Libri di Matilde Amaturo
Tradizione e innovazione. L'arte della ceramica Mileto. Catalogo della mostra (Roma, 28 gennaio-2 marzo 2025)
Libro: Libro rilegato
editore: Artemide
anno edizione: 2025
pagine: 128
Meravigliosi oggetti, delicatissimi, si fanno spazio nelle sale del piano inferiore della Casa Museo Boncompagni Ludovisi. Questi oggetti testimoniano il lungo percorso di un’attività familiare, L’Arte della Ceramica Mileto, e ne celebrano la continuità e i risultati raggiunti. La mostra, intitolata Tradizione e innovazione, vede riuniti manufatti realizzati negli ultimi settant’anni di attività. Il laboratorio Mileto, a conduzione familiare, è nato dall’impegno di Agatina Librando Mileto (1931) e delle sue figlie Anna Aloisa e Angela Francesca, alle quali la madre ha saputo trasmettere la passione per la decorazione su porcellana, nonché la maestria tecnica di un’arte complessa. A loro oggi si unisce una terza generazione con l’inclusione di Carlotta Messedaglia, giovane e affermata ceramista. L’Arte della Ceramica Mileto è una realtà consolidata nel panorama della ceramica nazionale, e collabora con professionisti del settore italiani e internazionali come Bente Brosbol Hansen, Giovanni Cimatti, Maria Gabriella D’Alessandro, Desirée De Ridder. Attraverso l’esposizione di opere che vanno dagli esordi della decoratrice Agatina Librando Mileto, negli anni Quaranta del Novecento in Danimarca, alla produzione attuale, sarà possibile per il pubblico conoscere una storia di successo manifatturiero tutto al femminile viaggiando in tempi e luoghi lontani. I viaggi percorribili sono molteplici: quello verso la tradizione, per riscoprire le origini delle grandi Manifatture europee settecentesche, quello verso l’Oriente, in Persia, in India e nelle più distanti Cina e Giappone, e ancora un altro nella storia dell’arte italiana, attraverso lo studio dei grandi maestri del Rinascimento. La decoratrice Agatina, a partire da queste suggestioni, con grande maestria, costruisce un’enciclopedia in miniatura dipinta a terzo fuoco in chiave personale innovativa. La mostra rivela il complesso lavoro artigiano che si nasconde dietro i manufatti ceramici e celebra la continuità del perseguimento di una passione, quella per l’arte ceramica, della famiglia Mileto. Il libro, oltre che catalogo della mostra, propone, sia pure a grandi linee, una storia familiare e artistica riconosciuta come una eccellenza italiana.
Le Arti decorative nel Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX
Matilde Amaturo, Valentina Flamingo
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 60
Il terzo volume dedicato al Museo Boncompagni Ludovisi prende in esame preziosi oggetti d'arte del secolo XX e riguarda, nello specifico, la collezione di arti decorative che spazia dalle arti venete alle manifatture di Faenza, romane, umbre e marchigiane. Opere di Marino, Poli, Drei, Melandri, Antonelli, Gatti, Guerini, Guelfo Bianchini, Horitia Randone Ferrazzi, Tidei, Nedda Guidi.
Acquisizioni e donazioni Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, il costume e la moda dei secoli XIX e XX
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2021
pagine: 64
«Questo volume racconta un percorso, quello delle acquisizioni del Museo Boncompagni Ludovisi, che mi ha visto testimone, fin dal 1995 quando Sandra Pinto, allora Soprintendente della Galleria Nazionale d'Arte Moderna, e Gianna Piantoni, prima e valente direttrice del nascente Museo dedicato alle Arti decorative, al Costume e alla Moda dei secoli XIX e XX, decisero di aprire al pubblico questo piccolo gioiello nel centro di Roma. Nacque grazie a numerose e pregevoli donazioni di oggetti d'arte decorativa e di abiti d'alta moda, allestiti con gusto e con l'attenzione dovuta a quanto ancora di suo il Villino Boncompagni conservava. Questo imprinting di Museo cresciuto soprattutto grazie alle donazioni ha continuato ad essere negli anni la caratteristica del Museo Boncompagni Ludovisi, con l'acquisizione in comodato dei materiali dell'Istituto Margherita di Savoia per esempio, o con i numerosi abiti e accessori appartenuti a Palma Bucarelli, mitica direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Istituto al quale il Museo ha fatto riferimento fino al 1915. O con l'esposizione di materiali provenienti dai depositi della Galleria Nazionale e qui finalmente valorizzati. Di queste ultime acquisizioni (la seconda a titolo di prestito a lungo termine) sono stata in qualche modo artefice, avendo avuto la direzione del Museo fino a quel momento. La storia del Museo Boncompagni è, tuttavia, la storia di una volontà di esistere dell'istituzione che ha continuato a mantenersi vigile e operativa fino ad oggi, con la direzione dedita e appassionata di Matilde Amaturo, anche lei, come tutte noi che l'abbiamo preceduta, affascinata dalla bellezza dei piccoli oggetti di ottimo artigianato, delle opere d'arte non scontate, della necessità di popolare sempre di più quel piccolo "mondo antico" con esemplari che la memoria collettiva associa a tempi di grande laboriosità e creatività nel campo delle cosiddette arti applicate. Niente nelle opere presenti nel Museo è esente dalla caratteristica di "manufatto" e da quella di "invenzione" personale dell'artista, dell'artigiano, della stilista, della ricamatrice, ecc...» (Dall'Introduzione di Mariastella Margozzi)
Andrea Mastrovito. Here the dreamers sleep. Ediz. italiana e inglese
Matilde Amaturo, Marco Bazzini, Eugenio Viola
Libro: Libro in brossura
editore: Maretti Editore
anno edizione: 2015
pagine: 104
La mostra di Andrea Mastrovito Here the dreamers sleep prende spunto dalla storia della famiglia Andersen e dal progetto futuristico di Hendrik Christian riguardante il World Center of communication, arrivando ad affrontare il tema universale dell'utopia, come chiarisce Eugenio Viola nel testo critico in catalogo. "Questa mostra essenzialmente declina un percorso sull'utopia, Hendrik Christian Andersen era un eccentrico sognatore. Allo slancio utopico del modello di partenza, declinato in tutta la sua classica magniloquenza, Mastrovito aggiunge il contrappunto distopico del presente, cui fa riferimento lo stesso titolo della mostra, preso in prestito dalla frase incisa sulla tomba di famiglia degli Andersen, al cimitero acattolico di Roma: Here The Dreamers Sleep". Nelle cinque stanze della casa-museo, l'artista riporta in vita l'epopea familiare dello scultore Hendrik, della madre Helene, del fratello pittore Andreas, con la moglie e mecenate Olivia Cushing, evocandoli attraverso riproduzioni da giardino di capolavori scultorei, che diventano personificazioni allegoriche dei quattro membri della famiglia.
Mikhail Koulakov. La spiritualità del segno
Matilde Amaturo
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2011
pagine: 80
Mikhail Koulakov nasce a Mosca l'8 gennaio del 1933. Si laurea in Scenografia all'Istituto delle Arti Teatrali di Leningrado con il pittore e regista Nikolaj Ak'mov. Illustra le opere degli amici poeti e scrittori per la casa editrice Lenisdat e lavora per vari teatri dell'ex-Urss. Non essendo in linea con il realismo socialista, può esporre solo presso istituti scientifici, unici organismi con sufficiente autonomia per poter ospitare artisti non ufficiali. Nel 1975 si svolge la sua prima personale a Roma, alla Galleria della Libertà Internazionale Paesi Nuovi e nel 1976 si trasferisce definitivamente in Italia, stabilendosi in Umbria. Solo nel 1989-90 ottiene il riconoscimento ufficiale come Artista nel suo paese d'origine. Le esposizioni che hanno luogo a Roma (1991) e a Perugia (2003) confermano l'internazionalità dell'arte di Koulakov.