Libri di Donata Meneghelli
Il valore degli oggetti. Segni, spoglie, scarti nel romanzo dell'Ottocento
Donata Meneghelli
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2024
pagine: 288
Viviamo ormai in un presente smaterializzato, in cui gli oggetti sembrano svanire per lasciare il posto a byte, informazioni, realtà virtuale, e a una nostalgia della presenza sempre più forte. Così leggiamo i grandi romanzi dell’Ottocento – le opere di Balzac, Dickens e James – e almeno in apparenza vi troviamo la materialità che trionfa, si moltiplica e invade il mondo. Un mondo densamente “oggettificato”, che diventa sempre più tangibile, grazie a una serie di trasformazioni economiche e sociali: lo sviluppo della società industriale, la crescente produzione massificata di merci e la loro immissione sul mercato a ritmi prima inimmaginabili, una nuova visibilità che si manifesta in vetrine, commerci, esposizioni, pubblicità. Ma, si chiede Donata Meneghelli in questo studio penetrante e innovativo, l’Ottocento è veramente il regno oggettuale oggi perduto? La risposta non è scontata, e nemmeno univoca. Il libro si interroga sui nuovi rapporti tra il materiale e l’immateriale che la modernità riconfigura, e sui limiti della stessa materialità, attraverso tre parole chiave – segni, spoglie, scarti –, ciascuna delle quali designa uno specifico aspetto di ciò che l’antropologo Arjun Appadurai ha chiamato la vita sociale delle cose. Senza pretesa di esaustività, esse permettono sia di costruire una fenomenologia che dall’Ottocento arriva a toccare anche la nostra contemporaneità, all’incrocio tra procedimenti retorici e storia culturale, sia di verificare quanto gli oggetti hanno ancora da dire su di noi e a noi, come ci interpellano sulle nostre credenze e sulle nostre illusioni.
Albino Vescovi. Segno Spazio Luce
Libro: Libro rilegato
editore: Electa
anno edizione: 2024
pagine: 288
Il volume accompagna la mostra allestita a Castell'Arquato presso il Palazzo del Podestà dal 25 maggio al 14 luglio 2024 e raccoglie l'esito dell'incessante, originale ed eclettica ricerca artistica di Albino Vescovi, che ha saputo intrecciare la sua vocazione di pittore con numerosi progetti di architettura e designer. Nato a Berna, in Svizzera, nel 1965, dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano apre, nel 1996, lo studio di architettura a Castell'Arquato. Negli anni della formazione è un viaggiatore instancabile, visitata le principali città d'Europa alla scoperta dell'opera di artisti quali William Turner, Antoni Tàpies, Jean Dubuffet, Paul Klee e di architetti quali Marcel Breuer, Eero Saarinen, Gerrit Rietveld, Louis Kahn. Il percorso artistico e architettonico di Vescovi è contestualizzato dai contributi critici di Giuseppe Pannini, Donata Meneghelli e Sergio Buttiglieri. Nelle pagine conclusive sono raccolte le testimonianze di artisti, imprenditori e collezionisti oltre al regesto delle opere, la biografia e la bibliografia. Edizione bilingue in italiano e in inglese, traduzione di Richard Sadleir.
A story is always born twice. Issues in adaptation
Libro: Libro in brossura
editore: Duetredue
anno edizione: 2019
pagine: 162
Scritture migranti. Volume Vol. 11
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 270
Numero monografico della rivista "Scritture migranti".
Rue lucien sampaix
Donata Meneghelli
Libro: Libro in brossura
editore: Qudulibri
anno edizione: 2018
pagine: 112
«È dunque un “io” in filigrana, quello che si scopre in queste pagine. Non una voce che si annulla di fronte all'oggetto della descrizione - il visitatore, il luogo, il legame tra visitatore e luogo - ma una voce che si cerca attraverso tutti quegli oggetti, i quali a poco a poco cambiano di statuto. Assistiamo alla metamorfosi dell’atto della vendita in atto di scrittura. L’appartamento potrà essere venduto, o se si preferisce abbandonato, quando il venditore si sarà completamente trasformato in scrittore.» (Dalla prefazione di Jan Baetens)
Storie proprio così. Il racconto nell'era della narratività totale
Donata Meneghelli
Libro: Copertina morbida
editore: Morellini
anno edizione: 2013
pagine: 239
A partire da una ricognizione sulla grande fortuna del racconto negli ultimi trent'anni, non tanto come forma del discorso letterario, ma come modalità di pensiero, di lettura e di comprensione del mondo, lo studio di Donata Meneghelli ripercorre criticamente alcune categorie-chiave della teoria narrativa. Prendendo le mosse dall'instabilità semantica del termine "racconto", che è giunto a designare fenomeni molto diversi, talvolta lontanissimi dalle accezioni più comuni, e mettendo a confronto molteplici definizioni che si sono stratificate nel tempo, il libro si concentra in particolare su alcuni aspetti che costituiscono ancora oggetto di discussione: la distinzione tra storia e discorso, l'enunciazione e la nozione di narratore, la prospettiva, il plot, la temporalità, il fondamento narrativo dell'identità. Il baricentro della riflessione rimane la letteratura. L'indagine, tuttavia, ha sempre, come sfondo, un orizzonte più ampio: da una parte, la natura transmediale del racconto e il carattere strutturalmente contaminato del nostro immaginario; dall'altra, il valore che il racconto ha assunto nell'ambito delle scienze umane come strumento cognitivo, come modello epistemologico alternativo, un valore che è stato variamente rivendicato, ma anche messo in questione, dalla filosofia e dal pensiero femminista, dalla storiografia, dall'antropologia, dalla psicologia.
Senza fine. Sequel, prequel, altre continuazioni: il testo espanso
Donata Meneghelli
Libro: Libro in brossura
editore: Morellini
anno edizione: 2018
pagine: 215
Per raccontare una singola storia – ha scritto Calvino – qualunque narratore “allontana da sé la molteplicità delle storie possibili”. Oggi, però, le cose vanno diversamente, e ogni storia sembra esistere proprio in virtù degli innumerevoli sviluppi, variazioni, moltiplicazioni, supplementi che le gravitano intorno o che è capace di generare. Sullo sfondo di quella che viene spesso definita cultura del riciclo e di un’esperienza del testo dilatato, espanso, centrale nella nostra contemporaneità, questo libro si concentra su un particolare tipo di operazione testuale – la continuazione – cercando di distinguerla rispetto ad altre pratiche (riscrittura, adattamento, remake...), ma anche cogliendone i punti di oscillazione, gli slittamenti e le ambiguità. La continuazione è analizzata nella sua forma classica, il sequel, nella sua forma per certi versi paradossale, poiché marcia all’indietro invece che avanti, il prequel, e in una terza forma che necessita ancora di essere messa a fuoco e concettualizzata, e che qui va sotto il nome di paraquel o continuazione parallela. Che prendano una direzione o un’altra, che procedano in lungo o in largo, si tratta comunque di strategie che consentono di negoziare con la fine, di dilazionare o revocare l’ultima sequenza, l’ultima parola, l’ultimo fotogramma.