Viella: Interadria
Perle, schiavi, zucchero. Venezia, l'Atlantico e la proto-globalizzazione del XVIII secolo
Pierre Niccolò Sofia
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2025
pagine: 276
La storia di Venezia è tradizionalmente associata all’Oriente. Il commercio delle spezie e il rapporto dei veneziani con il Levante sono temi ben radicati nell’immaginario collettivo, oltre che ricorrenti nella storiografia. Dei traffici che i veneziani conducevano nel Ponente, invece, si è meno consapevoli. Sulla scia del recente interesse della ricerca per i legami tra Mediterraneo e Atlantico in età moderna, questo libro propone un’immagina inedita di Venezia, quella di una città interconnessa con i traffici oceanici. Nel XVIII secolo i veneziani si affermarono come fornitori di perle di vetro destinate alla tratta degli schiavi e come acquirenti di zucchero americano. Fu attraverso questi prodotti che Venezia interagì con il mondo atlantico e partecipò ai commerci globali settecenteschi.
Ponente veneziano. Il rilancio dello «shipping» della Serenissima (1763-1797)
Paolo Calcagno
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2024
pagine: 172
Dopo l’involuzione registrata nel XVI e nel XVII secolo, negli ultimi decenni dell’antico regime si presentarono le condizioni giuste per il rilancio della flotta mercantile veneziana. A contribuire in maniera decisiva furono da una parte la neutralità della Repubblica, che optò per questa linea dopo il Trattato di Passarowitz del 1718, dall’altra gli accordi con le reggenze barbaresche tra 1763 e 1765, che garantirono una rinnovata incolumità alla bandiera di San Marco. Le navi veneziane tornarono a concorrere con quelle delle grandi potenze attive lungo le rotte mediterranee e atlantiche, le quali peraltro erano svantaggiate dalla partecipazione dei loro sovrani alle frequenti guerre settecentesche. Proprio la scelta di puntare sul Ponente, come al tempo della gloriosa parentesi tardomedievale, fu alla base del tardivo successo commerciale della flotta marciana, perfettamente inserita nella rete che univa i principali scali dell’Europa occidentale.
Confessionalization on the frontier. The Balkan catholics between Roman Reform and Ottoman reality
Antal Molnár
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2019
pagine: 268
«Infeliçe e sventuratta coca Querina». I racconti originali del naufragio dei Veneziani nei mari del Nord
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2019
pagine: 128
1431. La cocca del patrizio veneziano Pietro Querini, diretta verso le Fiandre, esce di rotta a causa di una serie di violenti fortunali e viene abbandonata in mezzo al mare dai suoi marinai. Solo pochi superstiti approderanno su uno scoglio delle isole Lofoten, in Norvegia, ben oltre il Circolo Polare Artico, e - naufraghi - saranno salvati dalla popolazione del luogo. I dettagli del viaggio e di questo miracoloso salvataggio sono descritti da una duplice narrazione, una curata dallo stesso Querini e l’altra che è la trascrizione della testimonianza di due suoi compagni di navigazione, Cristofalo Fioravante e Nicolò de Michiele. Il naufragio della “cocca querina” deve la sua fortuna letteraria a Giovanni Battista Ramusio, il quale, nel Cinquecento, pubblicò le fonti manoscritte, manipolandone abilmente diverse parti. Il presente volume, invece, restituisce la veste originale di quel racconto, permettendo da un lato di apprezzarne la schietta lingua veneziana del XV secolo e dall'altro di entrare nell'officina del Ramusio e svelare i suoi interventi sul testo, motivati da esigenze linguistico-letterarie e da necessità storiche.
Eredità culturali dell’Adriatico. Archeologia, storia, lingua e letteratura. Volume Vol. 1
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2016
pagine: 302
Steering Committee: Rosanna Benacchio, Fiorenza Bertan, Luciana Borsetto, Gian Pietro Brogiolo, Furio Brugnolo, Maria Stella Busana, Silvana Collado, Renato Covino, Antonio Di Vittorio, Giovanni Luigi Fontana, Sauro Gelichi, Elena Francesca Ghedini, Egidio Ivetic, Vesna Girardi Jurkié, Miljenko Jurkovié, Vladimir Kovacic, Nella Lanza, Bratislav Luèin, Franco Mancuso, Antonio Monte, Rolf Petri, Paola Pierucci, Drago Roksandié, Guido Rosada, Nada Vajs Vinja, Guido Zucconi.
Eredità culturali dell’Adriatico. Il patrimonio industriale
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2016
pagine: 532
Steering Committee: Rosanna Benacchio, Fiorenza Bertan, Luciana Borsetto, Gian Pietro Brogiolo, Furio Brugnolo, Maria Stella Busana, Silvana Collado, Renato Covino, Antonio Di Vittorio, Giovanni Luigi Fontana, Sauro Gelichi, Elena Francesca Ghedini, Egidio Ivetic, Vesna Girardi Jurkié, Miljenko Jurkovié, Vladimir Kovacic, Nella Lanza, Bratislav Luèin, Franco Mancuso, Antonio Monte, Rolf Petri, Paola Pierucci, Drago Roksandié, Guido Rosada, Nada Vajs Vinja, Guido Zucconi.
Un mare stretto e amaro. L'Adriatico, la Puglia e l'Albania (secc. XV-XVII)
Angelantonio Spagnoletti
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2014
pagine: 161
L'Adriatico in età moderna è stato spesso visto nella sua dimensione veneziana e nei rapporti che la Serenissima intratteneva con le città dalmate e con l'Impero ottomano. Mentre Venezia regolava con la sua diplomazia e le sue flotte le relazioni con la Sublime Porta in quello che considerava il suo Golfo, nell'Adriatico meridionale e nelle zone litoranee pugliesi era in corso tra XV e XVII secolo una guerra fatta di continui sbarchi di turchi e corsari, provenienti dall'Albania, che mettevano a sacco città, masserie, monasteri e santuari. Torri e castelli furono eretti per proteggere le città, il territorio fu militarizzato, la nobiltà feudale e quella urbana furono impegnate in operazioni di contenimento della minaccia turca. In tali frangenti l'Albania, soprattutto la parte rimasta cristiana, fu vista dalle autorità ispano-napoletane come un baluardo contro i turchi e la Chiesa si impegnò in azioni che miravano a rafforzare quelle popolazioni nella loro fede, nella convinzione che, prima o poi, esse si sarebbero ribellate ai loro dominatori. Questo non avvenne, ma nei primi decenni del Novecento l'Italia unita, riscopertasi potenza adriatica, rivendicò un suo ruolo politico in Albania e nel 1939 riuscì a insediarsi nel paese delle aquile. Allora ritenne di aver vendicato gli "oltraggi" subiti dalle popolazioni rivierasche pugliesi negli anni ormai lontani che erano seguiti al sacco di Otranto (1480).
La Serenissima a Cipro. Incontri di culture nel Cinquecento
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2013
pagine: 184
Quando la Repubblica di Venezia si assicurò il possesso di Cipro ottenne relativamente presto il sostegno della popolazione cittadina dell'isola, attraverso la larga concessione di privilegi, provvigioni e partecipazione all'amministrazione locale. Con il tempo riuscì a limitare le reazioni dei contadini, offrendo loro condizioni di vita e diritti simili a quelli goduti dal resto dei sudditi veneziani. Questa logica politica condizionò l'accettazione del potere della Serenissima a Cipro, portando a una diffusa adozione della "venezianità" da parte, soprattutto ma non solo, degli alti ceti sociali. In questo volume vengono esaminati alcuni aspetti del periodo veneziano della storia cipriota. In particolare, si presentano i rapporti locali con la riforma religiosa diffusa nel continente europeo; le particolarità nell'amministrazione della giustizia; le considerazioni dei rappresentanti della Dominante a Cipro; le relazioni del "presente" temporale con l'antichità dell'isola; i disperati e ingegnosi tentativi di respingere la conquista ottomana; la documentazione ottomana riguardo alla guerra del 1570-71; e infine l'"eredità cipriota" della famiglia Cornaro. Tutti i saggi mettono in evidenza la strettissima interazione fra la realtà locale e quella veneziana in relazione alle condizioni politiche, religiose e culturali del Cinquecento.
Formazione alla politica, politica alla formazione a Venezia in età moderna
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2013
pagine: 173
Dalla fine del Medioevo la Repubblica di Venezia è chiamata a gestire un ateneo di fama e tradizioni consolidate, a predisporre un minimo di regolamentazione per le scuole sorte in laguna, a stabilire un modus vivendi con gli ordini religiosi "insegnanti", ad assistere alla diffusione della cultura umanistica, alla moltiplicazione delle accademie e dei nuovi luoghi dove circolano le notizie sull'attualità politica veneziana, italiana e internazionale. Quest'offerta non è pianificata, ma è, comunque, sorretta da una politica che incentiva, coordina, regolamenta, reprime e tollera. Politica, dunque, di una formazione di cui lo stato non ha il monopolio, ma che la Repubblica può e deve indirizzare e controllare. La politica stessa, del resto, presuppone una formazione tanto per coloro che sono chiamati a formularla e gestirla per appartenenza a un ceto, quanto per coloro che con la politica debbono quotidianamente interagire. I saggi raccolti prendono in esame alcuni segmenti della società veneziana: dal patriziato governante alle élites delle città di Terraferma, ai mercanti, che, oltre a imparare i rudimenti del mestiere, devono dialogare con uffici e istituzioni veneziani, ai burocrati della Cancelleria ducale, che a Venezia si sono formati per servire la politica.
Venezia e i turchi
Paolo Preto
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2013
pagine: 368
La storiografia veneziana dell'età moderna e poi quella europea dell'Ottocento e Novecento hanno rappresentato per lo più il rapporto secolare tra Venezia e i turchi nel segno del conflitto di "civiltà" e di "fede", oltreché di interessi economico-politico-territoriali. La realtà storica, quale risulta da innumerevoli fonti archivistiche, cronachistiche, letterarie è altra, più articolata, complessa, per lo meno contraddittoria. Guerre ricorrenti, certo, anche dure e traumatiche, ma anche alleanze più o meno, lunghi periodi di proficue relazioni commerciali e un interscambio culturale che solo il velo della dichiarata, perenne inconciliabilità tra cristianesimo e islam ha negato o minimizzato. La riedizione di "Venezia e i turchi" è dettata da una semplice considerazione: si tratta di un'opera fondamentale, da molto tempo esaurita, e che tuttavia appare ancora oggi di grande interesse, per nulla superata. Riproporla oggi in veste semplicemente emendata e corretta costituisce un'opportunità di poter nuovamente disporre di un classico della storiografia di argomento veneziano e dunque riguardante l'Italia moderna.
Acque e territorio nel Veneto medievale
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2012
pagine: 260
Tra Padova, Verona, Vicenza e Treviso si distende oggi una grande pianura segnata da un reticolo fittissimo di insediamenti. Nel Medioevo, però, accanto alle città e a molti nascenti villaggi, grandi spazi erano occupati da paludi, boschi, fiumi e fossi. Gli uomini dell'epoca intervennero vigorosamente in quell'ambiente, nel tentativo non solo di guadagnare spazio alle colture, ma anche di ordinare il territorio per agevolare le comunicazioni e gli scambi, difendersi dagli eventi catastrofici, sfruttare meglio le risorse che l'incolto forniva in abbondanza, rimarcare i caratteri di un dominio politico. Non sempre ci riuscirono, e qualche volta i rimedi furono peggiori dei mali. Le trasformazioni del paesaggio, poi, non furono irreversibili e talvolta l'acqua e i boschi ripresero le terre faticosamente conquistate. Ma le tracce di quell'azione restano in parte riconoscibili anche ai giorni nostri, per quanto cancellate dagli stravolgimenti urbanistici degli ultimi decenni. I saggi qui raccolti ricostruiscono a campione quella vicenda, che è parte di un fenomeno che riguarda tutta l'Europa, e che si presta ad essere studiato pure sotto il profilo della storia culturale, dell'antropologia, delle scienze. Per questo si troveranno qui anche contributi che esulano dai confini della storia medievale veneta, per fornire di questo tema complesso una visione più sfaccettata.
Cipro veneziana (1473-1571). Istituzioni e culture nel regno della Serenissima
Evangelia Skoufari
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2010
pagine: 236
Il libro ripercorre, attraverso l'analisi delle fonti custodite negli archivi di Venezia, le tappe più importanti nel processo di consolidamento della presenza veneziana a Cipro. Il governo instaurato sull'isola da parte della Repubblica di Venezia fu partecipato in larga misura dagli stessi ciprioti: un'attenzione specifica è quindi dedicata all'analisi delle interazioni tra i veneziani e la popolazione locale fortemente commista con gruppi etnico-religiosi provenienti dalle coste del Mediterraneo orientale e occidentale. Si rileva così il profilo di una società multiculturale in cui gli episodi di mutua influenza alimentano un dialogo quotidiano tra le comunità.