Artemide: Arte e cataloghi
Dolce è la luce. Arte, architettura, teologia
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2019
pagine: 143
La luce, concreta e intangibile, permette di vedere la realtà nella sua singolarità, creando relazioni, dando profondità ai volumi, ma è anche all'origine dell'esperienza del divino che illumina e trasfigura la storia umana. In un affascinante percorso interdisciplinare tra arte/architettura, filosofia/scienza, teologia/liturgia, il libro, che nasce da un convegno tenutosi alla Pontificia Università Gregoriana, raccoglie i contributi dei diversi relatori, mettendo a fuoco alcune sfide di grande attualità per l'uomo contemporaneo. Saggi di: Andrea Dall'Asta; Gabriele Gionti; Roberto Diodato; Jean-Pierre Sonnet; Giuseppe Midili; Maria Giovanna Muzj; Agostino De Rosa; Beatriz Laguillo Gutiérrez; Giuseppe Lanci; Lydia Salviucci Insolera; Marcello Fagiolo; César A. Suarez Cajamarca; Franco Purini.
Santa Maria del Popolo a Carpineto Romano. La storia, le opere, il restauro
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2019
pagine: 224
La chiesa di Santa Maria del Popolo è un monumento significativo per la storia artistica e religiosa di Carpineto Romano. Il restauro che ha interessato i dipinti dell'abside, riportando alla luce la decorazione originale quattrocentesca, ha consentito di sviluppare ricerche sul legame tra la comunità carpinetana, la famiglia baronale dei Conti di Segni-Valmontone e la figura di papa Sisto IV. L'assetto architettonico e le opere conservate nella chiesa testimoniano di questo legame che rende il prezioso santuario mariano partecipe del clima di rinnovamento culturale della Roma rinascimentale di fine Quattrocento. Gli studi raccolti nel volume ripercorrono le fasi principali della storia della fondazione e delle trasformazioni della chiesa nel tempo, con approfondimenti sulle singole opere che ne ricostruiscono l'iconografia, l'iconologia, le questioni attributive e il rapporto con il contesto locale. Il basso Lazio trova dunque nel monumento carpinetano una testimonianza importante della storia artistica del territorio lepino, che recupera così un tassello della sua memoria ancora in parte da ricostruire.
Fo memoria. Diario di un bresciano al tempo di Napoleone
Gio. Batta. Frugoni
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2019
pagine: 118
"'La narrativa incrocia senza sosta la vita di ciascuno di noi: storie che raccontiamo o sentiamo raccontare, che immaginiamo e sogniamo o che ci piacerebbe raccontare, tutte rielaborate in quella storia della nostra vita che raccontiamo a noi stessi in un monologo fatto d'episodi e talvolta persino inconscio ma virtualmente ininterrotto. Viviamo immersi nella narrativa quando esaminiamo e sistemiamo il significato delle nostre azioni passate, anticipando l'esito dei nostri futuri progetti, situando noi stessi all'intersezione, di storie diverse ancora da terminare' (Peter Brooks): è esattamente - in modo che non saprei dire meglio - l'impulso che spinse il nostro lontano antenato Giovan Battista Frugoni a redigere per anni un diario..." (Chiara Frugoni). Con un saggio di Stefano Levati.
Pro bono urbis. Un progetto di riforma urbana per la Roma di Innocenzo X
Marisa Tabarrini
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2019
pagine: 240
Il codice "Varia consilia pro bono urbis Romae" della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, di cui si propone la prima edizione integrale, è una straordinaria fonte inedita per la storia di Roma in età barocca. Databile allo scadere del pontificato di Innocenzo X Pamphilj (1644-1655), il manoscritto presenta un piano di riforma urbana volto ad abbellire la città di Roma, un piano finanziario per rimediare all'indebitamento dello Stato Pontificio, e un regesto degli eventi più significativi tra il 1648 e il 1655. Di eccezionale interesse sono le molte proposte che anticipano i principali piani attuati dalla politica urbana di Alessandro VII (1655-1667) e dai papi di fine Seicento. Sorprendente la collocazione ideologico-religiosa dell'estensore del manoscritto — il cui volto rimane ancora ignoto — apertamente schierato a favore del giansenismo e di istanze politico-sociali che matureranno solo molti decenni più tardi nell'entourage di Clemente XII Corsini (1730-1740).
L'immagine di Roma moderna. Da Bufalini a Nolli. Un modello europeo
Mario Bevilacqua
Libro
editore: Artemide
anno edizione: 2019
pagine: 140
Piante e vedute di Roma dal Rinascimento all'Illuminismo, nel dialogo serrato con le capitali europee. Arte, scienza, simbolo e potere nella costruzione, produzione e diffusione dell'immagine della città eterna e del suo ruolo universale nella cultura dell'Occidente cristiano.
Bernini tradotto. La fortuna attraverso le stampe del tempo (1620-1720)
Benedetta Ciuffa
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2018
pagine: 718
Questo volume intende colmare una vistosa lacuna nell'ambito degli studi berniniani e offrire un contributo inedito alla definizione critica della figura dominante del Barocco romano. Molto si è scritto su Gian Lorenzo Bernini, ma alla fama di questo artista non hanno contribuito solo le penne dei suoi sostenitori e detrattori, ma anche la circolazione delle stampe coeve, una sorta di "istantanee del passato" in grado di raggiungere «le più lontane nazioni»: incisori italiani e stranieri si sono confrontati con le opere del maestro, dando alla luce un gran numero di riproduzioni che le botteghe calcografiche romane, spesso in competizione tra loro, producevano con ritmi serrati per soddisfare le richieste di un vasto pubblico. La fortuna grafica delle opere del Bernini è documentata dall'ampio catalogo, che conta oltre cinquecento incisioni: una sorta di "Galleria Berniniana", circoscritta agli anni in cui l'artista è ancora in vita e ai decenni successivi. Il volume Bernini tradotto costituisce un repertorio insostituibile rivolto a tutti gli studiosi del Barocco e del suo più grande interprete. Presentazione di Tommaso Montanari e prefazione di Barbara Jatta.
Il «Sermone» di Pietro da Barsegapè. Indagini sul Codice AD XIII 48 della Biblioteca Nazionale Braidense
Attilio Bartoli Langeli, Chiara Frugoni, Marta mangini, Giuseppe Polimeni
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2018
pagine: 338
"Dopo le segnalazioni degli eruditi del Settecento e la pubblicazione integrale a opera di Bernardino Biondelli (I 856), tra Ottocento e Novecento intorno al codice braidense si sono avvicendati studiosi che hanno lavorato a un'indagine sistematica, sia nella direzione del dibattito orientato all'edizione critica, sia in quella della descrizione della lingua. Rimasto ai margini delle antologie e dei canoni, in tempi recenti il Sermone è stato oggetto di una più approfondita analisi, volta a mettere in evidenza fonti, richiami, interferenze, offrendosi a un prezioso studio "di ritorno" che ha potuto portare in luce anche la persistenza di tasselli e di moduli nelle pieghe della letteratura religiosa a venire. Acquisiti i risultati messi a punto nel corso della storia della ricerca e i rilievi più recenti, la generosità di tre studiosi del Medioevo (Attilio Bartoli Langeli, Chiara Frugoni, Marta Mangini) rimette oggi al centro del dibattito il Sermone di Pietro, per un momento strappandolo alla piega di luce in cui si era, forse non del tutto involontariamente, adagiato. [...] Se il testo del Sermone è stato nella tradizione oggetto privilegiato della ricerca di chi si è occupato del manoscritto braidense, il volume che oggi si presenta vuole porsi, si crede per la prima volta nell'indagine su Pietro da Barsegapè, come studio complessivo di un codice: in questa prospettiva l'opera in versi, fulcro di tutta la discussione, dialoga con le miniature, con la materialità del manoscritto e, in filigrana, con il contesto storico e documentario". Il volume, curato da Giuseppe Polimeni, riproduce integralmente, in facsimile a colori, il Sermone di Pietro da Barsegapè (codice AD XIII 48) e riporta la classica "edizione" del 1891 di Carlo Salvioni.
Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, il costume e la moda dei secoli XIX e XX. Guida breve
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2018
pagine: 96
Il villino Boncompagni Ludovisi, progettato nel 1901 da Giovanni Battista Giovenale (1849-1934), è un particolare esempio di architettura eclettica, espressione del gusto definito 'barocchetto romano' di inizio Novecento a cui si mescolano elementi Liberty. Edificato su incarico del principe Luigi Boncompagni Ludovisi, divenne dimora di un ramo della famiglia nobiliare. Nel 1995 divenne Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, il costume e la moda dei secoli XIX e XX, per dare compiuta attuazione alle volontà testamentarie della principessa Alice Blanceflor de Bildt e porre in rilievo l'arte decorativa dal 1900 al 1950. Il museo espone in maniera permanente gli arredi originali (poltrone, sedie, consolle di gusto rocaille, secretaire, vasi e suppellettili) e, a rotazione, le raccolte di oggetti d'arte decorativa, abiti e accessori di moda donati o acquistati al Museo.
Joseph Anton Koch nel 250º anniversario della nascita. Catalogo della mostra (Olevano Romano, 27 luglio-4 novembre 2018)
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2018
pagine: 140
"Immediata e spontanea l'empatia di Koch con l'arroccato borgo degli Equi dove egli innalza la natura del luogo a categoria sacrale ed eroica che non è quella di Hackert, prodotto dell'illuminismo pittorico, né quella di Turner troppo anticipatrice per i tempi. Con Olevano e la sua gente si avvera l'epifania dell'arte di Koch favorita dalla sintonia con le comuni origini, la sposa olevanese, l'indole morale: una pastorale olevanese a prezioso suggello di un'arte, a suo modo, unica ed originale. Ad Olevano Koch rinnova l'incontro con la natura che aveva segnato i primordi della sua esistenza ma qui muta il contesto naturale, qui il dialogo si compie e si fa più serrato fino a proporsi quale dimora privilegiata dei propri miti, dei propri sogni. Ad Olevano, rustico autentico luogo dell'anima, Joseph Anton Koch darà l'avvio ad una piccola repubblica dell'arte dove tuttora, in virtù delle iniziative di un nucleo di cittadini illuminati che si riconoscono nel segno dell'AMO, aleggia lo spirito e il messaggio che hanno motivato nei secoli la presenza costante e numerosa di artisti, tedeschi in prima linea". Contributi di: Alberto Barsi, Silvano De Giusti, Pier Andrea De Rosa, Jörg Garms, Kira Kofoed, Marco Lodoli, Serafino Mampieri, Claudia Nordhoff, Domenico Riccardi, Valentina Rocchi.
Nuove scritture dall'Austria
Libro: Copertina morbida
editore: Artemide
anno edizione: 2018
pagine: 135
"L'Austria di oggi si distingue in ambito letterario per la notevole produzione di opere da parte di giovani e giovanissimi autori. Sul fatto che la letteratura austriaca occupi un posto particolare nell'ambito della letteratura di lingua tedesca non vi sono dubbi dal punto di vista storico-culturale e storico-letterario. Nel dopoguerra anche scrittori come Ingeborg Bachmann e Thomas Bernhard si dichiararono appartenenti a una letteratura specificamente austriaca. Ma cosa contraddistingue questa specificità austriaca? Non sono tanto le particolarità tematiche o stilistiche quanto piuttosto il tono utilizzato, la spiccata consapevolezza della forma e della lingua, il giocare con le tradizioni e una pronunciata individualità. E non è un caso che la frase del cabarettista Karl Farkas, ripetutamente citata, sia oggi di nuovo diffusa: "A dividere i tedeschi e gli austriaci è la loro lingua comune". Anche il presente volume si ricollega alla teoria della specificità austriaca. Nuove scritture dall'Austria raccoglie 15 voci del panorama letterario dell'Austria contemporanea..." (Dalla presentazione di Elke Atzler)
Tracce di colore. Policromia di sculture in pietra nell'Italia tardomedievale. Studi e restauri
Eliana Billi
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2018
pagine: 128
Anche l'Italia come i paesi d'oltralpe ha colorato nel Medioevo le sue sculture in pietra. Molti monumenti romanici e gotici della penisola conservano ancora le "tracce di colore" di cui nei secoli si era persa memoria. Da qualche decennio restauri rispettosi delle superfici in pietra restituiscono la voce alle finiture policrome che in origine rivestivano la scultura, colorandola in parte o interamente. L'analisi materiale delle coloriture ricostruisce il complesso processo tecnico di realizzazione, la scelta dei pigmenti e dei leganti, la preparazione delle superfici e infine la stesura del colore che completava la creazione della scultura e ne arricchiva le potenzialità espressive. In questo libro si presentano a confronto casi studio di monumenti tardomedievali dell'Italia centro-settentrionale.
I filosofi antichi nell'arte italiana del Seicento. Stile, iconografia, contesti
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2018
pagine: 256
A partire dai pionieristici interventi di Werner Weisbach, Delphine Fitz Darby, Albert Blankert e Oreste Ferrari il tema dell'iconografia dei filosofi antichi nel XVII secolo ha ottenuto una progressiva messa a fuoco. In anni più recenti gli studi su molti pittori attivi in età barocca hanno rivolto nuova attenzione sull'argomento, ponendo in luce lo sviluppo del tema iconografico nell'opera di ciascuno di essi (si vedano soprattutto i casi di Salvator Rosa, Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Pietro Testa, Giovanni Benedetto Castiglione, Pietro della Vecchia). Da tempo, tuttavia, la storiografia ha avvertito la necessità di una discussione di più schietta natura interdisciplinare. Accanto a nuove proposte attributive, il volume riflette sugli sviluppi di questo filone iconografico in alcuni dei maggiori centri italiani, tenendo conto anche di quanto andava svolgendosi in altri Paesi europei. La pluralità delle tematiche e la conseguente pluralità di approcci metodologici produce nuove aperture a confronti e visioni ampie e stimolanti. Nel volume, infatti, molteplici sono le questioni affrontate: dal rapporto tra iconografia dei filosofi antichi nel XVII secolo e modelli antichi, medievali e rinascimentali, sino al collezionismo e alla storia sociale di committenti ed artisti. L'analisi ravvicinata di alcune iconografie - Socrate, Democrito, Epicuro, Esopo, Cicerone - e la ricostruzione dei contenti per i quali le opere furono create ha fatto emergere notevoli novità. Il libro contribuisce alla conoscenza del fitto intreccio tra la produzione di opere raffiguranti filosofi antichi con le scelte culturali dei committenti nel più ampio contesto del dibattito filosofico e scientifico seicentesco.