Neri Pozza
L'uomo di vetro
Anders De La Motte
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 500
Qualcosa si sta svegliando dentro di lui, mentre risale dall’abisso. Una sensazione di tormento. E di fame. Al limitare fra lo Småland e la Scania, dove le foreste impediscono anche alla luce di entrare, al centro di un lago scuro e gelido c’è un’isola. Sotto l’isola, una miniera abbandonata: Stjärngruvan, la Miniera delle Stelle. La storia della miniera è costellata di inspiegabili incidenti, presenze da altri mondi, misteriose sparizioni, morti violente. L’unica cosa certa è che ha fatto la fortuna degli Irving, col suo tesoro di vetro nero, l’ossidiana. Senza il loro permesso, nessuno può avvicinarsi all’isola, ma la sua sinistra leggenda attira molti curiosi, compreso l’urbexer Martin Hill, esperto di luoghi abbandonati. Così, quando Nova Irving si rivolge proprio a lui per scrivere la storia della famiglia, Martin non esita un istante ad accettare. Non importa se questo significa trasferirsi nella dimora immensa degli Irving, isolata e inaccessibile al resto del mondo, abbandonando la sua vita di prima. Non importa se questo significa non vedere più Leo. Leo, Leonore Asker, ormai stabilmente a capo della divisione Casi disperati e Anime perdute, fra le altre cose è preoccupata anche per Martin. I problemi non le mancano: suo padre è tornato a tormentarla, forse è coinvolto addirittura in un omicidio. Diversamente dalla sua, la famiglia Irving è troppo perfetta per non nascondere dei segreti. Segreti che riposano nelle viscere della terra, segreti che possono uccidere. Ma proprio quando Martin si avvicina alla verità, l’uomo di vetro emerge dalle tenebre in cui era rimasto per lungo tempo, un luogo di oscurità e sonno da cui nessuno è mai tornato. Nessuno tranne lui.
Sarà la montagna
Luca Saltini
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 224
Nando è nato e cresciuto in montagna. Ha mosso i primi passi sui sentieri scoscesi che si inerpicano verso la cima e, anche quando è stato costretto a lavorare in un cantiere a fondovalle, ha sempre desiderato tornare a quel silenzio, all’ultima luce che accende il bosco la sera, al maso solitario che lo protegge dal rumore del mondo. Per questo, quando il milanese dice di aver sentito, in una notte di tempesta, il ruggito potente di un animale e il raspare cattivo delle sue unghie contro la porta, Nando non gli crede. Il milanese che ha lasciato un lavoro sicuro in città per andare a vivere con le vacche e a vangare l’orto non conosce le montagne, non sa di che cosa parla. Nessun animale è in grado di sradicare un larice, di far tremare una stalla. Quando però Silvia, una delle poche persone in grado di strappare Nando alla sua solitudine, gli confessa che anche lei ha sentito qualcosa e ha paura, lui si mette in cammino verso quel mistero. Parte di notte, solca il silenzio verde della boscaglia, attraversa la pura emozione dei luoghi intatti, vive la bellezza di una notte sotto il cielo stellato, di una radura dopo un inestricabile groviglio di rami. E rivede il passato con i suoi fantasmi, le ombre dei sogni che non ha potuto realizzare, l’amore che non ha avuto il coraggio di difendere. Al ritmo cadenzato del suo respiro, Nando troverà la strada verso ciò che minaccia il paese. Perché la montagna dà molto, tutto, a quelli come lui, ma sa quando è giunto il tempo di far pagare un prezzo.
Le notti della morte blu. L'ufficio degli affari occulti
Éric Fouassier
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 320
Primavera 1832: la paura corre per le vie di Parigi. Un’epidemia di colera, subito ribattezzato «morte blu» per la cianosi che colpisce i corpi poco prima del trapasso, sta devastando il poverissimo quartiere di Saint-Merri. Eppure il colera non è l’unico timore dei parigini inorriditi: tre cadaveri vengono ritrovati a breve distanza l’uno dall’altro, diversamente mutilati. Tutte le vittime erano già state colpite dalla malattia, quindi l’assassino ha anticipato di poco una morte «naturale». Ma chi mai può essere in grado di estrarre di volta in volta dai corpi un polmone, il fegato o i reni, e soprattutto perché? Nella città della Monarchia di luglio, una città di nebbia e rancore, si muove un’ombra che solo l’ispettore Valentin Verne può fermare, l’uomo in cui un passato mostruoso si mescola alla passione per le ultime conquiste della scienza e della medicina. Incaricato da Vidocq, ex celebrità criminale e ora capo della Sûreté, di indagare su quello che più che mai è un caso per l’Ufficio degli affari occulti, l’ispettore non tralascia alcuna pista: dai complotti che vedono i ricchi avvelenare l’acqua dei poveri, ai piccoli traffici che animano i bassifondi, fino alla prostituzione. Tuttavia, seppur affiancato da nuovi compagni – Tafik, un mammalucco ex soldato delle armate napoleoniche, e l’amata Aglaé –, Verne non riesce a dimenticare l’oscura presenza del Vicario, il fantasma che aleggia sulla sua vita, la cui identità da sempre brama di svelare. Nel terzo volume della serie L’Ufficio degli affari occulti, Éric Fouassier dà vita a un romanzo rocambolesco e macabro, in cui l’orrore del soprannaturale incontra quello, profondissimo e assai più terrificante, che alligna nel cuore degli uomini.
Gaslighting. Contro la manipolazione
Hélène Frappat
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 256
Paula è una cantante e ha appena sposato Gregory, un pianista mediocre. Gregory però è solo interessato alla ricchezza di Paula. Così, cerca di impadronirsene facendole credere di essere impazzita. Facendole credere che i lumi a gas nella loro dimora non si abbassino di continuo – manovrati da lui, che nega – ma siano solo il riflesso della sua mente malata. Paula, a cui nessuno crede mai, finisce per perdere la voce. Questo accade in "Gaslight" ("Angoscia" in Italia), indimenticabile film di George Cukor con Ingrid Bergman e Charles Boyer, da cui ha avuto origine il termine e la tecnica di manipolazione a esso associata, gaslighting. Da allora il gaslighting è diventato concetto cardine del nostro tempo, parola dell’anno 2022 secondo il Merriam-Webster, e in questo libro Hélène Frappat si mette sulle sue tracce, partendo dalle figure femminili «messe a tacere» dalla Storia – da Antigone e Cassandra a Marilyn Monroe – per allargare il discorso alla società tutta. Non solo le donne infatti sono bersaglio del gaslighting, crimine perfetto nella sua sottile violenza: ciò di cui si accusa l’interlocutore non è mai accaduto e la vittima è privata della propria voce. Da qui, il passo che porta a fake news, negazionismo e post-verità è brevissimo. Chi ha fatto sparire le voci delle donne (e non solo)? E perché? Indagine su una sparizione, libro-inchiesta su uno dei concetti più presenti nel dibattito contemporaneo, meditazione fra politica, sociologia, filosofia e cinema, il saggio di Frappat con una sola parola ci spalanca le porte dell’oggi e si propone di fare una cosa tanto semplice quanto rivoluzionaria: alzare il volume. Nell’arco di alcuni decenni il gaslighting è passato dal cinema alla psicoanalisi, dal femminismo alla politica, dallo spazio privato a quello pubblico, dalla camera da letto al posto di lavoro, dalla cultura pop alla teoria politica, dalla famiglia allo Stato, dal matrimonio alla diplomazia internazionale. Eppure, l’intera gamma dei suoi usi non è stata ancora teorizzata.
Donnole in soffitta
Hiroko Oyamada
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 128
Questo è un romanzo che parla di cene tra amici. Cena numero uno: nel retro di un negozio di animali, due coppie si ritrovano a mangiare gamberetti essiccati e a discutere dell’allevamento di rari pesci tropicali. Cena numero due: in una nuova casa, in un remoto paesaggio montano, i commensali cercano una soluzione (finale) per una soffitta infestata da donnole. Cena numero tre: in una villetta sperduta con bufera di neve in corso, al pasto in cui regna una claustrofobia crescente seguono sogni inquieti e le conversazioni prendono pieghe inaspettate. Quando si tocca il tema della recente paternità di uno dei presenti, il non detto diventa il convitato di pietra e spinge con prepotenza il neogenitore in una notte popolata da incubi acquatici. Ecco le scene da matrimoni secondo Hiroko Oyamada. Con affilata perspicacia emotiva e ironia grottesca, l’autrice si dedica a una riflessione sorprendente su fertilità, maternità e paternità, mascolinità e vita coniugale nel Giappone contemporaneo. Accompagnandosi ad autrici come Sayaka Murata e Mieko Kawakami, Oyamada porta avanti, con la sua lingua «surreale e ipnotica» (The New York Times), l’indagine sull’animo umano astraendosi dalla realtà palpabile. E la verità diventa una vasca piena di pesci tropicali, che inghiottono dubbi, emozioni, certezze.
Come Praga divenne magica. Il medioevo di una capitale europea
Franco Cardini
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 208
Praga città d’oro: il Ponte Carlo, il celebre orologio a carillon della Città Vecchia, l’imperatore-mago Rodolfo II, l’Arcimboldo e il Vicolo degli Alchimisti, la leggenda del Golem e il cimitero ebraico, la musica di Mozart e quella di Dvořák, L’insostenibile leggerezza dell’essere di Kundera e gli incubi di Kafka, le viuzze e i caffè di Malá Strana, il sapore della miglior birra del mondo e quello della libertà nella Primavera del Sessantotto. Tutto ha inizio nel VI secolo, quando nell’area dell’Europa centro-orientale in cui erano insediate da un millennio genti celtiche della stirpe dei boi (per questo si sarebbe denominata in latino «Boemia») giunsero nuovi popoli che conosciamo come slavi. Qui affonda le sue radici la città che sarebbe divenuta «magica» e che avrebbe cominciato il suo lungo cammino di faro culturale europeo nell’anno 882 quando il principe slavo Bořivoj, che pretendeva di discendere dal mitico Přemysl fondatore della rocca sulla riva sinistra del fiume Vltava – primo nucleo della futura città –, costruì su un’altura della sponda opposta il Castello. Antico era anche un modesto insediamento presso il fiume, nell’area oggi nota come Malá Strana. Di fronte a esso, sull’opposta riva del fiume, si sviluppò poi un ampio mercato servito da un porto: da lì si sarebbe sviluppato lo Staré Město, la Città Vecchia. Divenuta importante centro commerciale nella seconda metà del X secolo, Praga entrò con l’intera Boemia nell’orbita dei re di Germania. L’acme della sua potenza venne raggiunto sotto il governo dei discendenti dei conti di Lussemburgo con Giovanni che, con la Bolla d’Oro del 1356, riordinò la prassi dell’elezione dei sovrani del Sacro Romano Impero istituendo il collegio dei sette principi elettori. Qui, dopo la crisi del Trecento, vennero gettati, con il predicatore Jan Hus, i prodromi della Riforma religiosa che si sarebbe più tardi imposta con Martin Lutero.
La maestra del vetro
Tracy Chevalier
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 400
Murano, 1486. Davanti agli occhi di Orsola Rosso si spalanca uno spettacolo meraviglioso: globi incandescenti che roteano come in una danza, ripiani e ripiani di bicchieri, vasi, lampadari aggrovigliati come polpi tentacolari, e poi i colori, lunghe canne blu, bianche, rosse, e dappertutto schegge di vetro che scricchiolano sotto i piedi come brina variopinta. È la vetreria Barovier, dove Orsola, figlia di un artigiano rivale, si è intrufolata per spiare. Lì, nella fornace, Marietta Barovier, una delle rarissime maestre di quell’arte, sta lavorando a qualcosa che cambierà il mondo: una nuova perla. Alle donne non è concesso fare altro, con il vetro, e Orsola si innamora subito di quell’oggetto ricoperto di stelle candide destinato a adornare il collo delle donne d’Europa e arrivare fino in Africa. Quando, poco dopo, il padre di Orsola muore in un incidente tanto doloroso quanto banale, saranno proprio la sua passione, la sua intraprendenza e il suo coraggio a tenere alto il nome dei Rosso. E tuttavia, anche se Orsola ha le mani e il cuore per lavorare il vetro, non potrà fare altro che le perle, dapprima di nascosto, al lume della cucina, e poi apertamente, ma sempre in lotta con la famiglia, le consuetudini, il pregiudizio. Nel corso dei secoli i Rosso vivranno straordinari trionfi creativi e perdite strazianti, ascese vertiginose e improvvise cadute, ma il tempo nella laguna si muove lentamente come il vetro fuso, e il dono di Orsola continuerà a brillare, all’apparenza delicato come le sue creazioni, in realtà indistruttibile. Come la Città d’Acqua.
Maria Gudice. Vita folle e generosa di una pasionaria socialista
Maria Rosa Cutrufelli
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 160
Maestra, sindacalista, dirigente di partito, pacifista, militante antifascista, giornalista, appassionata lettrice. Nella personalità indomita di Maria Giudice – ingiustamente nota oggi solo per essere stata la madre intransigente di Goliarda Sapienza – convivono molte anime e altrettante passioni, e a tutte si è dedicata mostrando fin da giovanissima uno spirito eclettico e in anticipo sul suo tempo. Nata nella campagna lombarda nel 1880, Maria apprende dal padre l’importanza morale dell’azione politica e dalla madre la forza straordinaria della parola scritta, due forme di pensiero e di vita che in lei saranno sempre radicate e inestricabili. Maria non si fa mai scoraggiare, in anni in cui anche solo per imparare a leggere e scrivere occorre una forza di volontà straordinaria per una bambina: fin da subito è chiara in lei l’idea della cultura come strada verso l’emancipazione, via di fuga dalla subalternità cui sono costrette le donne dall’inizio dei tempi. Attraverso istantanee folgoranti della sua storia – gli articoli per il voto alle donne, sulla condizione delle filatrici e delle bambine impiegate nelle fornaci, l’incitamento allo sciopero contro la Grande Guerra dal balcone della Camera del Lavoro di Torino, l’esilio in Svizzera, il carcere, la maternità – Maria Rosa Cutrufelli cattura il passato per restituirci un’interpretazione del presente e, come in un gioco di specchi, ci racconta di un secolo breve ma infinito. E della battaglia di una donna che è tutte le donne che prima e dopo di lei hanno lottato per affermare il proprio diritto a esistere.
Tramonto italiano. Come un paese si avvia alla disgregazione
Francesco Sisci
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 192
Il passaggio indifferente e quasi distratto dell’autonomia differenziata accelera una deriva già in atto da tempo per la disgregazione del Paese a poco più di 150 anni dalla sua nascita. Ma una disintegrazione del Paese, in linea con tensioni centrifughe esterne, andrebbe affrontata con realismo e visione per non distruggere l’unità politica e moltiplicare tensioni internazionali. I pericoli sono immensi e forse ingenuamente trascurati. Il rischio è di rivivere il dramma rivelato da Hannah Arendt con il nazismo. Tanti si fecero travolgere da quell’orrore non per disegno malvagio ma per quello che lei chiamò thoughtfulness, non essere stati giudiziosi, non avere pensato a pieno le cose, essere stati trascurati e distratti. Meloni, Salvini e tutti gli altri compagni di viaggio che oggi spingono sulla barca del regionalismo, forse non pensano di far saltare l’Italia. Ma altrettanto non pensano a fondo, non approfondiscono evidentemente le conseguenze delle loro azioni. Pensano forse che siano banali, ma banali forse non sono. D’altro canto viste le oggettive tendenze centrifughe del Paese, l’Italia può restare unita solo se trova un suo vero spazio geopolitico nuovo, con fantasia, saggezza, e sapienza. Essa potrebbe cominciare a tessere una tela che trasformi la penisola in un ponte politico inclusivo non solo di Asia, Africa e Europa, ma anche dell’America. Solo tenendo uniti tutti questi pezzi l’Italia trova il senso della sua unità. Non si può pensare di andare in Africa senza avere un accordo profondo con Paesi che sono alle spalle dell’Italia, come Francia e Germania. Un piano solitario italiano per l’Africa acuisce le tensioni con il resto dell’Europa e approfondisce le tensioni centrifughe italiane.
Eve a Hollywood
Amor Towles
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 240
Evelyn Ross avrebbe dovuto prendere il treno per Chicago ma, come ben sanno i lettori della Buona società, ha proseguito la corsa fino a Hollywood. Sei mesi dopo, appare in una fotografia su una rivista di gossip mentre esce dal Tropicana Club di Los Angeles al braccio di Olivia de Havilland. In questa catena di sette storie ricche di dettagli e di atmosfera, ciascuna raccontata da una prospettiva diversa, Towles dipana gli eventi che portano Eve nel cuore della vecchia Hollywood. Partendo dal vagone ristorante del Golden State Limited nel settembre del 1938, seguiamo Eve nelle eleganti stanze del Beverly Hills Hotel, ai favolosi tavoli di Antonio’s, nei parchi divertimento sui moli di Santa Monica, nei locali da ballo afro-cubani di Central Avenue e infine sul set di Via col vento. Tratteggiando con abilità il glamour e la sfavillante epoca d'oro dello studio system, Towles introduce in ogni storia un nuovo, memorabile personaggio il cui destino viene stravolto dall'incontro con Eve.
E ti chiameranno strega
Katia Tenti
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 304
A guardarlo da lontano, il castello di Fiè allo Sciliar sembra un luogo da fiaba. Scolpito nell’onice bianco, si staglia maestoso sul cielo cobalto di una valle delle Dolomiti e pare custodire le case che lo circondano. Nessuno penserebbe che tra quelle mura imponenti sia stato perpetrato un crimine orrendo, si sia svolto uno dei processi più drammatici del Cinquecento e trenta donne innocenti abbiano perso la vita sul rogo. E invece le streghe dello Sciliar sono state incarcerate nelle minuscole celle dei sotterranei del castello, sono state chiamate amanti del demonio, torturate, sono state loro estorte confessioni false, volte solo a far terminare il supplizio. E non sono state piante da nessuno, perché provare compassione per quelle donne dannate avrebbe significato autoaccusarsi. Barbara Vellerin è una di loro. Cresciuta dalla madre ai margini del villaggio per stare a contatto con la natura, i suoi primi anni di vita sono stati un incanto, tra lo studio delle piante e la cura dei bisognosi. Poi tutto è cambiato, il sospetto si è fatto strada negli occhi di coloro che prima richiedevano i suoi medicamenti e le idee di un manipolo di religiosi, per i quali ogni donna è una potenziale strega, si sono diffuse nella valle come una peste. Cinquecento anni dopo, Arianna Miele vince un concorso come curatrice di una mostra sulle streghe dello Sciliar. È la sua occasione per iniziare finalmente la carriera da antropologa che desidera, per rendersi indipendente da una famiglia che da sempre cerca di soffocarla e per dimostrare, soprattutto a sé stessa, il proprio valore. Non può sapere che, riportando alla luce le vite di un gruppo di donne che per lei all’inizio non sono altro che una lista di nomi, scoprirà una verità scomoda sull’eroe di quelle parti, il capitano del Tirolo Franziskus von Stauber, e riuscirà a dar voce, lei che una voce non l’ha avuta mai, a una donna innocente, messa a tacere dall’ipocrisia e dalla crudeltà.
Se una mattina d'estate un bambino
Roberto Cotroneo
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 176
Sono passati trent’anni dalla prima edizione di questo libro. A quel tempo ero un critico letterario e lavoravo all’Espresso. L’editore mi chiese di scrivere qualcosa sui libri che mi avevano formato. Di fatto un saggio sulla letteratura. Mio figlio Francesco aveva due anni, e il suo gioco preferito era provare ad arrampicarsi sulle librerie di casa, che occupavano tutte le pareti possibili. Così ho pensato che potevo scrivere una lettera per lui, in modo che potesse poi arrampicarsi meglio, raggiungendo anche i libri più inaccessibili. E così, una mattina d’estate, ho incominciato la mia lettera in uno stabilimento balneare del Salento, pieno di bambini che gridavano, si facevano gonfiare i materassini, e costruivano castelli di sabbia. Gli stessi che troviamo nei grandi romanzi. Ho pensato: bene, ho cinque libri da raccontare, ognuno è un tema dell’esistenza. L’isola del tesoro è l’inquietudine, Il giovane Holden è la tenerezza, le poesie di T.S. Eliot sono la passione, Il soccombente di Thomas Bernhard il talento, e infine arriva Jorge Luis Borges, e spiega a tutti perché i libri sono della materia di cui è fatto l’universo. Il libro ha un bel successo, per anni resta in libreria: in Italia come in Francia, e in Germania, in Portogallo, negli Stati Uniti. In Spagna resta nella classifica dei libri più venduti per un anno. Intanto mio figlio Francesco cresce e io pubblico una nuova edizione di questo testo, aggiungendo un capitolo sulle Lezioni americane di Italo Calvino. Per chiudere il cerchio. Di tanto in tanto in questi anni mi è capitato di rileggerne delle pagine. E ogni volta mi rendono felice. C’è quasi un incanto in queste righe che oggi credo non sarei più capace di ripetere. Una fiducia verso l’infanzia, quell’infanzia capace di capire tutto, i grandi classici, i grandi poeti, e gli scrittori, per così dire, difficili. Quell’infanzia che ci insegna ed è persino capace di guidarci. Quel mondo bambino che abbiamo perso e che è assai più saggio del mondo adulto che anno dopo anno ci piace sempre meno. Dedico a tutti i lettori, adulti e bambini, questa favola leggera, eppure serissima, dove i libri si parlano tra loro e ci rendono vivi.