Solfanelli: I diamanti
L'Eritrea al tempo degli italiani. La splendida illusione
Rita Di Meglio
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2022
pagine: 312
Questo saggio descrive ciò che fu l'Eritrea al tempo degli Italiani, offrendo un quadro d'insieme delle realizzazioni effettuate dal governo italiano e dai nostri connazionali. Le ricerche, gli studi, gli esperimenti, le opere compiute non solo all'inizio, ma per tutto l'arco della presenza italiana in Eritrea, rappresentano la testimonianza più concreta. Gli italiani che trasferirono la loro vita, i loro beni, le loro aspettative in quella terra d'Africa lo fecero con coraggio, per creare qualcosa di nuovo e di buono a favore non solo di loro stessi ma di quelle popolazioni. L'Italia impegnò ingentissime somme per lo sviluppo della colonia primogenita: quel meraviglioso "pezzo d'Africa".
The italians. L'Italia del Novecento secondo la stampa americana. Volume Vol. 1
Fabrizio Di Lalla
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2021
pagine: 496
Lo studio del rapporto della stampa americana con le vicende del nostro Paese è una novità assoluta nella saggistica italiana e statunitense. Esso copre l'intero arco del ventesimo secolo e questo volume si riferisce ai primi cinquant'anni. Vi sono descritti i grandi eventi di tale periodo attraverso gli estratti degli articoli elaborati in un testo piacevole che giornalisti e letterati americani hanno trasmesso all'immensa platea dei lettori del loro paese. La grande emigrazione, il rapporto con la società d'oltreoceano e la difficile integrazione; la prima guerra mondiale con Caporetto e Vittorio Veneto; il ventennio fascista e Mussolini prima esaltato e poi a partire dall'aggressione all'Etiopia osteggiato; la seconda guerra mondiale con la sconfitta e la nostra penisola trasformata in un campo di battaglia; il difficile dopoguerra, la dura contrapposizione tra il comunismo e i partiti fautori dei valori dell'occidente democratico e la sconfitta del Fronte Popolare alle elezioni dell'aprile 1948; infine, l'impetuosa ripresa in ogni campo della società italiana. Questa narrazione è accompagnata da un numero notevole di immagini in bianco e nero e a colori.
Malascienza. L'impostura di Lucifero
Emilio Biagini
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2021
pagine: 568
"Il mondo pullula di imbroglioni, e così la scienza e l'università. Dovunque sia possibile imbrogliare, potete stare sicuri che lì si nasconde l'imbroglio. Non si trovano imbrogli nella matematica e nelle scienze esatte i cui risultati sono replicabili, e quindi vi è un controllo oggettivo per stanare gli imbrogli, ma se appena è possibile imbrogliare senza essere immediatamente scoperti, state sicuri che gli imbrogli ci sono."
Montagne magiche
Eugenio Pesci
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2021
pagine: 320
"Irrazionalismo, esoterismo e tardo romanticismo nella cultura alpinistica italiana della prima metà del Novecento: Evola, Rudatis, Zapparoli". Le montagne hanno rappresentato, sin dai tempi di Omero, un elemento fondamentale entro la percezione della natura sviluppata dalla cultura occidentale. Osservate con estrema attenzione e raffigurate da Leonardo da Vinci, studiate nella loro misteriosa mineralità da Goethe, esse sono sempre state legate ad una dimensione simbolica e non di rado mitico-magica. La nascita dell'alpinismo, con la corsa alla conquista delle vette, sembra aver dato spazio ad un approccio differente, legato all'affermazione dell'individuo e, oggi, evidentemente proiettato verso gli aspetti sportivi. Ma, nella cultura mitteleuropea, fra il 1890 e il 1940, si sviluppa una forte reazione culturale ad ogni forma di razionalismo borghese e, nel caso dell'alpinismo, tale reazione attinge a piene mani dalle tradizioni esoteriche, secondo i canoni complessi e sfuggenti dell'irrazionalismo filosofico, del simbolismo ermetico, del magismo e del tardo romanticismo. Questo libro, forse per la prima volta, cerca di approfondire, - in particolare attraverso tre celebri figure dell'alpinismo e della cultura dell'epoca, Julius Evola, Domenico Rudatis ed Ettore Zapparoli - l'acquisizione delle principali tematiche esoteriche entro la concezione della montagna e dell'alpinismo propria di una parte importante della cultura italiana del primo novecento.
La Chiesa cattolica e lo stato italiano. Dalla formazione del potere temporale alla revisione dei Patti Lateranensi
Remo Roncati
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2020
pagine: 288
Roma. I primi cristiani diventano sempre più numerosi grazie all'insegnamento rivoluzionario del Vangeli e all'azione di san Pietro e di san Paolo. Un culto che sembrava settario si afferma ben presto come religione monoteista avente salde basi spirituali, morali e sociali. Nel corso dei secoli alla Chiesa cattolica vengono conferite estese proprietà fondiarie da parte di imperatori, re, principi, conti e fedeli privati: è uno Stato temporale retto da Papi. Seppur molto attivi in campo religioso e caritatevole, questi ultimi si atteggiarono al contempo a vere e proprie maestà dei regni occupati, difendendoli dagli attacchi esterni con ferro e fuoco. Negli anni in cui più forte si fa l'anelito all'Unità, in testa a tutti gli Stati è il Regno di Piemonte, ove la parte politicamente più attiva è quella dei liberali, spesso massoni, che desiderano pari dignità per tutti i culti e la distinzione tra Stato italiano e Chiesa. Allo Stato Piemontese prima e allo Stato Italiano poi, sembra più funzionale a quell'obiettivo l'introduzione delle cosiddette "Leggi eversive", che di fatto espropriano monasteri, conventi, chiese, dipinti, sculture, librerie, proprietà fondiarie, beni mobili e impongono la carcerazione di sacerdoti o pongono ostacoli alla nomina dei vescovi in varie diocesi. I contrasti si acuiscono dando luogo alla "Questione romana", che né Cavour, D'Azeglio o gli altri statisti riescono a risolvere. Solo nel 1929 Pio IX e Mussolini vi mettono la parola fine con la firma del Concordato e dei Patti Lateranensi, in seguito inseriti nella Costituzione della Repubblica Italiana e successivamente rivisti a opera di Bettino Craxi. Il volume presenta inoltre una congrua raccolta di documenti ufficiali, quali i discorsi di Cavour in Parlamento, le lettere diplomatiche a Pio IX, i messaggi di Mazzini ai giovani, le trattative di don Bosco riguardo le nomine dei vescovi e i discorsi di Crispi.
La Piazzaforte di Pescara. Tre secoli di storia della «Real Piazza di Pescara» dall'edificazione all'abbattimento
Licio Di Biase
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2020
pagine: 256
La Piazzaforte ha sempre esercitato il suo fascino sui pescaresi. Recentemente, i resti del Bastione S. Vitale sono emersi alla luce, un pezzo del baluardo spagnolo da toccare e vedere per rendersi contro di quale dovesse essere stata la sua maestosità. Per tre secoli questa struttura militare difensiva a nord del Regno di Napoli caratterizzò un vasto territorio, determinandone dinamiche e sviluppi. Da uno dei Bastioni della Piazzaforte, e precisamente da quello di S. Cristoforo o Bandiera o del Telegrafo, Vittorio Emanuele II pronunciò l'ormai famosa e memorabile frase che iniziava con "Oh, che bel sito…". Era il 17 ottobre 1860. A quel giorno si ritiene appartenga la prima idea della demolizione, anche se i misteri sulle dinamiche di realizzazione e abbattimento non sono state sempre ben delineate nei numerosi documenti storici degli ultimi anni. Da qui l'esigenza di andare oltre le informazioni fin qui acquisite alla luce del rinvenimento di altre notizie, fino ai recenti rinvenimenti dei resti dei bastioni di nordovest, che ci aiutano ad approfondire la conoscenza di questa nostra piccola città, crocevia da almeno due millenni tra nord e sud, est e ovest.
Gli zuavi pontifici e i loro nemici
Francesco Maurizio Di Giovine
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2020
pagine: 368
Nel 1860 accorsero a Roma giovani cattolici da ogni angolo dell'Europa per difendere con le armi la libertà della Chiesa e del Papa Re. Essi costituirono il Battaglione dei Tiragliatori Pontifici, divenuto battaglione degli Zuavi Pontifici nel gennaio 1861, che più tardi fu trasformato in Reggimento. La loro storia durò poco più di dieci anni che vengono riassunti in questo libro attraverso le testimonianze più significative. Dal tributo di sangue pagato dai suoi volontari durante tutto il periodo (furono vittime di malattie, incidenti, agguati, atti terroristici) alla vita di guarnigione, con i suoi spaccati camerateschi, sempre all'insegna di una testimonianza cristiana; dalla lotta al brigantaggio delinquenziale alle opere caritatevoli ed umanitarie compiute dagli zuavi durante la terribile epidemia del colera, alla guerra rivoluzionaria del 1867; per finire con la eroica difesa di Roma nel corso dell'invasione del settembre 1870. Sullo sfondo degli avvenimenti, il volume mette a fuoco il ruolo dell'alfiere Alfonso Carlos di Borbone, fratello del Pretendente legittimista al Trono di Spagna Carlo VII, legato alle vicende conclusive della difesa militare dello Stato Pontificio.
Napoli imperiale. L'Odissea dei neri della Triennale delle Terre d'Oltremare del 1940
Fabrizio Di Lalla
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2020
pagine: 160
Il 9 maggio 1940, quarto anniversario della nascita dell'impero fascista, fu inaugurata a Napoli la Mostra Triennale delle Terre Italiane d'Oltremare. Aveva come obiettivo quello di celebrare i fasti imperiali con uno sguardo particolare all'economia e ai commerci con l'Africa, luogo in cui l'Italia si considerava ormai, dopo l'aggressione e la conquista dell'Etiopia, una grande potenza coloniale. La sua apertura doveva durare sei mesi, ma a causa della guerra fu chiusa dopo appena un mese e graduale fu il degrado che ne seguì fino a tutto il dopoguerra. L'autore descrive l'iter della creazione di questo complesso, architettonicamente imponente e intrigante, realizzato nell'arco di appena due anni, dalla fase progettuale alla conclusione dei lavori. Conduce, poi, il lettore attraverso una visita virtuale nei vari padiglioni espositivi fino ai villaggi indigeni. Questo spazio, un vero e proprio presepe vivente, rappresentò la carta vincente degli organizzatori, contribuendo in modo determinante al successo dell'iniziativa fieristica. I figuranti nativi che popolavano i villaggi, d'altra parte, sono i veri protagonisti della narrazione. Erano venuti con entusiasmo in Italia con un contratto di lavoro che prevedeva una retribuzione non indifferente, ma la chiusura anticipata della manifestazione e il forzato soggiorno in Italia per oltre sei anni mandarono in fumo le loro speranze. Segregati, umiliati dal razzismo fascista, con i risparmi andati in fumo a causa dell'inflazione, si ritrovarono alla fine più poveri di prima. Diversi morirono negli ospedali o nei manicomi, altri persero la vita combattendo per la libertà nelle formazioni partigiane. I sopravvissuti che nel 1947 tornarono nella loro terra erano in fondo degli sconfitti non molto diversi dai tanti italiani, militari e civili, ai quali la sconfitta aveva spazzato via i sogni imperiali.
Pacentro e i longobardi in Abruzzo. Alle origini della Corsa degli Zingari
Andrea R. Staffa
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2019
pagine: 296
Partendo da uno studio presentato all'VIII Congresso di Archeologia Medievale (Matera 2018), il volume propone una ricostruzione dell'assetto tardoantico dell'intera Valle Peligna. A fine VI secolo uno stanziamento nella zona dei Longobardi invasori era stato posto a Pacentro, a difesa degli itinerari che conducevano a Benevento, sede del nuovo omonimo ducato longobardo. Le vicende sono documentate da un'ampia rassegna di testimonianze archeologiche, topografiche e toponomastiche a cui si legano i due luoghi di culto di S. Angelo dei Placunti e S. Angelo in Vetuli. Ricollegando le loro vicende ad altri singolari riti dei Longobardi del sud - l'albero sacro abbattuto da S. Barbato a Benevento, la tradizione agiografica di S. Panfilo, la persistenza nell'Abruzzo medievale delle tradizioni dell'albero sacro e dell'omaggio con fuochi all'antica divinità germanica della luce - l'autore giunge a riconoscere nella plurisecolare tradizione della Corsa degli Zingari la persistenza di un antichissimo rito di passaggio degli adolescenti risalente alle cruciali vicende altomedievali di questo territorio.
Quando il Molise fermò il nucleare. Quarant'anni di lotte per l'ambiente a Termoli e nel Basso Molise
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2019
pagine: 232
Il Molise non esiste! Così ultimamente, spesso con sarcasmo, è stata definita questa piccola regione del Sud. Eppure, a fine anni settanta, il Molise, con una dura lotta, fermò la costruzione delle centrali nucleari nel nostro Paese. Una storia che pochi conoscono perché anche allora il Molise non faceva notizia, non conquistava le prime pagine dei giornali. La battaglia contro le centrali veniva e, ancora oggi, viene associata, solamente, a Montalto di Castro, la cittadina laziale che per prima si oppose al nucleare. Ma il piano del Governo aveva individuato due siti dove costruire gli impianti, uno nel Lazio l'altro in Molise. La Regione Lazio diede subito la propria disponibilità, mentre il Molise si schierò contro quella scelta. «Il Molise rappresentò, sorprendentemente, il tallone d'Achille del Piano Energetico Nazionale. Probabilmente fra i sostenitori dell'energia nucleare nessuno aveva previsto che l'opposizione molisana avrebbe finito col fermare la costruzione delle centrali nucleari in Italia. In realtà il Molise si era trasformato nel classico "granello di sabbia" che riesce a bloccare un meccanismo molto complesso». In modo semplice ma documentato, Aldo Camporeale e Enzo Gallo, ricostruiscono questa storia che segna la nascita del movimento ambientalista di massa in Italia e ci ricordano che le lotte per l'ambiente, oggi più attuali che mai, sono soprattutto un impegno a favore della democrazia, per affermare il diritto di "esistere", per poter scegliere e determinare il proprio futuro.
L'alba del Rinascimento ovvero il Dolce Stil Novo
Paolo Erasmo Mangiante
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2019
pagine: 368
L'autore affronta il complesso fenomeno, tutto italiano, del precoce risveglio della letteratura e delle arti nella penisola italiana sin dall'epoca del disgregamento del Regno Italico e del dominio bizantino, espressione di quella società aristocratico-mercantile che contribuirà alla formazione delle Città stato nell'Italia centro settentrionale e all'illuminato stato federiciano, e poi angioino nel sud Italia, cui si può dare nome di Primo Rinascimento o di "Dolce stil nuovo", creando i prodromi, dopo la crisi demografica e artistica dovuta a metà Trecento agli effetti devastanti della peste nera, della seconda grande fioritura rinascimentale, che fino ad oggi viene considerato come il Rinascimento vero e proprio, ma che in fondo non è che la continuazione di un processo di rinnovamento iniziatosi e sviluppatosi due secoli prima. In particolare si sottolinea la fondamentale importanza dell'arte bizantina e dell'arte classica come matrici del rinnovamento italiano, lasciando al gotico di oltre alpe un ruolo secondario e non sempre determinante come vuole il Vasari, pur riconoscendogli in taluni casi, come in Giovanni Pisano e più tardi nell'arte cortese, un apporto artisticamente rilevante.
Chieti 1943-1944. Mai più è stata città aperta come allora
Enrico Bucci
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2018
pagine: 304
Il 26 settembre 1943 i tedeschi occuparono la città di Chieti, issando la bandiera germanica sul Palazzo Mezzanotte. Iniziò per la città un lungo inverno tra bombardamenti, violenze e un fiume interminabile di profughi, tanto che la popolazione passò da 37.000 a 140.000 anime. La fiera gente di Chieti - così come dell'intero Abruzzo - non subì passivamente la presenza dei tedeschi in casa e declinò la propria "resistenza" al nemico in modi diversi e plurali. Diverse, ma concentriche, furono per esempio le azioni dell'Arcivescovo Mons. Venturi, del Podestà Gasbarri e del Capo della Provincia Girgenti affinché Chieti fosse dichiarata "città ospedaliera" o "città aperta". Egualmente finalizzati a tutelare e sollevare la popolazione residente furono sia l'impegno messo in campo dalla dirigenza della Cassa di Risparmio della Provincia per mantenere in vita l'intera popolazione, sia l'azione diplomatica che Mario Castellani e Amedeo Faggiotto svolsero nelle vesti di pluripotenziari dell'Arcivescovo sia presso la Segreteria di Stato di Sua Santità, sia presso i rappresentanti delle Potenze belligeranti (Germania, Inghilterra e Stati Uniti).