La Casa Usher
Il primato del gioco. La comunicazione didattica del calcio
Francesco D'Arrigo
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2023
pagine: 250
Questa seconda edizione de "Il primato del gioco" esce dopo i grandi successi de "Il senso del gioco" (seconda edizione del 2021) e di "Allenare gli allenatori", scritto con Claudio Albertini nel 2022. La nuova edizione del volume offre una proposta sui lavori di campo aggiornata grazie ai crescenti riferimenti alle neuroscienze maturati dall’autore e a nove soluzioni riguardanti le finalità e le metodologie di lavoro degli allenatori. L’intento del libro è di motivare gli allenatori, le allenatrici e tutti gli appassionati e le appassionate del calcio a riflettere sugli elementi emotivi che necessariamente guidano il gioco. D’Arrigo, infatti, propone un metodo di condurre gli allenamenti che nasce dall’esaltazione delle emozioni con cui il gioco ogni volta cattura e travolge. Lo scopo è di far scoprire come sia possibile formulare proposte esercitative capaci di coinvolgere i giocatori nelle stesse sensazioni straordinarie che l’autore prova al contatto col gioco. L’ambizione consiste nel ricercare in ogni allenamento e in ogni partita l’origine emozionale che ci ha accompagnato da bambini quando abbiano iniziato a dare calci a un pallone.
Uno, cento, mille Pinocchi. Le tre vite di un burattino tra illustrazione, pittura, scultura, design, musica, teatro, cinema
Andrea Rauch
Libro: Libro rilegato
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2023
pagine: 316
La prima vita di Pinocchio comincia nel 1881, quando Carlo Lorenzini scrive la prima riga di quella “bambinata”, che sarà pubblicata sul «Giornale per i bambini». Una vita che sarà fatta soprattutto di edizioni a stampa, che Enrico Bemporad, l’editore delle origini, amministrerà sagacemente (concedendo, qua e là, alcune licenze temporanee), e che si chiuderà nel 1940 quando, a cinquant’anni dalla morte di Lorenzini, i diritti sull’opera divennero di dominio pubblico. Da quel momento inizia la seconda vita di Pinocchio. Tutto il mondo dell’illustrazione e dell’editoria si mette sulle tracce del burattino, seguito subito dai marionettisti e dai burattinai, che avevano trovato un nuovo canovaccio appetitoso. Poi, il mondo dell’arte ufficiale, senza dimenticare il cinema, che con Walt Disney fa un primo passo verso il burattino. Nel 1981 si celebrò in pompa magna il primo centenario del libro di Collodi. Comincia allora la terza vita di Pinocchio. Oggi gli illustratori sono più di duecento, tanti sono i pittori, gli scultori, i designer gli autori di teatro e di cinema che hanno ridotto e sforbiciato il testo a volte riadattandolo secondo capriccio e opportunità. Una fortuna “spaventosa”.
Uomini di scena, uomini di libri. La scena sulla coscienza
Ferdinando Taviani
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2023
pagine: 232
"Uomini di scena, uomini di libro" è un importante testo di Taviani, da tempo introvabile. Ha contribuito efficacemente, attraverso il racconto delle vicende del teatro italiano del Novecento, a mostrare la ricchezza delle relazioni tra letteratura drammatica e teatro. Avvalendosi della ricorrente anomalia italiana dove, diversamente dalle altre culture teatrali europee, la vita di palcoscenico e la composizione letteraria sono molto ravvicinate, assistiamo alle diverse manifestazioni del matrimonio del libro e della scena, all’erodersi dei recinti tra pagina scritta e teatro, ai mobili intrecci tra artigianato scenico e artigianato letterario. La vitalità di questo libro continua ad affiorare non solo da una proposta di studio divenuta esemplare per aver rifondato il canone novecentesco del teatro italiano (Pirandello, Viviani, De Filippo, Fo), ma da una riflessione più ampia sondata nella seconda parte del volume. Infatti Taviani individua nelle strategie letterarie di alcuni scrittori (Pasolini, Garboli, Macchia e Campanile) sguardi lungimiranti anch’essi in grado di far teatro e di costruirne un senso più in profondità delle artificiali visioni prospettiche offerte abitualmente ai lettori.
Allenare gli allenatori. Perché si impara a giocare giocando
Francesco D'Arrigo, Claudio Albertini
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2022
pagine: 224
"Allenare gli allenatori" è un contributo fondamentale alla riflessione teorica e metodologica che sta rivoluzionando il calcio italiano. Infatti, la Scuola Allenatori di Coverciano, di cui Francesco D’Arrigo è docente, sta trasformando i programmi di studio, diffondendo idee innovative e stili di gioco spettacolari tra i mister italiani. In questo processo, i due precedenti libri di D’Arrigo, "Il senso del gioco" e "Il primato del gioco", hanno un ruolo importante. In "Allenare gli allenatori", scritto con Claudio Albertini, l’obiettivo è aiutare gli allenatori a trovare il proprio stile e il proprio metodo per migliorare l’espressione delle competenze dei giocatori. Fedeli alla massima di José Mourinho, «Chi sa solo di calcio, non sa nulla di calcio», gli autori affiancano riflessioni di natura scientifica, psicologica e filosofica alla materia calcistica, con importanti novità didattiche per l’allenamento. Interpretano dal punto di vista pratico e metodologico le recenti acquisizioni degli studi sul ruolo del sistema nervoso nell’ambito della motricità umana. Inoltre analizzano i contributi offerti dagli “studi sulla complessità”, che insegnano che non si può sezionare in parti ciò che per sua natura è indivisibile. Il sentiero indicato dagli autori riporta infatti il Gioco al centro della programmazione didattica. Si tratta di un cambio di direzione sostanziale – in un certo senso un ritorno al passato – rispetto agli approcci analitici e parzializzanti che negli ultimi decenni hanno egemonizzato il campo. È necessario cambiare prospettiva, passando da un approccio analitico, che scompone il sapere nei suoi componenti elementari (tecnica, tattica e preparazione fisica), a un approccio sistemico, che favorisca il passaggio a un “sapere situato”, riferito a un contesto operativo in cui agire. La conclusione è perentoria: solo le esercitazioni riconducibili alla realtà del gioco migliorano la qualità e la rapidità delle scelte dei giocatori. In definitiva si impara a giocare giocando.
A voce spiegata. Diario di bordo sulle rotte della vocalità
Francesca Della Monica
Libro: Libro rilegato
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2022
pagine: 125
"A voce spiegata" è rivolto a quanti nella voce trovano il proprio strumento di lavoro, di poesia, di conoscenza e di comprensione di sé stessi e degli altri. Per gli attori e cantanti che desiderano indagare in un campo che studia ciò che dovrebbero conoscere della propria voce prima di abbracciare una specifica tecnica, stile o estetica. Per quanti desiderino fare della voce uno strumento potente di indagine della propria forma di esprimere la complessità delle componenti logiche, emozionali, gestuali, relazionali del discorso. Per drammaturghi che devono conoscere come avviene il passaggio dalla parola scritta alla parola detta. Per chi studia la psiche e ami coglierne le manifestazioni attraverso la voce. A voce spiegata si articola in tre sezioni. La prima si propone di creare una cornice epistemologica e interpretativa del fenomeno vocale cercando l’origine antica e profonda delle sue manifestazioni comuni e straordinarie per cercarne e dimostrarne i significati e le implicazioni. La seconda parte si delinea per immagini che hanno il potere di sintetizzare e stimolare la comprensione delle problematiche della voce e individuare l’esperienza psichica e corporea sottesa a ogni azione vocale. La terza parte mostra, infine, come avvengono e come si articolano
Fotografare il suono. Un viaggio audiofilo
Carlo Cantini
Libro: Libro rilegato
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2022
pagine: 96
Le fotografie del maestro Carlo Cantini questa volta cercano di rispondere a una sfida davvero ardua: come si può fotografare il suono, ovvero qualcosa di invisibile? Cantini è andato in cerca degli audiofili, ossia gli “amanti del suono”, ascoltatori raffinati di musica che sono però più innamorati della qualità del suono e delle tecnologie di riproduzione che di artisti e canzoni. Nel suo viaggio lungo la Toscana, terra di audiofili, Cantini ha fotografato le loro ritualità e gli ambienti domestici, spesso appartati, quasi spazi sacri, che essi riservano all’ascolto. Nel corso delle sue ricerche artistiche Cantini si è anche imbattuto in Gold Note, un’azienda immersa tra le dolci colline intorno a Montespertoli, dove vengono prodotti alcuni tra i migliori impianti di diffusione sonora del mondo. L’ha frequentata per diverso tempo, raccogliendo scatti delle intense fasi di lavoro che sono necessarie alla produzione di oggetti tanto complessi e performanti. Come in un’esplorazione, gli scatti di Cantini, non preparati e mai strutturati, ci documentano la progressiva confidenza che il maestro instaura con ogni ambiente e con il compito di “raffigurare il suono”, le illuminazioni che raccoglie, le idee che cambiano, le congetture e le conferme che ricava lungo il percorso. Lo sguardo del fotografo, e dunque ogni scatto, è obbligato a mantenere il contatto con l’oggetto da cui la musica è riprodotta. Non può vagare per la campagna toscana, seguire i protagonisti nella loro vita quotidiana, svelarne pazientemente i segreti, conoscerne i luoghi di formazione e di socializzazione: quello che scopre resta sempre a contatto con l’oggetto, stretto negli spazi di produzione e di ascolto. Ma nonostante questo limite autoimposto, le fotografie di Cantini pullulano di storie e di emozioni. È proprio nella capacità di rompere questa stretta cornice posta dalla presenza dell’oggetto che risiede il valore artistico dell’opera di Cantini. Attorno all’oggetto, nelle foto, si liberano sentimenti, racconti, visioni. Si dispiegano scenari, paesaggi, architetture, pezzi d’arte. Si celebrano rapporti, passaggi di saperi, legami di cooperazione. È così un invisibile che appare nel visibile, evocando il protagonista invisibile per eccellenza di questi scatti, il suono.
Il poeta d'oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia
Massimo Marino
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2022
pagine: 240
Il volume di Massimo Marino racconta la storia e le opere di Giuliano Scabia (1935-2021), uno straordinario poeta, drammaturgo, narratore e affabulatore tra il Novecento e oggi. Dagli inizi degli anni Sessanta del Novecento Scabia ha rotto i canoni della tradizione teatrale, dilatando la scena, praticando un teatro a partecipazione che è andato nei manicomi, in paesi della montagna e della pianura, in quartieri periferici e centri storici di città, in festival internazionali. Scabia ha avuto un ruolo molto importante anche nelle azioni di Franco Basaglia degli anni Settanta, che hanno condotto alla chiusura dei vecchi manicomi con la legge 180 del 1978. Infatti portò a Trieste la sua idea di Teatro Vagante, che incontra e coinvolge il pubblico nelle strade e nelle piazze. Insieme ai ricoverati nell’Ospedale psichiatrico triestino fece nascere il Marco Cavallo. È un grande animale di cartapesta, che in una domenica di sole uscì nelle strade di Trieste accompagnato da un corteo entusiasta e invincibile di «matti», dottori, infermieri, volontari, studenti, abitanti di Trieste in una grande festa. Ha insegnato per più di trent’anni al Dams di Bologna, mettendo alla prova nei suoi corsi testi e convenzioni teatrali (il libro Scala e sentiero verso il paradiso, pubblicato postumo nel 2021 da La casa Usher, documenta questo percorso). È autore di numerose opere teatrali, poetiche e di narrativa, in gran parte pubblicate da Einaudi.
L'età neobarocca. Tendenze e contaminazioni della contemporaneità
Omar Calabrese
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2022
pagine: 200
Tornare a leggere certi libri del passato è un’occasione per riconoscerne il valore e l’attualità. L’età neobarocca di Omar Calabrese – pubblicato nel 1987 per Laterza – vive da più di trent’anni fuori dal tempo perché continua a permettere letture innovative in relazione ai sempre più variegati momenti culturali della nostra società. Il libro partiva dalla constatazione, allora per certi versi “sconvolgente”, di una uniformità stilistica in grado di travalicare i confini abituali dell’estetica, includendo sotto la voce neobarocco, non solo la produzione propriamente artistica – visiva, musicale, letteraria – ma anche quella mediatica, in particolare televisiva, fino ad arrivare alle teorie scientifiche che allora occupavano il centro del dibattito. Tematiche, come si vede, che restano di grande attualità. Come aveva già rilevato l’autore, il sistema dei segni poteva essere intercettato con mosse precise: “la prima consiste nel prendere oggetti culturali – anche assai disparati tra loro – e considerarli fenomeni di comunicazione, cioè fenomeni dotati di una forma, di una struttura soggiacente. Che cosa fa l’analista? Prende un film, una scultura, un quadro, una partitura musicale, un programma televisivo, una serie di azioni di un gruppo di persone e ne ricerca una forma soggiacente, che può essere narrativa, plastica, figurativa, tematica, e sulla base di questa forma procede alla comparazione per trovare differenze e somiglianze”. Appare chiaro il ruolo di Omar Calabrese come precursore di un metodo attualissimo per interpretare il gusto della contemporaneità più flagrante, fatta di eccessi, di instabilità, di disordine e caos, di nodi e labirinti, di complessità di difformità e di normalità, insomma di un gusto “neobarocco”.
Il velo dell'arte. Una rete di immagini tra passato e contemporaneità
Lucia Corrain
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2022
pagine: 320
È ormai un dato di fatto che sempre più frequentemente l’arte del passato e l’arte contemporanea vengano proposte l’una di fianco all’altra, mettendo in rete costellazioni di immagini che, a dispetto dei differenti media cui sono riconducibili, entrano tra loro in sinergia per dare luogo a nuove e inattese configurazioni di significato. In quest’ottica la nuova edizione del volume "Il velo dell’arte" viene integrata da due ulteriori contributi: uno dedicato alle ultime realizzazioni dell’artista americano Robert Morris, eteree sculture-impronte fatte di veli che ricordano gli antichi compianti e, nel contempo, rievocano opere di Sluter e Goya; l’altro fa riferimento a una site specific realizzata nella sala ovale di palazzo Barberini a Roma, dove il "Narciso alla fonte" di Caravaggio viene messo in dialogo con un’opera realizzata per l’occasione da Giulio Paolini, Eco nel vuoto. Nella stessa prospettiva anche i tagli di Lucio Fontana e le colate di colore di Hermann Nitsch sono relazionabili alla ferita del costato di Cristo; così come il seicentesco quadro a lume di notte dialoga, sul piano del coinvolgimento passionale dell’osservatore, con le video-installazioni di Bill Viola. Il passaggio dalla figuratività alla totale astrazione si coglie, in particolare, nella Rothko Chapel di Houston, dove il modus operandi dell’artista americano instaura con l’osservatore un rapporto analogo a quello che il Beato Angelico aveva sperimentato – nel XV secolo – nelle celle del convento di San Marco a Firenze. Le tematiche affrontate in questo libro – che trovano nelle aule universitarie un pubblico privilegiato di lettori – per la chiarezza e scorrevolezza del linguaggio possono certamente suscitare l’interesse di una platea ben più vasta di appassionati, desiderosi di entrare dentro l’opera d’arte e di comprenderne anche i significati più nascosti.
Libri con figure. Illustrare nel XXI secolo: i classici, il comico, la storia, gli animali, la città, l’ambiente, il disagio
Andrea Rauch
Libro: Libro rilegato
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2021
pagine: 272
Andrea Rauch, dopo i due volumi "Il racconto della grafica" e "Il racconto dell’illustrazione", propone un viaggio tra gli illustratori e le illustratrici degli anni Duemila: da Roberto Innocenti ad Armin Greder, da Brad Holland a Suzy Lee, a Lorenzo Mattotti, da Guido Scarabottolo a Chiara Carrer, a Tony Ross… 600 illustrazioni e le storie dei loro autori formano un percorso organizzato secondo alcune linee guida. Innanzitutto i grandi personaggi dell’immaginario da Pinocchio a Cappuccetto rosso, da Alice ad Hansel e Gretel…, poi i narratori e i poeti come Robert Louis Stevenson, Egdar Allan Poe, Italio Calvino, Emily Dickinson... Inoltre, i rapporti fra arte e illustrazione, realtà e surrealtà, struttura e de-struttura. L’illustrazione degli anni Duemila, però, è tesa anche al confronto con la quotidianità: il racconto del nostro tempo, l’analisi disincantata dei rapporti fra gli esseri umani e la natura, i temi del disagio sociale e della diversità.
Scena anfibia e nuove pratiche coreografiche. Culture teatrali 2021
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2021
pagine: 304
La sezione monografica, a cura di Fabio Acca, è dedicata alla ricognizione di alcune pratiche della scena italiana degli ultimi decenni al confine tra teatro, danza e performance. Un insieme eterogeneo e discontinuo di fenomeni artistici, che tuttavia ha trovato nel tempo una condizione di leggibilità condivisa nella nozione di coreografia, pur rimarcando una propria differenza rispetto ai paesaggi protetti, riconosciuti e riconoscibili della danza. In questa cornice emergono alcuni temi chiave – il rapporto tra storia, memoria e repertorio, la condizione partecipativa, la decolonizzazione dei linguaggi, la definizione di nuovi paradigmi critici – supportati da tre casi di studio riguardanti figure di primo piano della scena italiana contemporanea: Alessandro Sciarroni, Claudia Castellucci e Salvo Lombardo. Completano il numero (oltre ad alcuni studi sparsi sulla scena contemporanea) un articolato ricordo del regista Gigi Dall’Aglio, a cura di Roberta Gandolfi, una testimonianza collettiva su Giuliano Scabia (scomparso nel maggio scorso) insegnante di Drammaturgia pratica al Dams di Bologna, prodotta da suoi allievi, un intervento di Massimo Marino a proposito delle celebrazioni dei cinquant’anni del DAMS, e due articoli (di Marco De Marinis e Angelo Romagnoli) riguardanti Beckett regista e i suoi Theatrical Notebooks. Contributi: Fabio Acca, Marco De Marinis, Roberto Gandolfi, Massimo Marino, Silvia Mei, Angelo Romagnoli.
Il senso del gioco. Riconoscere la bellezza del calcio
Francesco D'Arrigo
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2021
pagine: 208
Fin dalla sua uscita, cinque anni fa, "Il senso del gioco" ha suscitato un vasto interesse di pubblico e una larga risonanza mediatica. È stato riconosciuto che il libro contiene e argomenta una proposta rivoluzionaria per il calcio italiano, a partire dalla concezione del rapporto tra allenatori e calciatori e dalla metodologia di allenamento. D’Arrigo critica come illusoria la tesi che si possa comandare lo sviluppo del gioco attraverso moduli e schemi rigidi, come si usa fare in Italia. La causa delle sconfitte e delle vittorie non sta nella scelta del 4-2-4 o del 4-3-3, perché gli eventi che si verificano in una partita sono in larga parte imprevedibili. Perciò il compito di un allenatore consiste nel far sviluppare ai propri giocatori quelle competenze tecniche e tattiche che permettono di cercare in ogni momento «qualcosa di straordinario». Per queste ragioni "Il senso del gioco" interessa prima di tutto il crescente numero di persone che ogni anno fanno i corsi per diventare allenatori, all’interno del sempre più vasto movimento del calcio giovanile e delle scuole calcio. La risposta entusiastica al libro di D’Arrigo da parte degli allenatori vecchi e nuovi è la dimostrazione del fatto che fa capire come il compito di un allenatore è quello di allenare l’intelligenza dei propri calciatori. Questa nuova edizione è accresciuta e aggiornata grazie alle esperienze maturate dall’autore negli ultimi cinque anni. Affronta anche i compiti e gli insegnamenti determinati dalla fortissima ascesa del calcio femminile. Contributi di: Renzo Ulivieri (presidente Associazione Italiana Allenatori di Calcio) e Paolo Piani (direttore Settore Tecnico FIGC).

