Leonida

Può una comunicazione avvenire senza l’ausilio delle parole? Un caleidoscopio di colori e forme è in grado di esprimere con accuratezza, raccontare, esporre complessi avvenimenti con coerenza e nesso logico, come sfogliando un racconto o una raccolta di memorie? E un tale operato, può risultare perfettamente comprensibile, anzi, riuscire a realizzare una trasmissione d’informazioni multisensoriale? Certamente improbabile, ma non per la misteriosa Asha, capace di percepire e rendere percepibili interi sistemi d’idee, attingendo alla “conoscenza silenziosa”, grazie a un intenso percorso iniziatico. Il suo diario riuscirà a rivelare fatti e circostanze che intrecciano il suo destino con quello dei personaggi a lei oscuramente collegati, oltre il tempo e lo spazio. Ciò che nel "Viaggio" – primo romanzo di Giovanni Zenna – acquisisce lentamente forma, nel "Diario di Asha" troverà il suo compimento. Ogni cosa prenderà il suo posto in uno straordinario disegno d’insieme, e finalmente la “nostalgia di cose mai vissute”, cruccio e inquietudine del protagonista otterrà una spiegazione, seppur incredibile e di difficile categorizzazione...

"Mi sono chiesto tante volte come fosse possibile sentirsi amico di Magnani, alla mia età. Ma non avevo mai pensato fino ad ora che ci sono cose ben più strane su cui riflettere: per esempio, è possibile sentirsi amico di un tizio vissuto più di duecento anni fa?" Le avventure tragicomiche del giovane Giulio, alla scoperta del mondo delle parole, dove la realtà è grande quanto la nostra immaginazione e le amicizie più belle sono quelle che sembrano impossibili.

Eros e Thanatos sono le due forze che regolano la vita dell’uomo. L’Eros, che lo spinge a lottare. E così l’uomo insegue il suo ideale di Eros in tutta la sua vita. Thanatos inteso sia come morte, ma anche come stato di apatia che porta alla peggiore delle morti: quella dell’anima. E l’unica salvezza da un mondo di conformismo e di regole è l’amore verso sé stesso e verso l’amata, che porta al risveglio dell’Io. Un viaggio nell’anima, ma anche un viaggio nella speranza. Perché poesia e amore possono lenire le ferite che nessun medico può vedere. Prefazione di Angelica Bianco.