringerlo ad assumere posizioni per esso scomode e spesso inaccettabili.
Il porno espanso. Dal cinema ai nuovi media
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 482
Il volume riunisce una serie di contributi dedicati alla pornografia audiovisiva contemporanea, intesa come "forma culturale" veicolata attraverso molteplici piattaforme tecnologiche (cinema, televisione, Internet). Nella prima parte, il volume analizza i meccanismi economici, sociali e linguistici che sottendono l'attuale produzione pornografica, soffermandosi in particolare sulle modalità di produzione/ rappresentazione e sulle pratiche di fruizione/partecipazione. Nella seconda parte, il volume esamina i processi di migrazione che portano la pornografia audiovisiva a disseminarsi all'interno di altri sistemi espressivi (cinema d'autore e di genere, arti visive, video-clip, fiction televisiva, fashion design). Con una postfazione di Peter Lehman.
L'occhio della rivoluzione. Scritti dal 1922 al 1942
Dziga Vertov
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 274
Negli anni venti del secolo scorso Dziga Vertov (1896-1954) ideò un progetto di cinema politico di cui solo oggi, nell'epoca della rete, riusciamo a cogliere l'eccezionale produttività. I testi teorici e gli interventi militanti di Vertov, qui presentati in un'ampia raccolta, configurano non solo un'interpretazione rigorosa e innovativa dell'immagine mediale ma anche una lucida concezione critica dell'interattività che può fornire istruzioni tuttora decisive per orientarsi nella cultura del web 2.0.
La sopravvivenza delle immagini nel cinema. Archivio, montaggio, intermedialità
Francesco Zucconi
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 256
Poter accedere a qualsiasi immagine, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo. I nuovi media prospettano straordinarie vie di fruizione. Ma come orientarsi in questo scenario? La nostra cultura visuale è capace di tenere il passo della tecnologia? Questo libro racconta come il cinema, ben prima dell'avvento della tecnologia digitale, abbia saputo accogliere immagini provenienti da archivi pubblici e privati: dai rapporti con la pittura al foundfootage, dalla pratica del remake all'intermedialità. Molte volte assegnato al compito di produrre un calco del "reale", il film costituisce piuttosto uno spazio del pensiero nel quale si rielaborano le immagini del passato e si rigenerano i materiali "usurati" della cultura. Se i nuovi media invitano lo spettatore a manipolare le immagini e non semplicemente a osservarle, è dunque a partire dalle lezioni di montaggio offerte da maestri come Godard e Herzog, Sokurov e Van Sant, Pasolini e Moretti, che diventa possibile assumere un ruolo attivo e consapevole nell'orizzonte estetico e mediatico contemporaneo.
Il cinema è un sogno. Le nuove immagini e i principi della modernità
Andrea Rabbito
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 236
La nascita e la diffusione delle nuove immagini - fotografia, cinema, televisione-e video - hanno realizzato un'importante rivoluzione epistemologica: hanno orientato l'uomo contemporaneo ad assumere un atteggiamento fiducioso non solo nei riguardi dell'immagine ma anche nei riguardi del reale. Il sapere moderno che fece deflagrare le certezze dell'uomo in centinaia di verità relative è stato rimosso; il perfetto doppio del reale offerto dai nuovi media ha silenziosamente cancellato il dubbio verso la fedele restituzione della realtà in immagine, e, di riflesso, verso le manifestazioni del mondo esterno; è subentrato così un atteggiamento disponibile ad accogliere la supposta verità delle apparenze, offerta sia attraverso le immagini sia attraverso i fenomeni del reale. Questo atteggiamento fa sì che le potenzialità delle nuove immagini conducano lo spettatore a vivere un inganno estatico, che si realizza non solo nell'ambito della comunicazione, ma anche nell'ambito artistico. Per contrastare questa credulità, questa degradazione mentale, così definita da Joseph Conrad, diffusasi nella società contemporanea, necessiterà recuperare i principi e le tematiche del pensiero moderno nato nel Seicento. Un recupero, questo, che servirà non solo ad opporsi alle illusioni e agli inganni, ma anche per comprendere meglio la natura delle nuove immagini, le quali si dimostrano figlie delle modernità.
L'immagine cinematografica come forma della mediazione. Conversazione con Vittorio Storaro
Francesco Ceraolo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 96
Vincitore di tre premi Oscar per la fotografia (con Apocalypse Now, Reds e L'ultimo imperatore) Vittorio Storaro è un protagonista del grande cinema d'autore di oggi. Questo libro comprende u'nanalisi del suo lavoro, tecnico e poetico insieme, e una conversazione diretta, unica proprio con Vittorio Storaro. Cinefotografo è il modo in cui ama definirsi. Un nome da abbinare a quello dal sapore antico di cinematografo. Letteralmente, cioè, il luogo dove si scrive, s'inventa e si crea con l'immagine del cinema. Così Vittorio Storaro si racconta. Racconta il suo lavoro, svelandone un profondo rapporto con la filosofia. Si concede ai ricordi dei set famosi che ha calcato, accanto a Bernardo Bertolucci o a Marion Brando. Il risultato è un prezioso libro di analisi del cinema e un documento d'intervista unico, per chi ha sempre pensato che il cinema sia molto di più di quel che vediamo.
The cinematic image as a form of mediation. A conversation with Vittorio Storaro
Francesco Ceraolo
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
Vincitore di tre premi Oscar per la fotografia (con Apocalypse Now, Reds e L'ultimo imperatore) Vittorio Storaro è un protagonista del grande cinema d'autore di oggi. Questo libro comprende u'nanalisi del suo lavoro, tecnico e poetico insieme, e una conversazione diretta, unica proprio con Vittorio Storaro. Cinefotografo è il modo in cui ama definirsi. Un nome da abbinare a quello dal sapore antico di cinematografo. Letteralmente, cioè, il luogo dove si scrive, s'inventa e si crea con l'immagine del cinema. Così Vittorio Storaro si racconta. Racconta il suo lavoro, svelandone un profondo rapporto con la filosofia. Si concede ai ricordi dei set famosi che ha calcato, accanto a Bernardo Bertolucci o a Marion Brando. Il risultato è un prezioso libro di analisi del cinema e un documento d'intervista unico, per chi ha sempre pensato che il cinema sia molto di più di quel che vediamo.
Breviario di estetica del cinema. Percorso teorico-critico dentro il linguaggio filmico da Lumière al cinema digitale
Angelo Moscariello
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 141
Alle soglie della "terza età" del cinema, appena iniziata con l'avvento del digitale, questo breviario vuole essere un memorandum per i fedeli di vecchia data e un manuale di agevole consultazione per i neofiti affinché imparino a vedere, con l'aiuto degli opportuni riferimenti teorici vecchi e nuovi, il vero film e non quello che credono di vedere, senza per questo dover rinunciare al piacere della visione. L'intento del libro è quello di fornire al lettore una sintesi delle parole-chiave dell'estetica del cinema, un "percorso attrezzato" che lo guidi a entrare per la giusta via dentro i film e a sostare nei punti che richiedono esercizi di lettura adeguati per poter giungere alla fine del tragitto con un minimo di giovamento. Il percorso proposto risulterà più agevole per chi ha un po' di esperienza e conosce già qualche capolavoro (magari di Kubrick se non proprio di Ejzenstejn), ma comunque cercherà di non stancare più di tanto chi è ancora inesperto dei sentieri della visione cinematografica ma è stato appena folgorato dall'ultimo film di Tarantino o di Haneke. Conoscere il linguaggio del cinema e le dinamiche della visione resta la condizione primaria per meglio capire e gustare la magia di un'arte in continua evoluzione, soprattutto oggi che i film dagli schermi stanno trasmigrando nell'etere per continuare a raccontarci storie antiche in forme sempre nuove, storie piccole e grandi che sanno intrattene emozionare e anche far pensare.
Abitare la soglia. Cinema e filosofia
Massimo Donà
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 220
Lo scopo principale di questo volume è quello di mostrare in che senso l'esperienza cinematografica possa essere considerata eccezionalmente rilevante anche solo da un punto di vista specificamente filosofico. Ecco perché il lettore dovrebbe trovarvi più di qualche suggestiva ragione per cominciare a sospettare che la particolarità - o meglio, l'unicità dell'esperienza cinematografica abbia davvero a che fare con quella che i filosofi hanno sempre definito esperienza di 'verità'. Anche perché solo il cinema sembra in grado di offrirci la possibilità di "vivere" con tanta intensità situazioni ed emozioni che, pur appartenendo a una dimensione che non ha nulla a che vedere con quella che potremmo chiamare "della quotidianità", sono le medesime che la vita continua a proporci giorno dopo giorno. Solo al cinema, infatti, può capitarci di essere 'uno, nessuno e centomila', senza mai ritrovarsi fagocitati dall'infinita moltiplicazione dei "possibili" che da ogni film finisce per essere comunque evocata e istituita. Da cui un'occasione di vera e propria trasfigurazione esperienziale... Certo, qualche film viene pur analizzato all'interno di questo volume; ma solo nella misura in cui l'argomento da esso messo a tema contribuisca alla definizione sempre più precisa della questione di fondo intorno a cui ruotano, senza inutili distrazioni, le presenti riflessioni.