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Aragno

Termini per una resa

Termini per una resa

Massimo Del Prete

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2022

"Diversamente da altre voci, anche autorevoli, mi sembra che Del Prete, sin dal testo d'esordio, si proponga con decisione l'intento di indicarci una strada da intraprendere, qualcosa che ci aiuti, che ci permetta di rinunciare "al pantano dei discorsi" dominanti. [...] Il richiamo al silenzio dell'ascolto non è certo (e nemmeno vuol essere) originale, ma proprio per questo, proprio nel momento in cui accetta il rischio di venire banalizzato e non intercettato, mi pare coraggioso e necessario. Oggi ci vuole, infatti, molto coraggio a indicare la necessità di riscoprire, nel silenzio e nell'ascolto dei mondi, la risposta alla crisi antropologica e sistemica che ci riguarda. [...] In definitiva, non solo "denunciare in pena il presente", come scriveva Turoldo, ma anche indicare concretamente un futuro percorribile, per quanto dentro un paese e un tempo devastato e precario: questo forse è il destino toccato alla generazione dei poeti nati negli anni '90. Una generazione che dovrà imparare come avanzare nelle acque, tenendo insieme il senso della storia e il valore della biografia dentro la storia, ed evitando di preoccuparsi per questioni marginali e stantie, che poco hanno a che fare col reale motivo che sta alla base della necessità di scrivere. Di questa generazione Del Prete sarà, senza dubbio, uno dei poeti il cui percorso andrà seguito, augurando a lui, come a noi, che tutto quello di intenso che già si esprime nei suoi versi, continui a maturare e a dare frutto." Prefazione di Gabriel Del Sarto
12,00

Le stagioni della lucertola

Le stagioni della lucertola

Curzia Ferrari

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2022

Il libro Le stagioni della lucertola, curato da Vincenzo Guarracino, comprende due saggi critici, uno di Carlo Bo e uno di Mario De Micheli, oltre un brano di Salvatore Quasimodo ed è una raccolta di tutte le poesie selezionate, a partire dalle prime del 1965 (La giornata provvisoria - che vinse l'allora famoso Premio Cervia), sino all'inedito L'autunno della metratura, 2020)
25,00

Trent'anni di storia della cultura a Torino (1920-1950)

Trent'anni di storia della cultura a Torino (1920-1950)

Norberto Bobbio

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2022

…Di fatto, tra le due guerre mondiali la cultura italiana era uscita dalle università, dalle redazioni delle riviste, dalle case editrici, dai cenacoli intellettuali dell'Italia liberale, per dilagare nello spazio pubblico attraverso il cinema, la radio, il teatro, la fotografia, i giornali popolari, in una valanga di nuovi linguaggi segnati tutti dalla dimensione novecentesca raccontata da Karl Polanyi nella "grande trasformazione". Ne erano stati travolti tutti i vecchi riferimenti che avevano orientato i percorsi degli intellettuali ottocenteschi. Nuove figure avevano fatto irruzione sulla scena: l'intellettuale militante, ma non solo; gli studenti dei Guf e quelli che avevano partecipato ai Littoriali, funzionari bene inseriti nelle istituzioni culturali del regime, negli uffici-studi delle grandi aziende, negli ambienti finanziari e bancari, insieme a quelli che affollavano le trasmissioni della radio o gli schermi cinematografici avevano dato vita a un ceto professionale che si guadagnava da vivere producendo cultura e che anzi vedeva i propri emolumenti garantiti grazie all'impalcatura istituzionale messa in piedi da Mussolini. Alle élites intellettuali del passato (prevalentemente di estrazione altoborghese, quando non legate alla rendita fondiaria) subentravano gruppi che occupavano gradini diversi della piramide sociale allestita dal fascismo, sedotti dalla prospettiva di essere finalmente sottratti alle angustie e alle ristrettezze della loro tradizionale collocazione accademica per essere inseriti nel vivo dei meccanismi decisionali del regime, chiamati a una partecipazione diretta non solo all'organizza-zione della produzione e dell'economia ma anche al controllo del consenso delle grandi masse… Giovanni De Luna, introduzione
15,00

Istruzioni al principe Costantino porfirogenito

Istruzioni al principe Costantino porfirogenito

Teofilatto di Ocrida

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2022

L'«Istruzione al principe [Paideia basilikè]» era stata pensata come un manuale di morale e di politica per il giovane principe Costantino, figlio del basileus Michele VII Dukas e di Maria d'Alania. In questo opuscolo l'autore concentra la sua attenzione sulle virtù basilari che devono essere possedute dal principe. Egli invita il discepolo a riflettere sul ruolo di personaggio pubblico e a considerare i riflessi negativi sulla sua gente di una eventuale condotta non corretta da parte sua. Al giovane viene sempre ricordato che il vero banco di prova per lui saranno le sue qualità e non come lo fa apparire la veste regale che indossa. A brillare non deve essere l'abito ma le virtù. Perciò a renderlo distinto saranno le qualità morali in suo possesso (la temperanza, l'equilibrio, la misura), non tanto i beni materiali che potrà esibire per il rango che egli occupa. Nel reggere lo stato l'immagine che gli viene costantemente proposta è quella cristiana della misericordia. Il principe deve distinguersi non per la crudeltà ma per la clemenza. Il ricorso alla punizione deve avvenire solo in situazioni eccezionali, mentre sono enfatizzate in particolare le doti di indulgenza e di accondiscendenza. Il principe dovrà brillare soprattutto per la luce che diffondono le sue buone azioni, perciò la fiaccola che lo precede nel corteo regale avrà il significato «di rischiarare e niente affatto di bruciare».
15,00

Il breviario del principe di Kiev

Il breviario del principe di Kiev

Vladimir Monomach

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2022

Vladimir Monamach (XII sec.), conosciuto anche come Vladimir II di Kiev, ha legato il suo nome alla «Istruzione [Poucenie]», che qui si presenta con il titolo editoriale di Breviario del principe di Kiev. Quest'opera rappresenta un unicum nella storia della letteratura russa antica. Con essa infatti è la prima volta che un laico, un non religioso, si prodiga nell'indirizzare ai propri figli degli insegnamenti di carattere morale. Dal punto di vista personale egli li esorta a seguire la virtù, a evitare ogni forma di eccesso, ad essere morigerati, mentre dal punto di vista sociale l'insegnamento è a venire in soccorso dei più deboli e dei poveri, a praticare la clemenza, a esercitare la prudenza, a non praticare nessun abuso e ad avere rispetto degli altri. L'opera conserva l'eco delle guerre che numerose si combatterono e insanguinarono la terra di Rus' a quel tempo. Tuttavia Monomach si dimostra un uomo moderato ed equilibrato e nella sua Istruzione egli insiste molto sulla riconciliazione, sulla riappacificazione, in russo «primirenie», un vocabolo che ha in sé proprio la tanto auspicata parola «mir» che vuol dire per pace.
15,00

Il tribunale verde

Il tribunale verde

Carlo Linati

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2022

«Il primo libro che scrissi, una plaquette per nozze, una fantasia heiniana dal titolo Tribunale Verde traeva argomento appunto dalle mie prime esperienze curialesche. Si trattava di una causa di oltraggio al pudore che mi venne intentata dal Mondo Vegetale per aver io abbracciata in un momento di panica distrazione una gentile betulla in cospetto di tutta la gente vegetale, e del processo che seguiva davanti all'Alta Corte degli Alberi d'alto e di basso fusto. Fece un certo chiasso».
15,00

Il giardino di Ciro

Il giardino di Ciro

Thomas Browne

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2022

Pubblicato quasi quattro secoli orsono, Il giardino di Ciro è un'opera raffinata e misteriosa, animata da uno spirito scientifico di stampo baconiano e impreziosita da suggestioni geroglifiche dettate da un gusto squisitamente barocco e da una sensibilità per molti versi ancora rinascimentale.
15,00

Quella cosa priva di nome. La quadratura del cerchio

Quella cosa priva di nome. La quadratura del cerchio

W. Richard Wagner, Federico Capitoni

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2022

Parafrasando una battuta di Victor Hugo sul Rinascimento, disse una volta Claude Debussy che la rivoluzione di Wagner, che si voleva un'alba, era invece un tramonto. Di ogni confine si possono esaltare tanto le costanti che le varianti; ma non c'è dubbio che Wagner abbia salato il sangue a più generazioni di novatori, da Baudelaire a Nietzsche (il quale farà in tempo a cambiare idea; ma anche Debussy era un «bidello del Walhalla» pentito) sino a d'Annunzio, Campana e Joyce. Per un media philosopher come Friedrich Kittler, senza il Gesamtkunstwerk non sarebbero concepibili neppure il progressive rock o la disco. Ma tutta la multimedialità di oggi, in fondo, viene dritta da Bayreuth. I suoi grandi testi teorici sono affetti dalla stessa ipertrofia delle opere di Wagner: momenti splendidi, e interminabili quarti d'ora (per dirla con un altro collega malevolo). Così Federico Capitoni, che tra i saggisti dell'ultima generazione è quello dalla più spiccata vocazione interdisciplinare (illuminando, di questo pensiero, quello che «è vivo» e quello che «è morto»; non senza indicare quanto di ancora-wagneriano alligni nella sperimentazione di oggi), ha pensato bene di "pescare" dagli scritti più agili e d'occasione. Faville del maglio che si rivelano piccoli gioielli. Una volta per esempio, in alternativa alla formula più vulgata (e volgare) di «arte dell'avvenire», Wagner definisce la sua opera «quella cosa priva di nome». Un po' come «il sogno di una cosa» di cui parlava il giovane Marx.
18,00

Luigi Pericle. Il maestro ritrovato

Luigi Pericle. Il maestro ritrovato

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2022

Luigi Pericle, artista assolutamente non catalogabile secondo i canoni, le mode e le correnti artistiche del Novecento, non fu soltanto un pittore né fu unicamente un pensatore. Fu un autentico maestro, in grado di unire i due mondi in una ricerca sapienziale su forme, colori, materia e segni, e inserì il suo lavoro pittorico in un più ampio contesto di indagini e riflessioni sul misticismo, l'astrazione, l'alchimia, l'astrologia, la calligrafia e la filosofia, all'inseguimento del sogno - per lui una ragione di vita - di una sintesi universale dei saperi. Di lui oggi rimane un corpus di quasi 4000 opere originali comprendenti tele e chine, un ricchissimo carteggio con vari intellettuali dell'epoca, taccuini e quaderni di studio, un romanzo inedito e una vasta biblioteca personale. Qui, attraverso i libri, aveva accumulato tutte le conoscenze possibili per costruire il proprio mondo, un universo che parlava le lingue della letteratura, delle arti visive, della meccanica, delle religioni ma anche delle scienze occulte.
25,00

Ulrich von Hutten e i rapporti fra rinascimento e riforma

Ulrich von Hutten e i rapporti fra rinascimento e riforma

Delio Cantimori

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2022

Nella biografia intellettuale e politica di Delio Cantimori il saggio su Ulrich von Hutten, pubblicato nel 1930, e mai più ristampato occupa un posto importante. Il libro, frutto della rielaborazione della sua tesi sul cavaliere umanista Ulrich von Hutten discussa col professor Giuseppe Saitta, ricostruisce in pagine di taglio vivamente saggistico ma di robusta base filologica la vita e le opere del celebre scrittore e polemista tedesco, protagonista accanto a Franz von Sickingen della fallita rivoluzione del 1522 della minore nobiltà. La tesi di Cantimori è che Ulrich von Hutten sia stato dominato dalla scoperta dell'idea di nazione e si sia dedicato alla causa di ridare vita a una nazione tedesca investendo in questo obbiettivo tutto quello che gli offrivano i due grandi movimenti intellettuali e religiosi del suo tempo, il Rinascimento e la Riforma. Il giovane Cantimori, seguace di un'ideologia politica nazionalista e fascista e fortemente attirato dalle correnti nazionaliste della Germania post-prima guerra mondiale, vide nell'opera di Hutten il modello positivo di ciò che era mancato al Rinascimento italiano dove il distacco dalla religione tradizionale aveva prodotto isolate figure di eretici, ma non un movimento nazionale di riforma.
15,00

Misteri d'Italia

Misteri d'Italia

Mario Praz

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2022

Anglista, comparatista, conservatore illuminato (senza rancidumi), Praz passeggia per Roma e la osserva tranquillamente deteriorarsi. Luoghi comuni, velleità, mode e furberie, vitia tutti italiani, che Praz passa in rassegna con esempi che gli sono passati dinanzi nella vita di tutti i giorni, di una società che, sul finire degli anni Cinquanta, si parla e sparla addosso, sono l'oggetto di questo libro, straordinario nella sua icasticità. Tre articoli di racconti, aneddoti, ricordi, Misteri d'Italia è testimonianza della collaborazione di Praz al «Borghese», settimanale fondato nel dopoguerra da Leo Longanesi. La collaborazione di Praz allo storico rotocalco si limitò a soli quattro articoli - mai pubblicati in volume, a parte Retrospettiva preraffaelita confluito nel suo opus magnum La casa della vita (1958). Praz non rinuncia a posare sulla realtà che lo circonda, e che sempre meno gli somiglia, il suo occhio acuto e beffardo di irregolare, delineando un trittico che ben sintetizza lo stile e lo spirito pungente del Professore.
10,00

Memoranda

Memoranda

Jules-Amédée Barbey d'Aurevilly

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2022

«Quando si interessa qualcuno agendo nella maniera più insignificante, ecco che questa maniera insignificante significa e che ci si interessa di interessare. Maledetta vanità, cardine su cui giriamo senza staccarci» Barbey d'Aurevilly
30,00

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