La Vita Felice
L'ebrezza del saké. Testo giapponese a fronte
Santoka Taneda
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 116
Per Santōka l’haiku è uno strumento per scrutare le pieghe più nascoste del proprio animo, ma anche per penetrare l’essenza di ogni cosa. Haiku e zen sono una cosa sola: entrambi rappresentano l’immediatezza senza sovrastrutture. I suoi componimenti sono infatti scritti in una lingua semplice e diretta, secondo un atto spontaneo frutto di una pratica quotidiana. Lo stile libero e senza costrizioni formali può essere paragonato al germogliare delle erbacce di campo: crescono caotiche, incuranti del passato o del futuro, e si esprimono attraverso piccoli fiori poco appariscenti, ma per questo più vicini all’autenticità. In questa raccolta si propongono i versi più famosi, che tratteggiano i punti salienti della sua poetica: il trauma e il dolore per il suicidio della madre, la depressione, la ricerca della libertà, la salvezza attraverso la pratica del buddismo zen, la passione per il sakè e i pellegrinaggi che, come Saigyō e Bashō secoli prima, lo portano a visitare i posti più famosi e più remoti del Giappone.
L'idea del theatro
Giulio Camillo Delminio
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 168
L’idea del Theatro di Giulio Camillo rappresenta un capolavoro del pensiero rinascimentale che trasforma il concetto di teatro in un ponte tra il mondo terreno e quello divino. Quest’opera straordinaria rivela come l’arte teatrale possa diventare uno strumento di rivelazione delle più profonde verità spirituali, attraverso un sistema complesso di simboli e significati. Attraverso una struttura architettonica unica, Camillo costruisce un teatro della memoria che riflette l’ordine cosmico, dove ogni elemento – dalle sette colonne ispirate alle Sefiroth alle porte dei pianeti – contribuisce a svelare i misteri dell’universo. Il testo esplora la relazione tra l’umano e il divino, utilizzando la mitologia classica, la filosofia e la teologia per creare un sistema di conoscenza universale. Il lettore scoprirà un metodo rivoluzionario per comprendere e memorizzare la saggezza antica, accedendo a una visione del mondo dove arte, spiritualità e conoscenza si fondono in un’unica esperienza trasformativa. Quest’opera fondamentale del Rinascimento italiano offre strumenti preziosi per chi cerca di approfondire la propria comprensione del sacro attraverso le arti e la filosofia. Introduzione di Marcello Fanfoni.
Il fisiologo. Testo latino a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 176
Scritto, secondo l’ipotesi più accreditata, ad Alessandria d’Egitto, e in ambiente gnostico, tra il II e il IV secolo d.C. da un autore ignoto, Il Fisiologo si articola in capitoli che descrivono i “costumi” di vari animali, comuni o immaginari, e le proprietà di alcune pietre. L’autore, ignoto, elabora interpretazioni allegoriche e morali fondate su figure e temi della dottrina cristiana che da allora assumono un ruolo molto importante nel simbolismo cristiano, facendo di questo testo (direttamente e mediante molti intermediari) una fonte di riferimento fondamentale per l’iconografia sacra medievale. Di esso ritroviamo traccia nelle opere dell’arte medioevale, in tante immagini poetiche tradizionali, nelle fiabe, nei proverbi e nei modi di dire. Ma Il Fisiologo non ci parla solo della iena ermafrodita, della pantera dalla voce profumata o dell’unicorno fantastico: ognuno dei caratteri descritti è anche una “cifra simbolica” – presentati in chiave allegorica attraverso alcune citazioni delle Sacre Scritture – che permette di passare a significati ulteriori, enigmi divini e infernali, oscuramente scritti sul corpo della natura. In questa lettura la dottrina cristiana assume spesso una coloritura gnostica e sembra combinarsi con i misteri greci ed egizi.
Manfred. Un poema drammatico. Testo inglese a fronte
George G. Byron
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 176
Iniziato nel 1816 e pubblicato l’anno successivo, Manfred venne definito da Byron stesso “poema metafisico”, intendendo con ciò che quello di cui si trattava era il rapporto tra l’uomo e una realtà superiore. La vicenda è quella di Manfred, che evoca sette Spiriti che lo consegnino all’oblio per la colpa di aver fatto morire la sorella Astarte. In tre atti di grande potenza ritmica, Byron ci conduce attraverso il mistero della morte e della vita, tratteggiando con il protagonista eponimo un altro dei suoi grandi personaggi “titanici”. Fino alla fine Manfred non cederà alle lusinghe di una fede abbracciata solo per il perdono, decidendo di non dare “la sua anima né al paradiso né all’inferno, ma solo alla morte”. Un’opera fondamentale per la straordinaria capacità versificatoria del poeta e per la profondità del mistero che essa evoca. Perfettamente inserita nel clima romantico dell’epoca e sulla scorta dell’entusiasmo che le storie di fantasmi andavano suscitando in tutta Europa, Byron crea un’opera che, oltre a far parte del panorama romantico suo contemporaneo, ne ridefinisce anche il volto nei secoli a venire.
Fili di lana
Paola Cremonese
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 120
Qual è il mio posto nel mondo? Perché le cose belle cambiano, spariscono di colpo, come trovarle? Si dipana come le strade che portano ad Agnone, come il dedalo di vie di una metropoli sconosciuta, come un filo nel labirinto, il percorso tortuoso della protagonista che da giovane vive l’abbandono del paese verso la grande città, dalle strade di polvere del Molise alla Milano in piena espansione, in bilico tra il divenire vorticoso della modernità e l’essere che si rinnova uguale a sé stesso per generazioni. La vita transita nei paesi del blocco socialista e attraversa i movimenti del ’900, vive la voglia di rivolta a un mondo che schiaccia e anche la certezza che non basta rivoltare il mondo per trovare un senso. Quelle terre bianche dell’Appennino la cui polvere senti tra labbro e bicchiere, quando bevi il vino dell’ultima vendemmia, sono la strada della ricerca di senso nei momenti di difficoltà. E la storia della protagonista è la storia del nostro paese preso tra l’accoglimento del nuovo con i suoi scossoni e la fedeltà a sé stessi e alla voce di un sapere antico. Con la pazienza e la tenacia di una filatrice che dipana il suo filo di lana e costruisce giorno per giorno trama e ordito. Prefazione di Massimiliano Aquilino.
Ritorno. Costiera Amalfitana, Capri, Ischia
Ennio Buongiovanni
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 136
«Ho sempre pensato che per cogliere l’anima di un popolo e per entrare nell’humus di una terra non serva la carta d’identità ma la sensibilità di un animo poetico. Ennio Buongiovanni mi ha preso in contropiede avvitandosi con i suoi versi sui tornanti di una terra sospesa fra cielo e mare, che conquista a prima vista ma non è facile da raccontare. Ci hanno provato in tanti, fin dall’antichità, ma la strada della poetica è stata tentata raramente almeno come racconto di viaggio. L’emozione di tornare a cinquant’anni di distanza con il bagaglio dei sentimenti e dell’affetto familiare ha fatto scaturire questi versi veramente sorprendenti per un viaggiatore poetico che ha saputo guardare la più bella penisola e la più bella isola del mondo (classifica personalissima, ovviamente) consultando i libri di Quasimodo e di Ungaretti al posto della guida del Touring Club. Ha compiuto nel suo piccolo la sintesi fra letteratura e viaggio con lo strumento più antico e, se vogliamo, arduo: la poesia.» (dalla Prefazione di Fausto Narducci)
L'idea che diventa parola può cambiare il mondo
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 104
«“Il potere delle idee/le idee del potere” – è [un tema] particolarmente stimolante, e va a toccare proprio le origini generative del nostro progetto, Leggere Libera-Mente (LLM). In psicologia sono proprio le parole ad avere un immenso potere perché sono lo strumento con cui pensiamo, comunichiamo, nominiamo le emozioni e tutto ciò che viviamo e che ci circonda. [un tema] Le parole, pur coi loro limiti, sono un importante strumento di espressione, possono descrivere i nostri bisogni, desideri, emozioni, possono legittimarli e farli esistere, possono ferirli, possono diventare pietre scagliate contro qualcuno per fargli male... possono essere consolazione, riconoscimento, offesa, risarcimento, e tanto altro ancora. Sono lo strumento del bullo per mortificare la sua vittima, sono le carezze della mamma, l’abbraccio del proprio innamorata. "Bisogna tenere presente che la mente umana nasce impreparata a vivere emozioni, passioni e sentimenti; occorre un’intera vita per imparare a non farsi travolgere" (Meltzer), cioè per imparare a decodificare, a tradurre appunto in parola. Eppure, un uso consapevole delle parole può aiutarci a cambiare il mondo. Un passo alla volta, un mattone alla volta.» (Barbara Rossi). Prefazione di Mariangela Giusti.
Animot. Studi critici sull’animalità. Volume Vol. 15
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 140
Questo numero presenta una raccolta degli attuali studi sulla relazione tra gli esseri umani e gli animali più che umani. L’intimità su cui abbiamo deciso di indagare in queste pagine è minacciata da uno squilibrio creato principalmente dall’uomo, che può manifestarsi, per esempio, come zoonosi – una malattia infettiva dell’uomo causata da un agente patogeno come un batterio, un virus, un parassita o un prione che può passare da un non umano a un umano. Ci auguriamo che questa selezione di testi e immagini possa esserci d’aiuto nell’esplorare il complesso territorio della prossimità virale. Come ha sottolineato in modo toccante Richard Nimmo nel suo testo From Over the Horizon: «L’intimità liminale è basata sul mantenimento di una tensione tra il sapere e il non sapere, la familiarità e l’estraneità, in cui l’intimità consiste nel rispettare, convivere e persino coltivare la distanza e l’alterità, piuttosto che cercare una vicinanza che le cancellerebbe».
Di tutti e per tutto. Bellezza, responsabilità e salvezza in Dostoevskij
Marco Ballarini
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 180
In "Di tutti e per tutto", Marco Ballarini esplora magistralmente l’intreccio tra bellezza, responsabilità e salvezza attraverso il prisma del pensiero di Dostoevskij. L’opera svela come la bellezza, lungi dall’essere mero ornamento estetico, sia una forza trasformativa capace di toccare le profondità dell’anima umana. L’autore ci guida in un viaggio illuminante attraverso i grandi temi della spiritualità ortodossa e del dibattito contemporaneo sull’arte, esplorando la tensione tra la bellezza che salva e quella che può diventare fonte di perdizione. Con una prosa avvincente, l’autore analizza come questi concetti si manifestino nei personaggi di Dostoevskij, dalle profonde crisi di Raskolnikov alla purezza del principe Myškin. "Di tutti e per tutto" è un’opera fondamentale per chiunque sia interessato alla filosofia, alla letteratura e alla spiritualità, che ci sfida a riflettere sul significato profondo della bellezza e sul nostro ruolo nella costruzione di un mondo più umano e consapevole.
Fatrasies. Testo francese a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 192
Il genere poetico della fatrasie nel Medioevo fu estremamente popolare e diffuso, prima di cadere nell’oblio ed essere riscoperto dal surrealismo e poi nuovamente studiato in modo sistematico a partire dagli anni Sessanta del 1900. Storicamente, la fatrasie fa la sua comparsa nel secolo XIII nella Francia del Nord, attorno all’Artois e alla Piccardia, a opera di autori perlopiù anonimi (l’unico autore di fatrasies di cui sia tramandato il nome, assieme a un corpus di componimenti, è Philippe de Beaumanoir, giurista vissuto tra il 1254 e il 1296). La presente raccolta dell’insieme dei poemi fatrasici arrivati sino a noi, permette di riscoprire una poesia che pur basandosi su precisi e rigidi schemi metrici, ritmici e sonori, è affine per spirito e rappresentazione del mondo al rovesciamento anarchico di tutti i valori tipico delle pratiche carnevalesche. Nel gusto della sovversione della logica comune a favore di una logica onirica e di accostamenti insoliti, spiazzanti, instabili, è possibile scoprire una poesia molto vicina per certi versi a una sensibilità poetica moderna e dagli esiti spesso comici e inattesi.
Parigi 1867. Testo francese a fronte
Victor Hugo
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 172
Nel 1867, mentre Parigi si prepara a ospitare l’Esposizione Universale, come introduzione al volume Paris Guide, che raccoglie contributi dedicati alla capitale francese in occasione della grande esposizione da autori come Renan, Michelet, Dumas, George Sand, Victor Hugo scrive questa prosa poetica e appassionata, sviluppando una riflessione profonda sulla città che ha plasmato il destino dell’Europa. Attraverso secoli di storia, l’autore mostra come Parigi si sia trasformata da semplice insediamento a faro della civiltà, incarnando gli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità. L’opera esplora le molteplici identità di Parigi: centro culturale, fucina di rivoluzioni, laboratorio di democrazia. Hugo intreccia magistralmente la narrazione storica con la visione filosofica, mostrando come ogni pietra della città racconti una storia di progresso umano. Dal Medioevo alla Rivoluzione Francese, dalle barricate alle grandi riforme sociali, emerge il ritratto di una metropoli che ha sempre guardato al futuro. La visione di Hugo si proietta oltre il suo tempo, prefigurando una Parigi che trascende i confini nazionali per diventare simbolo universale di progresso e fratellanza. L’autore ci presenta una città destinata a essere non più solo francese, ma patrimonio dell’umanità intera, dove le diversità si fondono in un’armonica unità.
La solitaria casetta sull’isola Vasilevskij. Testo russo a fronte
Aleksandr Sergeevic Puškin
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 156
San Pietroburgo, 1828: a notte fonda, in uno dei circoli letterari più prestigiosi della Capitale, Puškin incanta e sgomenta le donne presenti improvvisando un racconto d’orrore. Tra il pubblico c’è anche un conoscente del poeta, Vladimir Pavlovič Titov: turbato dal racconto, quella notte non potrà dormire. E sarà proprio Titov a mettere su carta la vicenda ascoltata nel salotto dei Karamzin, donando ai posteri l’occasione unica di trovarsi anch’essi contemporanei e presenti, in qualche modo, a una improvvisazione del più grande poeta russo. Nasce così La solitaria casetta sull’isola Vasil’evskij, un magistrale racconto nel quale la strabiliante inventiva, la limpidezza della prosa e la consueta ironia di Puškin, approcciandosi per la prima volta al genere gotico, subito se ne appropriano e gli donano un capolavoro. Nella San Pietroburgo di inizio ’800, la giovane Vera conduce una vita tranquilla e appartata con la madre, in una modesta casetta sull’isola Vasil’evskij. L’esistenza delle due donne verrà sconvolta allorché Pavel – giovane ingenuo e dissipatore, e loro lontano parente – presenterà a Vera un amico, l’inquietante, misterioso Varfolomej, il quale ben presto metterà gli occhi sulla fanciulla e se ne innamorerà, decretando così un tragico epilogo per tutti i protagonisti della vicenda.

