Artemide: Arte e cataloghi
Gli ultimi principi Mario Chigi Albani della Rovere e la dimora di Castel Fusano
Ivana Corsetti
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 127
Il testo è il frutto dei numerosi incontri con gli ultimi discendenti dei principi Chigi. I ricordi e le voci dei protagonisti si intrecciano continuamente con le vicende delle opere d’arte da secoli attentamente custodite in una delle più belle dimore del Lazio, il Castello Chigi, oasi di pace e di natura e scrigno dei capolavori di Pietro da Cortona. Le più illustri famiglie dell’aristocrazia italiana ed europea hanno preso parte a questa storia: dai Sacchetti ai Torlonia, dai Savoia ai Borbone, in un dialogo “illuminato” da materiale fotografico in gran parte inedito, proveniente dall’archivio di Francesco Chigi.
L'ombra della giovinezza. Federigo Tozzi e le arti figurative
Libro
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 256
Federigo Tozzi (Siena 1883 – Roma 1920) è oggi riconosciuto come uno dei massimi narratori italiani del primo Novecento: le sue novelle e i suoi romanzi (Con gli occhi chiusi, Tre croci e Il podere, in particolare) spiccano per temi e originalità di stile sul panorama letterario di quegli anni, e fanno parte ormai della cultura letteraria del modernismo europeo. Meno noti sono invece l’attività di critico d’arte e, più in generale, l’interesse di Tozzi per la pittura, la scultura e l’illustrazione del suo tempo. Un interesse nato nelle aule dell’Istituto d’Arte di Siena e poi nutrito, negli anni, da rapporti di sincera amicizia con lo scultore Patrizio Fracassi (morto suicida ventottenne nel 1903) e, sempre nel periodo senese, con gli incisori Ferruccio Pasqui e, soprattutto, con Gino Barbieri, allievo cesenate di Adolfo de Carolis, gran maestro della nuova xilografia italiana e illustratore di d’Annunzio. Negli anni senesi, poi, conosce anche Lorenzo Viani, Ercole Drei e Armando Spadini, che ritroverà anni dopo a Roma. Ed è proprio nella capitale, dove si trasferisce nel 1914, che la cultura figurativa di Tozzi si apre ai linguaggi “secessionisti” ed espressionisti, per giungere a ipotizzare, negli ultimi anni, un precoce “ritorno all’ordine”. In una recensione all’importante Mostra d ’arte giovanile alla Casina del Pincio del 1918, dimostra straordinarie capacità critiche e una precisa conoscenza della situazione artistica della capitale nel commentare le opere di Armando Spadini, Pasquarosa, Ferruccio Ferrazzi, Attilio Selva, Cipriano Efisio Oppo, Carlo Socrate, Deiva De Angelis, Leonetta Cecchi Pieraccini e Alfredo Biagini. Altri articoli invece hanno carattere monografico, e testimoniano un’evidente consonanza, per tematiche e linguaggi, con gli artisti trattati, da Fracassi a Barbieri, da Viani a Drei. Un capitolo a sé, di grande interesse e del tutto sconosciuto anche agli specialisti, è poi quello che lega Tozzi a una pratica editoriale oggi quasi dimenticata: quella dell’illustrazione libraria e periodica. Se nel 1913, dopo aver partecipato all’esperienza della rivista “L’Eroica”, Tozzi pubblica il poema La città della Vergine con le incisioni di Barbieri e Pasqui, negli anni romani saranno invece Tommaso Cascella, Cipriano Efisio Oppo, Attilio Selva e Bepi Fabiano, tra gli altri, a illustrare le prose brevi e le novelle che lo scrittore andava pubblicando sulle più importanti riviste dell’epoca. Il titolo della mostra, L’ombra della giovinezza, riprende quello di una delle molte novelle che Tozzi dedica al tema della gioventù come malattia e come paralisi della volontà.
Montescaglioso restituzioni e nuovi studi
Mauro Vincenzo Fontana
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 107
Il volume rappresenta un approfondito studio monografico sul patrimonio artistico di Montescaglioso in epoca moderna, e prende le mosse dalle benemerite azioni di recupero che, negli ultimi dieci anni, sono state promosse nel centro lucano da un impegnato gruppo di cittadini. Raccogliendo dunque i risultati offerti da una vera e propria campagna di restauro che nel tempo ha interessato una trentina di dipinti circa, e mettendo a frutto le novità emerse da mirate ricognizioni archivistiche e bibliografiche, il libro intende porsi come un sicuro punto di riferimento per la conoscenza della cultura figurativa dell'intera Basilicata, sia nei suoi rapporti con le vicine terre pugliesi, sia nei suoi scambi con Napoli. Oltre al catalogo delle opere restaurate (XVII-XIX secolo) e a un inedito apparato fotografico, il volume raccoglie sei saggi, dedicati, nell'ordine, alla fortuna degli studi di tipo territoriale nella più recente storiografia artistica; alla circolazione nell'antica provincia lucana delle incisioni d'Oltralpe; alle impronte lasciate da Mattia Preti e dai suoi epigoni a Montescaglioso; agli sfavillanti arredi in argento custoditi nella chiesa dell'Immacolata Concezione; ai sontuosi altari di gusto barocco che impreziosiscono i templi cittadini; ai progetti ottocenteschi realizzati per il rifacimento della chiesa madre dei Santi Pietro e Paolo. Saggi di: Mauro Vincenzo Fontana, Tania De Nile, Sandro Debono, Giovanni Boraccesi, Christian de Letteriis, Giuseppe Damone. Schede di: Christian Bonaventura, Rossana Bratta, Mariella Monteleone, Rita Padula, Mario Paolicelli, Alessia Pignatelli, Jennifer Simeone, Marta Spinelli, Maria Immacolata Tarantino. Presentazioni di: Vittorio Martinelli, Gabriele Chiruzzi, Paolo Petrozza, Gloria Asselta, Antonio Petrozza.
La prospettiva di Palazzo Spada
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 159
Opera dal carattere unico, alla confluenza tra architettura propriamente detta e divertissement ottico-scientifico, la Prospettiva di Palazzo Spada ha sempre suscitato stupore unanime ma apprezzamento discorde, finendo per diventare una sorta di caso a parte nell'attività di Francesco Borromini e nel panorama del barocco romano. Esempio emblematico dei gusti e dei desideri del suo committente, il cardinal Bernardino Spada, la Prospettiva è anche una manifestazione della portata e delle estreme conseguenze dello sviluppo della pittura illusionistica lungo il corso di almeno un secolo. "Meraviglia" a tutti gli effetti, il breve colonnato si guadagnerà imitazioni e citazioni nel corso del tempo, senza che il suo congegno, pur comprensibile in pochi passi, cessi di sorprendere. Questo libro affronta l'opera da varie angolazioni, dall'impatto della committenza, al carattere del linguaggio architettonico nella complessa sovrapposizione di figure, ai problemi di conservazione; nuove disamine degli antefatti e delle ripercussioni in tutta Europa portano ulteriori contributi alla conoscenza di questa enigmatica struttura. Presentazione di Mariastella Margozzi.
Il restauro del Trittico della Candelora. La Madonna della Misericordia e la Chiesa eponima di Fontanarossa
Giuseppe Muollo
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 48
Giuseppe Muollo (1950, Chiusano di San Domenico - AV), Storico dell'Arte. Dal 1978 al 2013 ha svolto la sua attività presso la Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Salerno e Avellino occupandosi di tutela, restauro, conservazione e valorizzazione del Patrimonio culturale irpino. Ha diretto cento cantieri e progettato il restauro di opere d'arte tra le quali: gli affreschi dello Specus Martyrum e della Cappella del tesoro della chiesa di Sant'Ippolisto di Atripalda, della Basilica longobarda e delle catacombe di Prata di Principato Ultra; il restauro della scultura della Madonna dell'Abbondanza di Montecalvo Irpino, il dipinto su tavola della Maestà di Montevergine di Montano d'Arezzo e la statua in bronzo di Carlo II d'Asburgo, di Cosimo Fanzago. Ha collaborato all'Edizione del Codice Diplomatico Verginiano. È, socio ordinario e membro del Consiglio di Amministrazione del CESN e dirige il Museo della Civiltà Normanna di Ariano Irpino. Ha dedicato alla sua terra, di cui è profondo conoscitore, numerose pubblicazioni tra le quali: Castelli, torri e cinte murarie in Irpinia (2000), La Basilica di Prata Principato Ultra (2001); Arte Medievale in Irpinia (2013) e La Maestà di Montevergine. Storia e Restauro (2014) in collaborazione con Francesco Gandolfo; Castelli Medievali in Irpinia. Memoria e Conoscenza (2017) in collaborazione con Giovanni Coppola; Ricerca, Tutela, Restauro. Un lungo impegno per i Beni Culturali in Irpinia (2019).
La Chiesa di San Domenico a Monopoli
Libro: Libro rilegato
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 352
La chiesa e il convento di San Domenico a Monopoli costituiscono il risultato di interventi susseguitisi dal Cinque al Settecento che attestano il mutare dei gusti e gli incroci di culture propri della tradizione artistica pugliese; sia nella forma dello spazio architettonico sia nelle decorazioni plastiche e pittoriche, si confrontano esperienze salentine, veneziane, romane, napoletane. La costruzione dell’insediamento domenicano, avviata negli anni Trenta del Cinquecento, rappresenta anche un interessante episodio di storia urbana poiché costituì l’occasione per ripensare in chiave rinascimentale una porzione di spazio pubblico. Già dal XIII secolo la comunità domenicana aveva costituito un importante polo culturale di rilevanza regionale. Nel primo insediamento esterno alle mura urbiche (distrutto nel 1529), visse Reginaldo Pirano il celebre miniatore attivo tra Napoli e la Puglia; nella chiesa spiccava la tavola di Giovanni Bellini raffigurante San Pietro martire, oggi conservata presso la Pinacoteca Metropolitana di Bari. Frutto del lavoro di un’équipe di specialisti, alcuni impegnati ad indagare i documenti d’archivio, altri ad interrogare la fabbrica che è stata interamente rilevata, la monografia ricostruisce in maniera organica le vicende storico-artistiche di uno dei complessi architettonici più affascinanti dell’età moderna in Puglia.
I metalli islamici. La Collezione del Museo delle Civiltà Museo d'Arte Orientale «Giuseppe Tucci»
Gabriella Di Flumeri Vatielli, Roberta Giunta
Libro: Copertina rigida
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 472
Il volume presenta la Collezione dei 260 metalli islamici del Museo delle Civiltà - Museo d'Arte Orientale "Giuseppe Tucci" di Roma (MAO-MuCiv). Realizzati in rame, ottone, bronzo e argento, sono stati prodotti soprattutto nell'area medio-orientale (Iran, Afghanistan, Asia centrale, Pakistan, India), ma anche in Siria, Turchia, Yemen, Egitto, fra l'VIII e il XX secolo. La prima parte, a cura di Gabriella Di Flumeri Vatielli, è costituita dal catalogo degli oggetti, preceduto da testi sulla storia del Museo e della Collezione, e sulle tecniche di manifattura e decorazione; la seconda parte, a cura di Roberta Giunta, è dedicata alla lettura delle iscrizioni presenti su molti esemplari, generalmente in lingua araba (delle quali vengono riportate la trascrizione e la traduzione), a cui fa seguito una disamina sui principali stili di scrittura e gli aspetti peculiari dei testi. Nell'annesso sono presentati i risultati delle campagne di analisi di fluorescenza di raggi X eseguite da Anna Candida Felici e Margherita Vendittelli su 45 oggetti della Collezione.
Filippo Juvarra, Domenico Scarlatti e il ruolo delle donne nella promozione dell'Opera in Portogallo
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 255
Filippo Juvarra, architetto, urbanista e scenografo (1678-1736) e Domenico Scarlatti, compositore e clavicembalista (1685-1757) vissero alla corte di Lisbona alcuni dei momenti più intensi della loro carriera artistica. Eppure l'esperienza portoghese è la parte meno conosciuta delle loro biografie. In questo volume sono stati ricostruiti i tasselli mancanti, grazie ai quali è stata riportata alla luce l'importanza della politica culturale promossa dalla corte femminile portoghese e, in particolare, dalla regina Maria Anna d'Asburgo (1683-1754), consorte del re Giovanni V di Portogallo (r. 1707-1750). Nasce così uno sguardo nuovo sulla collaborazione tra Filippo Juvarra e Domenico Scarlatti, che trova nel teatro d'opera settecentesco il campo di convergenza privilegiato. L'intreccio storico, artistico e musicale tra Lisbona, Torino, Roma e Madrid si arricchisce di dati inediti, che peimettono di contestualizzare anche due enigmatici progetti di edifici teatrali di Filippo Juvarra destinati, rispettivamente, a Lisbona e a Torino. L'approccio transdisciplinare che caratterizza i saggi qui riuniti si è avvalso di specialisti in diverse aree di ricerca (architettura, musica, storia, arte, teatro, scenografia), includendo anche l'ambito delle tecnologie digitali e la collaborazione creativa con musicisti, registi e sceneggiatori (scritti di Andrea Merlotti, Concepción Lopezosa Aparicio, Cristina Fernandes, Diana Blichmann, Giuseppina Raggi, Iskrena Yordanova, Joào Neves, José Pedro Sousa, José Sasportes, Luca Alverdi, Luís Soares Carneiro, Massimiliano Ferraina, Massimo Mazzeo, Nohelia Gonzàlez, Walter Rossa).
Roma capitale d'Italia 150 anni dopo
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 1504
Le tematiche che vengono proposte nel volume intendono approfondire e consolidare la teoria del restauro e le relative applicazioni metodologiche, per consolidare i criteri e gli aspetti metodologici proposti da ReUso in rapporto alle esigenze presenti e soprattutto ai possibili orientamenti futuri dei settori scientifici. ReUso è una rete di ricercatori, studiosi che operano nel campo della conservazione e della salvaguardia del patrimonio. Questo libro si divide in 2 volumi e in 5 sezioni tematiche, con 112 saggi di studiosi di varia provenienza internazionale.
Il Liber Amicorum di una gentildonna meridionale
Antonio Rodinò di Miglione
Libro: Libro rilegato
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 104
Si tratta della trascrizione - commentata dai saggi di Giorgio Marini, Antonio Rodinò di Miglione e Giancarlo Rostirolla - di un manoscritto contenuto in un Album conservato all’Istituto Centrale Grafica. A prima vista può esser preso come uno di quegli ‘album dei pensieri’ che usavano tenere le giovani signore di buona famiglia nell’800 e ancora fino ai primi decenni del’ 900; ma nel suo caso è forse meglio definirlo - con un tono più elevato - Liber amicorum. Appartenuto a Teresina Miceli, vissuta a Napoli in epoca risorgimentale, non contiene infatti i soliti pensieri pii, colti o un po’ pettegoli scritti alle amiche del cuore, ma disegni, pensieri in prosa, poesie, spartiti musicali, raccolti tra il 1843 e il 1888 circa, che come vedremo sono testimonianza della vivacità intellettuale della Napoli del periodo risorgimentale. Teresina Miceli frequenta personaggi che contano nella cultura e nella vita sociale della sua Napoli, per di più accomunati da sentimenti liberali, oltre a stranieri di passaggio, soprattutto scienziati. Sono questi personaggi che a partire dall’autunno del 1843 iniziano a scrivere nell’album ‘pensieri’, originali o ripresi da loro opere: brani di prosa, poesie, musiche, talvolta ispirati a Teresina e comunque a lei dedicati, o semplici frasi d’omaggio e di ricordo; nei contributi spiccano, tra i tanti, i nomi (e gli autografi) di Francesco De Sanctis, Pasquale Galluppi, Alphonse de Lamartine, Giacomo Zanella, Giosuè Carducci, Gaetano Donizetti, Saverio Mercadante e di tanti intellettuali e patrioti meridionali, in particolare di insorti dei moti di Napoli del 1848, che lei, con disinvolto coraggio, va a visitare.
Le Arti decorative nel Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX
Matilde Amaturo, Valentina Flamingo
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 60
Il terzo volume dedicato al Museo Boncompagni Ludovisi prende in esame preziosi oggetti d'arte del secolo XX e riguarda, nello specifico, la collezione di arti decorative che spazia dalle arti venete alle manifatture di Faenza, romane, umbre e marchigiane. Opere di Marino, Poli, Drei, Melandri, Antonelli, Gatti, Guerini, Guelfo Bianchini, Horitia Randone Ferrazzi, Tidei, Nedda Guidi.
François Spierre. Un incisore lorenese nella Roma barocca
Benedetta Ciuffa
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2022
pagine: 424
Allievo a Parigi dei fratelli de Poilly ed erede a Roma del ruolo che era stato di Claude Mellan, François Spierre (Nancy, 1639 - Roma, 1681), finissimo "incisore di traduzione", svolse per oltre un ventennio, in perfetta intesa coi maestri del primo Barocco - da Pietro da Cortona a Gian Lorenzo Bernini - un compito fondamentale nella diffusione di invenzioni grafiche che una singolare sfortuna postuma non gli ha invece ancora riconosciuto. Impegnato in imprese collettive come l'ambizioso progetto editoriale dedicato agli affreschi di Pietro da Cortona in Palazzo Pitti, che lo vide collaborare con Cornelis Bloemaert, fu poi tra i massimi traduttori dei capolavori di Correggio, Domenichino e Ciro Ferri in una Roma divenuta alla metà del Seicento capitale artistica vivacemente internazionale. Ma il campo in cui eccelse fu quello dell'illustrazione libraria, con splendidi frontespizi o tavole per volumi prestigiosi, eseguite su disegno dei più autorevoli artisti coevi, sebbene la sua vera vocazione fosse incidere proprie creazioni, spinto da quello che Francesco Baldinucci, stendendone la biografia nel 1686, definì un «acceso desiderio d'inventare». Attraverso un'ampia disamina critica e la ricostruzione del catalogo ragionato della sua imponente produzione incisoria il volume dà conto dell'evolversi della vicenda artistica di Spierre, rivelandocelo un caso esemplare delle inesauribili capacità divulgative insite nelle stampe nell'intreccio tra editoria calcografica, propaganda, committenza e mercato nella Roma cosmopolita del secondo Seicento.