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Nottetempo

Il valore degli oggetti. Segni, spoglie, scarti nel romanzo dell'Ottocento

Il valore degli oggetti. Segni, spoglie, scarti nel romanzo dell'Ottocento

Donata Meneghelli

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 288

Viviamo ormai in un presente smaterializzato, in cui gli oggetti sembrano svanire per lasciare il posto a byte, informazioni, realtà virtuale, e a una nostalgia della presenza sempre più forte. Così leggiamo i grandi romanzi dell’Ottocento – le opere di Balzac, Dickens e James – e almeno in apparenza vi troviamo la materialità che trionfa, si moltiplica e invade il mondo. Un mondo densamente “oggettificato”, che diventa sempre più tangibile, grazie a una serie di trasformazioni economiche e sociali: lo sviluppo della società industriale, la crescente produzione massificata di merci e la loro immissione sul mercato a ritmi prima inimmaginabili, una nuova visibilità che si manifesta in vetrine, commerci, esposizioni, pubblicità. Ma, si chiede Donata Meneghelli in questo studio penetrante e innovativo, l’Ottocento è veramente il regno oggettuale oggi perduto? La risposta non è scontata, e nemmeno univoca. Il libro si interroga sui nuovi rapporti tra il materiale e l’immateriale che la modernità riconfigura, e sui limiti della stessa materialità, attraverso tre parole chiave – segni, spoglie, scarti –, ciascuna delle quali designa uno specifico aspetto di ciò che l’antropologo Arjun Appadurai ha chiamato la vita sociale delle cose. Senza pretesa di esaustività, esse permettono sia di costruire una fenomenologia che dall’Ottocento arriva a toccare anche la nostra contemporaneità, all’incrocio tra procedimenti retorici e storia culturale, sia di verificare quanto gli oggetti hanno ancora da dire su di noi e a noi, come ci interpellano sulle nostre credenze e sulle nostre illusioni.
19,00

Gli innocenti

Gli innocenti

Burhan Sönmez

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 216

Inghilterra, Cambridge: il rifugiato politico Brani Tawo, perseguitato dal regime turco e dall’insonnia, è alla ricerca di una vecchia macchina fotografica. Quasi un secolo prima era stata impugnata dal Fotografo Tataro, l’uomo che aveva ritratto la gente del villaggio curdo sull’altopiano di Haymana, dove aveva vissuto la famiglia di Brani Tawo. Varcare la soglia del negozio di antiquariato The Western Front cambierà la sua vita: è lì che il protagonista conosce Feruzeh, dottoranda di origine iraniana, con cui condivide lo sradicamento, la passione per le parole e il dolore della memoria ferita. A popolare il mondo di Brani Tawo tornano le antiche vicende di orsi e pastori, fulmini e flash, libri di presagi, specchi e alberi di mele. E tutti quegli enigmi del destino che Sönmez sa rimare come le strofe di una ballata che onora i vivi e i morti. Ma, inaspettatamente, Feruzeh deve tornare in Iran: per Brani Tawo è arrivato forse il momento di partire per una nuova ricerca… "Gli innocenti" è il romanzo dell’esilio di Burhan Sönmez, un caleidoscopio di figure “che cercano la strada nel buio” e ci ricordano come siamo il mosaico di tutte le storie vissute, passate e presenti.
16,90

Storia naturale del silenzio

Storia naturale del silenzio

Jérôme Sueur

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 252

La “storia naturale del silenzio” raccontata da Jérôme Sueur è multiforme, articolata e segreta come il silenzio stesso. Viviamo immersi nella sonosfera, un paesaggio acustico di straordinaria varietà che include tutti i suoni terrestri, che siano immediatamente percepibili dal nostro orecchio umano o decrittabili solo con strumentazioni scientifiche: dai suoni “biotici” di origine animale e vegetale al concerto “geofonico” degli elementi naturali – onde marine, vento, effusioni magmatiche, vibrazioni telluriche. E a un certo punto della storia evolutiva del pianeta, si è aggiunta l’antropofonia: l’insieme di suoni prodotti dalla nostra specie in modo sempre più intrusivo, con la tecnofonia divenuta uno dei “flagelli dell’Antropocene”. In tutto questo, cos’è il silenzio, che forme assume, come e dove trovarlo? Qui il racconto si fa ancora più appassionante e, tracciando le frontiere sottili tra suoni e pause nel mondo animale, Sueur disegna la morfologia del silenzio naturale: assoluto (e, in realtà, impossibile), fisiologico, di morte o di sopravvivenza, amoroso-riproduttivo, di disciplina, di battaglia, di gruppo, di vuoto. Dall’universo sonoro delle barriere coralline ai canti delle balene, il silenzio è un’interpunzione necessaria del suono, come nel linguaggio musicale. In compagnia di Whitman, Thoreau, Cage e Beatles, oltre che di tutti gli scienziati che hanno decifrato questa storia nascosta, Sueur ci invita a scoprire le “firme acustiche dei paesaggi”, ad ascoltare i silenzi e, di tanto in tanto, a entrare noi stessi in uno stato di silenzio, per “tentare di ribilanciare l’equilibrio sonoro del mondo”.
18,90

Le pervestite

Le pervestite

Camilla Cederna

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 240

“Ecco una serie di pezzi scritti nel corso di dodici mesi, ecco una fetta della recente attualità italiana, una variegata baraonda fatta di balli, rapine, flirt più o meno principeschi, ribellioni di giovani, evasioni varie e viltà, moda, mode e modi nuovi, i problemi di oggi confrontati con quelli di ieri, un mucchio di cose bizzarre, molto da ridere, ma non tutto, ché ogni tanto vien da scuotere amaramente la testa davanti a tante frivolezze, goffaggini, cattivo gusto e volgarità”. È il 1968 e, mentre in America Joan Didion raccoglie in Verso Betlemme i suoi interventi sulla California della controcultura, tra sogni ed eccessi, in Italia un’altra scrittrice e giornalista di enorme talento, Camilla Cederna, riunisce in Le pervestite le sue cronache sulla fine degli scatenati anni Sessanta nel Belpaese, tra banditi che sparano in strada, salotti d’alta borghesia, “figli dei fiori” e tensioni sociali sempre più forti. Un giornalismo, il suo, che sotto il velo di leggerezza mostra squisita cultura e impegno civile, con la tenace determinazione a guardare oltre i fatti e le apparenze per inserirli in un contesto politico e morale. “Tra l’antropologia e il pettegolezzo”, come ricorda Irene Soave nella sua prefazione. “Parlare di un’epoca a partire dal suo ‘lato debole’ è stata sempre la cifra programmatica del lavoro di Cederna. Teorizzò sempre la mescolanza dell’indignazione con il sentimento, e della frivolezza con l’impegno”. Per dipingere, partendo dagli aspetti di costume, il ritratto di un paese intero.
17,50

Agro Punjab. Lo sfruttamento dei sikh nelle campagne di Latina

Agro Punjab. Lo sfruttamento dei sikh nelle campagne di Latina

Francesca Cicculli, Stefania Prandi

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 144

Tra i principali produttori di kiwi nel mondo c’è l’Italia. La regione più fertile è il Lazio, in particolare la provincia di Latina. Ma i dolci kiwi dell’Agro Pontino nascondono l’amaro delle ingiustizie e dello sfruttamento. A raccoglierli, infatti, sono migliaia di braccianti extracomunitari, provenienti principalmente dallo Stato del Punjab, in India, di religione sikh. Vittime di violenze e intimidazioni e privati delle tutele sindacali, la maggior parte di loro ha contratti irregolari e lavora senza turni di riposo, a volte anche quattordici-sedici ore al giorno, per paghe misere. E costantemente a rischio infortuni: come ha mostrato, nella maniera più crudele e feroce, il caso di Satnam Singh, bracciante sikh morto nel giugno del 2024. Questo libro è il risultato di un’inchiesta realizzata nel corso di un intero anno tra il Punjab e quell’“Agro Punjab” che è oggi la provincia di Latina. Francesca Cicculli e Stefania Prandi raccontano le storie spesso taciute dalle stesse vittime, terrorizzate dalle ritorsioni, e occultate dall’alto per coprire gli interessi dei più forti. Soprattutto, ricostruiscono la lunga catena di cause e responsabilità che sta dietro allo sfruttamento: una catena che coinvolge intermediari indiani e finte agenzie di viaggio, ma anche imprenditori italiani, cooperative agricole, multinazionali ed enti di certificazione. Come nota nella sua postfazione Marco Omizzolo, sociologo e attivista da anni al fianco dei braccianti sikh, Agro Punjab parla “di noi stessi, del modo in cui abbiamo organizzato le nostre istituzioni, del nostro modello di impresa e della cultura che ispira la nostra capacità di dare ordine al mondo”. Postfazione di Marco Omizzolo.
14,90

Del vuoto. Sulla cultura e filosofia dell'Estremo Oriente

Del vuoto. Sulla cultura e filosofia dell'Estremo Oriente

Byung-Chul Han

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 144

L’Occidente affronta l’Estraneo in modo spesso aggressivo, violento: la tendenza a escluderlo o ad assorbirlo preclude così qualsiasi apertura, qualsiasi affabilità nei confronti dell’Altro, e qualsiasi possibilità di un’evoluzione intesa come divenire altro da sé. Ciò dipende, secondo Byung-Chul Han, dallo schema dicotomico alla base della visione occidentale del mondo, dal costante bisogno di individuare un soggetto contrapposto a un oggetto, e dalla centralità di concetti quali essenza, sostanza, verità, stabilità. Incontriamo questo modello nelle teorie dei grandi pensatori europei – da Parmenide e Platone fino a Leibniz, Hegel, Nietzsche e Heidegger –, ma anche nel linguaggio, nella letteratura, nelle arti e in ogni aspetto della quotidianità. Le filosofie, le pratiche e le consuetudini diffuse in Asia orientale appaiono mosse da un’istanza profondamente diversa: al posto dell’essere, troviamo semplicemente una via; e l’assenza, il vuoto, sostituisce l’essenza. Fiorisce una cultura dell’immanenza, tesa all’apertura piuttosto che alla chiusura, all’indifferenza anziché all’analisi, all’accettazione dell’è-così e non all’agire funzionale. Il saggio in Estremo Oriente si accorda al qui e ora, si immerge nell’armonia del Tutto, nella realtà intesa come un flusso. In questo libro Han arriva al fondo segreto di quella società occidentale contemporanea che costituisce il bersaglio principale della sua critica.
14,90

Tagliare il nervo

Tagliare il nervo

Anna Pazos

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 252

Un impulso, un nervo indomabile e capriccioso, porta Anna Pazos lontano dalla sua Barcellona, in Grecia, Israele, Turchia e Stati Uniti. La conduce lontano, in mare aperto, a bordo di una barca a vela con un equipaggio improvvisato e un amore sfuggente. La trascina tra esperienze e relazioni che spesso le lasciano l’amaro in bocca – ma, ogni volta, anche il desiderio di andare oltre, di non fermarsi. E infine la spinge a rileggere il passato della propria famiglia e a fare i conti con il peso delle radici. "Tagliare il nervo" è la storia di una giovane donna alla ricerca del proprio posto nel mondo. È un racconto intriso delle ansie, delle gioie, delle illusioni e delle contraddizioni di una gioventù che volge al termine. Un’autobiografia irrequieta, spregiudicata e tagliente in cui la ricerca di sé e la presa di coscienza politica sono tutt’uno. Anna Pazos si racconta con uno sguardo crudo e onesto, che va al fondo delle cose rifiutando gli alibi e le facili vie d’uscita, e con la consapevolezza provocatoria di chi non ha paura della vita. Così, senza volerlo, nell’unico modo in cui forse lo si può fare, partendo da se stessa arriva a comporre uno stupendo ritratto generazionale.
16,90

Stili di volontà radicale

Stili di volontà radicale

Susan Sontag

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 348

Dalla guerra in Vietnam al cinema di Bergman e Godard, dall’identità americana alla pornografia: "Stili di volontà radicale" è un libro che ha segnato un’epoca intellettuale. Uscito nel 1969, è la seconda raccolta di saggi pubblicata da Susan Sontag, dopo "Contro l’interpretazione". Siamo alla fine degli anni Sessanta, un periodo di sovvertimenti e sperimentazioni tra i più inquieti del Novecento, in cui la critica, il pensiero, le forme artistiche e la contestazione politica si orientano verso stili radicali, come suggerisce il titolo del libro. In cui la spinta contro il mainstream capitalistico e la cultura di massa produce rivoluzioni nei linguaggi dell’arte e nella coscienza, toccando spesso soglie estreme e sondando i limiti della consapevolezza, dell’esperienza e del dicibile. Nascono da questa tensione le riflessioni di Sontag sul rapporto tra l’estetica contemporanea e il silenzio, l’acuta analisi dell’immaginazione pornografica con le sue ossessioni erotiche e la sua violazione delle norme (sessuali e letterarie), le incursioni in opere di personalità filosofiche o artistiche radicali come Bataille, Cage, Beckett, Godard. E, infine, i giudizi brucianti e la visione pessimistica dell’America contemporanea, con la sua “innocenza” e “barbarie” – entrambe “spropositate, letali” –, cui segue il resoconto del viaggio in Vietnam fatto dall’autrice nel 1968, nel pieno di una guerra spietata: ritratti feroci dell’identità statunitense, in testi che, come gli altri di questa raccolta, sono ancora capaci di parlare con accenti innovativi al nostro presente.
19,50

Il braccio armato del potere. Storie e idee per conoscere la polizia italiana

Il braccio armato del potere. Storie e idee per conoscere la polizia italiana

Michele Di Giorgio

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 276

Nella storia dell’Italia contemporanea la polizia ha giocato un ruolo di primo piano nella gestione del potere e le sue vicissitudini sono legate a doppio filo con quelle della società e del paese. Per questa ragione, analizzarne continuità e trasformazioni istituzionali da una prospettiva di lungo periodo, che dall’Unità d’Italia arriva fino a oggi, è fondamentale per riflettere su questioni tuttora centrali nella vita democratica, come i problemi e le distorsioni che riguardano il ruolo e il funzionamento delle forze dell’ordine. Oltre ad aspetti strutturali critici come la pluralità e la complessità del comparto sicurezza italiano, da questa ricostruzione emergono deformazioni evidenti sul piano politico, organizzativo e pratico: la carenza di coordinamento tra i corpi, l’eccessiva vicinanza della polizia ai governi e la grossa influenza esercitata dal potere militare, che da sempre condiziona la gestione dell’ordine e della pubblica sicurezza. Problemi mai del tutto risolti investono anche, su un livello diverso, la vita e la concreta operatività degli uomini e delle donne appartenenti alle forze di polizia, le cui esperienze si incrociano con schemi culturali e mentalità istituzionali resistenti al cambiamento. Argomenti come la riforma strutturale del comparto, la democratizzazione dei corpi e la sindacalizzazione del personale sono dunque ancora all’ordine del giorno, così come è sempre attuale e gravissima la questione degli abusi, delle torture e, in alcuni casi, degli omicidi commessi da persone in uniforme: violenze che, negli ultimi vent’anni, sembrano tornare a riguardare soprattutto le categorie ritenute socialmente “indesiderabili”, in base a politiche securitarie che trasformano la polizia in un ammortizzatore per respingere la “devianza” ai margini della collettività.
18,50

Esiste un mondo a venire? Saggio sulle paure della fine

Esiste un mondo a venire? Saggio sulle paure della fine

Déborah Danowski, Eduardo Viveiros de Castro

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 252

I cambiamenti climatici e le estinzioni biologiche sono solo alcuni dei parametri che oggi stanno andando fuori scala, mettendo in scacco l’umanità e determinando una proliferazione discorsiva senza precedenti intorno all’idea della “fine”: dal pensiero all’espressione artistica, una fioritura disforica di mitologie dell’Apocalisse infrange ogni ottimismo umanista e prometeismo dello sviluppo. Ma, nonostante illustri il punto definitivamente critico della storia della Terra cui siamo arrivati, questo non è un libro apocalittico: a ispirarlo è piuttosto la spinta alla rifondazione di un futuro “altro” per tutta la catena delle esistenze che compongono il pianeta. Che cosa si può opporre a questa virata verso il declino, per non restare “senza mondo”? Evocando la cosmopolitica degli indios amazzonici, basata su un’inesauribile diplomazia dei rapporti con l'"arena internazionale" dell’ambiente in cui vivono, gli autori rovesciano la questione in vista di una possibile resistenza: “Parlare della fine del mondo non significa parlare della necessità di immaginare un nuovo mondo al posto di quello presente, ma un nuovo popolo; il popolo che manca. Un popolo che crede nel mondo e che lo dovrà creare con ciò che gli lasciamo di esso”.
18,90

Una rivolta. Orizzonti e confini del Nord-Est

Una rivolta. Orizzonti e confini del Nord-Est

Enrico Prevedello

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 252

"Hai sentito di Luciano? Ha sparato al banchiere di Campodarsego”. In questo modo Enrico Prevedello viene a sapere che il padre del suo migliore amico Arturo è finito in galera dopo un gesto folle. Luciano Franceschi, piccolo imprenditore, vive a Borgoricco, nella produttiva provincia di Padova: la sua famiglia gestisce l’omonimo caseificio, un allevamento di maiali e una bottega nel cuore della cittadina. È il tipico grande lavoratore del Veneto, e della storia della sua terra ha una viva coscienza. Di più, è un indipendentista, sodale dei “serenissimi” che nel 1997 invasero piazza San Marco a bordo di un improbabile carro armato artigianale. Quando nel 2008 la sua azienda, come molte altre, viene stretta dalla crisi, Luciano tenta di convincere il direttore della banca di cui è socio ad accordargli un prestito sino a quel momento negato. Esce di casa portando con sé una pistola. Vuole solo intimidire il direttore, poi però parte un colpo. Prevedello ha seguito per anni questa vicenda, come un’ossessione personale e come un prisma attraverso cui leggere, in forma anche distorta, la storia del luogo in cui è nato. Frutto di lunghe conversazioni con Luciano e la sua famiglia, e di un viaggio a ritroso dentro la cronaca dei movimenti indipendentisti nel Nord Italia, "Una rivolta" è un potente, inesorabile “romanzo verità”.
16,90

Visione notturna. Capire noi stessi nei momenti bui

Visione notturna. Capire noi stessi nei momenti bui

Mariana Alessandri

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 252

In una società fondata sugli insegnamenti delle antiche filosofie occidentali, i nostri umori più cupi possono apparire irrazionali. Se osservati attraverso la lente della psicologia moderna, vengono spesso caratterizzati come disturbi mentali. L’industria dell’auto-aiuto, determinata a venderci la promessa di un futuro sempre sereno, a volte ci lascia in preda alla vergogna: perché siamo sbagliati? Perché non siamo più grati, felici, ottimisti? Con un’argomentazione solida e coraggiosamente intima, la filosofa esistenzialista Mariana Alessandri reagisce contro questo sistema di valori e ci conduce in un viaggio in compagnia dei nostri stati d’animo oscuri – rabbia, tristezza, lutto, depressione e ansia – e di un eterogeneo gruppo di pensatori che nel Diciannovesimo e Ventesimo secolo hanno provato a trattenersi nel buio. Questi intellettuali, che con le emozioni “negative” hanno imparato a convivere fino a quando la vista non si è abituata all’oscurità, possono aiutarci a comprendere che la sofferenza non implica che siamo difettosi, piuttosto la cognizione del dolore è indice di sensibilità, perspicacia e intelligenza. Affidandoci a tutti loro – da Audre Lorde a María Lugones, da Miguel de Unamuno a C.S. Lewis, da Søren Kierkegaard a Gloria Anzaldúa – potremo esplorare un approccio diverso, smettendo di stare male per il fatto stesso di stare male. Perché “ogni stato d’animo è un nuovo paio di occhi attraverso cui vedere un mondo che altri non possono – o non vogliono – vedere”.
17,90

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