Edizioni di Pagina
Danza e scienze cognitive. Pratiche, ricezione e cura
Andrea Zardi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 288
Quando osserviamo la danza – o quando noi stessi danziamo – cosa accade nel nostro cervello? In che modo il movimento di un corpo può provocare emozioni, memorie, processi cognitivi? Partendo dalla prospettiva degli studi teatrali e di danza, in questo volume si traccia un percorso esplorativo attraverso discipline diverse: scienze cognitive, performance studies, filosofia e neuroscienze diventano riferimenti, chiavi di lettura, sconfinamenti di matrice estetica e fenomenologica per analizzare il rapporto tra corpo, movimento e percezione dello spettatore. Questa indagine si rivela come una sorta di attraversamento precario da una ricognizione dello stato dell'arte negli studi umanistici e in quelli neuroscientifici, fino all'analisi di sperimentazioni che hanno coinvolto artisti, spettatori, ricercatori provenienti da contesti artistici, sanitari e sociali. I fattori culturali, storico-antropologici e psicologici sono elementi necessari per formulare una nuova epistemologia in questo ambito, al fine di chiarire come l'esecuzione e la percezione della danza non si possano definire processi a senso unico, ma aspetti di un percorso che si interseca con la storia della disciplina e con le sue complessità.
Roma, l'impero dell'acqua. Il romanzo del Prefetto Frontino
Paolo Biondi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 136
Il primo giorno d'estate dell'80 d.C. Tito inaugura l'anfiteatro Flavio. Pane e giochi per distrarre un popolo piegato da guerre, incendi ed eruzioni: 80 fontane nel Colosseo dissetano chi assiste ai combattimenti nel circo. È l'acqua a segnare la vita di Frontino dopo anni passati a vincere battaglie e a studiare strategie militari. Superate le persecuzioni di Domiziano, il Prefetto delle acque si occupa della rete idrica che conquista il mondo. La nuova battaglia dell'Impero è contro dispersioni e allacci abusivi. E tra “spifferi” e “punture” spunta anche un condono...
Musei archeologici in Puglia
Giacomo Annibaldis
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 216
Un pezzo da museo: locuzione per definire qualcosa di vecchio e superato. E tanto più potrà apparire a molti “vecchio e superato” il patrimonio archeologico di un territorio: esso, invece, ne costituisce la più preziosa memoria. In Puglia, ad esempio, le collezioni di reperti antichi sono quelle che più parlano del passato dei popoli che l'abitarono, sui quali la storia è stata perlopiù reticente. Dunque, un tesoro sepolto, quello archeologico, che la terra, come una madre, ha custodito per secoli e infine ha ridonato ai suoi figli (e non solo a loro, se si pensa alle numerose testimonianze – specie vasi figurati – che arricchiscono ora molti musei nel mondo). Di tutto il patrimonio culturale di Puglia, le raccolte archeologiche formano il più consistente lascito. Ma gli stessi pugliesi le conoscono? Forse solo le più rilevanti. In fondo al volume, una cartina “interattiva” (provvista di QRCode per ogni sito) consente un'agile consultazione di informazioni, immagini e contenuti integrativi.
Roger Planchon et ses théâtres (1949-1987). Enquête sur un metteur en scène, directeur et auteur de théâtre
Tommaso Zaccheo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 556
Quest'opera è un'inchiesta storico-critica sul percorso di Roger Planchon, strutturata intorno alla complessa articolazione tra le funzioni di regista, di autore drammatico, di direttore di compagnie teatrali e di istituzioni di servizio pubblico che ha progressivamente assunto. L'analisi multicontestuale, multiscopica e analitica di questo itinerario singolare e collettivo fa emergere lo specfico legame tra l'azione di un artista di teatro e la progressiva assunzione di una forma di responsabilità autorale da parte dei registi del XX secolo.
Credere con o senza ragione. Per una storia dell'etica della credenza
Marialucrezia Leone
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 312
Alla luce del dibattito che, alla fine del XIX secolo, ha segnato in senso stretto le origini dell'etica della credenza – quello tra W.K. Clifford e W. James –, il volume prende in esame i criteri doxastici, le garanzie sufficienti, le giustificazioni – di natura epistemica o prudenziale – avanzate dai filosofi per concedere o negare l'assenso verso l'oggetto del credere, anche e soprattutto al fine di poter compiere un'azione responsabile da un punto di vista morale. Come si fa a distinguere una credenza vera da una falsa? Si devono adottare dei criteri – quali e quando? – nel momento in cui si aderisce ad una credenza? Siamo sempre tenuti a credere attraverso il filtro della ragione, oppure esistono delle credenze riguardo alle quali l'assenso è piuttosto governato da parametri che esulano dalla razionalità? Lo scopo di questo lavoro è proprio quello di provare a capire in una prospettiva storico-filosofica, a partire da alcune delle posizioni più significative del pensiero antico, medievale, moderno e contemporaneo, se possiamo avvalerci di strumenti appropriati – di natura epistemica o pragmatica – ogniqualvolta ci troviamo di fronte ad una credenza basata su un'evidenza insufficiente.
Il castello di Elsinore. Volume Vol. 92
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 144
«Il castello di Elsinore» è una rivista semestrale di teatro profondamente radicata nell'Università italiana. Nata nel 1988, la rivista raccoglie nel suo comitato scientifico quasi la metà degli ordinari di Storia del teatro in Italia e illustri studiosi di università straniere. La rivista è articolata in tre sezioni (talvolta quattro): la prima, intitolata Saggi, comprende rigorosi studi critici su personaggi e opere della storia del teatro e dello spettacolo; la seconda, Materiali, raccoglie e cura documenti, lettere e riflessioni di poetica; la terza, Spettacoli (e/o Libri), recensisce e analizza gli avvenimenti più significativi della stagione teatrale italiana e straniera. I temi di cui la rivista si occupa sono svariati e attraversano l'intera storia del teatro europeo, dal teatro greco alla Commedia dell'Arte, dal teatro rinascimentale italiano al teatro nordico di Ibsen e Strindberg, dal simbolismo europeo a Pirandello.
L'anagrafe del teatro. Cataloghi e numerazioni dei drammi greci nella tradizione manoscritta antica e medievale
Menico Caroli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 228
La Biblioteca di Alessandria custodiva la più vasta collezione di opere teatrali greche mai raccolta nell'antichità. Tra i suoi tesori, spiccavano antichi esemplari ateniesi dei drammi di Eschilo, Sofocle ed Euripide, acquisiti con l'inganno: i sovrani alessandrini li ottennero in prestito con la promessa di una cauzione di valore inestimabile, salvo poi rinunciare a restituirli, trattenendo gli originali e offrendo in cambio delle copie calligrafiche. La collezione dei testi teatrali crebbe a dismisura, tanto da rendere necessaria un'opera di catalogazione monumentale. Callimaco e i suoi collaboratori si dedicarono alla ricostruzione delle coordinate di quell'immenso patrimonio, creando cataloghi, alfabetici e cronologici, recepiti come una vera e propria ‘anagrafe' del teatro antico. Nonostante le difficoltà poste da una tradizione lacunosa e corrotta, frammenti di quei preziosi cataloghi sono giunti fino a noi, testimoniando l'immensa ricchezza libraria di una stagione irripetibile della cultura antica.
Modernità agreste: Pontinia e l'architettura moderna nell'Agro Pontino
Lorenzo Grieco
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 136
Novant'anni fa, nel cuore dell'Agro Pontino, la fondazione del centro comunale di Pontinia segna una tappa della strategia propagandistica del regime di Mussolini, che eleva il completamento della bonifica integrale e la conquista di nuove terre produttive a emblema dell'avanzata tecnologia dell'Italia fascista. Pur investita di un forte valore simbolico, Pontinia resta un centro di piccola scala, dove edifici di austera modernità riflettono la sua vocazione agricola. Tale ‘modernità agreste', distintiva rispetto alle coeve città della pentapoli pontina, rende Pontinia un interessante caso di studio per la storia dell'architettura e dell'urbanistica tra le due guerre. Questo studio, basato su una vasta messe documentaria custodita nell'Archivio Centrale dello Stato di Roma, nell'Archivio di Stato di Latina e nell'Archivio storico del Comune di Pontinia, oltre che su altre fonti, prende le mosse dall'osservazione della morfologia del territorio. La fondazione della città è interpretata alla luce delle strategie economiche, migratorie e ambientali del Regime, che fa un uso spregiudicato dell'architettura e dell'urbanistica per forgiare l'identità civica della città, materializzata simbolicamente dagli edifici pubblici: tra tutti il palazzo del Comune e la chiesa di Sant'Anna. I contributi di Claudia Conforti, Maria Grazia D'Amelio e Gaetano Petraglia corredano con specifiche osservazioni il volume, illustrato dalle raffinate fotografie di Mariano De Angelis, che restituiscono il vivido interesse dell'architettura e della città, tracciando un itinerario visivo alla lettura storica.
Una, nessuna, centomila. Le capitali «italiane» della cultura
Lucia Cappiello
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 148
Una, nessuna, centomila propone una riflessione sul tema dei grandi eventi culturali. Da diversi anni si sta affermando una generale tendenza verso le politiche di place branding che vedono le città in competizione per attrarre flussi turistici, investimenti economici e nuovi residenti. Le capitali culturali rappresentano un'occasione per riflettere sui temi della partecipazione, nelle sue diverse e ambivalenti forme, dell'identità territoriale, legata a doppio filo alla narrazione dei luoghi, e della rigenerazione urbana, troppo spesso confusa con la mera riqualificazione edilizia. Questo lavoro, attraverso la presentazione di casi esemplificativi di Capitali italiane della Cultura, si concentra sui processi e le dinamiche che animano il percorso di costruzione della candidatura e di attuazione del programma di eventi.
Archivio di etnografia. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 176
Rivista del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DiCEM) dell'Università degli Studi della Basilicata. Contenuti del N. 2/2023: Il fascicolo n. 2/2023 dell'«Archivio di Etnografia» si apre, nella sezione “Saggi”, con un testo di Leone Contini, il quale, con una sensibilità a cavallo tra arte e antropologia, ci guida nelle stanze – quelle reali e quelle delle memorie sepolte – delle collezioni dell'ex Museo Coloniale di Roma, oggi in carico al Museo delle Civiltà. A seguire, per la rubrica “Dialoghi”, Cristina Pantellaro sollecita Antonino Colajanni a condividere e discutere le prospettive e le esperienze che ha accumulato, nell'accademia e sul terreno, nel corso della sua lunga e produttiva carriera, prestando particolare attenzione al nodo cruciale del rapporto tra metodologia ed epistemologia nelle discipline demoetnoantropologiche. Il testo di Settimio Adriani pubblicato nella sezione “Repertori” è centrato sul Carnevale, quello di Fiamignano (RI), che non è più festeggiato e di cui l'autore ha recuperato e ci restituisce le memorie. Nella rubrica “Sequenze”, le immagini di Alvise Crovato e il testo di Sandra Ferracuti danno conto delle diverse forme di ricerca, politica e comunità che s'incontrano attualmente nelle performance carnevalesche di Satriano di Lucania (PZ). La rubrica “Retrospettive”, con un'introduzione di Ferdinando Mirizzi, ospita un testo di Vincenzo Spera sullo stesso paese lucano, pubblicato per la prima volta nel 1982. Spera fu il primo a documentare ed esplorare con taglio antropologico-culturale il Carnevale di Satriano di Lucania. Nella rubrica “Taccuini”, infine, Claudia Augustat illustra la portata, in termini di consapevolezza postcoloniale e di pratiche innovative, di una serie di progetti finanziati dalla Commissione Europea e dedicati al dialogo e alla sperimentazione a partire dalle collezioni e gli allestimenti nei musei etnologici europei. A seguire, nella stessa rubrica, Sara Cozzani riflette sulla propria esperienza di tirocinio al Musée d'Ethnographie de Neuchâtel mettendo a sua volta in luce la portata trasformativa di una misura della Commissione Europea, in questo caso quella del programma “Erasmus+” (ex “Leonardo da Vinci”).
In punta di matita. L'arte di Frate Menotti nella Collezione Scianatico
Nicola Cortone, Giulia Perrino, Francesco Quarto
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 196
La produzione artistica del noto caricaturista Vittorio Amedeo Menotti Bianchi (in arte Frate Menotti), nato a Bari il 1863 ed ivi morto nel 1924, conta oltre duemila tavole, in gran parte dipinte ad acquerello: disegni che erano destinati a diventare litografie per apparire sui giornali satirici baresi e non. Oggi, a distanza di cento anni dalla morte di Frate Menotti, grazie alla Collezione Scianatico – di cui qui si offre un nutrito catalogo di 114 disegni – abbiamo la possibilità di poter ammirare, e nel contempo approfondire, un importante periodo della produzione artistica del “Frate” collegata alle varie vicissitudini politiche e culturali della vita barese e del Mezzogiorno, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento.
La parola all'ulivo
Lino Angiuli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 144
All'incrocio tra l'opzione “post-rurale”, da tempo dichiarata, e il suo “Vegetalesimo”, intensamente frequentato e teorizzato, il poeta de "La parola l'ulivo (1965 1975)" chiude il cerchio con un originale monologo che ha per protagonista uno dei suoi totem onnipresenti, l'ulivo, portabandiera della sua visione del mondo e stemma di una poetica coerentemente praticata in oltre mezzo secolo di produzione creativa. Il “grande ritorno” è servito, grazie all'ibridazione linguistica e al meticciato espressivo praticati – per ragioni non folcloristiche ma antropologiche – da un autore che ama definirsi “madrelingua dialettale” e che ha guadagnato da tempo una «terza lingua» (Pegorari) fatta di scrittura e oralità. Al discorso, ben evidenziato dalla postfazione di Achille Chillà, aderisce pienamente il commento iconografico di Giuseppe Di Palma, realizzato mediante un'attenta e scarnificante utilizzazione del bianco/nero.