Gremese Editore
Taylor Swift. Superstar! Canzoni, record e amori dell’artista che ha conquistato il mondo
Caroline Young
Libro: Libro rilegato
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 176
L’ascesa vertiginosa di Taylor Swift è la storia musicale e di costume del secolo. La riccioluta teenager della musica country si è negli anni trasformata in un’artista da un miliardo di dollari, che risolleva le sorti economiche dei paesi in cui si esibisce e domina l’industria musicale come mai nessun altro prima di lei. I suoi record ormai non si contano più, a partire dai quattro album presenti contemporaneamente nella Top Ten della classifica Billboard, per non parlare dei premi ricevuti (tra i quali 14 Grammy, almeno fino ad ora...). La sua esistenza è costantemente sotto i riflettori ma – a dispetto di haters e tabloid invadenti – Taylor ne ha sempre condiviso i momenti più significativi con i suoi fan. E lo ha fatto soprattutto con le sue canzoni, disseminate di riferimenti personali (spesso amorosi) che solo loro sanno cogliere pienamente. Per la gioia di tutti gli Swifties, questo volume ripercorre vita e carriera di “Miss Americana” (titolo di un documentario a lei dedicato) con l’ausilio di un eccezionale corredo fotografico.
Tutto su Vittorio De Sica. Autore, attore, seduttore
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 496
Il teatro, i film, la vita. L’attore e il regista. Vittorio De Sica, autore di capolavori indimenticabili della storia del cinema e protagonista dello star system internazionale, è stato un insuperato direttore di attori: nei suoi film spiccano interpreti come Sophia Loren e Marcello Mastroianni, Peter Sellers e Shirley MacLaine, Faye Dunaway, Richard Burton e tanti altri. A 50 anni dalla sua morte (avvenuta in Francia il 13 novembre 1974), l’opera di De Sica è ancora ricca di stimoli e sorprese, e offre la possibilità di approfondire e apprezzare ulteriormente un artista che tra luci e ombre ha segnato lo spettacolo e la cultura del XX secolo. Nei confronti di De Sica, di volta in volta si è parlato di “tradimento” (rispetto al neorealismo), di “sbandamento” (l’irruzione del fantastico in "Miracolo a Milano" e "Il giudizio universale"), di “bulimia professionale” (troppi film “alimentari”), ma soprattutto si è discusso a lungo sul connubio artistico De Sica-Zavattini, su quanto ci fosse dell’uno e quanto dell’altro nella qualità di certi risultati, dove a volte era il regista ad apparire in secondo piano. Una vera ingiustizia, e non è un caso che, più dei critici, siano sempre stati i registi ad amare ed esaltare De Sica. In primis Charlie Chaplin, che si riconosceva fratello di quel cinema e di quei film; e poi Orson Welles, René Clair, Jacques Becker fino ad Abbas Kiarostami, Steven Spielberg e intere generazioni di autori. Di certo, con la sua opera, Vittorio De Sica ha influenzato molti artisti e ha aperto strade che sembravano impraticabili. Come scrive René de Ceccatty nella sua prefazione: «Probabilmente non avremmo avuto Uccellacci e uccellini di Pasolini senza Miracolo a Milano. E Ladri di biciclette, in tono più dolce e sentimentale, già annuncia la tragica crudeltà di Accattone e Mamma Roma o la disperazione allucinata e meravigliosa de La strada di Fellini». Questo volume propone nel modo più ampio e criticamente aggiornato l’opera omnia di Vittorio De Sica (teatro, cinema, televisione, canzoni) utilizzando il format del dizionario antologico con circa 120 voci alfabetiche di facile e funzionale consultazione. Hanno collaborato alla realizzazione del libro più di 40 autori, critici e storici del cinema e del teatro, italiani e francesi, che, salvaguardando la completezza e la qualità dei testi, hanno assicurato un tono non specialistico e volutamente non accademico. Completano il volume un apparato iconografico in bianco e nero e a colori, una biografia commentata e una selezione di dichiarazioni desichiane.
«Troppo forte» di Carlo Verdone
Franco Ferrini
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 112
Nato dal desiderio di «raccontare un bullo di periferia e costruire su di lui l’intero film», il sesto film da regista di Carlo Verdone aggiorna il celebre Nando Mericoni di Un americano a Roma allo stile metallaro degli anni Ottanta, decennio che nelle sale cinematografiche vede il dominio indiscusso dei muscoli e degli sguardi truci di Rambo e Terminator. Ma non basta certo un poster taroccato di Stallone per trasformare un “bambacione” in un vero duro. Unico scartato per il casting del film americano I figli del pianeta nero, il protagonista Oscar Pettinari (Verdone) medita vendetta per l’onta subita. E la trova, o quasi, per mezzo del sedicente avvocato Giangiacomo Pigna Corelli in Selci (Alberto Sordi), tipo stralunato che lo convince a truffare il produttore americano simulando un incidente stradale. Il piano potrebbe riuscire, se non fosse per l’inaspettato coinvolgimento della bella Nancy, la protagonista femminile del film in lavorazione... Amato dal pubblico più di quanto lo sia stato dalla critica e dal suo stesso autore (poco soddisfatto soprattutto della recitazione di Sordi), Troppo forte viene ripercorso da Franco Ferrini con dovizia di particolari sulla sua ideazione e realizzazione, e con un dettagliato resoconto della trama in parole e fotogrammi. Un sapido racconto di cinema che comprende un’intervista esclusiva a Carlo Verdone e offre all’autore anche l’occasione per rievocare alcune delle figure variamente coinvolte nel film: dal comprimario Sordi ai co-sceneggiatori Sergio Leone e Rodolfo Sonego, dal produttore Augusto Caminito al caratterista Mario Brega, presenza ricorrente nella filmografia verdoniana.
Marcello Mastroianni. Il divo gentile
Barbara Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 189
Questo libro ripercorre la vita e la carriera dell’attore italiano più conosciuto nel mondo, interprete di oltre 140 film dei generi più diversi: dalla commedia sentimentale al dramma, dalla satira di costume al film storico, dal thriller al grottesco. Consacrato internazionalmente da La dolce vita (1960) e 81/2 (1963) di Federico Fellini – sorta di suo alter ego cinematografico –, nel corso di cinque decenni Mastroianni ha dato prova di un talento poliedrico che accende la recitazione di sfumature e sottotoni. Lo testimoniano film amati e celebrati come Il bell’Antonio (Bolognini, 1960), Matrimonio all’italiana (De Sica, 1964), Dramma della gelosia (Scola, 1970), La grande abbuffata (Ferreri, 1973), Una giornata particolare (Scola, 1977), La città delle donne (Fellini, 1980), Ginger e Fred (Fellini, 1985), Il volo (Anghelopulos, 1986), Oci ciornie (Michalkov, 1987), Il passo sospeso della cicogna (Anghelopulos, 1991), Sostiene Pereira (Faenza, 1995), fino all’ultima, struggente interpretazione teatrale di Le ultime lune (1996), suo definitivo congedo artistico. Divo gentile che parlava del suo lavoro come di un “gioco” e non si riconosceva nella figura del latin lover, Marcello Mastroianni era nato a Fontana Liri (Ciociaria) nel 1924. A cento anni dalla nascita, questa documentata biografia ce lo racconta in un coinvolgente viaggio a ritroso tra le stagioni del grande cinema italiano e internazionale.
Le ballet de notre temps. La danse au temps de Diaghilev
Valerian Svetlov
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 248
Valerian Svetlov era già un romanziere molto popolare quando, appassionatosi alla danza, cominciò a scriverne nell’ultimo scorcio dell’Ottocento. Entrato in contatto con Sergej Djagilev, ne diventò uno dei più stretti collaboratori prima e durante le Stagioni dei Balletti russi del 1909 e 1911 a Parigi. Di tale esperienza, come di altri importanti capitoli della storia della danza in Russia, legati a Marius Petipa e a Isadora Duncan, lasciò una brillante descrizione in Il balletto del nostro tempo. Il volume, oggi unanimemente considerato uno dei testi di danza più illuminanti del primo Novecento, uscì nel 1911 in lingua russa e l’anno successivo in francese: due edizioni di pregio impreziosite da rare fotografie e dai bozzetti a colori dell’artista Lev Bakst, e diventate nel tempo autentiche rarità bibliografiche. In queste pagine, Svetlov attinge alle sue impressioni di testimone oculare – uno dei pochi ammessi anche dietro le quinte degli spettacoli – e alle recensioni di giornali e riviste francesi dell’epoca per far rivivere una stagione irripetibile della danza e del balletto, così come della musica e della scenografia, e portarne altresì in primo piano gli straordinari protagonisti: coreografi e danzatori come Michail Fokin, Tamara Karsavina, Anna Pavlova, Vaclav Nižinskij, musicisti come Nikolaj Čerepnin e pittori come Lev Bakst, Aleksandr Benois e Nikolaj Rerich. Quella qui proposta è la prima versione italiana dell’opera. Tratta dall’originale russo, essa è preceduta da ampi testi introduttivi, accompagnata da un dettagliato apparato di note esplicative e infine seguita da un’appendice con l’elenco dei balletti citati e la bibliografia della sterminata produzione dell’autore, in ambito letterario e ballettistico.
Sinner, Nadal, Federer e Djokovic. 24 partite per entrare nella testa dei campioni e potenziare il tuo tennis mentale
Christophe Bernelle
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 192
Come ogni tennista sa, alla preparazione fisica deve sempre accompagnarsi anche il giusto allenamento mentale, i cui frutti si raccolgono non solo sul campo di gioco ma anche nella vita quotidiana. Partendo da questa premessa, il libro si addentra nell’analisi dei protagonisti indiscussi del tennis mondiale contemporaneo, per mettere in luce le risorse mentali alle quali hanno attinto nel corso di alcuni dei loro match più significativi: ad esempio, la capacità di visualizzare e anticipare le mosse degli avversari (come ha fatto Djokovic nella finale di Wimbledon 2019 contro Federer), di concentrarsi esclusivamente sul “qui e ora” della partita (come Federer nel primo turno degli Australian Open 2017), di affidarsi all’energia mentale per sopperire a un corpo esausto (vedi Nadal nella semifinale del torneo australiano del 2009). E di fronte alla sconfitta, la capacità di accettarla, collocarla nella giusta prospettiva e sfruttarla come occasione di crescita. Riavvolgendo il nastro di 24 grandi match degli ultimi vent’anni, Bernelle e il curatore dell’edizione italiana Claudio Pistolesi offrono un’illuminante lettura di quelle partite e dei giocatori che ne sono stati protagonisti: Rafael Nadal, Roger Federer, Novak Djokovic ma anche Matteo Berrettini (primo italiano a disputare una finale a Wimbledon) e soprattutto Jannik Sinner (di cui riviviamo emozioni e pensieri durante la semifinale e la finale degli indimenticabili Australian Open 2024), poi diventato numero 1 del mondo. Una rassegna che appassiona e fa riflettere, densa com’è di suggerimenti per sviluppare e potenziare le risorse mentali, nel tennis così come nei “match” quotidiani delle nostre esistenze.
Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli
Elisa Baldini
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 124
Chi è Adriana? Una ragazza come ce ne sono tante: allegra, riposante, che ama divertirsi e si innamora facilmente. Tutti pensano di conoscerla al primo sguardo, tanto il suo animo è ingenuo e prevedibile. Antonio Pietrangeli non è d’accordo e mette in scena, nel film che ha confermato il suo talento e quello di Stefania Sandrelli, un balletto a due tra macchina da presa e corpo attoriale, entrambi strumenti mobili e sinuosi impegnati in un corteggiamento con finale aperto. Questo volume si immerge nell’affascinante lavoro di gestazione, scrittura e pre-produzione del capolavoro di un regista dalla filmografia bruscamente interrotta, cercando, attraverso l’accurata analisi dei vari momenti della vita «casuale e un po’ sconclusionata» di Adriana che ci vengono mostrati, le traiettorie rispettose dello sguardo di un regista, le derive eccentriche dello sguardo di un’attrice.
Il buio oltre la siepe di Robert Mulligan
Elisa Uffreduzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 124
Il romanzo di Harper Lee dal quale è tratto Il buio oltre la siepe è uno dei più letti di sempre, e il film uno dei più visti. L'autrice analizza non solo i legami tra la pellicola e la fonte letteraria, ma anche il contesto storico e sociale in cui sono stati concepiti (gli Stati Uniti degli anni Sessanta) e ambientati (l'Alabama degli anni Trenta); dall'America del movimento per i diritti civili degli afroamericani a quella delle leggi Jim Crow dall'altro. Ma Il buio oltre la siepe è anche una delle più belle storie sul rapporto tra un padre e la propria figlia, una fiaba che non cessa di incantare e istruire allo stesso tempo.
Volver de Pedro Almodovar
Tommaso Mozzati
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 140
"Volver" riveste un ruolo chiave per la maturità di Pedro Almodóvar, enfant terrible del cinema spagnolo fattosi maestro celebrato. La pellicola, trascorso qualche anno dal successo di Tutto su mia madre, segna infatti un inedito punto di equilibrio per il regista, unendo argomenti e stilemi del passato (la famiglia, le donne, la solidarietà femminile, la Spagna profonda) a spunti rivelatisi via via più urgenti. Incisivo è il sottotesto politico del film: nel momento in cui nella nazione si spendevano parole infuocate sulla legge per la memoria storica, promossa dal neoeletto governo Zapatero, le vicende di Raimunda (una strepitosa Penélope Cruz, candidata all’Oscar) e di sua figlia Paula, quelle della madre Irene, della sorella Sole e della vicina Agustina, si trovarono a raccontare, in figura, la transizione del Paese dalla dittatura franchista alla democrazia, fra crimini inconfessati, rimozioni consapevoli e presenze fantasmatiche. Un’ulteriore conferma del valore critico dell’opera di Almodóvar, ben lontano dall’essere soltanto lo spensierato cantore di un’effimera movida, innocente e trasgressiva a un tempo.
Johnny Guitare de Nicholas Ray
Piero Spila
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 132
Amato, studiato e omaggiato da registi di culto come Truffaut, Wenders, Almodóvar e Scorsese, Johnny Guitar è un film che per fortuna sfugge al culto dei musei, non invecchia e a più di settant’anni dalla prima visione sa ancora parlare al pubblico contemporaneo con temi sempre all’ordine del giorno (l’intolleranza, il culto della sopraffazione, la democrazia messa a rischio). Un western misterioso e stravagante, ma anche liberatorio, anarchico, votato all’utopia, segnato dai veleni del contesto politico in cui prendeva forma (la guerra fredda, il maccartismo) ma soprattutto dalla feroce determinazione della protagonista, Vienna (Joan Crawford), che non cessa di evocare la sua voglia di futuro malgrado sia odiata, perseguitata e messa ai margini. Un destino, il suo, che assomiglia in parte a quello del regista del film, Nicholas Ray, sempre incapace di trovare un accordo con i produttori e di conseguenza destinato a perdere la partita col diavolo (il successo, il denaro) ancora prima di giocarla. Johnny Guitar è un western che ha poco a che fare con le regole del genere ma con dentro, vivissima, la fiamma della magia del cinema.
Il tatuaggio della farfalla
Attilio Piovano
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 208
Francesca e Flavia, poco più che trentacinquenni, s’incontrano per caso a Venezia, in una galleria d’arte. Francesca è una fotografa professionista dalla vita tormentata e dal carattere ispido. Flavia, pittrice di azulejosazulejos stabilitasi a Lisbona, sembra l’esatto opposto, con il suo sorriso dolce e l’eterno cappello di paglia ornato da un nastro azzurro. A unirle, nonostante i temperamenti diversi, la passione per l’arte insieme a qualcosa di molto più profondo: lo stesso senso di solitudine e di sradicamento, la stessa vorace fame d’amore. Il singolare rapporto tra loro – fatto di una curiosità e di un’attrazione che le sorprende e le avvince – si sviluppa tra gite in laguna e soggiorni portoghesi, in un mix inebriante di odori e colori. Ma l’incanto ha durata breve, e tra le crepe di una relazione via via più conflittuale affiorano i segni di un passato inquietante, in cui sembrano giocare un misterioso ruolo anche una polaroid scolorita e il tatuaggio di una farfalla sul collo di Flavia. In un crescendo narrativo sempre più incalzante e serrato, a metà tra noir e romanzo psicologico, la quotidianità di Francesca e Flavia si sgretola piombando in un vortice di follia e di sgomento, sino a un folgorante epilogo dal quale nessuna delle due uscirà indenne.
Introduzione alla musicoterapia. Il suono che guarisce
Angelo Molino
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 200
Questo libro si propone di introdurre i lettori ai fondamenti della musicoterapia, disciplina che utilizza la musica o il suono come strumento di comunicazione non verbale per scopi educativi, riabilitativi o terapeutici. Già negli ultimi decenni dell’Ottocento, lo psichiatra George Alder Blumer assumeva musicisti affinché suonassero nell’ospedale di Utica (New York) per alleviare le sofferenze dei malati. Da allora, teoria e pratica della musicoterapia sono andate approfondendosi e ramificandosi in numerose metodologie, diverse per principi ispiratori, ambiti terapeutici e fasce d’età dei destinatari (con una particolare dedizione, in tempi più recenti, al trattamento di molte sindromi dell’infanzia, tra le quali l’autismo). Di tutti questi orientamenti, il volume offre un sintetico e originale quadro d’insieme. Dopo una sezione introduttiva sull’essenza e la struttura della musica, nonché sugli stretti legami esistenti tra suono ed emozioni, il testo si addentra nella musicoterapia propriamente detta, della quale esamina modelli teorici e metodi di attuazione pratica sotto un duplice profilo: quello relativo alla sua applicazione attiva (modelli di improvvisazione, musicoterapia suonata, dialogo sonoro, rispecchiamento sonoro) e quello relativo alla sua applicazione recettivo-passiva (ascolto musicale attivo, metodo GIM, musicoterapia immaginativa). Seguono, infine, un modello di laboratorio e un esempio di terapia applicata nell’ambito della scuola primaria italiana. Tra i capitoli, un “interludio” che si sofferma sulla comunicazione sonora, sulle differenze di comunicazione tra linguaggio verbale e non verbale, e sul rapporto della musicoterapia con le altre arti terapeutiche.