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Edizioni di Pagina: Due punti

«Nessuno trionfa, tranne il caso». Le ultime novelle di Pirandello tra filologia e critica

«Nessuno trionfa, tranne il caso». Le ultime novelle di Pirandello tra filologia e critica

Ivan Pupo

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2021

pagine: 292

Introducendo, a metà degli anni Trenta, alcune carte pirandelliane inedite, Alvaro fa entrare il lettore nell'officina del grande scrittore siciliano: «[…] forse da una diecina d'anni, ha smesso di scrivere a mano, anche nei suoi appunti; scrive a macchina, con un dito, strappando e ricominciando il foglio a ogni cancellatura per vederselo nitido davanti. Così è composta la sua opera recente». Così, si potrebbe aggiungere, nascono le sue ultime novelle. Ne fa fede il materiale d'archivio che in questo volume si presenta in gran parte per la prima volta: un cospicuo gruppo di dattiloscritti con correzioni autografe che permette di ricostruire, nella sua ricchezza di varianti, una fase redazionale anteriore alle stampe. Su questa base documentaria si offre un ampio risarcimento filologico, ma anche ermeneutico, a testi ingiustamente rimasti indietro rispetto alla fama del romanziere e soprattutto del drammaturgo. Anche il trionfo del caso, che qui riguarda da vicino la novella come genere ed in particolare la narrativa breve dell'ultimo Pirandello, si mostra capace di innescare un rapporto di feconda sinergia tra filologia e critica.
19,00

Giovanni Testori sulla scena contemporanea. Produzioni, regie, interviste (1993-2020)

Giovanni Testori sulla scena contemporanea. Produzioni, regie, interviste (1993-2020)

Laura Pernice

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2021

pagine: 320

La riscoperta teatrale di Giovanni Testori rappresenta un caso eccezionale nel panorama italiano contemporaneo per l'intensità espressiva e la crescita nel tempo delle performance basate sui suoi testi. Nei quasi trent'anni dalla sua scomparsa l'opera dello scrittore lombardo è stata riportata in scena da un sorprendente numero di artisti, capaci di acquisire e aggiornare un repertorio potente e inimitabile. Il volume, a partire da una necessaria ricognizione del profilo drammaturgico, indaga la fortuna scenica testoriana secondo due traiettorie: la ricostruzione dell'orizzonte degli spettacoli, articolato in tre tempi; l'analisi di un catalogo di produzioni, che mostra le novità performative della "Trilogia degli Scarrozzanti", de "La Monaca di Monza", de "I Promessi sposi alla prova", di "In exitu" e dei "Tre lai". Lo studio degli spettacoli è arricchito da un'ampia galleria fotografica e da una corposa sezione di interviste ai registi e agli attori, da cui emerge un 'sentimento estremo del teatro' che ha già guadagnato durata e futuro.
22,00

Epistolae ad Hiaracum

Epistolae ad Hiaracum

Elisio Calenzio

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2019

pagine: 260

Nelle sue epistole indirizzate a Iaraco, pseudonimo del principe Federico d'Aragona, Elisio Calenzio ci consegna un affresco quanto mai variegato delle questioni dibattute fra gli intellettuali durante la ricchissima stagione culturale rappresentata dall'Umanesimo italiano. La raccolta epistolare fu concepita come risposta ad un preciso incarico: supportare il giovanissimo principe Federico, a cui suo padre Ferrante, re di Napoli, aveva affidato il gravoso compito di rappresentare la corona aragonese in terra di Taranto, area da poco pacificata, successivamente alla 'prima congiura dei baroni'. L'epistolario si sviluppa come un organico e variegato percorso educativo, lungo un itinerario in cui il maestro, in modo arguto e ironico, guida il discepolo alla scoperta di una commedia umana dai tratti multiformi. Riferimento continuo nella scrittura è la voce dei classici, presenza viva in ogni brano della silloge, i cui insegnamenti Calenzio seppe armonizzare in un originalissimo intreccio di temi e generi attinti dalla letteratura latina e greca.
20,00

Una vergogna esemplare: Lettura de «La marchesa di O...» di Heinrich von Kleist

Una vergogna esemplare: Lettura de «La marchesa di O...» di Heinrich von Kleist

Simonetta Sanna

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2019

pagine: 144

A lungo trascurata dalla moderna psicologia, la vergogna si offre ne "La marchesa di O..." (1808-1810) di Heinrich von Kleist con una sorprendente ricchezza di significati. L'"incipit" è irresistibile: la protagonista, rimasta incinta a sua insaputa, cerca il padre del nascituro con un'inserzione sulla gazzetta. Se la vergogna tende a nascondersi, l'insolito annuncio costringe la donna a uscire allo scoperto; ma lo scandalo autentico, a guardar bene, è rappresentato dal suo cambiamento nel corso della vicenda: in lotta col tribunale sociale della vergogna, la marchesa raggiungerà la piena espressione di sé, un equilibrio dinamico tra pulsioni contraddittorie. Anche la famiglia e il conte russo, l'autore del misfatto, la seguiranno in questo percorso, che vuol essere d'esempio per il lettore. La novella di Kleist anticipa questioni centrali dibattute ancor oggi, dalla filosofia all'etica, dalla psicologia alle scienze cognitive, e conserva intatta la sua carica eversiva. Nella lettura qui proposta, proprio l'enigmaticità della vicenda e della narrazione induce il lettore a interrogare i luoghi comuni che sono all'origine della vergogna, affinché possa individuare un «precetto interiore» in accordo con la sua eticità individuale.
16,00

Rime diverse

Rime diverse

Oddo Savelli Palombara

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2019

pagine: 488

Il marchese Oddo Savelli Palombara fu senz'altro uno dei principali esponenti dell'Accademia romana degli Umoristi, di cui fu eletto principe nel 1633. Nonostante la centralità culturale e politica di un'istituzione di primissimo rilievo quale fu l'Accademia, gli importanti studi sugli Umoristi sono ancora solo iniziali. La scoperta di due manoscritti di "Rime" del Palombara che si estendono fino a circa il 1644, il Prot. 36 individuato a Roma da M.F. Iovine e il Cason 103 n. 35 ritrovato a Toledo da J.-L. Nardone, offre il raro esempio di un canzoniere concepito per la stampa ma rimasto diario personale di anni tormentati in cui si approfondisce il divario tra sapere e potere. La riflessione filosofica e morale che risuona di temi stoici, l'interesse per la nuova scienza sullo sfondo delle relazioni accademiche tra Roma e Napoli e della salda amicizia con il principe di Gallicano Pompeo Colonna, l'imitazione poetica sul solco dei sodali Pier Francesco Paoli, Antonio Bruni, Francesco Balducci, l'orgoglio della propria "romanitas" vegliata tra il Tevere e il Colosseo dagli antichi eroi Curzio e Furio Camillo: tutto questo sfila nei versi del marchese Palombara, preziosa chiave di accesso alla storia degli Umoristi nella complessità del microcosmo erudito della Roma barberiniana.
25,00

Chi ha rubato i cieli? Galileo, la «Lettera a Cristina» e le origini della modernità

Chi ha rubato i cieli? Galileo, la «Lettera a Cristina» e le origini della modernità

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2019

pagine: 216

Galileo Galilei costringe ogni studioso che si accosti a lui a dover fare i conti non solo con le sue scoperte scientifiche o con il suo linguaggio filosofico, ma anche con questioni teologiche e "affari" di Corte. Potere e scienza, fede e politica sono gli ingredienti unici e irripetibili di una stagione che vede protagonisti Università, Accademie e alcuni degli apparati più influenti della Chiesa post-tridentina. Questo volume, con i suoi contributi e i testi classici riprodotti, vuole rimettere al centro la figura dello scienziato pisano attraverso la lente d'ingrandimento della Lettera a Cristina di Lorena che è, insieme, lettera e trattato, apologia della nuova scienza e difesa del cattolicesimo, perché, come Galileo stesso amava dire, non è nelle sue intenzioni affermare la falsità della Bibbia ma «nostra opinione è che le Scritture benissimo concordino con le verità naturali dimonstrate».
16,00

Opere teatrali. Volume Vol. 4

Opere teatrali. Volume Vol. 4

Salvestro cartaio detto il Fumoso

Libro

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2019

«Finora le commedie popolari senesi sono state lette nella prima edizione che capitava sotto mano. Ci si deve invece convincere che questi testi vanno trattati con lo stesso metodo filologico con cui trattiamo quelli di Cicerone e Petrarca, che la tradizione va censita e valutata come quella di qualsiasi altro testo», lamentava uno studioso del calibro di Michele Feo; e, di fronte al rigoglio storico-critico che il tema poteva aver registrato almeno a partire dalla celebre monografia sul "Teatro dei Rozzi" di un esordiente Roberto Alonge (1967), ammoniva: «noi riteniamo che sia giunto il momento di non scrivere più saggi critici. I compiti veri sono quelli del nuovo catalogo scientifico, della costituzione e edizione dei testi nel loro complesso, accompagnati da commento linguistico, storico e folklorico». A tale esigenza risponde la presente edizione, dedicata all'opera teatrale del Fumoso, scrittore di punta della tradizione senese. Penultima commedia dell'autore, "Capotondo" introduce per la prima volta il personaggio del 'cittadino' (non una mera astrazione sociale della duratura opposizione città-campagna, ma un'entità politica molto definita nella Siena del tempo), determinando un radicale ripensamento del trattamento rappresentativo della realtà contadina. La "scena" cittadina e quella del contado si illuminano reciprocamente, e i villani (in particolare il personaggio più comicamente prevedibile, quello del marito cornuto) assumono una dignità scenica sinora inedita.
15,00

Il teatro di Dario Fo. Tra contaminazione e reinvenzione: spunti e riflessioni

Il teatro di Dario Fo. Tra contaminazione e reinvenzione: spunti e riflessioni

Gabriella Capozza

Libro

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2019

Dario Fo nel suo teatro recupera una molteplicità di poetiche, temi, personaggi, tecniche recitative, modalità attoriali e stilistiche appartenenti a un patrimonio artistico antico e recente che contamina e rielabora, dando vita a un'arte che appare un "unicum" nel panorama teatrale contemporaneo: un groviglio denso e prorompente di elementi non ascrivibile a categorie precostituite, che affascina, spiazzandolo, il lettore-spettatore. Si impone con forza il vitalismo paradossale dei suoi personaggi che, facendo lo sberleffo alle norme del vivere civile e, come dice lo stesso Fo, «giocando con il dogma come il "clown" gioca con la bomba innescata», esprimono la propria ottica rovesciata e parodica rispetto a quella dominante. Preziosa e insostituibile la collaborazione di Franca Rame, impareggiabile compagna di vita, che, intrecciando i termini 'arte' e 'vita', ha immesso nel teatro di Fo il corposo patrimonio attoriale che si è andata costruendo nel tempo all'interno di una delle ultime famiglie d'Arte del Novecento. Interessantissima la lingua utilizzata da Fo, una lingua 'costruita' che, come tutto il suo teatro, attraverso continue manomissioni, contaminazioni e una fantasia dirompente ricrea sul palcoscenico la primigenia "vis" di un popolo millenario.
14,00

I

I "tessuti" della memoria. Costruzioni, trasmissioni, invenzioni

Libro

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2018

pagine: XVI-272

Il volume miscellaneo «I tessuti della memoria. Costruzioni, trasmissioni, invenzioni» rappresenta l'esito editoriale di un convegno nato in seno ai corsi di Dottorato attivati nel Dipartimento di Scienze Umane dell'Università degli Studi della Basilicata e voluto dagli stessi dottorandi, che ne hanno curato l'impianto e l'organizzazione, con l'obiettivo di creare un'occasione di confronto in cui fornire un'idea concreta del valore che la ricerca assume in ambito umanistico, ma anche superare gli specialismi scientifici in una prospettiva di mutuo confronto. I contributi presenti nel volume sono stati redatti da dottorandi e dottori di ricerca, afferenti a più cicli e coinvolti in progetti di ricerca riguardanti diverse discipline umanistiche (filologia, storia, linguistica, archeologia, filosofia, storia dell'arte, storia del cinema, antropologia). Il tessuto connettivo di fondo è rappresentato dalla memoria (individuale e sociale) intesa quale strumento di costruzione della tradizione e mezzo di perpetuazione culturale. In quanto tale essa è capace di comprendere tanto il ricordo (riferimento collettivo al passato) quanto l'identità (immagine politica di un popolo), e trova significato soprattutto rispetto alle condizioni sociali e culturali che da un lato la determinano dall'altro ne sono influenzate. L'organizzazione del testo prevede quattro macro-sessioni, ognuna delle quali è introdotta da: Luciano Canfora, Aldo Masullo, Romano Lazzeroni e Guido Clemente.
19,00

Aristotele teorico dello spettacolo

Aristotele teorico dello spettacolo

Manlio Marinelli

Libro

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2018

Gli studi sullo spettacolo antico sono stati per lungo tempo prigionieri di alcuni nessi storiografici a aprioristici che ne hanno marcato una sorta di ritardo rispetto alle altre civiltà teatrali considerate fondanti dai nostri canoni culturali. Per un verso hanno pagato una ineguagliabile resistenza delle ipotesi di studio di marca testo-centrica, dall'altro, a questa prima ipotesi, si è aggiunto il luogo comune che il teatro antico sarebbe connotato da una insanabile mancanza documentale. Da decenni tuttavia la storia del teatro si è costituita come una disciplina ce non intende restituire una ricostruzione di una serie continua di spettacoli ma cerca di rivedere di volta in volta la definizione di una categoria, di tutte le sue pratiche e dei suoi saperi nei diversi contesti della storia. Tale nozione, il teatro, non è un'idea pre-ordinata, ma una categoria fluida, i cui connotati variano e si ridefiniscono di continuo. Questo studio intende mostrare alcuni specifici caratteri dell'idea teatrale dei greci a partire da un'analisi stringente del pensiero teatrologico di Aristotele. Ripartendo da tale figura, da sempre considerata centrale nella definizione dell'estetica teatrale, il libro offre uno sguardo diffuso sulle premesse e i precedenti teorici dello stagirita e quindi sui connotati della cultura e della civiltà teatrale greca tra V e IV secolo a.C. Pur impegnato in un'analisi accurata dei testi e delle fonti, il saggio mantiene costantemente vivo l'occhio verso le strategie di analisi della nuova teatrologia, proponendosi al contempo al pubblico degli antichisti e degli storici del teatro.
23,00

Opere teatrali. Volume Vol. 2

Opere teatrali. Volume Vol. 2

Salvestro cartaio detto il Fumoso

Libro

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2018

pagine: 176

«Finora le commedie popolari senesi sono state lette nella prima edizione che capitava sotto mano. Ci si deve invece convincere che questi testi vanno trattati con lo stesso metodo filologico con cui trattiamo quelli di Cicerone e Petrarca, che la tradizione va censita e valutata come quella di qualsiasi altro testo», lamentava – venticinque anni or sono – uno studioso del calibro di Michele Feo; e ammoniva: «noi riteniamo che sia giunto il momento di non scrivere più saggi critici. I compiti veri sono quelli del nuovo catalogo scientifico, della costituzione e edizione dei testi nel loro complesso, accompagnati da commento linguistico, storico e folklorico». A tale esigenza risponde la presente edizione, dedicata all'opera teatrale del Fumoso, scrittore di punta della tradizione senese. Dopo i primi due volumi, che hanno presentato i tre generi fondamentali praticati dall'autore (commedia di maggio, commedia carnevalesca e commedia rusticale), il presente propone la seconda e ultima commedia di maggio, intitolata al suo protagonista, un non troppo lontano progenitore di Arlechin Batochio. Nel Batechio, ninfe e pastori corredano, non senza qualche intersezione surreale, le vicende sgangherate di un gruppo di villani. Vicende comiche e prevedibili di soldi e sesso, in cui si incastonano inattesi e brucianti riferimenti alla realtà sociale e politica del tempo.
15,00

Quando le stelle caddero nel fiume

Quando le stelle caddero nel fiume

Paolo Comentale

Libro

editore: Edizioni di Pagina

anno edizione: 2018

«Entrò. La stanza era in penombra. Il federale lo aveva sentito arrivare e lo aspettava dietro la scrivania, già in piedi per non mostrare lo sforzo di alzarsi, il braccio teso in alto nel saluto d'ordinanza». Etiopia, Addis Abeba maggio 1937. In una notte africana, durante un lungo interrogatorio, un maresciallo marconista è chiamato a rispondere a una raffica di domande relative a una missione speciale. Sullo sfondo una guerra coloniale, una città occupata e un eccidio di proporzioni spaventose che nessuno ha il coraggio di nominare. Gli italiani sono sempre "brava gente"?
14,00

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