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Luni Editrice

La leggenda degli Otto Immortali taoisti

La leggenda degli Otto Immortali taoisti

Yuantai Wu

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 144

"Questo libro, scritto a metà del XVII secolo in tarda epoca Ming da Wu Yuantai - un autore la cui identità e biografia rimangono completamente sconosciute – è il primo a definire il canone dei Baxian, gli Otto Immortali, che erano già noti da secoli, oltre a essere un’affascinante collezione di leggende taoiste. Gli Otto Immortali taoisti sono forse le figure più popolari del folclore cinese, ancora oggi conosciuti e amati da tutti tanto da adornare innumerevoli oggetti della vita quotidiana in Cina. Questi personaggi divertenti e variegati (il vecchio, il soldato, lo studioso, lo storpio, ecc.) divennero i soggetti preferiti di pittori e cantastorie fino al punto di soppiantare nel cuore dei cinesi tutti gli altri “immortali” del mondo. Ne La leggenda degli Otto Immortali taoisti troviamo la storia delle loro avventure e il rapporto della loro ascensione spirituale ma anche, in forma attraente e divertente, una ricchezza di informazioni sulle pratiche del taoismo popolare. Possiamo chiamarli “santi taoisti” se si vuole canonizzarli all’uso occidentale, ma nessuna religione al mondo santificherebbe furbacchioni avventurosi come questi. Dei mille sapori della Cina, questi è uno dei più allegri e disinvolti."
18,00

I precursori di Marco Polo

I precursori di Marco Polo

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 400

Erodoto, concludendo la sua inchiesta sulle contrade che si stendevano verso l'Oriente (redatta tra il 440 a.C. e il 429 a.C.), scriveva: «Al di là dell'India, non c'è che un deserto di cui non sappiamo nulla». Quando apparve Il Milione di Marco Polo, questo velo di ignoranza, che durava da più di 1500 anni, fu sollevato, e per i suoi contemporanei fu una rivelazione sconvolgente: si apriva così un nuovo mondo, fatto di commerci e viaggi che duravano anni, culture che si scambiavano e intrecciavano; nasceva, nella Venezia dei grandi mercanti e viaggiatori, l'Oriente come noi lo intendiamo ancora oggi. Ma Marco Polo non fu affatto il primo occidentale a percorrere le "desertiche" strade dell'Asia centrale e della Cina; prima di lui viaggiatori, conquistatori e mercanti erano stati "di casa" sulle coste del Pacifico e per quelle terre. Questo volume raccoglie gli scritti integrali, raccolti da Albert T'Serstevens, di quegli uomini che, forse dimenticati oppure ignorati o le cui gesta furono offuscate dalla enorme rinomanza che Il Milione ebbe sui secoli a venire, erano andati prima di Marco Polo in quelle terre e ne avevano riportato degli stupendi resoconti. Questa è la storia di quegli uomini, che il curatore rintraccia attraverso la complessa geografia dell'Asia antica, ritrovando dietro le loro tracce il continuo legame che fin dall'antichità ha collegato l'Europa con la pretesa terra incognita dei geografi medievali. Sono qui tradotti e presentati in versione integrale gli scritti del Viaggio di Giovanni da Pian del Carpine, l'Itinerario di Fra' Guglielmo di Rubruk, e Il libro dei due maomettani ossia la Catena delle Cronache.
27,00

L'investitura degli dei. Romanzo cinese di epoca Ming

L'investitura degli dei. Romanzo cinese di epoca Ming

Xu Zhonglin

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 1120

"L'Investitura degli Dei", in cinese "Fengshen Yanyi", che qui viene presentato per la prima volta in assoluto in traduzione integrale in italiano, è un romanzo che amalgama magnificamente storia e mito con quella "sapienza" letteraria propria dei grandi romanzi cinesi del periodo d'oro: alla guerra della Dinastia Zhou, per prevalere sul corrotto regime di Shang, raccontata in "prime stesure" del romanzo, si unisce quella sovrannaturale necessaria a creare i nuovi Dei per portare l'equilibrio, in un conflitto continuo tra rappresentanti di Sette Taoiste e con i buddhisti come occasionali assistenti. L'intera storia attinge copiosamente a tradizioni religiose, racconti popolari e iconografia taoista e buddhista, arrivando a ottenere un risultato straordinario: con la fine imminente della Dinastia Shang, attribuita al corrotto Re Zhou e allo spirito volpe Daji, il vecchio taoista Jiang Ziya scende tra i mortali per assumere il ruolo di Primo Ministro della nascente Dinastia Zhou, e aiutare il saggio Re Wu a sconfiggere le forze della tirannia di Shang. Contemporaneamente Jiang Ziya si assicura che abbia luogo l'Investitura dei nuovi Dei richiesti per la nuova Era: inizia in questo modo un lungo viaggio tra splendidi scenari, intrighi, battaglie di spada e magia, dove si incontrano e scontrano prodi guerrieri, virtuosi generali, vili sicofanti, animali mitici, immortali saggi e immortali rovinati dalla rabbia che nutrono e dall'attaccamento alle passioni, drammi che si alternano a gioie fortissime, in una Cina fantastica dove Dei e demoni si mescolano a mortali e immortali, dove il vizio pone fine a una dinastia antica e la virtù ne fa sorgere una nuova. L'Investitura degli Dei è un romanzo straordinario, il cui grande successo in Cina dura da secoli al punto da essere riuscito a far trovare posto, come divinità nel folclore cinese, a molti dei suoi personaggi, a cominciare dallo stesso Jiang Ziya. Al pari del Viaggio in Occidente e del Romanzo dei Tre Regni, "L'Investitura degli Dei" ha ispirato in Cina e Giappone moltissimi adattamenti di varia natura, dai drammi teatrali alle serie televisive, dai fumetti, ai videogiochi ai film di animazione.
50,00

Dell'Iliade di Omero. Tradotta in ottava rima in idioma toscano

Dell'Iliade di Omero. Tradotta in ottava rima in idioma toscano

Giacomo Casanova

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 1184

"Canta d'Achille, o Dea, l'orrendo sdegno, che fatal danneggiò le greche schiere..." Così inizia la traduzione che Giacomo Casanova ci ha reso dell'Iliade. D'altra parte, quale testo antico poteva tradurre un uomo come lui se non l'Iliade di Omero, "il" più famoso poema della storia, un'epica in versi che racconta di intrighi, guerre, battaglie, amori, dei che si intromettono nelle umane vicende e scontri all'ultimo sangue per difendere l'onore calpestato, gloria e morte, fuga dalla amata città… La traduzione in "idioma toscano" fatta da Casanova dell'Iliade di Omero rappresenta uno sforzo immenso da parte di un unico traduttore; il primo volume vide la luce nel 1775, presso il tipografo ed editore veneziano Modesto Fenzo e, come si può ben vedere dai sottoscrittori dell'opera, riscosse un grande successo. Bisogna ricordare che il 1700, il secolo dei "Lumi", è stato un secolo straordinario di innovazioni e rivolgimenti storici: il primo volume dell'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert vede la luce nel 1771; nel 1776 avviene la rivolta di Boston che sancisce il primo atto per l'indipendenza degli Stati Uniti d'America; nel 1789 cade la millenaria monarchia francese e, con un colpo di coda finale, nel 1797, lo stesso Casanova assiste incredulo alla caduta della Repubblica veneziana. In questo contesto Casanova, letterato e uomo di mondo, traduce Omero corredandolo con Annotazioni al Canto, uno strumento importantissimo di approfondimento che ci fa comprendere quanto fosse ampia la sua conoscenza dei testi antichi sia greci sia latini. La pubblicazione di questa Dell'Iliade di Omero tradotta in ottava rima in idioma toscano, a distanza di 250 anni dalla sua apparizione, finalmente trascritta interamente e per la prima volta resa disponibile in italiano corrente (compresa la trascrizione del manoscritto di Casanova del Canto XVIII, con il quale egli lascia così incompiuta la traduzione), è un evento quasi senza precedenti. Oggi chiunque potrà leggere finalmente la versione dell'Iliade tradotta da Casanova assaporando le sue interpretazioni lessicali e la leggiadria con cui ha "portato" in italiano i versi omerici. Prefazione di Matteo Luteriani.
48,00

Un francescano in Cina. Nuovi studi su Carlo da Castorano a 350 anni dalla nascita

Un francescano in Cina. Nuovi studi su Carlo da Castorano a 350 anni dalla nascita

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 240

Carlo Orazi da Castorano ha incarnato diverse identità: fu innanzitutto un missionario, fu piceno, francescano e propagandista. Fu pienamente cosciente della gravità della sua missione e ligio alle direttive ricevute dai suoi superiori. Fu un sinologo approfondito, votato a far conoscere a fondo la realtà culturale della Cina del suo tempo. Il fermento di studi che aveva portato alla pubblicazione del volume "Carlo da Castorano. Un sinologo francescano tra Roma e Pechino" (Luni Editrice, Biblioteca ICOO, 2017) ha indotto altri autorevoli studiosi affermati, giovani ricercatori e nuovi specialisti ad approfondire ulteriori aspetti della personalità e dell'opera di Carlo Orazi, indagando – attraverso lo studio dei suoi scritti – anche i suoi rapporti con la vita quotidiana dei missionari nella Pechino del Settecento, la relazione difficile con le autorità locali, l'attenzione per la comunità dei convertiti cristiani, il dialogo talvolta burrascoso con i missionari di altri ordini e altre provenienze, l'incontro problematico con la comunità musulmana. Questo volume costituisce un importante passo avanti per la conoscenza non solo della figura di Carlo da Castorano, ma anche della realtà socio-culturale e delle vicende del difficilissimo momento storico della "Controversia dei Riti cinesi", che ha segnato profondamente il dialogo tra Pechino e la Santa Sede, tra la Cina e l'Occidente. Prefazione di Maurizio Franceschi.
24,00

Vita e opere di Carlo Collodi. Il «padre» di Pinocchio

Vita e opere di Carlo Collodi. Il «padre» di Pinocchio

Renato Bertacchini

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 304

"Vita e opere di Carlo Collodi", il “padre” di Pinocchio è una ricchissima biografia che ha il grande pregio di descrivere l’avventura umana di Carlo Lorenzini più comunemente conosciuto come Carlo Collodi (1826–1890), in tutti i dettagli. Quella del Collodi fu una vita tormentata: prima seminarista insofferente poi studente beffardo, volontario nelle guerre d’Indipendenza, visse quel tormentato passaggio dal Granducato di Toscana all’Italia “piemontesizzata” dell’Unità; fustigatore dei costumi piccolo-borghesi e al tempo stesso giocatore incallito e amico e compagno dei “macchiaioli”, restò sempre scapolo impenitente. L’autore ci presenta l’attività del Collodi giornalista, che è stata assai intensa, lunga e ampia: giornalista satirico, critico teatrale e musicale, commediografo, romanziere, traduttore di Perrault, innovatore della letteratura scolastica, direttore di riviste e, infine, padre di Pinocchio, il libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia. Questo libro entra nei meandri della vita di Carlo Collodi, vita pienissima e che forse è stata un poco oscurata e poco conosciuta a motivo della incredibile notorietà della sua creatura, che lo ha reso autore immortale. Delle Avventure di Pinocchio Bertacchini ci fornisce anche la più aggiornata e rigorosa interpretazione stilistica, socioculturale e strutturale. Vita e opere di Carlo Collodi, il “padre” di Pinocchio non è mai pedante o semplicemente agiografica: oltre a fornire informazioni difficilissime da recuperare su Collodi così da farcelo “conoscere” a fondo, al tempo stesso è opera fondamentale per conoscere e decifrare la cultura, la politica e il costume dell’Ottocento italiano.
24,00

La vita del signor Molière

La vita del signor Molière

Michail Bulgakov

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 256

"Vita del signor de Molière" è un ritratto veridico e impietoso, per certi versi, del più grande commediografo e drammaturgo francese del XVII secolo. La ricerca biografica – frutto di documentazioni penetrantissime e capillari – si arricchisce, pagina per pagina, di una continua invenzione che ci porta a conoscere l'intima versatilità di Molière. Ciò che più conta è che Bulgakov evita le digressioni meditative e si affida alla forza esemplificante dei fatti, intento a riferire i casi e le vicende di un uomo di eccezionale levatura, costretto a vivere nell'alveo di una società che non smette di dispensare luci e ombre, che non smette mai di esaltare e umiliare in modo spesso inopinato, a ritmi alterni, i personaggi che vivono sulla scena della vita parigina. In questo modo, i temi di fondo – le forze dello spirito vengono calpestate con forza da quel potere costituito che diviene "strumento di negazione" – affiorano e si delineano progressivamente attraverso una prosa che associa momenti ritmati ad altri neofavolistici, a osservazioni asciutte e altre che paiono come stralunate dall'ironia un poco crudele, caratteristica della scrittura di Bulgakov. In questo modo ci consentono di situare Molière e il suo biografo su un piano ideale capace di accomunare, a distanza di tre secoli, due grandi e diversi figli del loro secolo, fuori da ogni parallelo retorico ma piuttosto per il filo di parabole segretamente affini. Prefazione di Venjamin Kavérin.
22,00

Il sogno dello scimmiotto

Il sogno dello scimmiotto

Yue Dong

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 144

Scimmiotto, protagonista assoluto del Viaggio in Occidente, lo ritroviamo in questo “immaginifico” volume al centro di una nuova serie incalzante di vicende incredibili e surreali, racconti dentro altri racconti, fantasticherie, episodi storici uniti a leggende tanto che il lettore viene completamente spiazzato e trascinato in un vortice di avventure incongruenti e irrazionali… con un finale a sorpresa. Il sogno di Scimmiotto, che viene qui presentato nella sua prima versione integrale e in una nuova traduzione, è idealmente la continuazione e al tempo stesso la conclusione ideale del Viaggio in Occidente: è un susseguirsi di strane avventure, ricche di riferimenti mitologici e religiosi frammisti a metafore legate al mondo psichico, immagini surreali degli incubi, parentesi satiriche di critica alla società della fine della dinastia Ming, allusioni storiche infarcite di anacronismi e assurdità che sorprendono e disorientano e allo stesso tempo avvincono e incuriosiscono, e che vedono Scimmiotto primo attore sempre al centro del racconto. Spunti di morale confuciana, riferimenti all'immaginario taoista, citazioni della saggezza buddhista si incrociano e si sovrappongono in un sincretismo tipicamente cinese, nel quale si sviluppano le tappe del percorso spirituale e di auto-perfezionamento seguito dal protagonista verso il raggiungimento della piena consapevolezza di sé e della realtà. Il sogno di Scimmiotto è visto da alcuni come un'opera edificante e religiosa, da altri come un libello satirico e di critica sociale, o, ancora, come un lavoro di introspezione psicologica. In ogni caso è prima di tutto una gustosa narrazione, a tratti ironica e umoristica, spesso satirica e immaginifica delle avventure oniriche di Scimmiotto, sempre alle prese con le situazioni più strampalate e divertenti che un giovane autore secentesco, fantasioso e irriverente, sia mai riuscito a inventare.
18,00

Giuseppe Prezzolini. L'eretico dello spirito italiano

Giuseppe Prezzolini. L'eretico dello spirito italiano

Anacleto Verrecchia

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 160

Questo libro nasce dall’amicizia profonda tra l’autore, Anacleto Verrecchia, e Giuseppe Prezzolini, due uomini, come si diceva un tempo, “tutti d’un pezzo”, intransigenti, onesti fino alla crudeltà e al tempo stesso generosi. Le pagine che Verrecchia ci riporta nascono dai frequenti incontri con Prezzolini, gli scambi di pensieri e opinioni, lettere... Qui scopriamo l’uomo di genio che ha attraversato il Novecento della cultura, conosciuto tutti, mantenendo quel rigore morale e la capacità di essere al centro del dibattito senza strillare o spintonare, con l’eleganza sia formale sia di “penna” che gli era propria. Un uomo di genio conserva sempre, in sé qualche cosa di fanciullesco che ne accresce il fascino. Ciò dipende dal fatto che le grandi intelligenze conservano fino all’ultimo la facoltà di meravigliarsi dinanzi alle cose, ossia dinanzi ai fenomeni, grandi o piccoli che siano. E proprio questo, che è alla base della vera disposizione alla filosofia, si notava di primo acchito in Prezzolini, dalla cui penna era uscita una sentenza bella e profonda nello stesso tempo: «Quando la curiosità dello spirito cessa, la cultura è morta». Egli sapeva trasformare in problema filosofico anche la quotidianità o meglio la generalità dei fenomeni. Insaziabile di conoscenza e spronato dal demone che gli urgeva dentro, viaggiò molto per terra e per mare, respirando aria nuova e spiegando appieno la propria individualità. Questo gli permise di acquistare uno stile di vita internazionale, che lo distingueva immediatamente. Non aveva nulla della figura tipica del dotto italiano, che di solito è piuttosto provinciale, sedentario, spocchioso, maldestro nel muoversi sulla scena del mondo e spesso incapace di spiccicare una parola straniera. Prezzolini, invece, si muoveva con disinvoltura, aveva molta eleganza nei modi e parlava più lingue. Nei dotti, di solito, si trova più scienza che sapienza. Non così in Prezzolini, la cui sapienza affiorava anche nei discorsi occasionali. Quella sua testa, che non si era mai piegata dinanzi a nessuno e che continuò a rimanere sempre diritta, era un esempio vivente di fierezza e di dignità. La sua conversazione infondeva energia, ma toglieva anche le illusioni: era la voce di un saggio che conosceva a fondo gli uomini e il mondo. Parlava per esperienza diretta, perché nel corso della sua lunghissima vita aveva avuto modo di conoscere tutta la fauna politica e letteraria del secolo. Era, insomma, un testimone oculare, i cui giudizi stridevano incredibilmente con la storiografia o meglio con la tromboneria ufficiale. Prezzolini diceva che la vera cultura è un fatto personale e non scolastico: «Non si diventa colti, ma lo si desidera, o si è spinti a diventarlo per una forza interiore. L’altra cultura, appiccicata o forzata, sia per programma, sia per obbligo, sia per guadagno non dà mai buoni frutti. Se nasce dal vostro essere, bisogna che si conservi sempre in unione con quello, e continui a trarne l’inspirazione. Non può essere imitazione, o interesse, o obbedienza. L’idea di cultura è un’idea attiva, non passiva».
20,00

I racconti fantastici di Liao

I racconti fantastici di Liao

Songling Pu

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 1888

Umorismo, satira, critica sociale e fantasia scatenata sull'onda delle leggende e delle credenze popolari sono il fil rouge che accompagna queste 435 storie, ascoltate e riscritte nell'elegante stile letterario che era proprio di Pu Songling, che qui vengono ripubblicate integralmente nella celebre traduzione di Ludovico Nicola Di Giura, completamente rivista e rinnovata e impreziosita dalla introduzione del grande orientalista Giuseppe Tucci. Durante i molti anni della sua vita di insegnante e segretario privato, l'autore era solito incontrarsi con conoscenti, amici, abitanti dei villaggi, nello "Studio di Liao", un padiglione dove trascorreva lunghe ore ad ascoltare i racconti in lingua parlata degli ospiti. In seguito, coerentemente con il suo ruolo di insegnante e di studioso confuciano, li trascriveva in elegante lingua letteraria classica. È nata in questo modo la raccolta I racconti fantastici dello studio di Liao (o, più semplicemente, "di Liao"): «Non appena mi viene raccontata una storia interessante – scrive l'autore stesso nel Prologo – prendo il pennello e la scrivo, dandole forma letteraria. Da molto tempo ormai i miei amici mi forniscono del materiale, spedendomelo da ogni parte della Cina, e io, con l'entusiasmo del collezionista, ne ho già raccolto una gran quantità…». Vi si ritrovano tutti i motivi più amati della letteratura cinese: storie di spiriti volpe, di fantasmi, di studiosi sfortunati, di ufficiali di corte, di monaci o esorcisti taoisti, di innamorati delusi o contrastati, di demoni, di animali. Sovente affiora l'intonazione garbatamente satirica, mentre il fine morale della narrazione è spesso giocato sul paradosso e sull'inversione delle parti come, per esempio, le dinamiche tra spiriti e fantasmi (tradizionalmente concepiti come degenerati e perfidi), che qui appaiono saggi e degni di fiducia e si confrontano con studiosi confuciani indecisi, inaffidabili e disorientati. Ne derivano la fine ironia e il sottile umorismo, che nascondono però la disillusione e l'amarezza dell'autore per la realtà sociale e culturale del suo tempo, travagliata dal delicato e sofferto passaggio dalla dinastia Ming alla dominazione mancese della dinastia Qing.
65,00

Primavere e autunni. Con i Commentari di Tso

Primavere e autunni. Con i Commentari di Tso

Confucio

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: II-1152

“Tra le generazioni future, quelli che mi conosceranno, mi conosceranno a causa di Primavere e Autunni; quelli che mi criticheranno, lo faranno a causa di Primavere e Autunni”. Con queste parole Confucio affidava ai discepoli questo suo libro: tre secoli di storia dell’antica Cina nell’epoca cruciale della sua trasformazione da agglomerato di staterelli feudali in impero centralizzato, ripensati secondo le linee della sua filosofia. Quasi due secoli dopo che il piccolo stato di Lu, nel nord della Cina, iniziò a compilare regolarmente i propri annali, iniziati nel 722 a.C., costituiti da brevi annotazioni rigorosamente disposte secondo l’avvicendarsi delle primavere e degli autunni, tracciate su fasci di listelli di bambù, Confucio si immerse nello studio di questo straordinario deposito di notizie che sarebbe divenuto la principale base documentaria della sua filosofia della storia e della sua dottrina etico-politica. Da quel materiale Confucio trasse l’opera che qui presentiamo, che è la prima traduzione pubblicata in una lingua europea: gli annali riportavano sia notizie locali sia informazioni su tutta quella che allora era la Cina e sui popoli barbari che la premevano da ogni parte, fornendo soprattutto precise valutazioni su uomini e azioni; da questa congerie di materiali Confucio selezionò le notizie secondo le linee di una concezione personalissima della storia. All’opera si aggiunsero ben presto i vasti commentari di Tso, probabilmente un discepolo diretto di Confucio, il quale, oltre a rendere esplicite le allusioni del maestro e le ragioni delle sue omissioni, ci fornisce una quantità di integrazioni d’ogni genere, tratte dalle fonti più diverse: ne risulta il grandioso affresco di una civiltà raffinatissima e insieme barbarica, in cui hanno la loro parte politica e poesia, cerimonie di corte e discussioni filosofiche, intrighi di palazzo e storie d’amore, epici scontri militari e oscuri riti magici. Il traduttore ha steso ricchissime note e appendici sul calendario, la cronologia, la divinazione, destinate a collocare nel modo più completo Primavere e Autunni nel suo contesto culturale; insieme a un indice completo in caratteri cinesi dei nomi contenuti nell’opera, esse contribuiscono a fare di questo libro uno strumento essenziale per intendere non solo lo spirito dell’antica civiltà cinese, ma tutta la storia di quella che sarà la Cina imperiale.
48,00

Il crisantemo e la spada

Il crisantemo e la spada

Ruth Benedict

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 352

Nel pieno della seconda guerra mondiale, il governo americano incaricò Ruth Benedict di analizzare i valori e la mentalità dei giapponesi; di fronte a nemici così bellicosi e allo stesso tempo incomprensibili, l’America aveva bisogno di capirli se voleva avere qualche speranza di sconfiggerli. Il Crisantemo e la Spada raccoglie la documentazione che l’antropologa raccolse per la sua ricerca e fu pubblicato nel 1946. Da allora, per molti decenni questo libro ha ispirato l’immaginario occidentale sul Giappone e ha trasmesso in America e in Europa una certa visione della cultura nipponica da cui siamo rimasti influenzati in molti ambiti: cinema, letteratura, arti marziali e cultura popolare. Legato a un periodo storico drammatico per il Giappone, quello della sconfitta e dell’occupazione americana, questo libro è l’analisi di una civiltà che fu sempre costretta, suo malgrado, ad aprirsi al mondo occidentale, mantenendo però un amore inespugnabile per le proprie tradizioni. È anche il tentativo di un’intellettuale americana di creare un ponte fra due culture, la propria e quella del “nemico”, senza pregiudizi e con una tolleranza che ha ancora molto da insegnare.
25,00

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