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Skira: Cataloghi

Chiara Dynys. Ediz. italiana e inglese

Chiara Dynys. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 224

Il volume, a cura di Giorgio Verzotti, ripercorre l’intera produzione dell’artista con un taglio critico inedito basato sui concetti di “Spazi – Luce”, “Dualità”, “Nord – Sud del mondo” e “Fabula”. Tutta la più importante produzione di Chiara Dynys è raccontata attraverso le fotografie di still-life e dei grandi allestimenti museali che l’hanno vista protagonista lungo la sua carriera. Il libro (in edizione bilingue italiano-inglese) è in edizione speciale a tiratura limitata di 500 copie inserite in un cofanetto in plexiglass studiato ad hoc dall’artista. Il cofanetto riprende la serie Look at You, tra le più note della Dynys, ed è concepito per vivere separatamente dal volume come una vera e propria scultura: una esclusiva teca in plexiglas con fondo riflettente che, grazie all’argentatura che nasconde un monocromo, inganna la percezione di chi lo guarda. Chiara Dynys è nata a Mantova e lavora a Milano. Sin dall’inizio della sua attività, nei primi anni Novanta, ha agito su due filoni principali, entrambi riconducibili a un unico atteggiamento nei confronti del reale: identificare nel mondo e nelle forme la presenza e il senso dell’anomalia, della variante, della “soglia” che consente alla mente di passare dalla realtà umana a uno scenario quasi metafisico. Per fare questo utilizza materiali apparentemente eclettici, che vanno dalla luce al vetro, agli specchi, alla ceramica, alle fusioni, al tessuto, al video e alla fotografia. Chiara Dynys ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in importanti musei e istituzioni culturali pubbliche e private italiane ed estere.
120,00

Gianfranco Zappettini. The golden age. Ediz. italiana e inglese

Gianfranco Zappettini. The golden age. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 200

Gianfranco Zappettini è uno dei più importanti pittori astratti viventi italiani. Negli anni Settanta è stato uno dei fondatori del movimento internazionale della Pittura Analitica (in Italia, Germania, Francia, Paesi Bassi) e le sue opere sono state esposte in musei pubblici in Europa (Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma, Westfälischer Kunstverein a Münster, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris) e in “documenta 6” a Kassel nel 1977. La monografia, realizzata in occasione della doppia esposizione a Londra e a Torino, presenta per la prima volta opere realizzate dall’artista nel 2018 e 2019: opere che trattano del significato simbolico dell’oro, inteso non come materiale di lusso, ma in un senso metafisico di perfezione spirituale. Le opere hanno il colore oro come fil-rouge e le dottrine orientali come terreno filosofico, essendo Zappettini un profondo conoscitore di esse. Come afferma l’artista, “se il tempo del mito è ciclico, vi è anche corrispondenza tra passato e futuro, tra fine e inizio, perché ciò che è stato necessariamente si ripeterà. Una nuova “Età dell’Oro” succederà a quella in cui stiamo vivendo, epoca finale, degenerata e priva di spiritualità: questo narra il mito e questo può prefigurare l’arte, capace di custodirne i valori più profondi e, come il mito, di varcare i confini del tempo”. Introdotto dalla prefazione di Davide e Luigi Mazzoleni, il volume presenta i saggi di Gianfranco Zappettini (L’Età dell’Oro), Martin Holman (Una sorta di azione rituale), Klaus Honnef (Zappettini e la Pittura Analitica) e Paola Valenti (Prima e dopo la Pittura Analitica: il “nomadismo” di Gianfranco Zappettini e la dimensione trans-storica della sua opera).
35,00

Leonor Antunes. The last days in Galliate. Ediz. italiana e inglese

Leonor Antunes. The last days in Galliate. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 186

Con le sue sculture Leonor Antunes (Lisbona, 1972) reinterpreta la storia dell’arte, del design e dell’architettura del XX secolo, e in particolare la tradizione del Modernismo, nelle sue istanze più radicali e di sperimentazione. Ispirandosi al lavoro di artisti, architetti e designer, Antunes conduce un’attenta ricerca sui loro progetti, ne studia le proporzioni e misure e, selezionati alcuni dettagli e frammenti, li trasforma in nuove forme ed eleganti opere d’arte. Create in materiali naturali e organici su cui restano visibili i segni del passare del tempo (come corda, legno, cuoio, ottone, gomma e sughero), le sue sculture fanno ricorso esclusivamente a tecniche di lavorazione artigianali e vernacolari, in netta contrapposizione alla produzione di massa, e nel tentativo continuo di preservare e tramandare saperi e conoscenze tradizionali. Milano e la sua ricca tradizione modernista, in particolare il lavoro degli architetti Franca Helg (1920-1989) e Franco Albini (1905-1977), costituiscono una fonte di grande ispirazione per l’artista che intreccia le loro storie al retaggio culturale di aziende come Pirelli e Olivetti e ai progetti realizzati in collaborazione con la casa manifatturiera Bonacina, tutt’oggi attiva nella produzione di mobili ed elementi di arredo in giunco e midollino. Leonor Antunes, interrogandosi sul significato degli oggetti di uso quotidiano e sul ruolo sociale dell’arte e del design come mezzi di emancipazione e di miglioramento della qualità della vita, crea un complesso e stratificato racconto visivo che guida il visitatore all’interno di un’inedita coreografia. Già protagonista della scorsa edizione, Leonor Antunes rappresenta il Portogallo alla Biennale d’Arte di Venezia 2019 con un progetto sulla storia dell’architettura veneziana del Novecento. Prefazione Marco Tronchetti Provera.
30,00

Gabriele Maquignaz. La porta dell'aldilà. Ediz. italiana, inglese e francese

Gabriele Maquignaz. La porta dell'aldilà. Ediz. italiana, inglese e francese

Autori vari

Libro: Copertina rigida

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 176

La nuova dimensione dell'arte dell'originale maestro contemporaneo che da sempre rielabora il concetto di forma-volume-tempo-spazio in scultura e pittura. "Un giorno, seduto sotto il Cervino, guardando davanti a me, perso nel vuoto ho una grande intuizione: mi accorgo che lo spazio non basta più. L'arte necessita di un'evoluzione, oltre lo spazio, oltre il tempo, oltre l'universo e oltre l'infinito. Solo con la creazione della 'Porta dell'Aldilà' ho messo le basi per una nuova arte. Creo una connessione perpetua tra lo spazio-tempo e l'aldilà attraverso un taglio codificato e ragionato nell'arte. Per la prima volta supero il limite dello spazio e dello Spazialismo. Devo guardare lo spazio da fuori, da un'altra dimensione, quella spirituale dell'aldilà. La tela e il taglio, codificato e ragionato, diventano per me il supporto e l'azione per andare nella nuova dimensione spirituale permettendomi di superare e uscire dalla dimensione spaziale e temporale. Supero in via definitiva il limite dello spazio-tempo nell'arte. Apro attraverso la 'Porta dell'Aldilà' il varco tra la dimensione conosciuta spaziale-temporale e quella spirituale dell'Aldilà. Ricerca, innovazione ed intuizione mi hanno permesso, per la prima volta nell'arte, di operare nelle tre dimensioni: spazio-tempo-aldilà." (Gabriele Maquignaz). Con testi di Philippe Daverio, Guido Folco, Elvira D'Amicone, Luigi Vigna, Giorgia Cassini, Maurizia Tazartes, Francesco Santaniello, Paolo Turati.
35,00

Walter Baldessarini. L'esperienza del colore. Ediz. italiana, inglese, francese e tedesca

Walter Baldessarini. L'esperienza del colore. Ediz. italiana, inglese, francese e tedesca

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2019

pagine: 223

"Se è vero che i colori accesi, le forme fluide e la forte tensione emozionale, elementi fondanti di quel modo d'intendere la pittura, caratterizzano tutta la produzione di Baldessarini, è altrettanto vero che alla costruzione della sua grammatica stilistica hanno contribuito anche numerosi altri fattori artistici e culturali, molti dei quali rintracciabili nel suo particolare excursus biografico."
60,00

Jan Fabre. The rhythm of the brain. Ediz. italiana e inglese

Jan Fabre. The rhythm of the brain. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2019

pagine: 155

Palazzo Merulana inaugura la stagione espositiva autunnale con una mostra dedicata all’artista belga Jan Fabre, “The rhythm of the brain”, a cura di Achille Bonito Oliva e Melania Rossi. Il progetto vede esposte oltre trenta opere dell’artista belga, tra sculture in bronzo e cera, disegni e film-performance, molte delle quali mai esposte in Italia e alcune realizzate appositamente per la mostra. All’interno degli spazi espositivi dell’ex Ufficio di Igiene, l’exhibit si sviluppa in due capitoli: il primo si concentra su un dialogo diretto con la collezione permanente e il suo percorso espositivo; l’altro consiste in una selezione di lavori dell’artista sul tema del cervello e del rapporto tra arte e scienza.Le opere di De Chirico, Donghi, Capogrossi, Janni, Casorati e Cambellotti sono state d’ispirazione diretta sia per Fabre che per i curatori, che hanno ritrovato tra il lavoro dell’artista belga e queste opere del passato connessioni poetiche, che invitano ad una riflessione sull’arte, sull’immaginazione e sul pensiero degli artisti nel corso della storia.Il percorso inizia con due sculture in bronzo, “To Wear One’s Brain On One’s Head” (2018) e “De blikopener” (2017). Questi autoritratti dell’artista, che porta in bilico il proprio cervello sulla testa e che tiene in mano un apriscatole, saranno una sorta di guida per tutta la mostra, che dispiegherà nei vari spazi del Palazzo l’intimo pensiero di Fabre riguardo all’arte, al pensiero umano, alla fantasia e all’immaginazione.
40,00

Zehra Dogan. Avremo anche giorni migliori. Opere dalle carceri turche

Zehra Dogan. Avremo anche giorni migliori. Opere dalle carceri turche

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2019

pagine: 96

È nell'uso del plurale, in quel verbo avremo, che ci coinvolge tutti, che consiste la chiave interpretativa della pratica artistica della giovane artista e giornalista curda del sudest della Turchia. La potenza immaginifica della sua mano è il risultato della riflessione e della relazione di una specifica collettività, quella delle donne detenute con Zehra nelle prigioni di Mardin, Diyarbakir, Tarso. Due anni e nove mesi di prigione per un disegno su Twitter e una lettera di una bambina di dieci anni pubblicata: questo periodo è diventato l'occasione per mostrare che la resistenza che passa attraverso l'arte non si può ingabbiare. Sostenuta da artisti come Banksy e Ai Weiwei durante la detenzione, ha affrontato con cocciutaggine e inesauribile ottimismo insieme alle altre la prigionia. L'ha guidata la fede nella potenza liberatoria e nella possibilità di cambiamento positivo dell'arte. "Non devi voltare le spalle alle fonti che ti nutrono. Sono nata in Curdistan. Sono cresciuta e mi sono formata con i disegni del Curdistan, e queste ricchezze hanno dato senso alla realtà. Sì, le ingiustizie e i massacri in cui viviamo sono una terribile disgrazia, ma abbiamo anche meravigliose opportunità [...]. Può essere considerato quasi un lusso. Questo deve essere ben compreso e ben interpretato. Voltare le spalle a questa realtà sarebbe un grande errore". Fedele alla sua terra, è costretta oggi a un auto esilio che non ferma però il suo pennello.
20,00

Mario Negri. Scultore a Milano

Mario Negri. Scultore a Milano

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2019

pagine: 159

A trent'anni dall'ultima grande retrospettiva, la scultura di Mario Negri (1916-1987) è ospite negli spazi di Villa Necchi Campiglio, dove entra in dialogo con le stanze dell'abitazione e con alcuni pezzi della collezione Gian Ferrari. Artista e intellettuale, autore di opere intessute di raffinati rimandi culturali alla storia della scultura, amico di umanisti e scrittori (da Giovanni Testori a Vanni Scheiwiller) ma anche di grandi figure internazionali come Alberto Giacometti, Negri è stato un punto di riferimento per una certa cultura artistica e letteraria milanese. Negli ambienti disegnati da Piero Portaluppi la sua opera trova una nuova casa. Negri stesso, infatti, aveva sostenuto che le sculture non sono presenze isolate ma attori di una rappresentazione nello spazio, come erme ieratiche e solitarie di una misteriosa popolazione che parla una lingua moderna ma porta con sé un respiro antico. Realizzata in occasione della mostra a cura di Luca Pietro Nicoletti con Chiara, Marina e Maria Laura Negri, la monografia presenta i contributi del curatore e di Flavio Fergonzi, Alessandro Del Puppo, Duccio Nobili, oltre alle testimonianze di Chiara Negri, Ruggero Savinio, Enrico Della Torre, Arno Hammacher e alle opere dell'artista.
32,00

Ugo Nespolo. Inno alla gioia

Ugo Nespolo. Inno alla gioia

AA.VV.

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2019

pagine: 66

Gli esordi di Ugo Nespolo nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta, alla Pop Art, ai futuri concettuali e poveristi. Mai legata in maniera assoluta a un filone, la sua produzione si caratterizza subito per un'accentuata impronta ironica, trasgressiva, per un personale senso del divertimento che rappresenterà sempre una sorta di marchio di fabbrica. Come spiega Gianluca Cuozzo, "la realtà descritta da Nespolo è ostentatamente infantile, ingenua, ancorata a dei valori che sono assolutamente puri perché sottratti allo scorrere del tempo. Da qui l'incanto della sua arte, che risuona nelle nostre esistenze come il suono melodioso di un'occasione forse perduta, ma che la sua opera fa vibrare nei colori vividi di una speranza mai spenta. In questo sogno m'immergo e vedo una realtà bella e felice."
18,00

Dall'argilla all'algoritmo. Arte e tecnologia. Dalle Collezioni di Intesa Sanpaolo e del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

Dall'argilla all'algoritmo. Arte e tecnologia. Dalle Collezioni di Intesa Sanpaolo e del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2019

pagine: 199

“Dall’argilla all’algoritmo. Arte e tecnologia. Dalle Collezioni di Intesa Sanpaolo e del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea” indaga la relazione tra tecnologia, soggettività umana e arte. Per tecnologia s’intende l’insieme dei saperi attraverso i quali vengono creati strumenti utili alla società, quali macchine e apparecchi per cibarsi, combattere, costruire, trasportare, comunicare, apprendere e ricordare. Dalla punta di selce dell’uomo di Neanderthal fino al computer, la storia dell’umanità può essere scandita attraverso una sequenza di grandi o piccole invenzioni che comprendono l’uso della pietra, del fuoco, del bronzo e del ferro che, arrivando alle epoche a noi vicine, includono l’invenzione della stampa, della macchina a vapore, l’applicazione industriale dell’elettricità e l’avvento di fotografia, telefono, cinema, radio, Internet, fino all’applicazione congiunta di genetica, nanotecnologie, digitale, robotica e intelligenza artificiale. A partire dall’ottica del presente, questo catalogo e la mostra che accompagna propongono un percorso intenzionalmente non-cronologico, che spazia da antichi vasi greci e magnogreci a opere di artisti contemporanei internazionali. Basato su dialoghi inediti, il progetto approfondisce i modi in cui artisti di epoche diverse si sono relazionati con la tecnologia, il suo fascino, le sue utopie oppure i suoi demoni, anticipando o riflettendo radicali cambiamenti sociali e culturali. Attraverso un saggio visivo, testi critici dei curatori Carolyn ChristovBakargiev e Marcella Beccaria, e schede dedicate a ciascuna delle opere in mostra, il catalogo documenta il progetto, nato dalla collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e realizzato nell’ottica di una valorizzazione delle reciproche collezioni.
30,00

Jorge Eielson. Matter, sign, space. Ediz. italiana e inglese

Jorge Eielson. Matter, sign, space. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2019

pagine: 112

Jorge Eielson è artista globale, che ha inteso operare senza frontiere geografiche, culturali, disciplinari. Poeta, scrittore e artista, è figura fondamentale della seconda metà del XX secolo, che ha vissuto tra il Perù, suo luogo di nascita e orizzonte poetico, e l'Italia, dove si è trasferito a partire dagli anni cinquanta (prima a Roma e poi a Milano), sviluppando un dialogo fecondo con i protagonisti della scena artistica del secondo dopoguerra, risiedendo per un certo periodo anche a Parigi e New York. La dimensione sperimentale e radicale del suo lavoro lo ha portato a condensare i differenti aspetti della sua creatività in opere artistiche essenziali, connotate tuttavia da una dimensione narrativa e simbolica che le sostanzia di contenuti poetici profondamente umani. L'arte è per Eielson chiave di lettura del mondo, attraverso un'appropriazione continua che ne traduce materie, oggetti, tensioni in indici, segni, spazi. Del 1963 è il suo primo Quipus, elemento che diviene da questa data fattore distintivo del suo linguaggio: la torsione e tensione del tessuto, articolato in nodi ispirati appunto al quipus, antico linguaggio degli inca precolombiani del Perù, ma nel quale Eielson concentra molteplici significati, scientifici e culturali insieme, declinandolo anche in numerose performance e installazioni e facendone un segno di comunicazione transculturale e globale.
35,00

Leoncillo. Materia radicale. Opere 1958-1968

Leoncillo. Materia radicale. Opere 1958-1968

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2019

pagine: 379

Il catalogo, con una selezione di sculture di grandi e medie dimensioni scelte tra le più significative del periodo, realizzate in terracotta o in grès, propone un percorso scandito dalle tematiche che connotano la ricerca di quegli anni, oggetto di costante interesse da parte della critica più autorevole sia italiana che straniera. Le opere, eseguite tra il 1958 e il 1968, vantano un curriculum espositivo di prim’ordine, segnato dalla loro presenza in varie edizioni della Biennale di Venezia, in rassegne allestite in importanti musei di tutta Europa, comprese le iniziative dedicate alla scultura italiana promosse da Palma Bucarelli. Dai numerosi rimandi iconografici scelti a illustrare i testi emerge la tensione di Leoncillo nel conferire alla creta un impulso vitale pur in un linguaggio aniconico, alla ricerca di un cromatismo che nasce dall’interno, dalla natura stessa della materia, che si fa “radicale”, appunto, nel dare piena espressione alle sue componenti primarie. Ricco di notizie inedite relative soprattutto ai riscontri d’oltreoceano, Leoncillo, materia radicale. Opere 1858-1968 è introdotto dal saggio del curatore Enrico Mascelloni, che analizza la ricerca dell’artista inquadrandola in un ampio contesto denso di riferimenti. Segue l’indagine elaborata da Martina Corgnati sulle fonti arcaiche e classiche che hanno ispirato l’immaginario dello scultore, stabilendo collegamenti diretti con la statuaria etrusca, greco-romana e medievale. Marco Tonelli affronta una rilettura critica del Piccolo diario redatto da Leoncillo tra il 1957 e il 1964, oggetto di una pubblicazione separata in cui il documento è riprodotto per la prima volta in copia anastatica. Le opere esposte sono illustrate dalle fotografie di Agostino Osio e corredate da schede critiche con una puntuale ricostruzione della vicenda espositiva e bibliografica. Completano il volume ulteriori approfondimenti: Alessandra Caponi affronta l’impegno dell’artista per committenze pubbliche e private; Lorenzo Fiorucci commenta la corrispondenza con figure di spicco della critica dell’epoca come Roberto Longhi e Cesare Brandi; Laura Lorenzoni ripercorre l’iter biografico dello scultore relativamente al periodo preso in esame. In chiusura figurano il repertorio delle mostre personali tra il 1958 e il 1968 e un’antologia critica a cura di Elena Dalla Costa, oltre a un’ampia e aggiornata sezione di apparati.
90,00

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