Marinotti: Il pensiero dell'arte
Il vuoto. Riflessioni sullo spazio in architettura
Fernando Espuelas
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2004
pagine: 237
Il saggio indaga il vuoto sia come concetto assoluto (la mancanza), sia nella sua concretezza materiale (spaziale, architettonica). Come contrappunto alla rigorosa struttura della trattazione, questa duplicità analitica è testimoniata da una certa libertà di associazione di opere appartenenti a tempi e luoghi distanti tra loro, in cui il vuoto si manifesta di volta in volta come assenza (nelle stanza vuote dipinte da Van Gogh o da Hopper), simbolo (nel palazzo di Cnosso), rinuncia (nelle architetture di Mies van der Rohe), destino (nella dottrina taoista) o riflesso di uno stato d'animo (nelle incisioni di Piranesi).
Discorso tecnico delle arti
Gillo Dorfles
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2004
pagine: 260
Questo libro, pubblicato da Gillo Dorfles oltre mezzo secolo fa, costituisce il compendio decisivo dell'originale concezione estetico-antropologica coltivata dall'autore in un periodo in cui ben altri erano gli orientamenti degli studi italiani sulle arti. Rivolgendosi agli aspetti tecnici dei singoli linguaggi artistici, Dorfles assume una posizione in netto contrasto con l'idealismo crociano, ancora dominante nell'immediato dopoguerra. Lontano da qualsiasi interesse per "l'ineffabile", lo studioso triestino indirizza la sua riflessione alle specificità tecniche e linguistiche delle varie arti, sebbene propenso a situarle in una prospettiva complessa al centro della quale vi sono il concetto di formatività e le costanti formative che ne dipendono.
Tra Einstein e Picasso. Spazio-tempo, cubismo, futurismo
Meyer Schapiro
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2003
pagine: 240
Silenzi eloquenti. Borges, Mies van der Rohe, Ozu, Rothko, Oteiza
Carlos Martí Arís
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 2002
pagine: 176
La filosofia dell'arte di Martin Heidegger. Un'interpretazione sistematica del saggio «L'origine dell'opera d'arte»
Friedrich-Wilhelm von Hermann
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 2002
pagine: 542
Il pensiero bastardo. Figurazione dell'invisibile e comunicazione indiretta
Rocco Ronchi
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 2001
pagine: 350
L'arte. Aristotele, Cézanne, Matisse. Il pensiero in pittura
François Fédier
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 2001
pagine: 280
Falso, ma vero. L'originale nell'arte, tra mito e...
Valerio Dehò
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2025
pagine: 170
In campo artistico l'idea di "falso" si è sempre accompagnata a quella di "copia". In effetti tutta l'arte romana è copia di quella greca, e in alcuni casi restano ancor oggi dubbi sull'origine e l'originalità di molta statuaria antica. Per tutto il Rinascimento i collezionisti non distinguevano tra falsi e originali, contava solo la qualità della realizzazione del manufatto. Il mito dell'originalità è successivo e poggia sull'ideale romantico dell'artista come genio e creatore assoluto e direttamente ispirato da Dio. Ogni opera d'arte doveva essere unica e irripetibile. Oggi, nell'epoca del 'big data', l'originalità diventa tutt'al più il diritto degli artisti al copyright. La falsità è una questione sempre più legata al valore legale piuttosto che alle caratteristiche intrinseche delle opere d'arte. Il 'fake' non è tanto una violazione dello spirito e dell'etica artistica, quanto – paradossalmente – volano per la diffusione e promozione dell'opera d'arte stessa. Più falsi girano, più significa che quell'artista è di moda e che ha seguito di pubblico e di mercato. Inoltre, «non è detto che un quadro falso debba esser sempre peggiore dell'originale – ha scritto Enrico Baj – anzi, se il falsario ci mette dell'estro, può fare opere più vive e interessanti di certe opere autentiche insignificanti e prive di invenzione.Ttalvolta un pittore è spinto dal mercato a ripetere se stesso. Per esempio, morandi ha fatto duemilasettecento opere uniche, che uniche non sono per il fatto della loro estrema ripetitività».
Conversazione tra scultori
Edoardo Chillida, Caro
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 2025
pagine: 104
Un libro, meglio, un quaderno di appunti di due scultori che si scambiano idee, impressioni, esperienze. Due tra i massimi maestri della scultura contemporanea – Anthony Caro ed Eduardo Chillida – si confrontano sui temi nodali dell'arte e soprattutto della loro arte, la scultura. A partire dall'incontro fortuito con Chillida a Bilbao nasce in Anthony Caro la curiosità per un reciproco scambio di vedute e di progetto. Sulla scorta della simpatia, dell'intesa immediata e della stima che scaturiscono da quel primo e fugace incontro, Chillida accondiscende con favore all'idea di Anthony Caro, che dà incarico di annotare le conversazioni all'amico che lo condusse in viaggio a Bilbao, il critico Andrew Dempsey. Dempsey ci si dedicò con cura quasi maniacale, seguendo i due "colleghi" scultori come un'ombra, registrando i loro dialoghi mentre erano in macchina o stavano passeggiando nella campagna basca o, ancora, seduti su una panchina di fronte alla baia di San Sebastian. Ne esce uno spaccato di pensiero e d'arte senza precedenti. Due scultori della stessa generazione, nati entrambi nel 1924, l'uno dei Paesi Baschi, l'altro inglese, entrambi cresciuti sulle sponde dell'Atlantico, ma attratti dalla civiltà mediterranea, entrambi forgiatori del ferro, seppure con dinamiche e posture differenti. Alcuni dei temi affrontati: scultura e architettura; sul disegno; il momento dell'origine dell'opera; lo spazio all'interno dell'opera; materiali vecchi e nuovi; sulla Grecia e la scultura greca; e così via.