Lindau
Diario di un camminante. Sulla strada per Santiago
Giovanni Tesio
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2024
pagine: 112
A inaugurare la tradizione del «Camino de Santiago» fu il re Alfonso il Casto, attorno all’anno 825, quando partì da Oviedo con la sua corte per visitare la tomba di san Giacomo Maggiore. Oggi, a distanza di molti secoli, questo pellegrinaggio continua a esercitare il suo richiamo e ad attirare milioni di caminantes da tutto il mondo. Ma se a mettersi in marcia e a rimanere conquistati dal Cammino non sono solo persone animate da fede religiosa, quale può essere il senso di questo viaggio? Di cosa si va in cerca? E soprattutto cosa vi si trova? È quello che si è chiesto anche Giovanni Tesio il quale, non senza incertezze e qualche timore, ha deciso di seguire la sua compagna decisa a vivere quest’esperienza. Dopo una preparazione accurata, è partito con molta curiosità, una certa diffidenza e qualche resistenza intellettuale, e comunque senza nessun afflato mistico. Ma i chilometri, la fatica, l’immersione quotidiana nella natura, i lunghi silenzi durante la marcia e un caleidoscopio di incontri hanno scavato piano piano dentro di lui fino a riportare in luce una «vena» sommersa della sua sensibilità e della sua storia personale. Il Cammino si è rivelato così «una sorpresa che non si spegnerà se non con lo spegnimento della vita. Ancora ora mi affiorano momenti in cui – anche a distanza, e forse direi addirittura, proprio perché a distanza – ritrovo una felicità che nemmeno so se ci sia stata davvero, ma che ora mi appare prepotente».
Il cervello e la musica. Un'odissea fantastica tra arte e scienza
Michel Rochon
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2024
pagine: 168
Michel Rochon è un giornalista scientifico canadese. Da più di trent’anni collabora come autore con Radio-Canada, contribuendo alla realizzazione di programmi come Découverte, Enquête e Le Téléjournal. È anche conferenziere, presentatore e pianista.Una nota, una melodia, un ritmo, ed ecco... il cervello è in fermento. Ma perché certi brani riescono a commuoverci, a metterci i brividi, a entusiasmarci o a scatenarci a tal punto da spingerci a ballare? Perché ci colpiscono tanto le sinfonie di Beethoven, le performance vocali di Céline Dion o gli accordi distorti della nostra rock band preferita? Giornalista scientifico e appassionato di musica, Michel Rochon ci guida in un’affascinante esplorazione del cervello musicale. Dalle teorie degli antichi Greci alle prime scoperte scientifiche sull’udito in età moderna, per arrivare fino a quelle più recenti sulla neuroplasticità cerebrale, questo libro espone in modo chiaro e accessibile tutto ciò che sappiamo riguardo ai complessi e meravigliosi processi cerebrali che rendono possibile l’esperienza musicale a ogni livello, dal semplice ascolto all’esecuzione fino alla creazione di nuova musica. Attraverso un approccio multidisciplinare che spazia dalla neuropsicologia alla linguistica, dall’epigenetica all’intelligenza artificiale, Rochon esamina il ruolo decisivo che la musica ha avuto e continua ad avere nella storia degli esseri umani, come mezzo per esprimersi, per entrare il relazione col mondo e con gli altri, per conoscere sé stessi e vivere vite più ricche di significato.
Eurabia. Come l'Europa è diventata anticristiana, antioccidentale, antiamericana, antisemita
Bat Ye'or
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2024
pagine: 432
Da mezzo secolo l’Europa «pianifica» con i paesi della Lega Araba la fusione delle due sponde del Mediterraneo in un nuovo, mostruoso agglomerato che Bat Ye’or ha suggestivamente denominato «Eurabia» (un’espressione subito fatta propria da Oriana Fallaci). Questo progetto, perseguito con coerenza attraverso il cosiddetto «Dialogo Euro-Arabo», ha portato alla graduale, ma inesorabile trasformazione del continente europeo in un ibrido asservito alle esigenze politiche e agli standard culturali del mondo arabo. Tutto ha avuto inizio con la crisi petrolifera del 1973 e con l’ambizioso progetto, soprattutto francese, di costruire un asse geopolitico e ideologico alternativo a quello americano e atlantico. In un arco di tempo relativamente breve l’Europa ha sacrificato la sua indipendenza politica, oltre che i suoi valori culturali e spirituali, in cambio di garanzie (in gran parte illusorie) contro il terrorismo e di qualche vantaggio economico. Sulla base di una documentazione ampia e minuziosa, l’autrice ricostruisce le attività e gli strumenti che hanno prodotto questa folle deriva, dagli anni del pieno funzionamento del Dialogo Euro-Arabo alle perverse scelte sul piano della politica estera (adozione di un’ideologia antisemita e antisionista, demonizzazione di Israele e degli USA, sdoganamento del terrorismo islamico e di Arafat). E naturalmente ne individua i molti responsabili politici, culturali e religiosi. Il bilancio è drammatico. Questa politica ha condotto (e conduce) alla mancata integrazione degli immigrati musulmani, al proliferare di cellule terroriste islamiche in tutto il continente, al ripudio da parte dell’Europa delle sue radici ebraico-cristiane e al conseguente stravolgimento della sua identità culturale, religiosa ed etica. Per altro, come scrive Bat Ye’or nella nuova introduzione, «per il momento non si vede alcun vero sforzo di riforma da parte delle autorità ufficiali musulmane. L’Occidente ha i mezzi non militari per esigere chiarimenti, ma avrà il coraggio di farlo?».
Kafka. Una biografia
Gérard-Georges Lemaire
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2024
pagine: 320
Franz Kafka aveva bisogno di scrivere, perché scrivere era il suo ossigeno. Ma il suo rapporto con la scrittura rimarrà sempre tormentato e faticoso, e diventerà rappresentazione stessa del suo continuo oscillare esistenziale fra due polarità opposte. «Gli scrittori parlano fetore», scriverà appunto nei Diari. In vita non pubblicò che pochi racconti, eppure già i suoi contemporanei ebbero la percezione di trovarsi in presenza di uno dei più grandi poeti dell’epoca, di un demistificatore che sapeva «mettere in luce il nodo autentico della vita interiore con lucidità unica» (Oskar Baum, Almanach). Sembra quasi impossibile tratteggiare la complessità di un uomo come Kafka, divenuto simbolo del crepuscolo di un intero mondo, quello (ma forse non solo) della Praga ebraica e germanica, ma Lemaire vi riesce magnificamente. Con una prosa avvincente, svela passioni, amori, sofferenze e contraddizioni dello scrittore che più di tutti ha incarnato la lacerazione fra il sentire e il vivere dell’uomo contemporaneo.
Quadri di un'esposizione. Le grandi idee della fisica attraverso 33 capolavori della pittura
Leonardo Colletti
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2024
pagine: 304
La visita a una mostra diventa per Paolo, un giovane studioso, l’occasione per spiegare all’amica Francesca i concetti fondamentali della fisica. Prendendo spunto dalle opere di alcuni fra i più grandi artisti di ogni tempo, il protagonista affronta, capitolo dopo capitolo e quadro dopo quadro, argomenti come il moto, l’energia e le sue trasformazioni, la struttura della materia, le interazioni tra le particelle, la natura della luce e l’elettromagnetismo, la teoria della relatività, ripercorrendo di fatto l’intera storia della disciplina. Una particolare attenzione è riservata al metodo scientifico e agli aspetti filosofici della fisica: dal determinismo e dalla visione meccanicistica dell’universo agli interrogativi sollevati dalla meccanica quantistica, dalle possibilità e dai limiti dei modelli interpretativi all’uso del formalismo matematico, dalle ricadute tecnologiche che hanno trasformato la civiltà al rapporto fra scienziati e società. Il libro si rivolge a quei lettori a cui la fisica appare una disciplina fredda e arida, perché non ne hanno mai potuto cogliere il ricco contenuto culturale e umano, in realtà non diverso da quello dell’arte. Fisica e arte hanno infatti una stessa, meravigliosa origine: il desiderio dell’uomo di capire il suo molteplice mondo.
Tsugaru
Osamu Dazai
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2024
pagine: 232
Primavera 1944. La seconda guerra mondiale si avvia alla conclusione e Dazai Osamu ha ricevuto l’incarico da una casa editrice di scrivere un testo per una nuova collana di racconti di viaggio. Ha così l’opportunità di tornare nella sua terra natale, Tsugaru, nel profondo nord del Giappone, dopo molti anni di assenza. Le tre settimane che vi trascorrerà si riveleranno tra le più importanti della sua vita. Raccontando i paesaggi, le tradizioni e la storia dei luoghi della sua infanzia, lo scrittore sarà infatti costretto a confrontarsi, forse per la prima volta, con i sentimenti contrastanti che prova per la sua famiglia, il suo passato, la sua esistenza attuale e le scelte che ha compiuto. Le descrizioni si alternano così ai ricordi legati a esperienze vissute e a persone conosciute, e all’espressione di quelli che sono i temi ricorrenti della sua produzione, ovvero la ricerca di una madre sempre percepita come distante e l’irresistibile bisogno di tornare a casa. Riconosciuto da molti critici – fra cui Edward Seidensticker e Donald Keene – come uno dei libri meglio riusciti di Dazai, Tsugaru, più che un diario di viaggio, è un racconto autobiografico e una dichiarazione d’amore per luoghi e tempi remoti. In esso la cupezza che contraddistingue i suoi lavori più conosciuti, come "Lo squalificato" e "Il sole si spegne", lascia spazio a una narrazione dai toni caldi e nostalgici, in cui il pungente sarcasmo e la brillante verve comica dell’autore riescono a esprimersi al meglio.
Sull'estetica giapponese
Donald Richie
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2024
pagine: 72
La ricerca della bellezza sembra avere compenetrato in Giappone gli ambiti più diversi: non solo la pittura, la scultura, le arti applicate, o il teatro e la letteratura. Anche il semplice spazio della vita domestica, il ristretto giardino che lo circonda, la disposizione dei fiori, la cerimonia del tè, sono divenuti oggetto di un investimento estetico intenso e prolungato. Ma quali sensibilità e quali concetti sono alla base di questo impegno costante? Quando si scrive di estetica giapponese, le convenzioni utilizzate in Occidente – ordine, successione logica, simmetria – impongono all’argomento un punto di vista che non gli appartiene. L’estetica orientale suggerisce, tra le altre cose, l’idea che una struttura ordinata intrappoli, che l’esposizione logica falsifichi e che una discussione lineare alla fine limiti. Il godimento estetico riconosce schemi artistici, ma essi non possono essere né troppo rigidi né troppo ristretti. È quindi più facile riuscire a definire l’estetica giapponese attraverso una rete di associazioni costituite da elenchi e da annotazioni legate tra loro in modo intuitivo, che formano lo sfondo dal quale emergerà l’argomento in esame. Così si regola, in questo libro, Donald Richie, costruendo un saggio, breve ma folgorante, su una costellazione di parole collegate (wabi, sabi, aware, fūryū e yūgen...), talvolta enigmatiche, spesso sfuggenti, eppure tutte sottilmente rivelatrici.
Lo spirito dello haiku
Torahiko Terada
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2024
pagine: 64
Nel primo saggio che compone questo volume, "Lo spirito dello haiku", Terada esalta la qualità del componimento poetico breve, capace di evocare un mondo in poche righe. Quelli che agli occidentali possono apparire come semplici quadretti naturalistici sono in realtà il tentativo di tradurre in versi un’immagine, una sensazione fugace, risvegliando nella mente del lettore una serie infinita di associazioni. La rigorosa struttura formale non è percepita come un limite, ma come un dispositivo attraverso il quale affinare la capacità di percepire la natura e riflettere su sé stessi. Ne "I miei ricordi del professor Natsume Sōseki", Terada fa rivivere la figura del maestro, dagli anni di scuola fino alla sua morte. Sōseki non è soltanto il professore di inglese: è soprattutto la guida che lo accompagna nell’arte dello haiku e nella vita. È il confidente a cui chiedere consiglio nei momenti di sconforto e difficoltà, ma anche un intellettuale anticonformista, a tratti permaloso, capace di stimolare la curiosità e l’interesse degli allievi che lo circondano. Ne risulta un ritratto spontaneo e vivace, affettuoso e ironico insieme, di uno dei massimi scrittori giapponesi contemporanei.
La via degli occhi limpidi. L'arte di manifestarsi senza rumore
Annamaria Gyoetsu Epifanìa
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2024
pagine: 255
Questo libro è un invito a coltivare un buon cuore così da rendere il nostro corpo e la nostra mente trasparenti come uno specchio d’acqua di montagna. Gli occhi limpidi nel quotidiano hanno il potere di cogliere in profondità il vero senso di ciò che accade, fugando così quei sentimenti di rabbia e paura che velano la realtà. Anche le emozioni, grazie a una costante pratica di ascolto che apre alla comprensione della fluidità di ogni attimo, si rivelano forme vive nel fiume dell’esistenza. Scopriremo che la quiete dentro di noi è lì da sempre. «Gyoetsu ascolta la voce di un mondo popolato da fiori, alberi, fili d’erba e nuvole. Il suo sguardo nel quotidiano trasmette con disarmante semplicità, senza impoverirla, la profondità dell’insegnamento del Buddha. Riesce a cogliere il segreto percorso di pezzi di zucca che cuociono lentamente in pentola e ci rivela la struggente storia d’amore dello spengifiamma che incontra la cera del lumino sull’altare». (Guglielmo Doryu Cappelli)
Il libro nero di Hamas. L'antisemitsmo islamico e il miraggio dei due Stati
Carlo Panella
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2024
pagine: 376
«L’ultimo giorno non verrà fino a quando i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno...». Articolo 7 dello Statuto di Hamas. Stupri di massa di centinaia di donne ebree sventrate e mutilate, più di mille assassinati, fra cui vecchi e bambini massacrati col machete, seimila feriti. Questo è il bilancio del pogrom di Hamas in Israele avvenuto il 7 ottobre 2023. Il più grande ed efferato sterminio di ebrei dopo la Shoah, con oltre 200 ostaggi catturati, compresi donne e bambini di uno e due anni. Capire Hamas, sviscerarne l’odio contro gli ebrei, è indispensabile per contrastare l’antisemitismo che impazza anche in Occidente. Hamas non vuole uno Stato palestinese accanto a quello ebraico. Vuole un Califfato islamico. Non vuole pace. Vuole distruggere Israele perché è lo Stato degli ebrei, perché odia gli ebrei. Hamas è una mafia che governa Gaza col terrore e ruba miliardi dagli aiuti internazionali destinati ai palestinesi, che usa come scudi umani, salvo poi fingere di piangerne la morte; che opprime le donne e incarcera e condanna a morte i gay; che indottrina i bambini per farli diventare kamikaze contro gli ebrei. Hamas non nasce in reazione a Israele, ma è frutto di una tradizione islamica millenaria che incolpa gli ebrei di complottare contro la comunità musulmana e li vuole sottomessi. L’antisemitsmo islamico, da secoli prima della nascita di Israele, nutre l’odio musulmano per l’ebreo e oggi impedisce la pace tra israeliani e palestinesi. I musulmani che respingono l’odio e tendono la mano a tutte le fedi, che sono in maggioranza, stentano a prendere le distanze da Hamas. Per Hamas invece simpatizzano apertamente milioni di immigrati musulmani in Europa che intensificano gli atti di antisemitismo. Questo è il dramma dell’oggi.
La tua luce sulla mia strada. Un commento alla Regola di san Benedetto
Guillaume Dom
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2024
pagine: 272
Fin dal VI secolo, la Regola di san Benedetto viene letta integralmente tre volte all'anno nei monasteri benedettini e, ogni giorno, l'abate o la badessa ne commentano un passo a beneficio della propria comunità. Essa conserva una sorprendente attualità tanto per i monaci e le monache quanto per i laici impegnati nella società. Nella sua lettura troviamo un tesoro di saggezza e di consigli pratici che ci aiutano a trasformare profondamente la nostra esistenza e il modo in cui guardiamo il mondo, gli altri e noi stessi. San Benedetto non ha altro obiettivo che quello di farci nascere a noi stessi, di liberarci dall'illusione del falso io e dell'apparenza, di farci discendere nelle radici del nostro essere, nelle profondità del nostro cuore, là dove Dio abita. Il problema di Benedetto non è quello di fuggire il mondo, di disprezzarne la realtà, ma di mettersi al posto giusto, quello di un servo buono e fedele, al quale non si deve chiedere ciò che non può dare. In questo senso, la vita monastica non è né rifiuto, né disprezzo, né paura. È un desiderio inappagato, un invito a superare le nostre paure, è infinita misericordia e bontà. Il monaco non è colui che rinuncia, ma colui che cerca sempre di più. Più lontano, più in alto, più forte. Dom Guillaume, monaco cistercense e noto accompagnatore spirituale, ha voluto con questo testo rendere accessibile la Regola benedettina a un pubblico il più ampio possibile, commentandone i suoi settantatré capitoli e rivelando la vitalità e la pace spirituale che può dispensare all'uomo del XXI secolo.
Pensare in piccolo
Wendell Berry
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2024
pagine: 80
Nel saggio che dà il titolo al volume, Wendell Berry mette in guardia il lettore dal pensare che qualsiasi causa – da quella per i diritti civili a quella pacifista – abbia una dimensione esclusivamente pubblica e politica. È nella sfera personale, nell’azione quotidiana e individuale, che si gioca la partita più importante. Se non si è consapevoli di questo, ogni lotta scade in una moda ideologica. L’ecologismo non fa eccezione. Sostenere organizzazioni e movimenti e criticare l’operato di governi e istituzioni non è sufficiente. Prima di tutto dobbiamo cambiare noi stessi. «Per la maggior parte della storia di questo Paese – scrive Berry – il nostro motto, espresso o implicito, è stato “pensare in grande”. Un motto migliore, e oggi necessario, è “pensare in piccolo”, che implica un cambiamento necessario nel modo di pensare e di sentire, e indica il lavoro da fare». Se non ci rendiamo conto che la crisi ambientale è causata dalle nostre scelte e abitudini, tutte le associazioni ambientaliste del mondo potranno fare ben poco. Se non siamo disposti a compiere rinunce importanti, la distruzione della natura e del pianeta sarà inevitabile. Dobbiamo metterci in gioco, ognuno nel suo piccolo, riscoprendo un rapporto genuino con la terra (coltivando, per esempio, un piccolo orto) e tornare a vivere quella relazione di interdipendenza che lega tra loro tutti gli esseri, umani, animali, vegetali. Solo così faremo la differenza. Nel secondo saggio che compone il libro, "Una collina nativa", Berry racconta invece il suo rapporto con la terra d’origine e come abbia vissuto in prima persona ciò che teorizza e di cui scrive.