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Il Saggiatore: La cultura

C'era n volte. Lo straordinario rapporto tra matematica e letteratura

C'era n volte. Lo straordinario rapporto tra matematica e letteratura

Sarah Hart

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 360

Abbiamo sempre guardato a matematica e letteratura come a poli opposti: "C'era n volte" ci rivela quanto siano invece unite da un legame indissolubile e fruttuoso. Sarah Hart analizza classici del passato e capolavori contemporanei per indagare questa connessione misteriosa e nascosta, mostrandoci come da essa possiamo imparare qualcosa in più sulla nostra natura e su quella dell’universo che ci circonda. C’è della magia in certe equazioni simile a quella contenuta nella bacchetta di Harry Potter, e tra le mostruose forme dei capodogli di Moby Dick si nasconde una geometria sofisticata, fatta di cicloidi, cilindri e circonferenze. Sarah Hart ci esorta a riconoscere e amare i cortocircuiti tra il mondo dei libri e quello dei numeri: dai giganti «mille e ottocento volte più grandi» di noi dei Viaggi di Gulliver – che nella realtà verrebbero schiacciati a terra dal loro stesso scheletro – ai frattali contenuti nella struttura di un bestseller come Jurassic Park, dalle formule usate da Lev Tolstoj per dare un senso al caos descritto in Guerra e pace ai matematici inventati da Arthur Conan Doyle e Chimamanda Ngozi Adichie, dagli enigmi contenuti nelle pagine di Lewis Carroll fino agli esperimenti del gruppo dell’OuLiPo e di Julio Cortázar. "C’era n volte" ci invita a rileggere le storie attorno a noi da punti di vista e dimensioni a cui non avevamo probabilmente mai pensato, spingendoci a nuove interpretazioni e a nuove scoperte. Perché non è vero che 2 + 2 fa sempre 4; alcune volte il risultato è un’isola deserta dove, sotto una X, un pirata senza una gamba ha nascosto un tesoro.
26,00

Un ricordo al futuro. Lezioni americane

Un ricordo al futuro. Lezioni americane

Luciano Berio

Libro

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 240

"Un ricordo al futuro" è la raccolta delle conferenze tenute da Luciano Berio a Harvard tra il 1993 e il 1994. Scardinando vecchie strutture di pensiero e senza timore di sfidare le convenzioni, Berio ci guida in un viaggio teorico in sei tappe, ciascuna articolata attorno a uno specifico tema: dal legame fra teoria e pratica alle possibilità inventive della «traduzione» musicale (la trascrizione, l’adattamento), dal processo creativo della composizione al provocatorio concetto di «dimenticanza», inteso come atto di rinnovamento. Incontro dopo incontro, Berio ripercorre le tracce dei suoi maestri – quelli più antichi e quelli più recenti –, in un fruttuoso confronto alla pari, dove la musica si intreccia con la letteratura, la poesia, la filosofia. Un prezioso inedito arricchisce le lezioni di Harvard in questo volume curato da Talia Pecker Berio. Si tratta delle lezioni magistrali che, su invito di Umberto Eco, Berio tenne nella primavera del 2000 presso la Scuola Superiore di Studi Umanistici di Bologna. Questo affiancamento consente al lettore di seguire gli sviluppi di una riflessione in continuo divenire e la creatività di un artista, di un pensatore che amava riscrivere se stesso perennemente, ogni volta rinnovandosi. L’orecchio allenato riconoscerà tra le voci del passato e la melodia del presente il suono di una penombra lontana: l’avvenire. Ed è un ascolto che accetta la sfida e la responsabilità di dover ogni volta «reinventare il senso». Berio amava spesso ripetere il motto «rem tene, verba sequentur»: la sua affascinante scrittura testimonia e rispecchia questa convinzione, rivelando un orizzonte di pensiero, non solo musicale, eccezionalmente ricco e profondo, che da decenni non smette di interrogare il nostro presente e il nostro futuro.
24,00

Filosofia e memoria. La vita come scrittura

Filosofia e memoria. La vita come scrittura

Carlo Sini

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 368

Cosa significa pensare? In "Filosofia e memoria", Carlo Sini risponde a questa domanda essenziale con un'opera che è insieme meditazione e racconto. Il pensiero, ci dice Sini, non nasce dal nulla, non inizia da zero: è sempre una risposta a qualcosa che ci ha preceduti. Pensare è ricordare. È questo il nucleo attorno a cui si muove tutto il libro, che intreccia filosofia e memoria non come concetti astratti, ma come esperienze concrete e vissute. La memoria non è un semplice archivio del passato: è il modo in cui ci orientiamo nel mondo, in cui attribuiamo significato a ciò che ci accade. È l’ambiente in cui il pensiero si forma e prende corpo. Non esiste conoscenza senza una memoria condivisa, una lingua appresa, dei gesti ripetuti, una storia in cui siamo già immersi. Il sapere, allora, non è mai disincarnato: nasce dal tempo, dal corpo, dal linguaggio. La filosofia, in questo libro, non è esercizio tecnico o accademico. È una pratica, un’esperienza che riguarda tutti, perché tutti viviamo dentro la memoria. Le idee non vengono mai da fuori, non si impongono dall’alto: affiorano, si sedimentano, si trasmettono, si trasformano. In questo senso, Sini ci mostra come ogni pensiero sia una risposta che prende forma dentro una relazione: con i maestri, con la lingua, con ciò che ci ha toccati. E ricordare non è mai un atto neutro: è scegliere, ordinare, interrogare, dare forma al senso. "Filosofia e memoria" è un libro che descrive il pensiero come gesto vivente, che si compie ogni volta che proviamo a dire qualcosa che conta. È un invito a ripensare l’origine del sapere non come fondazione astratta, ma come sedimentazione di voci, gesti, affetti. Un testo limpido e profondo, che ci ricorda che il pensiero non nasce da un atto solitario, ma da una fedeltà: a ciò che ci ha preceduti, e che ancora oggi ci parla.
24,00

Destroy

Destroy

Isabella Santacroce

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 176

All’uscita di questo libro, nel 1996, Alessandro Baricco scrisse: «Meglio se le vostre cellule cerebrali non hanno più di quarant’anni, se no rischiate di scivolarci sopra come una mano su una grattugia». È la storia di Misty, una venticinquenne che si trasferisce dall’Adriatico a Londra per prestare strani servizi a domicilio, praticando voyeurismo con uomini e donne esibizionisti. Si veste di tulle, latex e «tacchi a spillo blu codeina», beve collutorio e si annichilisce platealmente nelle esperienze più estreme – ma anche nel tumulto di una cultura anarchica e antagonista, tra un disco di Courtney Love, un manga, un anime e una sigaretta francese. È il racconto di un tempo che si è scollato dalla realtà, dove le ore arrivano fino a 27, o a 28, e i protagonisti si muovono in un tableau vivant a metà strada tra Alice nel paese delle meraviglie e un film di Shin’ya Tsukamoto, in un romanzo-playlist che se fosse letto al contrario non perderebbe niente della sua forza. E poi c’è la scrittura di Isabella Santacroce, che modifica ogni regola e la riadatta – al punto che, negli anni, in molti hanno provato a imitare questo modo di narrare le cose, violento ed elegiaco, sincopato e abbacinante. Secondo capitolo della trilogia «dell’incoscienza», Destroy è il romanzo che in Italia ha influenzato più di una generazione di lettori e il più odiato da chi non ha saputo coglierne la forza innovatrice; è il libro che ragazzi e ragazze si portavano ai concerti degli Smashing Pumpkins o di Marilyn Manson, per fare di Isabella Santacroce non solo una scrittrice «incantatoria e stupefacente», come l’avrebbe definita Cesare Garboli, ma un mito da seguire come una cantante rock.
11,00

Fluo

Fluo

Isabella Santacroce

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 176

Starlet ha diciassette anni, i capelli viola e vive a Riccione. È un’estate degli anni novanta «veloce e immortale», e lei e i suoi amici si aggirano per viale Ceccarini esibendo bizzarre acconciature, ciglia metallizzate e scarpe Buffalo con la para altissima, davanti allo sguardo scandalizzato delle famiglie in vacanza. Starlet, Nina, Moni e Edie abitano in una specie di futuro marzianeggiante e policromatico, un Cabaret Voltaire a cielo aperto parecchio distante dal piattume attuale: un futuro che non sarebbe mai arrivato – e che, come questo libro ormai mitologico racconta, sembra aver raggiunto in quegli anni l’apice della propria espressività. Quando arriva Laura, una modella milanese, Starlet si trasferisce nel suo appartamento, dove fa la conoscenza di tutta una congrega di personaggi estrosi, giovani famelici di divertimento e qualche «older» di troppo. Due universi paralleli si fronteggiano: quello dei vacanzieri in spiaggia, e quello di chi ogni notte balla sotto la piramide del Cocoricò e vuole farsi scorrere addosso la giovinezza prima che «ogni giorno entri per sempre nella sua pancia». Anticipando ogni protagonismo da social, l’esordio di Isabella Santacroce ci ha mostrato quel grande show che tutti gli adepti delle subculture hanno realizzato dal vivo, per strada – e di cui oggi si sente più che mai la mancanza. Scritto «su una Olivetti di mio padre di cui funzionavano solo le lettere maiuscole», Fluo ha il dono della «primavoltità», come la chiamava Bazlen. Innovativo e brutale, notturno eppure sfolgorante di luce sin dal titolo, Fluo è il libro che ha rivelato il talento e l’unicità di Isabella Santacroce. Il primo capitolo di una trilogia «dell’incoscienza» cui fanno seguito Destroy e Luminal.
11,00

Simone de Beauvoir interroga Jean-Paul Sartre sul femminismo

Simone de Beauvoir interroga Jean-Paul Sartre sul femminismo

Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 50

Nel 1975, mentre sono ormai all’apice della loro fama e della loro influenza sul panorama culturale europeo, Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre decidono di riflettere, questa volta insieme e pubblicamente, sulla condizione della donna e sul femminismo. Il risultato è un breve dialogo tanto intimo quanto sincero, nel quale emergono nitide le posizioni di entrambi, le convinzioni comuni e soprattutto le loro divergenze. Se da un lato Sartre, incalzato da domande mirate, ripercorre la progressiva presa di coscienza del proprio «maschilismo» e gli sforzi fatti per l’acquisizione di un atteggiamento nuovo e più rispettoso dell’autonomia femminile, dall’altro de Beauvoir, oltre a raccontare il proprio percorso di emancipazione, individua con lucidità le sfide che le donne devono ancora affrontare nella lotta per l’affermazione dei propri diritti. Domanda dopo domanda, quella tra i due partner si trasforma così in una discussione serrata in cui si mescolano il piano personale e quello filosofico, i ricordi privati e le convinzioni intellettuali, senza censure o tabù. A mezzo secolo di distanza, "Simone de Beauvoir interroga Jean-Paul Sartre sul femminismo" continua a rappresentare un’opera unica tra le loro pubblicazioni: il tentativo di affrontare i temi legati alla condizione femminile e al patriarcato attraverso il confronto, anziché in una meditazione solitaria. Una testimonianza intellettuale di come certe verità siano raggiungibili solo nell’incontro, solo sedendosi uno di fronte all’altro con la mente aperta.
9,00

Luminal

Luminal

Isabella Santacroce

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 160

Questa è la storia di Demon e Davi, diciottenni celestiali e perverse che vivono al contrario. Dormono di giorno e si svegliano di notte, come pipistrelli; lavorano in un night club di Zurigo e assumono il Luminal, potente e leggendario barbiturico con il quale, si dice, sia morta Marilyn Monroe. Sui loro corpi esili ed eterei, che pattinano flessuosamente per le strade gelate, c’è sempre la luna, «così appesa sopra un concerto di David Bowie», centro ipnotico e madre che le ha partorite lasciandole cadere dall’alto. Intorno a loro si muove uno stuolo di viziose creature, o forse un branco di «angeli maldestri». Denise e Paula, ma soprattutto Desdemona, entraîneuse dispotica che prima tenta di manipolarle e poi le costringe a scappare in autostop da una capitale all’altra dell’Europa – in un viaggio al termine reale della notte, in attesa di un’alba di morte che richiama i ventidue suicidi celebri cui il romanzo è dedicato. Quasi non c’è punteggiatura in questa fiaba oscura dell’anima, di cui il lettore subisce l’incantesimo e il clima gotico; e non c’è, come norma di scrittura, che una ritmica speciale da accogliere come una preghiera mariana, o come una canzone metal, da leggere senza chiedersi niente e dimenticandosi tutto. In questo congedo dal mondo della luce verso la rarefazione dell’immagine e della parola, Luminal supera la prova del tempo, ma soprattutto quella di uno spazio – letterario – che dal racconto iperplastico di una realtà violenta e ipermercificata sconfina nel sacro, nel tremendo. Culmine del buio-omega e manifesto di indipendenza artistica da qualunque modello, questo romanzo è il più spietato della trilogia «dell’incoscienza», di cui fanno parte Fluo e Destroy. Ma è proprio dal racconto delle esperienze più spaventose che emerge, senza freni né regole, il canto spiegato dell’anima. Se ne esce storditi, con la sensazione di aver visto «oltre».
11,00

Gli anni del Piccolo 1998-2015

Gli anni del Piccolo 1998-2015

Luca Ronconi

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 544

Tra il 1998 e il 2015, anno della sua scomparsa, la collaborazione tra Luca Ronconi e il Piccolo Teatro di Milano ha dato vita ad alcuni degli spettacoli più geniali e innovativi del teatro europeo contemporaneo. Questo libro raccoglie una serie di interviste in cui il regista approfondisce le oltre trenta opere dirette in quel periodo, rivelando i segreti di bottega e le riflessioni dietro al suo lavoro. Da La vita è sogno di Calderón de la Barca a Lehman Trilogy di Stefano Massini, passando per sperimentazioni su testi non nati per il palcoscenico come Lolita di Nabokov o Infinities, Ronconi in queste pagine si trova così ad approfondire i temi della sua ricerca artistica: la metamorfosi dell’identità; la relazione tra vita, sogno e messinscena; il necessario dialogo con i classici. Ne emerge il ritratto di un artista che ha saputo reinventare il rapporto tra testo e rappresentazione, facendo del teatro uno strumento per leggere e reinterpretare il mondo; ma anche di un insegnante attento, capace di spingere i suoi allievi a trovare sempre una propria voce e a dare forma alle intuizioni più nascoste. Arricchito dai contributi inediti di Sergio Escobar, Roberta Carlotto, Giovanni Agosti e Claudio Longhi, Gli anni del Piccolo è la testimonianza artistica di una ricchissima stagione creativa di Luca Ronconi: un’opera che ci conduce nel laboratorio di un grande innovatore, che ci ha lasciato un nuovo modo di guardare ai testi, agli spazi e alle infinite possibilità della scena.
30,00

Storia rapida della velocità

Storia rapida della velocità

Jeffrey Schnapp

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 280

In "Storia rapida della velocità" Jeffrey Schnapp attraversa millenni, culture e tecnologie per raccontare la relazione profonda tra velocità e civiltà. Non si tratta di una semplice storia della tecnica o dei trasporti, ma di un viaggio affascinante nell’immaginario e nella sensibilità dell’uomo moderno, sempre in bilico tra desiderio di trascendenza e limiti del corpo. Dallo spartano Lada, che correva così veloce da sembrare sospeso nell’aria, alla ruota cosmica che avvolge Dante nel Paradiso; dalla carrozza postale di Thomas de Quincey alle macchine da corsa futuriste di Filippo Tommaso Marinetti; dal treno dipinto da William Turner, fino ai microchip della Nvidia: ogni forma di accelerazione racconta una metamorfosi. E ogni trasformazione porta con sé una promessa – superare l’umano – ma anche un rischio: quello di smarrirsi in un mondo che corre troppo in fretta. Con intelligenza e ironia, Schnapp ricostruisce un’antropologia della velocità fatta di corpi, macchine, estasi, schianti. Un libro che ci invita a interrogarci su ciò che stiamo diventando. Perché nella nostra corsa verso il futuro, la velocità non è solo un mezzo: è la misura stessa di ciò che chiamiamo progresso, potere, esistenza.
18,00

Dittico. «Zorro» e «Wonder Woman»: due drammaturgie per la scena

Dittico. «Zorro» e «Wonder Woman»: due drammaturgie per la scena

Antonio Latella, Federico Bellini

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 160

Composto dai testi «gemelli» Zorro e Wonder Woman, "Dittico" racconta le contraddizioni, le disuguaglianze e le battaglie del nostro tempo. In queste pagine Antonio Latella e Federico Bellini riflettono attraverso il teatro sulla violenza, la giustizia e il potere, mostrando ancora una volta quanto da sempre e per sempre sia «sventurata la terra che ha bisogno di eroi». In Zorro, quattro personaggi – un povero, un poliziotto, un muto e un cavallo – si incontrano in una zona di nessuno, scoprendosi sospesi senza poter fare altro che discutere dei loro e dei nostri problemi, ragionando sul concetto di povertà; un tema che inevitabilmente ci riguarda, anche quando proviamo a esorcizzarlo con l’azione scenica. Ecco allora che, confrontandosi, la comune delusione del mito del progresso unisce le vite apparentemente inconciliabili dei quattro, facendo loro scoprire di essere... più simili di quanto credessero. La storia narrata in Wonder Woman si ispira invece a un caso giudiziario, avvenuto in Italia nel 2015, lo stupro di gruppo subito da una ragazza peruviana. Quattro donne si fanno portavoce della sua storia, raccontando, in una forma narrativa distante da quella documentaristica, la sua battaglia per riconquistare la dignità in un sistema sociale che pare respingerla. In questa sorta di opera bipartita, Latella e Bellini abbattono i confini tra immaginario e realtà, mescolando finzione e cronaca per esplorare i nostri contrasti e la vacuità delle nostre autoassoluzioni. Recuperando in chiave contemporanea il mito del supereroe, "Dittico" ci interroga con forza e nel profondo, mostrandoci una possibile forma di resistenza: perché ogni maschera è solo un velo di carta di fronte a chi indossa la verità. Prefazione di Claudio Longhi.
18,00

Finché la vittima non sarà nostra

Finché la vittima non sarà nostra

Dimitris Lyacos

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 272

Finché la vittima non sarà nostra è un’immersione nei più oscuri recessi dell’animo umano: il racconto di un mondo al confine del mondo, in cui ogni atto vitale è un atto di sopraffazione e in cui ogni confine tra vittima e carnefice si dissolve in una lotta primordiale. Protagonista di quest’opera è una città in cui la ferocia è l’unica legge. Al suo interno, utilizzando le voci di diversi personaggi, Lyacos segue le forme mutevoli della violenza nella sua progressione e trasformazione – dal cannibalismo all’omicidio religioso, dalla guerra all’esilio, dalla tortura alla macellazione, dal carcere al lavoro forzato. Da individuo a individuo la violenza si espande, cambia, si adatta alle sue vittime, passando dal dominio sul corpo a quello sulla mente; fino a quando non infligge nemmeno più il dolore ma anzi lo allevia. Trasformatasi in «medicina», è allora che diventa ancora più pericolosa, è allora che si apre alle rivelazioni ultime. Dimitris Lyacos racconta la civiltà occidentale come un luogo in cui il senso dell’esistenza è misurato solo dalla brutalità e in cui è il sangue sparso a definire lo spazio in cui ogni individuo si muove. Una riflessione narrativa e poetica sulla violenza e sugli abissi che essa spalanca. Su quella parte di vita che continua a risuonare all’interno dell’assordante crudeltà.
19,00

Il digiuno. Storia, scienza e filosofia del fare a meno
29,00

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