fbevnts Vendita online di DVD e libri di narrativa, tascabili, per ragazzi, professionali | Libreria Storielleria | Pagina 56
Vai al contenuto della pagina

Il Saggiatore: La cultura

L'immaginazione sociologica

L'immaginazione sociologica

Charles Wright Mills

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 308

Nessun uomo è un'isola. Eppure, tra le sontuose torri in vetro e acciaio delle élite e le umili abitazioni dell'uomo della strada passano mari che sembrano oceani. La storia della civiltà occidentale dal dopoguerra a oggi dimostra la complessità delle dinamiche che riguardano l'individuo, le istituzioni e la collettività. Per coglierle appieno e non smarrirsi in questo flusso caotico di scambi che è l'età contemporanea, sostiene Charles Wright Mills, c'è bisogno di qualcosa in più di astratti modelli interpretativi e sterili dati empirici: c'è bisogno dell'immaginazione sociologica. Uscito per la prima volta nel1959, L'immaginazione sociologica di Charles Wright Mills ha rivoluzionato il modo di intendere le scienze sociali: partendo dall'analisi di storia, biografia e strutture sociali ha aiutato lettori e studiosi a liberarsi delle influenze che condizionavano i loro comportamenti e le loro valutazioni. Per Mills l'immaginazione sociologica è infatti l'atteggiamento mentale che permette di vedere oltre il proprio ambiente e la propria personalità, quindi di comprendere al meglio le relazioni di cui una società si sostanzia. Una visione che è anche un metodo per individuare i punti in comune tra le varie categorie di persone, connettere questioni private a problemi pubblici, analizzarne le ragioni, confrontarsi con il passato. Il Saggiatore ripropone al lettore di oggi un classico della sociologia mondiale, arricchito della prefazione di Giorgio Marsiglia - tra i principali studiosi italiani del pensiero di Mills. Un'opera sempre attuale che, alternando ironia e sarcasmo ad argomentazioni serrate, porta il discorso sociologico sul piano politico. Perché solo mettendo correttamente in relazione i soggetti e i singoli eventi all'interno dei grandi mutamenti a livello globale è possibile comprendere appieno il presente. E da lì provare a cambiarlo.
26,00

The divide. Guida per risolvere la disuguaglianza globale

The divide. Guida per risolvere la disuguaglianza globale

Jason Hickel

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 321

Una frattura si allarga sempre di più. L'abbiamo ignorata, sottovalutata, creduta lontana, eppure da cinquant'anni si amplia e si ramifica, spalancando voragini tra i continenti, le nazioni e i cittadini stessi. È «the Divide», il divario economico tra ricchi e poveri del mondo: 4,3 miliardi di persone vivono con meno di 5 dollari al giorno mentre otto uomini posseggono la stessa ricchezza della metà più povera del pianeta. Per decenni economisti, politici e agenzie per lo sviluppo ci hanno raccontato che l'origine del problema è di natura tecnica, legata a difficoltà interne dei paesi poveri, e che tutto potrebbe essere risolto se, con l'aiuto dell'Occidente, questi adottassero politiche e piani di intervento adeguati. Ci hanno detto che la povertà sarà sconfitta nel 2030. Non è così. Jason Hickel ripercorre la storia dello squilibrio economico globale, smontando una dopo l'altra le bugie che ne hanno accompagnato la narrazione e mettendo in luce le responsabilità dei paesi ricchi: da Cristoforo Colombo e dalla nascita del colonialismo al discorso di insediamento del presidente Truman nel 1949, quando nacque la retorica degli aiuti ai paesi «sottosviluppati»; dagli interventi militari per impedire la costituzione di modelli economici alternativi, come nel Cile di Allende, all'istigazione al debito portata avanti dalle banche occidentali. Ma "The Divide" non è solo un regolamento di conti col passato. È un libro che apre spiragli per il domani, presentando soluzioni rivoluzionarie ai problemi della disuguaglianza: democratizzazione dei principali organi internazionali di governance come l'Organizzazione mondiale del commercio e il Fondo monetario internazionale, istituzione di un salario minimo globale, ripensamento del valore attribuito al Pil, investimenti sostanziali nell'agricoltura rigenerativa. Come afferma lo stesso Hickel: «Una volta che la gente inizierà a rifiutare la storia unica dello sviluppo, il futuro sarà fertile e ricco di possibilità».
24,00

Hamburg. La sabbia del tempo scomparso

Hamburg. La sabbia del tempo scomparso

Marco Lupo

Libro: Copertina rigida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 239

Crepitano gli incendi autunnali sulle colline. Il primo freddo insegue come un cane uomini e donne che si riparano in una libreria. Accade ogni giorno, a ogni ora. Entrano e cercano qualcosa o nulla, il libraio li osserva avvolto in un'aura di tabacco. Poco lontano, ogni lunedì, alla stessa ora, un gruppo di sconosciuti si incontra per leggere frammenti di libri che stanno scrivendo; bevono e fumano abbottonati nel loro anonimato, si preparano ad ascoltare o a essere ascoltati. Una volta usciti dal locale, nessuno conosce più nessuno. Come una setta il loro rito è intimo, silenzioso, impronunciabile. Un giorno uno degli uomini porta con sé alcuni romanzi di uno scrittore di cui si sono perse le tracce. Li ha scovati in una libreria, racconta, con le pagine stralciate, i dorsi scorticati che prudono tra le mani come sabbia e gridando senza sillabe chiedono di essere ascoltati. Appena iniziano a leggere, l'autore li inghiotte nell'universo delle macerie di Amburgo 1943, nella tempesta di fuoco precipitata dal ventre dei bombardieri; nell'universo di un bambino ingrigito dalla polvere in un bunker sotterraneo e destinato a diventare presto un orfano, che pochi anni dopo deciderà di raccogliere tutte le schegge esiliate di questa drammatica storia. Nelle sue parole riprendono vita pani di sego ammuffiti, libagioni nelle segrete stanze del potere e i fantasmi di Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Adolf Hitler. Marco Lupo dà vita a un'opera al nero che sfuma continuamente i contorni della narrazione. Geografia dell'oblio, studio anatomico della dimenticanza e regesto letterario di un massacro, "Hamburg" sfugge alla linearità del racconto per mutarsi, tra finzione e realtà, incubo e ricordo, in un coro di vite e memorie al centro del quale pulsano voci rotte dalla fame, braccia rose dalla rabbia e spettri inceneriti. Una storia in cui la memoria non è mai una cronaca fedele, ma il frutto polposo e amaro dell'immaginazione.
21,00

L'architettura della città

L'architettura della città

Aldo Rossi

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 253

Dalla sua prima edizione nel 1966, "L'architettura della città" è stato il testo che più ha influenzato la riflessione urbanistica, restituendo centralità alla grande questione rimossa della forma. Ogni città è forma, e qualsiasi tentativo di comprenderla unicamente attraverso le sue funzioni è destinato a fallire. Nella forma, la tradizione mostra la sua capacità di mutare e durare nel tempo, e l'idea che una comunità ha di sé entra in risonanza con i bisogni pratici a cui deve far fronte. L'architettura diventa così un atto collettivo, in cui si uniscono due urgenze umane come l'intenzionalità estetica e la necessità di costruire un ambiente propizio alla vita. Non si tratta di un incontro teorico, ma di un'alchimia che genera spazi concreti: strade da percorrere, edifici da abitare, monumenti in cui depositare identità. Questa città, così animata e così umana, emerge dal tempo, cresce su se stessa, acquista coscienza e memoria allestendo il palcoscenico in cui istanze opposte si scontrano e sintetizzano: particolare e universale, individuale e collettivo, progettazione razionale e locus. Solo abbracciando la complessità di questo campo di forze eterogenee è possibile un approccio architettonico che sia nel contempo estetico e politico. Attraverso una rassegna di città ideali e di luoghi reali - da Berlino a Stoccolma, dal foro di Roma all'antico teatro di Arles divenuto un quartiere abitato -, Aldo Rossi costruisce un testo spartiacque della letteratura urbanistica. "L'architettura della città" è un saggio scritto con rigore rinascimentale e insieme la dichiarazione di poetica di uno dei più importanti architetti e intellettuali italiani; un libro che si dischiude a interpretazioni sempre fertili e nuove perché, come una sinfonia o un grande romanzo contemporaneo, ha la profondità e il fascino di un'opera aperta.
25,00

Le case della musica

Le case della musica

Piero De Martini

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 338

Ci sono case abitate da voci, riverberi, note imprigionate nella luce che trafila una finestra o nelle stoffe damascate che ricoprono antiche poltrone e sedie Impero. Non è stata la curiosità voyeuristica del turista a spingere Piero De Martini a entrarvi, né la ricerca musicologica che permette allo studioso di colmare i vuoti di erudizione. Quello compiuto dall'autore di "Le case della musica" è un pellegrinaggio, un viaggio spirituale nelle dimore che hanno visto nascere e crescere i più importanti compositori, un errare nei territori della fantasia - gli stessi dei sogni -, che spesso nella realtà storica sono coincisi e continuano a coincidere con quelli della musica: luoghi magici, raccolti, segreti, vitali, in cui il genio può comporre l'ineffabile, dire l'inesprimibile, attraverso segni che scardinano l'afasia di un universo impalpabile e arcano, governato da leggi che possiamo percepire solo per brevi istanti, o messaggi che toccano gli strati più reconditi della nostra coscienza. Dalla casa a Eisenach di Bach a quelle di Mozart a Salisburgo e Mendelssohn a Lipsia, dalla Vienna di Schubert e Berg alla Weimar di Liszt, passando per le casette immerse nei boschi di Mahler e le stanze che hanno visto intrecciarsi le vite di Schumann e Brahms: sono queste le «case della musica» visitate da Piero De Martini. Luoghi che nelle loro materiche suppellettili e architetture - muri, camere, cucine, oggetti, libri - conservano ancora tracce della carne e dello spirito dei maestri che le hanno abitate, impronte invisibili di quelle presenze creatrici che costringono la nostra mente ai voli pindarici dell'immaginazione. Tra quelle pareti sopravvissute agli anni, talvolta ai secoli, si dipana la vicenda della musica europea; sotto quella tappezzeria brulica un mondo di emozioni, di nostalgie, di melanconie, di gioie violente e dolori profondi, di collere ataviche e tenerezze disperate che di questi grandi musicisti raccontano le storie più intime, gli stati d'animo più intangibili, che nessun manuale o biografia sarebbe in grado di restituire.
23,00

Zona. Un libro su un film su un viaggio verso una stanza

Zona. Un libro su un film su un viaggio verso una stanza

Geoff Dyer

Libro: Copertina rigida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 188

Nebbia, vecchi tubi, edifici abbandonati. Un uomo fissa i tre personaggi sullo schermo mentre attraversano un paesaggio indecifrabile a bordo di un carrello ferroviario; musica elettronica; sulle loro facce perplessità e inquietudine. Attraversano una zona anonima, innominata, innominabile: la Zona, il luogo dei desideri rimossi. Ma questo l'uomo che fissa i tre personaggi sullo schermo lo sa già, perché negli ultimi trent'anni ha guardato e riguardato quel film decine di volte. Lo spettatore si chiama Geoff Dyer e il film, "Stalker" di Andrej Tarkovskij, è l'ossessione estetica della sua vita. "Zona" è il libro con cui Dyer fa i conti con i conti in sospeso. Dyer guarda dentro il film e il film guarda dentro di lui. Gli capita a vent'anni, a trenta, a quaranta. Il volto dell'attore Solonicyn si trasmuta in quello di suo padre, il volto dell'ansia e di un affetto silenzioso. Gli scenari estoni del setting si riverberano nella Cheltenham dell'infanzia, in tutti i luoghi perduti della vita. Quella colonna sonora dal ritmo acido evoca i viaggi lisergici della giovinezza. I dialoghi dei personaggi esplodono le parole degli amori sprecati troppe volte troppi anni fa. Dyer subisce le immagini di Tarkovskij e poi se ne impossessa immergendole con sguardo beffardo e autoironico nel proprio vissuto. La sua scrittura divora i fotogrammi altrui e dice, in un linguaggio vergine, che cosa sono la speranza e il fallimento, l'amore e la perversione, il sogno e la caduta. Annulla il confine tra realtà e finzione, tra vita e arte. Con "Zona" Geoff Dyer scrive il libro del viaggio di tutti noi che, seduti al cinema in ultima fila, vediamo scorrere il nostro tempo che scena dopo scena si consuma.
24,00

Il Saggiatore 1958-2018

Il Saggiatore 1958-2018

AA.VV.

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 568

A sessant'anni dalla fondazione, il Saggiatore presenta il suo catalogo editoriale completo e aggiornato. Se il progetto di un editore può essere considerato come un macrotesto composto da tutti i testi che ha pubblicato nel corso del tempo, il catalogo è lo strumento migliore per rendere esplicita la sua visione. introduzioni di Luca Formenton e Amdrea Gentile.
28,00

La casa dell'eternità

La casa dell'eternità

Piero Camporesi

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 290

«Le mappe dell'inferno sono ormai illeggibili. Non solo non si sa come raggiungerlo, ma non è nemmeno più chiaro dove si trovi. Né se sia ancora aperto. Un prestigioso teologo poco tempo fa ha affermato, non si sa sulla base di quali informazioni, che l'inferno esiste ma probabilmente è vuoto. Dominatore della scena cristiana, punto di riferimento indispensabile all'Europa medievale e moderna, protagonista d'innumerevoli drammi spirituali, potente macchina di condizionamento continuamente perfezionata e aggiornata durante i secoli, questo grande collettore di terrori e di spasimi, inesauribile deposito di angosce e di incubi, si sta tranquillamente dissolvendo nella coscienza e nell'inconscio della gente. Si può ormai affermare che l'inferno è finito, che il grande teatro dei tormenti è chiuso a tempo indeterminato, che lo spettacolo dopo quasi duemila anni di rappresentazioni agghiaccianti non si replica più. La lunga, trionfale stagione è terminata. Sembra che rimanga il diavolo, signore della materia. Ma, come un sovrano deposto, come un re in esilio, chiusa la porta del doloroso regno, non ha più né una reggia, né una corte, né città, né castelli. Bancarottiere senza molto credito, campa stentatamente di rendita con i pochi spiccioli di quelle cattive azioni che la sua industria metallurgica, una volta fiorente, gli ha assicurato. Siamo entrati - bisogna che ce ne rendiamo chiaramente conto - nel postinferno.» (Piero Camporesi). "La casa dell'eternità" sonda le delizie dell'aldilà celeste e le nequizie del reame inferico. Camporesi scava nelle fonti letterarie e documentarie più disparate e traccia l'evoluzione degli oltremondi immaginati e anticipatamente vissuti dalle genti che nei secoli hanno popolato la Terra: dal larvale averno degli antichi, dimora di esangui e malinconiche ombre pagane, all'inferno cattolico, carnaio dei corpi marci e putrescenti dei dannati, guasti dal peccato. Fino ad arrivare a oggi, tempo in cui la casa del diavolo sembra rimasta senza inquilini e altre sono le fantasie che sconvolgono l'ordinato lavoro della mente umana.
26,00

Radiogol. Trentacinque anni di calcio minuto per minuto

Radiogol. Trentacinque anni di calcio minuto per minuto

Riccardo Cucchi

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 270

La voce di Riccardo Cucchi è stata il cuore di ogni domenica per circa trent'anni. Dalla sua postazione appartata, isolata in mezzo alla folla formicolante sulle tribune, ha riempito i nostri pomeriggi di emozioni narrando da testimone diretto decine di campionati, centinaia di partite, migliaia di minuti di calcio. In una notte d'estate ha gridato per quattro volte «Campioni del mondo», ed è iniziata la festa di tutti, da Berlino alle piazze di paesi e città dell'Italia intera. Attraverso il suo microfono ha accompagnato vittorie impossibili da dimenticare: la Champions League dell'Inter, lo scudetto travolgente della Roma, quello del riscatto bianconero nel 2012. Il segreto della sua voce è un paradosso: l'equilibrio perfetto tra passione ed eleganza, entusiasmo e riservatezza. Ecco perché Riccardo Cucchi ha confessato di essere un tifoso biancoceleste soltanto al termine dell'ultima radiocronaca, quando è stato abbracciato dal pubblico di San Siro come si fa con i grandi campioni e i grandi amici. Ed ecco perché diciassette anni prima, mentre annunciava lo scudetto della sua squadra, lo ha tradito una vibrazione sottile, una palpitazione che in pochi hanno saputo percepire fra le pieghe del suo annuncio: «Sono le 18 e 4 minuti del 14 maggio 2000, la Lazio è campione d'Italia!». Oggi la voce che ha trasformato quegli attimi in racconto radiofonico, dando vita a una piccola epica dell'istante, abbandona il microfono e si riversa in un libro, ancora entusiasmante, ancora più intimo. Un libro che ci mostra come, a televisione spenta, la radio sappia trasformare lo sport in parola, ritmo, narrazione: perché la radio è il mondo, come lo immaginiamo noi. "Radiogol" è un memoir in cui scorrono trentacinque anni di calcio perduto e ritrovato e un autentico atto d'amore per la radio e i suoi protagonisti, da Enrico Ameri a Sandro Ciotti. Attraverso le sfide a cui ha assistito in prima persona, i ricordi di un'infanzia trasognata e gli incontri con fuoriclasse come Carlo Ancelotti, i fratelli Abbagnale e Diego Armando Maradona, Riccardo Cucchi ci sintonizza su un'epoca e un calcio che sono parte di noi. Minuto per minuto.
18,00

Storia dello sguardo

Storia dello sguardo

Mark Cousins

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 545

Che aspetto aveva il mondo visto da uno dei primi Homo sapiens? Com'era il cielo che Galileo scrutava col suo telescopio? Che cosa videro gli astronauti dell'Apollo 8 quando entrarono nel campo gravitazionale della Luna? Perché siamo stregati dal sorriso enigmatico di Monna Lisa? Con Storia dello sguardo Mark Cousins compie un vero e proprio montaggio dei momenti più significativi della nostra storia visiva e ci racconta come e perché sia cambiato il nostro modo di guardare nel corso dei secoli. Assistiamo così allo spettacolo della grande eruzione del Vesuvio del 79; insieme a Newton vediamo cadere la fatidica mela che lo porta a formulare la legge di gravitazione universale; penetriamo l'espressione carica di sofferenza di uno schiavo africano incatenato su una nave diretta in Brasile; ipotizziamo l'occhiata di rimprovero lanciata a Cézanne dalla moglie durante un'estenuante seduta di posa; siamo accanto a Howard Carter quando, nel 1922, scopre la tomba di Tutankhamon. Dal Pleistocene all'era digitale, il modo in cui costruiamo le immagini e quello in cui recepiamo l'oggetto della visione è radicalmente mutato: ed esplorare l'evoluzione del processo visivo equivale a ripercorrere la storia dell'uomo. Album di fotografie e galleria d'arte, road movie e grammatica del linguaggio visuale: "Storia dello sguardo" è un viaggio per parole e immagini che attraversa l'arte e la letteratura, il cinema e la fotografia, la tecnologia e la scienza. Un percorso alla fine del quale non potremo più guardare il mondo con gli stessi occhi.
35,00

All'ordine del giorno è il terrore. I cattivi pensieri della democrazia

All'ordine del giorno è il terrore. I cattivi pensieri della democrazia

Daniele Giglioli

Libro: Copertina rigida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 218

Dacci oggi il terrore quotidiano. Il terrore che è il rovescio della democrazia, il suo doppio segreto e insostituibile, il suo miglior nemico. Perché nulla come il terrore genera asserti politici, suscita desideri, costruisce identità e immaginario. Guerriglieri, folli isolati e fanatici religiosi; regimi autoritari che praticano la violenza di Stato e regimi democratici che ordinano bombardamenti o torture; aerei dirottati, camion dirottati, spari all'impazzata nei luoghi pubblici: sono il metronomo del presente, la mitologia giornaliera di una specie che si nutre di simboli come quella umana. Eppure nessuno si definisce terrorista: il terrorismo è sempre la violenza dell'altro. Eppure nessuna definizione permette di carpire la natura del terrore, perché non bastano la morte o la paura a distinguerlo da altre forme di violenza, e non basta il suo intento prettamente comunicativo, se è vero che in ogni violenza politica la vittima è il messaggio. Al centro del terrore c'è un vuoto, pronto a ricevere da noi impotenza e paura, violenza e desiderio, per restituire immaginario, identità e fantasmi. In una parola: mito. La letteratura cala i personaggi in quel vuoto. Non spiega cos'è o come funziona: ci mostra cosa succede ad abitarlo. Non chiarisce com'è fatto il terrore ma ci permette di profanare la sua sacralità, di farne esperienza lasciandoci indossare i panni del mostro. È quello che fanno gli autori attorno a cui si snoda "All'ordine del giorno" è il terrore, da Artaud a Ballard, da Dostoevskij a Updike, da Sade a Ellroy. Attraverso i loro testi, Daniele Giglioli decostruisce la più potente macchina narrativa contemporanea, mostrando come tra i suoi fumi sulfurei si celi l'impotenza del soggetto moderno, la fragilità dei nessi sociali, l'estromissione dell'individuo dalla sfera pubblica. Il terrorista è uno di noi: uno spettatore, un escluso. Questo sembra dirci il killer per caso, l'emarginato Oswald in "Libra" di Don DeLillo, finalmente inquadrato dalla telecamera nel momento della morte: «Requisito nel cielo senza atmosfera della gloria mediatica, il suo quarto d'ora di celebrità durerà in eterno».
23,00

Il gusto della ricerca. A proposito di Piero Camporesi

Il gusto della ricerca. A proposito di Piero Camporesi

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 414

Piero Camporesi cantore degli umili, degli straccioni, dei vagabondi e degli affamati. Piero Camporesi narratore del ventre, del sangue, della carne. Piero Camporesi esploratore di tutti i gironi dell'inferno, dell'umanità più putrida e verminosa. Piero Camporesi filologo, storico, antropologo, critico letterario. Piero Camporesi academico di nulla academia. A vent'anni dalla scomparsa, studiosi di ogni appartenenza si riuniscono e pensano uno degli intellettuali più radicali che il secondo Novecento italiano abbia conosciuto. Un cercatore controcorrente, che è stato capace di scoprire l'universo cancellato dalla storia ufficiale dell'età moderna servendosi delle fonti più varie e forzando i consueti limiti metodologici imposti alle discipline; che è stato capace di sondare i recessi della letteratura cosiddetta minore rispetto a quella del canone e cavarne testimonianze inedite per sfatare i troppi falsi miti che ci hanno raccontato sul nostro passato. Piero Camporesi ha ricostruito il paesaggio della fame, gli usi e abusi del pane stupefacente, la geografia dei sensi e dei corpi, le follie del carnevale e delle altre feste che rovesciano l'ordine costituito. Libero pensatore, ha saputo appropriarsi delle nuove istanze provenienti d'Oltralpe in storiografia e antropologia, nello studio della cultura materiale e del folklore. La sua lingua è un capolavoro ipnotico e corroborante che ha affascinato generazioni di lettori. Per questo oggi è necessario fermarsi e domandare: chi è Piero Camporesi? O, meglio: cosa è Piero Camporesi? Per fare il punto su colui che è stato ed è tuttora uno dei maestri segreti della cultura italiana. Per questo "Il gusto della ricerca" raccoglie le testimonianze di chi l'ha conosciuto e i saggi di studiosi di molteplici discipline, nonché uno scritto dello stesso Camporesi, ad accompagnare la ripubblicazione del corpus delle sue opere avviata dal Saggiatore nel 2016. Una lettura che costringe a misurarsi con la potenza sanguigna ed esaltante di un classico, che rimarrà sempre attuale. Premessa di Corrado Augias.
29,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.