Booklet Milano: Cura di sé

A volte ci sentiamo sopravvalutati, e piombiamo nella disistima, oppure sentiamo di amarci troppo o troppo poco, o ci si pensa forti e ci scopriamo fragili. La paura ci assale. Attacchi di panico, di ipocondria, somatizzazioni. Che fare? Questo libro aiuta a considerare l'inconscio come amico, ad essere capaci di star soli per riconoscere la voce, ad ascoltarsi per rispettare i propri desideri più autentici e sani, ad essere tanto forti da liberarsi dalle rivendicazioni del passato o dalle eccessive pretese del presente.

Chi sono gli anziani di oggi? Di quali bisogni sono portatori? Sono diversi da quelli che li hanno preceduti? Quali sono state le esperienze effettivamente educative che li hanno formati? Cosa hanno significato, nella vita quotidiana e nella concretezza delle biografie individuali e collettive, i grandi cambiamenti epocali a cui hanno assistito? Sergio Tramma sviluppa in questo volume un tema già trattato in "Inventare la vecchiaia": la connessione tra la vecchiaia e gli esiti formativi delle trasformazioni economico-sociali degli anni Cinquanta-Settanta. Il ritratto generazionale che emerge dalla riflessione dell'autore si avvale di riferimenti alla letteratura saggistica, narrativa e autobiografica.

Sentimento basilare dell'essere umano, l'amore va certo al di là delle mode culturali: i suoi "sintomi" - batticuore, desiderio, eccitamento - appaiono sempre gli stessi, ma i "contenuti" che li determinano sono strettamente correlati alle modificazioni socio-culturali. Ad esempio, la dedizione sacrificale femminile, una volta identificata con l'amore ed esaltata come "vocazione", ora può di diritto essere considerata una forma deviata dell'amore, così come, specularmente, la protettività paternalistica del maschio. E ancora, "l'amore libero" professato negli anni Settanta come superamento dell'equazione coppia-possesso oggi verrebbe considerato un segno di immaturità, di incapacità a far coincidere amore parentale e amore erotico.

Ricostruire la storia della propria famiglia attraverso un campionario di oggetti, luoghi, situazioni, personaggi: Duccio Demetrio, con l'ausilio di grandi capolavori della storia dell'arte e brani della tradizione letteraria mondiale, ci insegna come organizzare le nostre esperienze individuali in un racconto compiuto di vita vera. In questo gioco compositivo trovano spazio non solo le figure parentali, ma anche gli amici, i vicini, gli ospiti che hanno attraversato il nostro universo familiare. Per capire quale ruolo abbiamo, come ci vedono gli altri, cosa amiamo e odiamo delle famiglie in cui abbiamo vissuto e di quelle che formeremo.

Il rapporto materiale con gli animali costituisce una straordinaria opzione educativa, che ci aiuta a conoscere l'altro da noi e a sviluppare un atteggiamento di rispetto e amore nei suoi confronti. L'ipotesi di questa inedita pedagogia si snoda attraverso l'incontro con 42 specie animali, declinazioni della relazione uomo/donna-natura. L'autore prende in considerazione il rapporto di amicizia e alleanza che ci lega agli animali, ma non si esime dall'interrogarsi anche sulla dimensione negativa di tale incontro, sull'animale nemico come lo sciacallo o fastidioso come la zanzara, dimostrando ampiamente come tale accezione negativa nasca da una visione esclusivamente antropocentrica del mondo naturale.

I contesti aziendali e professionali di oggi, i ritmi di lavoro, i rapporti interpersonali minati dalla competizione, l'insoddisfazione, il fenomeno del "mobbing" favoriscono sempre più l'insorgere negli individui di patologie da stress. I livelli di disagio, di sofferenza, di malessere e stanchezza che si raggiungono erano fino a oggi sconosciuti. Attraverso l'approccio autobiografico, Andrea Fontana sonda questi temi ponendo particolare attenzione alla costruzione dell'identità professionale e delle conseguenti pratiche psico-pedagogiche di cura e assistenza.

Un nonno racconta i primi tre anni di vita della nipote, Giorgia, rivolgendosi a lei direttamente. Ma non è un nonno qualunque: è anche un affermato pedagogista, che lascia inevitabilmente, ma garbatamente, affiorare dalla narrazione le sue convinzioni educative, le quali si fanno volentieri sopraffare dallo stupore ogni giorno rinnovato nell'osservare il processo di crescita della bambina, il cammino psichico, affettivo, cognitivo e linguistico della piccola viene così ricostruito attraverso un racconto fatto di episodi quotidiani, resi con meraviglia e semplicità allo stesso tempo.

I sette capitoli di questo libro intendono scandire idealmente le tappe di una progressiva educazione attraverso la corporeità. Nella prima parte del testo si traccia un itinerario conoscitivo che passa per le diverse età della vita e cerca di mettere a confronto teorie tradizionali delle scienze motorie con ipotesi teoriche e pratiche meno ortodosse, che tendono a individuare non solo nello sport le potenzialità espressive del corpo, inteso come luogo di nascita, trasformazione ed elaborazione delle sensazioni. Nella seconda parte si vogliono fornire concrete esperienze al pedagogista, all'educatore, al formatore in genere.

La letteratura di ogni tempo e paese trabocca di diari di viaggio che hanno reso più o meno famosi i propri autori. Viaggi di terra e di mare, di scoperta o di fuga, intellettuali o sentimentali. Questo di Marco Dallari è un viaggio del tutto atipico, perché elabora gli incontri e le emozioni, i ricordi e i percorsi dell'anima, i volti e le suggestioni in una densa materia creativa, fatta di singolari cartoline artistiche che l'autore di volta in volta realizza, ispirato ora da un luogo, ora da un paesaggio, ora semplicemente da un sentimento. Passo dopo passo, questo laboratorio di mail-art itinerante diventa un insolito diario, che riconsegna al lettore l'intensità di impressioni e sensazioni, figure e paesaggi, situazioni e memorie.