ABE
Stregonerie beneventane: 1648-1665
Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera, Fabio Paolucci
Libro: Libro in brossura
editore: ABE
anno edizione: 2021
pagine: 128
Il passaggio dagli Aragonesi agli Spagnoli, almeno nella parte del Principato Ultra fra Apice ed Ariano, avvenne quindi con molta incertezza per via di un'altra lunga parentesi dei Francesi. I notai arianesi, infatti, nell'anno 1502, dicono che il territorio era a loro assoggettato, una volta che i Francesi entrarono anche a Milano. Nel 1502 il notaio aggiunge al titolo di Re di Napoli anche quello di Re di Sicilia, come risulta al f.206, regnante serenissimo umilissimo ut x.mo domini nostro domino Ludovisio dei grazia rege Franchosis Neapolis, Sicilie, Hiberius e Mediolanum Duce. Di Luigi Re di Napoli e Re di Sicilia si parla sempre nell'aprile del 1502, al f.209: Anno Domini Millesimo quinquaginti Secondo regnant serenissimo humilissimo et xmo Domino nostro Domino Ludovisio dei grazia Franchosa e Neapoli Sicilia et hetu reges et mediolanj Duce regno vero regis...
Un pugnale per Carlo III. L'assassinio del Re di Napoli nell'Ungheria del 1386
Arturo Bascetta, Sabato Cuttrera
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2021
pagine: 128
L'esecutore materiale del delitto, Balázs Forgách, ebbe accesso alla sala del trono. Colpì il sovrano alla testa con la massima forza che avesse, adoperando un coltellaccio tenuto nascosto sotto il mantello. Il pugnale squarciò completamente il cranio, fino all'occhio sinistro del Re, accasciatosi esamine, mentre l'assassino lasciava la stanza con tutta calma. Il crudele esecutore, approfittando della confusione venutasi a creare, riuscì a fuggire dalla scena del crimine, mentre in molti accorrevano nella stanza, urlando di chiamare un dottore. Carlo III subì tre tagli: uno al viso, che gli fece perdere l'occhio sinistro, e due nella parte superiore del cranio. Stando al carteggio della Regina Maria, il bilanciere colpì più volte, ferendosi lo stesso assassino e Naccarella, sopraggiunta nella intrapresa lotta per il disarmo. Re Carlo, sebbene avesse subito la terribile ferita, non cadde, ma si alzò dallo sfortunato posto in cui sedeva e mosse passi lenti e fluttuanti, lasciando lunghe tracce di sangue sul pavimento d'oro e d'argento. Fatti pochi passi fu rinchiuso in una stanza fino alla settima ora della notte, e poi, per volere della Regina Elisabetta, fu trattenuto prigioniero con i pochi rimasti al suo seguito. Nel silenzio di quella notte, i complici delle regine e del palatino, irruppero selvaggiamente nella camera da letto del sovrano ferito. Lo tirarono fuori dalla porta e lo trassero prigioniero nella torre più alta. Carlo III di Napoli non ebbe più modo di profferir parola. Ma non era ancora morto.
Scartoffie beneventane. Volume Vol. 3
Arturo Bascetta
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2020
pagine: 144
Boccaccio a Napoli. I primi amori, Fiammetta e le dame
Virgilio Iandiorio
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2020
pagine: 144
In questo testo, oltre ad affrontare argomenti come la vita, le opere e gli "amori" e il percorso di Boccaccio da Firenze a Napoli, affronta argomenti poco noti come nobili e banchieri, centri di cultura a Napoli e contatti culturali col Regno. Fino ad addentrarsi in immagini che si susseguono fra le passioni amorose e il "Filocolo", visto come il primo romanzo italiano nell'illusione di nobiltà procacciata. Ma "Boccaccio a Napoli" è soprattutto nomi e cognomi, circostanze, volti di donne e di uomini che si amano. È centro di cultura nel Regno che si apre alle province. Ed ecco Boccaccio viaggiare con la mente nel Sannio. Iandiorio propone percorsi e strade, vie vecchie e nuove, attraverso le lettere, e affronta un periodo storico ingarbugliato con scioltezza e determinazione, anzi con gli amorosi sensi della corte dell'amore, viva sul viso delle dame che si scambiano effusioni e pensieri nobili...
Germaine de València. Germana de Foix
Arturo Bascetta
Libro
editore: ABE
anno edizione: 2020
pagine: 144
Carlo V, divenuto poi imperatore, fece risposare la giovane nonna e le concesse il titolo di viceregina della regione di Valencia. Germana lo accompagnò nel suo viaggio verso l'incoronazione a re di Spagna e a imperatore in Aquisgrana, dopo il matrimonio, nel giugno 1519, con un personaggio della sua corte, il marchese di Brandeburgo, fratello del principe elettòre che l'avrebbe spinto nella corsa politica. Carlo I re di Spagna divenne in fretta nuovo arciduca d'Austria, sostenuto dal marchese di Brandeburgo che gli preparò il terreno affinché i principi elettori gli concedessero il titolo imperiale. Perciò, nel mese di giugno, aveva favorito le nozze di Germana de Foix e Giovanni di Brandeburgo-Ansbach. Il matrimonio avvenne a Barcellona, con gran dispiacere delle corti di Castiglia e d'Aragona, perché Carlo mantenne a Germana il vitalizio di 50.000 fiorini lasciatogli dal defunto Fedinando, nonostante che la clausola testamentaria prevedesse di perderli in caso di nuova unione. Ma non solo. Carlo V creò Germana luogotenente generale del regno (così come il nonno aveva fatto per l'ex regina Giovanna la Vecchia di Napoli) e, tornato in Spagna, la nominò viceregina di Valencia (dove si recherà a prendere possesso della città nel dicembre 1523), assegnando al marito il titolo di capitano generale. Ma il secondo matrimonio di Germana fu ancora più infelice, restando presto sola, e senza figli, per la morte del Brandeburgo nel 1525. Diventata nuovamente vedova, un anno dopo, sposerà Ferdinando d'Aragona, duca di Calabria, il quale attuò una politica di repressione per i malumori scoppiati contro Carlo. In ogni caso, la viceregina non ebbe figli neppure dal tenente generale di Valencia finché visse (1490-1536), lasciando Ferdinando vedovo, ma non proprio desideroso di essere seppellito al suo fianco, nel monastero di San Michele, in quanto, secondo alcuni, si risposò nel 1541 con Mencìa de Mendoza (1508-1554) marchesa di Zenete...