Aragno: Biblioteca Aragno
Lo scopo nel diritto. Volume Vol. 2
Rudolf Jhering von
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2021
pagine: 702
Questo secondo volume dello Scopo nel diritto, nell'iniziale progetto dell'autore, doveva essere l'ultimo capitolo del primo volume e analizzare la nozione di 'scopo', punto focale dell'intera opera. Il motto premesso a entrambi i volumi - "Lo scopo è il creatore di tutto il diritto" - viene ampliato nel secondo volume, facendo dello scopo "il creatore dell'intero ordinamento morale", e quindi sociale. Questo passaggio dalle norme giuridiche alle norme sociali portò Jhering a dilatare la trattazione e a concludere: "È raro che uno scrittore abbia sbagliato i conti tanto quanto mi sono sbagliato io. Questo volume non solo non conclude l'opera, ma presenta anche un contenuto del tutto diverso da quanto avevo previsto". Per analizzare lo 'scopo' che plasma le regole sociali Jhering analizza la morale sociale nei suoi singoli aspetti: il costume sociale, la moda, l'abbigliamento, il decoro, il rispetto, la cortesia e la benevolenza, soffermandosi su abitudini sociali come la mancia, le buone maniere e le forme colloquiali. La pubblicazione su riviste di grande diffusione degli articoli sul tatto e sulla mancia lo rese celebre anche fuori dall'ambiente giuridico. Jhering morì prima di completare quest'opera. Il presente volume include due inediti: un addendum sulle buone maniere, inserito nel testo del presente volume, e un saggio sul tatto destinato a un terzo volume mai realizzato. L'attenzione di Jhering per la genesi sociale del diritto trovò ulteriori sviluppi nelle teorie antiformalistiche del Movimento del diritto libero e della Giurisprudenza degli interessi e fece di lui l'antesignano d'una moderna visione sociologica del diritto.
La delinquenza nella Rivoluzione francese
Cesare Lombroso
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2021
pagine: 90
La Storia è sancita da un capriccio, l'uomo agisce da sonnambulo, ignaro che tra agnello e lupo, tra carne e carnefice, tra preda e predatore la distanza è una finestra, una filastrocca. Più che guida, egli è guidato dai dettami della bramosia, dalla necessità di uccidere, da ambigue ambizioni. In una frase, di epigrafica sapienza, Cesare Lombroso dice tutto: "Quella che si suole chiamare Rivoluzione dell'89, non fu che una grande rivolta e un grande delitto politico che servì ad aumentare una triste serie di comuni delitti". In una frase, appunto - sintetica sentenza che identifica la geologia dello stile, la prestanza stilistica - Lombroso riassume i temi fondamentali del dibattito: la Rivoluzione francese non fu una rivoluzione, "effetto lento, preparato, necessario… espressione storica della evoluzione" ma una rivolta, "precipitosa, artificiale", che risponde "a cause poco importanti, non di rado locali". La rivoluzione comporta un cambiamento radicale, la rivolta una muta superficiale, mediata, mediatica, presto sopita. La rivolta, soprattutto, è affamata di sangue, si afferma nel sangue, ne ha bisogno, proclama la felicità - "Lo scopo della società è la felicità comune", recita il primo articolo della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1793 - perché propugna l'infelicità.
Il profumo imperituro del tempo. Lettere e scritti (1893-1921)
Marcel Proust, Robert de Montesquiou
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 816
Quando si conoscono, nella primavera del 1893 a una soirée da madame Lemaire, Proust è poco più che ventenne mentre Robert de Montesquiou, il poeta di nobile lignaggio nelle cui vene scorre sangue merovingio, si avvia alla quarantina. L'immagine di quell'incontro si fissa indelebile nella loro memoria. A tanti anni di distanza Marcel rimane ancora per Robert «il nostro giovanotto», mentre agli occhi eternamente fanciulleschi e deferenti di Proust il fatal conte appare sempre una «persona adulta», «siderale». Avido di duchesse e di arte, Marcel trova in un colpo solo il «sesamo» che apre le porte del palazzo Guermantes e il mentore in grado di iniziarlo ai segreti delle Muse. Montesquiou conosce e manovra gli ingranaggi che muovono la meccanica dell'alta società agonizzante, abitata da creature mitologiche e fantasticata da Proust attraverso l'acquario di Saint-Simon. Docile e ossequioso cortigiano del capriccioso conte Robert, Proust è tra i pochi a scorgere dietro al principe della decadenza, al dandy elegante ed eccentrico che ispira schiere di romanzieri e pittori, un incomparabile «professore di bellezza», una miniera inesauribile di erudizione e salacità, ostentata nella sua pirotecnica conversazione e nella sua copiosa produzione letteraria. Montesquiou è stata la personalità più straordinaria conosciuta in vita da Proust. Senza quell'incontro favoloso e la durevole, feconda amicizia che ne seguì, non avremmo non solo uno dei personaggi più inquietanti e tragici della letteratura moderna, il fantomatico barone di Charlus, ma probabilmente nemmeno l'intera Recherche così come la conosciamo. Prova ne è il loro corposo epistolario e gli scritti raccolti nel presente volume, permeati di simbolismo e poesia, tempestati di parole preziose cesellate da due orafi della scrittura. Da queste pagine d'una grazia infinita e profonda, esala un aroma incantevole e malinconico: il profumo imperituro del Tempo.
Pellegrino di Roma. La generazione dell'esodo
Ernesto Buonaiuti
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 720
«"Pellegrino di Roma", pubblicato nel 1945 con il sottotitolo La generazione dell'esodo, è ad un tempo il racconto della vita di Buonaiuti, la sua confessione, l'illustrazione della visione del cristianesimo e della missione di questo nel mondo contemporaneo ch'egli ebbe; il libro ci dice lo sviluppo e gli approfondimenti del suo pensiero intorno a tale missione, a tale rinnovamento del mondo, assillo costante della sua vita, il modo con cui gli apparivano società civile e società religiosa. C'è dentro tutto il pensiero di Buonaiuti; solo l'opera dello storico del cristianesimo resta appena accennata. Il libro contiene anche un quadro - ritratto da un particolare punto di vista, ma da un uomo che sapeva sempre riconoscere la buona fede degli avversari, di quelli che operavano mossi da una concezione del bene della Chiesa antitetica alla sua - del mondo ecclesiastico romano dagli ultimissimi anni del secolo scorso al primo periodo del pontificato di Pio XII. Libro quindi di somma importanza per chiunque nel tracciare la storia degli ultimi settant'anni non si attenga al deprecato schema che esclude quanto è movimento religioso, non menziona la Chiesa se non per le affermazioni politiche della S. Sede, i suoi contrasti con gli Stati; mentre quanto costituisce controversie religiose, graecum est, non legitur.» Carlo Arturo Jemolo
Sua eccellenza Italia. Storie e identità di un mito
Nino Aragno
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 230
"L'Italia non è soltanto le vele di Scampia e il set diffuso di Gomorra, non è soltanto diseguaglianze sociali, economia in nero (quella criminale), una burocrazia inefficace e soffocante. Non è neanche quella del popolo in infradito di ferragosto, del viaggio di istruzione alle Maldive in mezza stagione. Del capodanno in baita come prescritto dal cine panettone. La cifra dell'Italia è la qualità, l'innovazione che prende il via dalle tradizioni, i territori e le comunità che, insieme alla cura del capitale umano, della cultura e della bellezza, sono parte attiva nella creazione di valore, anche economico. In una parola un'economia dolce e immateriale, basata sulla conoscenza, sulla valorizzazione dell'identità delle comunità e dei territori e sul rispetto dell'ambiente. Di gente che lavora duro in silenzio per la quale vengono prima i doveri e poi i diritti. Sono gli Italiani che pagano il conto per tutti e tengono in piedi il Paese."
Marisa Madieri. Immagini di una biografia
Pedro L. Ladrón de Guevara
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
pagine: 332
Il libro nella sua prima parte è una biografia illustrata frutto di una ricerca profonda sulle persone che sono state con la scrittrice nelle colonie, presso il lago di Garda, i documenti di Fiume, l'Istituto Campostrini e la signora Visentini, madre dei medaglia d'oro, lo sforzo per studiare e diventare traduttrice, gli appunti per diventare pilota, il lavoro negli archivi delle Assicurazioni Generali e nelle scuole medie, il rapporto con il poeta Biagio Marin attraverso l'amico Claudio Magris che diventa suo marito, la vita condivisa. Molti dei dati che appaiono su Verde acqua trovano spiegazioni e immagini in questo libro. Nella seconda parte, la lettura degli archivi della Madieri, con le sue lettere scritte e ricevute - comprese quella della madre spedite alle colonie -, i documenti conservati a casa e nelle istituzioni, gli appunti per presentazioni dei libri o interviste per i giornali e la radio, gli articoli pubblicati da giornalisti e studiosi, le interviste con persone che l'hanno conosciuta, offrono un materiale per conoscere meglio tutte le sue opere e dare una chiave di lettura anche del romanzo incompiuto Maria
Le sfide di Baruch Spinoza e di Pierre Bayle
Giuseppe Ricuperati
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
pagine: 413
L'autore, che è uno studioso ormai ottuagenario, riprende qui, una serie di saggi, scritti prevalentemente sulla "Rivista storica italiana", fondendoli in un lavoro che ha due giganteschi protagonisti, non a caso legati da un termine che indica il coraggio etico ed insieme politico di rivendicare anche al mondo di coloro che non si erano identificati in una religione, ma in una coraggiosa filosofia critica, la presenza di una morale laica che guidava le azioni del non credente e lo rendeva, malgrado la resistenza del contesto religioso, coerente e rispettoso di valori etici che tenevano conto di due lezioni diverse, la morale degli antichi e l' etica dei moderni in qualche modo a loro volta profondamente impegnative. Su questo terreno l'opera di Pietro Giannone, nata dopo l'Istoria civile, fra Vienna, cioè l'esilio forzato, e il carcere sabaudo, è forse l'esempio più coerente di una coraggiosa morale laica, cioè non condizionata da motivazioni religiose, ma civili. È in questo contesto che Spinoza e Bayle creano le premesse dell'ateo virtuoso, destinato a diventare una presenza non infrequente della secolarizzazione illuministica.
Lo scriba del caos. Interpretazione di Nietzsche
Ferruccio Masini
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
pagine: 400
Autentica pietra miliare delle Nietzsche-Studien italiane, questo libro, la cui prima edizione uscì nel 1978, offre una interpretazione originale dell'articolazione di fondo del pensiero nietzscheano inteso come "filosofia sperimentale". La filosofia di Nietzsche si può leggere infatti come una fenomenologia della coscienza nichilista, la quale evidenzia nella 'morte di Dio' l'experimentum crucis di una determinata fase della società capitalistica nella direzione di una nuova razionalità. In questo senso la stessa interpretazione teologica del nichilismo diventa il perno di un rovesciamento decisivo con cui si propone, in contrapposizione a quello cristiano, un nuovo immaginario dionisiaco, quello del Superuomo e dell'Eterno Ritorno. L'affermazione perentoria 'Dio è morto' diventa qui il paradigma della dissoluzione di tutti i valori, e segna il discrimine fra il nichilismo 'passivo' (buddista-schopenhaueriano e cristiano) e il nichilismo 'attivo'. E tuttavia - come osserva Corriero nel suo saggio - per Masini "la filosofia di Nietzsche sarebbe sempre ancora una 'filosofia di transizione', che per un verso emancipa l'uomo dai simulacri della società capitalistico-borghese, ma dall'altro non è ancora in grado di prospettare un soggetto conciliato che superi definitivamente le contraddizioni dell'esistente".
Novecento letterario italiano
Guido Davico Bonino
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
pagine: 500
«"Guido, mi potresti suggerire un libro interessante da leggere?". Condenso in questa battuta l'approccio-tipo di amici ed amiche (architetti, avvocati, medici d'ambo i sessi) che - sapendo che, tra laurea in lettere, lavoro editoriale e insegnamento universitario, la letteratura italiana è stata per un cinquantennio circa il mio pane quotidiano - non esitano ad interpellarmi in proposito. A parte la difficoltà d'individuare il motivo d'interesse di un'opera letteraria (il tema? la trama? lo stile?), avevo in prima istanza pensato di rispondere ai miei postulanti con una scelta essenziale: autori e libri di indiscutibile rilievo senza alcuno scrupolo per le inevitabili omissioni. Perché non tradurla in una plaquette da approntarsi con un tipografo amico e da affidare a qualche libraio compiacente? Ma di scelte essenziali già ne esistono e si estendono non solo al nostro patrimonio letterario. A questa costatazione ed alla riflessione che, probabilmente, ai responsabili delle medie e piccole biblioteche sparse per la penisola un repertorio - cioè un "catalogo, registro, elenco di dati, ordinato secondo uno schema che ne renda agevole la consultazione" (così nel Dizionario Devoto-Oli della lingua italiana, 2006) - avrebbe potuto essere utile, non ho resistito: ed ecco codesto Novecento letterario italiano: un catalogo, per quanto possibile, ragionato, disposto per autori in base alla loro data di nascita, che include romanzi, racconti e sillogi poetiche. Una particolare novità è l'inclusione, in questa ideale, terza sezione, delle raccolte più toccanti dei testi di cantautori di spicco della scena italiana.»
Germania 1933-1945: l'emigrazione interna nel terzo Reich
Marino Freschi
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
Il saggio si confronta con una costellazione di scrittori, i quali per motivi diversi decisero di restare nel Terzo Reich, pur non condividendo l'ideologia e la politica del regime e respingendo (tratto, questo, comune e identitario), l'antisemitismo. Potremmo parlare di un gruppo di 'naviganti' o di naufraghi incerti tra l'adesione al nazismo o l'esilio. Pur non costituendo una corrente letteraria, presentano forti analogie: in maggioranza lasciarono le grandi città per trasferirsi in piccoli paesi, se non perfino in casolari isolati, in campagna e nei boschi, seguendo una propensione non rara in Germania, che aveva antiche radici, ravvivate nell'età romantica, da cui mutuarono una vivace tendenza verso la spiritualità e la poesia dell'"interiorità". Altri connotati comuni: una diffusa diffidenza verso la vulgata razionalista insieme a un patriottismo che giungeva fino all'adesione alle tesi della "Rivoluzione Conservatrice". Alcuni di questi scrittori - come Benn (cui si deve la denominazione) e Jünger costituirono l'Emigrazione aristocratica, tornando volontariamente nell'esercito, un'istituzione che resisteva all'ingerenza nazista. Quale fu il principale collante di questa nebulosa? L'amore 'radicato' per la terra tedesca e per la lingua materna, la Muttersprache.
Quarte di nobiltà
Giorgio Manganelli
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
pagine: 80
Davanti alla “quarta”, occorre fermarsi e provare a fare chiarezza. Deve raccontare il contenuto del libro, ma non troppo. Deve incuriosire, ma non svelare completamente il testo. Deve invogliare il lettore all’acquisto, ma senza essere smaccatamente pubblicitaria. Deve persuadere, ma raccontando. O raccontare, persuadendo. Deve convincerti che hai trovato esattamente quello che stavi cercando, o ancora meglio: quello che non sapevi ancora di dover cercare. Mettiamola così: se il dovere della copertina, al fronte, è attrarre il lettore, quello della quarta, nelle retrovie, è indurlo a comprare (a proposito: forse è perché non ce l’hanno, che gli ebook vanno male?). Se la copertina è la componente “pop” del libro, la quarta è quella nobile. Postfazione di Luigi Mascheroni.
La responsabilità dell'intellettuale. Scritti 1939-1943
Giaime Pintor
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
"Ormai l'Italia uscirà da questa crisi attraverso una prova durissima: la distruzione delle sue città, la deportazione dei suoi giovani, le sofferenze, la fame. Questa prova può essere il principio di un risorgimento soltanto se si ha il coraggio di accettarla come impulso a una rigenerazione totale; se ci si persuade che un popolo portato alla rovina da una finta rivoluzione può essere salvato e riscattato soltanto da una vera rivoluzione". Sono le parole conclusive del testo che Giaime Pintor scrive a caldo nei giorni della scelta intorno all'8 settembre 1943, L'ora del riscatto, forse il suo testo più noto, insieme al suo ultimo scritto, la lettera al fratello Luigi scritta alla vigilia della sua partenza per la missione che lo vedrà morire. Dietro a quella scelta stava un lungo processo di riflessione dentro la crisi italiana avviata con la guerra. Il complesso dei testi scritti tra 1939 e 1943 che compongono questa antologia, ricostruisce e definisce quelpercirso. Una stagione della storia italiana che lo riguarda in prima persona e, con lui, una generazione di intellettuali che le circostanze hanno posto di fronte alla necessità e all'urgenza di scegliere. Una storia individuale che sintetizza e rappresenta anche il farsi di una generazione cresciuta sotto il fascismo e che con impegno, non senza difficoltà, intraprende la strada per uscirne.