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Artemide: Arte e cataloghi

Francesco da Castello (Frans van de Kasteele). Dipinti fra Italia e Spagna

Francesco da Castello (Frans van de Kasteele). Dipinti fra Italia e Spagna

Rebeca Carretero Calvo, Jesus Criado Mainar, Giovanna Sapori

Libro: Libro in brossura

editore: Artemide

anno edizione: 2021

pagine: 111

Per il suo lungo soggiorno italiano e per il numero delle sue pale d'altare dagli inconfondibili caratteri, Francesco da Castello (Bruxelles 1540 c.?- Roma 1621) è uno dei pittori nordici più conosciuti fra quelli stabilitisi a Roma tra Cinque e Seicento. Certamente è un caso indicativo perché si integrò pienamente nell'ambiente romano e riuscì presto a guadagnare credito come pittore di immagini religiose sia nel grande che nel piccolissimo formato. Il libro approfondisce la restituzione al fiammingo di un gruppo di disegni, già raccolti da Pouncey sotto il nome convenzionale del Maestro della Deposizione Fitzwilliam, e chiarisce con lo studio di alcuni dipinti d'altare ritrovati in Aragona il successo di Castello in Spagna, già ricordato dalle fonti. L'esame d'insieme delle sue opere, distribuite in tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia, viene finalizzato nel libro anche a mettere in risalto la formula con cui Castello trovò spazio in un ambiente affollato e ipercompetitivo come quello romano. Il dosaggio fra la sua cauta assimilazione della pittura italiana, da Zuccari a Barocci, e la tradizionale perizia fiamminga in realistiche descrizioni e minuti dettagli appare infatti lucidamente calcolato con l'obbiettivo di una didascalica evidenza di comunicazione delle immagini.
30,00

With Hegel in the XXI century. A philosophical Exhibition

With Hegel in the XXI century. A philosophical Exhibition

Libro: Copertina rigida

editore: Artemide

anno edizione: 2021

pagine: 96

20,00

Villa il Vascello

Villa il Vascello

Carla Benocci

Libro: Copertina rigida

editore: Artemide

anno edizione: 2021

pagine: 224

La Villa "il Vascello" rappresenta una delle più singolari ville romane, eccentrica per significato e per tipologia di arredi, ricercata da visitatori illustri. Sorge in un luogo privilegiato, alle porte del Vaticano, prescelto da celebri famiglie per grandi ville barocche. Elpidio Benedetti, abate al servizio della corona francese, scelse questo spazio proprio per la sua posizione dominante sul colle Vaticano e per entrare a pieno titolo in un'area in splendida ascesa. A un modesto progetto iniziale, redatto dal direttore dei lavori, l'"architettrice" Plautilla Bricci, segue un'altra soluzione ben più innovativa e originale, che si ipotizza sia dovuta a Gian Lorenzo Bernini. La villa diviene scenario di episodi eroici durante i combattimenti che segnano la fine della Repubblica Romana del 1849, durante i quali il Casino, quasi distrutto, viene difeso strenamuente da Giacomo Medici e dai suoi soldati, divenendo così un emblema degli ideali di libertà e democrazia. Oggi la villa è di proprietà del Grande Oriente d'Italia. L'autrice Carla Benocci, con la ripresa degli studi su Plautilla Ricci (in autunno ci sarà una grande mostra a Roma) ha completamente aggiornato le sue ricerche storiche sul tema; il fotografo d'arte Antonello Idini ha condotto una specifica campagna fotografica.
40,00

Work in progress. Opere. Ediz. italiana e inglese

Work in progress. Opere. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura

editore: Artemide

anno edizione: 2021

pagine: 351

Due collezioni d’arte di Spoleto, quella della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola e quella della Fondazione Marignoli di Montecorona, hanno voluto mettere a confronto, creando una linea storica senza soluzione di continuità, dal XVI secolo all’epoca contemporanea, una serie particolare di opere: bozzetti, modelli, schizzi preparatori, studi. Le due collezioni offrono la possibilità di indagare in modo organico e di riflettere sul senso del work in progress e quindi sull’idea stessa di opera d’arte, di non finito, sul rapporto tra dimensioni immaginate e reali di un’opera, dipinto o scultura che sia. In sintesi, un’occasione che permette di chiarire, attraverso un tema comune a più epoche, la natura fluida, dinamica e sempre in divenire (di qui il titolo Work in progress) del processo artistico e della creazione di un’opera d’arte. L’occasione espositiva ha permesso di articolare il concetto di work in progress in un catalogo arricchito di approfondite schede delle opere in mostra e di alcuni autorevoli contributi critici che fanno il punto metodologico e storico artistico su una situazione più generale. Sono riprodotte 70 opere tra disegni, dipinti, sculture, maquette in legno, modelletti, alcune delle quali recuperate dai depositi di Palazzo Collicola o esposte per la prima volta in pubblico dalla collezione conservata a Palazzo Marignoli. Un modo per valorizzare collezioni della città che presentano opere e artisti conosciuti in tutto il mondo, come Federico Barocci, Anton Raphael Mengs, Jean-Léon Gérôme, Bernard Boutet de Monvel o Alexander Calder, Henry Moore, Domenico Gnoli, Sol LeWitt.
40,00

Il teatro delle ombre. Scritture nascoste e immagini invisibili in codici e mosaici tardoantichi

Il teatro delle ombre. Scritture nascoste e immagini invisibili in codici e mosaici tardoantichi

Fabio Troncarelli

Libro: Copertina morbida

editore: Artemide

anno edizione: 2021

pagine: 149

Numerosi studiosi negli ultimi anni hanno manifestato interesse per la diffusione di testi scarsamente visibili o addirittura nascosti in epigrafi, codici, dipinti. Questo genere di comunicazione nasceva dall'esigenza di mettere per iscritto un testo che aveva un valore a sé stante, indipendente dalla sua fruizione e che in ogni caso era rivolto solo a chi fosse in grado di comprenderlo. Parallelamente a questo tipo di scrittura, nello stesso tempo pubblica e riservata, troviamo spesso un'altra forma di comunicazione, apparentemente diversa dalla prima, ma in realtà spesso simile: la trasmissione di messaggi segreti, comprensibili solo per coloro che sono in grado di capirli, dissimulandoli in modo da non poter essere facilmente individuati e quindi censurati o manipolati. Un caso emblematico di simile trasmissione di messaggi è costituito dalla produzione di testi e immagini "invisibili" di Eusebio, attivo a Ravenna nella prima metà del VI secolo e a Vivarium nella seconda metà. Il volume ripercorre la biografia intellettuale di Eusebio attraverso lo studio dei codici e delle immagini nei quali ritroviamo la sua impronta e le sue sottoscrizioni.
25,00

Archaeology in the smallest realm micro analyses and methods for the reconstruction of early societies in Cyprus
25,00

Stregonerie e vari capricci. Da Salvator Rosa a Giacomo Dal Po

Stregonerie e vari capricci. Da Salvator Rosa a Giacomo Dal Po

Libro: Copertina rigida

editore: Artemide

anno edizione: 2021

pagine: 152

Il volume, catalogo dell'omonima mostra che si inaugura il 27 marzo 2021 a Palazzo San Gervasio (PZ), intende focalizzare l'attenzione su uno dei filoni più controversi e al contempo attraenti della cultura figurativa napoletana del Sei-Settecento, ben rappresentato nelle opere della raccolta Camillo d'Errico e in stretto dialogo con alcuni dipinti della collezione della Fondazione De Vito. Un genere, quello della pittura eccentrica e del dissenso, che come è noto non disdegnò soggetti macabri e toni narrativi inquietanti, temi fantastici o legati alla letteratura e al teatro, che accomunò i percorsi di spiriti irrequieti come Salvator Rosa (1615-1673), Micco Spadaro (1609- 1675), Giovan Battista Spinelli (1613-1658) e Giacomo Del Po (1654-1726) e che vede spesso una profonda sintonia delle opere anche sul piano propriamente formale, in quelle che già Bernardo De Dominici (1683-1759) definiva "composizioni con figurine picciole e toccate mirabilmente con belle tinte". Dopo aver sedotto i contemporanei, tale filone ha d'altronde continuato sino ai nostri giorni a fare breccia nella sensibilità e nel gusto dei collezionisti. Omaggiando, nel titolo, un brano ormai celebre della biografia dedicata a Rosa da Bernardo De Dominici, il volume intende radunare in tutto una decina di tele, affiancando opere che ormai hanno alle spalle una lunga vicenda critica, come il Paesaggio di Rosa, i due Baccanali e la Circe di Del Po, o i tre capolavori di Spadaro, a pezzi decisamente meno noti come il Carro del battaglino di Andrea Vaccaro o la conturbante Donna con bambino di Spinelli. Tutti i dipinti della collezione della Fondazione De Vito vengono presentati al pubblico per la prima volta.
40,00

Acquisizioni e donazioni Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, il costume e la moda dei secoli XIX e XX

Acquisizioni e donazioni Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, il costume e la moda dei secoli XIX e XX

Libro: Libro in brossura

editore: Artemide

anno edizione: 2021

pagine: 64

«Questo volume racconta un percorso, quello delle acquisizioni del Museo Boncompagni Ludovisi, che mi ha visto testimone, fin dal 1995 quando Sandra Pinto, allora Soprintendente della Galleria Nazionale d'Arte Moderna, e Gianna Piantoni, prima e valente direttrice del nascente Museo dedicato alle Arti decorative, al Costume e alla Moda dei secoli XIX e XX, decisero di aprire al pubblico questo piccolo gioiello nel centro di Roma. Nacque grazie a numerose e pregevoli donazioni di oggetti d'arte decorativa e di abiti d'alta moda, allestiti con gusto e con l'attenzione dovuta a quanto ancora di suo il Villino Boncompagni conservava. Questo imprinting di Museo cresciuto soprattutto grazie alle donazioni ha continuato ad essere negli anni la caratteristica del Museo Boncompagni Ludovisi, con l'acquisizione in comodato dei materiali dell'Istituto Margherita di Savoia per esempio, o con i numerosi abiti e accessori appartenuti a Palma Bucarelli, mitica direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Istituto al quale il Museo ha fatto riferimento fino al 1915. O con l'esposizione di materiali provenienti dai depositi della Galleria Nazionale e qui finalmente valorizzati. Di queste ultime acquisizioni (la seconda a titolo di prestito a lungo termine) sono stata in qualche modo artefice, avendo avuto la direzione del Museo fino a quel momento. La storia del Museo Boncompagni è, tuttavia, la storia di una volontà di esistere dell'istituzione che ha continuato a mantenersi vigile e operativa fino ad oggi, con la direzione dedita e appassionata di Matilde Amaturo, anche lei, come tutte noi che l'abbiamo preceduta, affascinata dalla bellezza dei piccoli oggetti di ottimo artigianato, delle opere d'arte non scontate, della necessità di popolare sempre di più quel piccolo "mondo antico" con esemplari che la memoria collettiva associa a tempi di grande laboriosità e creatività nel campo delle cosiddette arti applicate. Niente nelle opere presenti nel Museo è esente dalla caratteristica di "manufatto" e da quella di "invenzione" personale dell'artista, dell'artigiano, della stilista, della ricamatrice, ecc...» (Dall'Introduzione di Mariastella Margozzi)
15,00

Cesare Franchi detto il Pollino. Miniatore (Perugia 1555 circa–1595)

Cesare Franchi detto il Pollino. Miniatore (Perugia 1555 circa–1595)

Libro: Libro rilegato

editore: Artemide

anno edizione: 2021

pagine: 272

Promosso e realizzato dalla Fondazione Marignoli di Montecorona, questo volume è la prima monografia con il catalogo completo delle miniature dedicata alla personalità molto originale e per tanti aspetti ancora misteriosa del miniatore perugino Cesare Franchi detto il Pollino, nato intorno al 1555 e giustiziato nel 1595 per omicidio. I saggi di Giovanna Sapori, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Laura Teza ed Elena De Laurentiis esaminano i suoi disegni e miniature e illustrano il contemporaneo ambiente artistico, in particolare a Perugia e a Roma, mettendo soprattutto in luce la fortuna della “pittura in piccolo”. Sono pubblicate inoltre le importanti notizie emerse dalle nuove indagini archivistiche condotte da Livia Nocchi e Francesco Piagnani. Come sottolinea Duccio K. Marignoli, presidente della Fondazione, nella Prefazione al volume, «anche a uno sguardo distratto, questo esiguo corpus dei lavori del Pollino comunica tutta la sua intensità culturale […] avviando l’evoluzione di temi e approcci stilistici che sono di sorprendente raffinatezza, […] poiché il suo talento in questo campo sembra superare quello di qualsiasi altro miniaturista a lui contemporaneo». Prefazione di Duccio K. Marignoli. Saggi di Giovanna Sapori, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Laura Teza, Elena De Laurentiis, Livia Nocchi. Schede di Elena De Laurentiis, Francesco Piagnani, Simone Andreoni.
40,00

«Rassegna di architettura 1929-1940». Una rivista eclettica nell’Italia fascista

«Rassegna di architettura 1929-1940». Una rivista eclettica nell’Italia fascista

Luca Quattrocchi

Libro: Libro rilegato

editore: Artemide

anno edizione: 2021

pagine: 208

Nel 1929, un anno dopo l’inizio delle pubblicazioni di «Domus» e «La Casa bella», che si pongono come alternative alla potente e ufficiale «Architettura e Arti decorative» fondata da Giovannoni e Piacentini nel 1921, una nuova rivista di architettura vede la luce a Milano. Fondata e diretta da Giovanni Rocco, «Rassegna di Architettura» chiarisce fin da subito di non voler appoggiare alcuna tendenza, scegliendo, in un momento assai complesso e polemicamente acceso riguardo alla definizione dei rapporti tra regime fascista e linguaggio architettonico, un’ottica di documentazione “orizzontale” e oggettiva della produzione architettonica italiana e dichiarando esplicitamente la sua impostazione ispirata a un «largo eclettismo». Presentando pochi scritti teorici o riflessioni sullo “stile” dell’architettura contemporanea, anche se talvolta a firma di importanti e differenti personalità come Bottoni, Sartoris, Griffini, Paladini, Pica, de Finetti, Muzio, «Rassegna di Architettura» affida l’eloquenza del suo discorso alle immagini, non di rado imprevedibili e a volte “eretiche”, delle architetture pubblicate, con uno sguardo tra locale e internazionale piuttosto originale. Ed è proprio in queste scelte, e nei brevi commenti che le accompagnano, che si può riconoscere la linea critica della rivista, spesso latente o marginale ma tuttavia identificabile. La vita della rivista è inevitabilmente condizionata dagli eventi storici e politici del tempo: ad una prima fase (1929-35) in cui Rocco e i suoi collaboratori compiono libere scelte all’insegna del programmatico eclettismo, ne segue una seconda (1936-39) in cui il controllo da parte del regime, con la nomina di un comitato direttivo della rivista, si fa sempre più evidente, traducendosi in numerosi articoli sulle realizzazioni ufficiali del fascismo, sull’autarchia, sull’architettura coloniale, e che si conclude con le dimissioni del direttore Rocco e l’ultimo anno di pubblicazione (1940), prima che la rivista venga assorbita da «Architettura» di Piacentini. Il volume, dopo un ampio saggio iniziale, presenta una vasta antologia delle immagini (schizzi, disegni di progetto, fotografie) pubblicate su «Rassegna di architettura» nei suoi dodici anni di vita, ordinate cronologicamente in maniera da ripercorrere puntualmente l’evoluzione della rivista nel suo difficile percorso lungo gli anni del fascismo. A chiudere il volume, l’indice completo degli autori illustrati in tutti i 136 fascicoli della rivista.
30,00

La chiesa dei santi Sebastiano e Rocco in San Vito Roma. Viaggio dalla feudalità al Regno d’Italia

La chiesa dei santi Sebastiano e Rocco in San Vito Roma. Viaggio dalla feudalità al Regno d’Italia

Guido Trinchieri, Cinzia Di Fazio

Libro: Libro rilegato

editore: Artemide

anno edizione: 2021

pagine: 156

“La grande Storia passa attraverso le piccole storie di ognuno di noi. Anche i Beni culturali non sfuggono a questa legge universale: palazzi, castelli, chiese, musei, biblioteche, archivi... È questa la prospettiva scelta dagli autori del libro, Guido Trinchieri e Cinzia Di Fazio, e che è dedicato alla Chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco a San Vito Romano, splendido borgo adagiato sui Monti Prenestini, nella Diocesi suburbicaria di Palestrina. Un luogo di culto che ha visto legato il suo nome soprattutto alla famiglia dei marchesi Theodoli e alla comunità religiosa dei Carmelitani. Percorrendo più di tre secoli di Storia, dal Rinascimento all’Unità d’Italia, questo saggio ci coinvolge in un viaggio straordinario e spesso tormentato, passando tra grandi eventi e piccole curiosità, intricate vicende socio-politiche e trascinanti manifestazioni della religiosità popolare. Un viaggio che tocca la creatività artistica (soffermandosi in particolare sull’età barocca e sull’ambiente berniniano), i rapporti – a volte cordiali, più spesso conflittuali – tra sfera pubblica e sfera ecclesiastica, preziose testimonianze, predicazioni edificanti, eventi considerati miracolosi dal popolo. Una ricerca attenta e approfondita che sottolinea l’importanza decisiva del nostro immenso patrimonio culturale e che si abbevera sempre alle fonti documentarie disponibili e consultabili. Nella Chiesa sanvitese intitolata ai Santi Sebastiano e Rocco spiccano opere d’arte, decorazioni raffinate, preziose reliquie: vi si respira l’alito della Storia. Le pagine del libro hanno catturato questo alito con il magistero della parola che strappa la Storia alla smemoratezza collettiva”. (Gianni Maritati) Nota introduttiva di Gianni Maritati e Presentazione di Donatella Fiorani.
30,00

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