Skira: Cataloghi
Dalí. Un artista, un genio
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2012
pagine: 264
Attraverso oli, disegni, documenti, fotografie, filmati, lettere, oggetti, il volume - che accompagna l'esposizione organizzata in collaborazione con la Fondazione Gala-Salvador Dalí - vuole tessere il filo tra l'artista e il genio per restituire a tutto tondo il Salvador Dalí che ha saputo creare dalle sue eccentricità caratteriali e biografiche un universo affascinante e suggestivo di immagini plastiche e letterarie davvero uniche. Viene presentato l'artista la cui pittura visionaria di sogni, incubi e ossessioni, è stata sempre alla ricerca di quel "meraviglioso" che André Breton, il teorico del Surrealismo, considerava il fine dell'arte, ma anche il genio con le sue invenzioni e l'uomo con le sue bizzarrie. Dopo un capitolo introduttivo che porta il lettore alla scoperta del Dalí artista e uomo, la monografia racconta le relazioni tra il Maestro e il nostro paese e quanto l'arte italiana sia stata fondamentale per la sua opera. La monografia presenta quindi un gruppo di capolavori che raccontano il mondo onirico, inquietante e denso di suggestioni dell'artista spagnolo; la perfetta tecnica pittorica e lo spietato realismo di Dalí inquadrano un mondo immaginario, oggi diventato patrimonio universale dello sguardo, eppure emerso dalla profondità di un inconscio che ha saputo fare del delirio e della propria paranoia un'indicibile forza.
Julian Schnabel. Permanently becoming and the Architecture of Seeing. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2011
pagine: 156
"La sovrapposizione (di immagini, scritte, loghi, macchie...) e l'interruzione come a tagli, a linee falcate sottili che s'irrobustiscono o si allungano come materia elastica e plastica sono due dei segni ricorrenti nella tumultuosa precipitazione dell'universo figurativo e formale di Schnabel: esse forniscono alcune linee di lettura ma non esauriscono certamente tutti gli scarti repentini, sia formali che semantici, in cui si gioca lo spostamento ininterrotto del suo discorrere e rappresentare, del suo inabissamento, delle sue apnee, delle riemersioni e delle esplosioni cromatiche. Schnabel sembra compulsivamente indotto a mutare il senso, a spiegare didascalicamente ciò che è e che non appare, ovvero ciò che pur nell'apparire tradisce i sensi e la ragione (Di che pasta sei fatto, Inviernosexoprimaveral, Maricha para ligar marica para luchar, Hat Full of Rain e così via); ciò che gli consente di ridisegnare la ragnatela di significazioni e la geometrica semplicità di ordinate e ascisse. Le mostre di Schnabel diventano, nel momento stesso in cui si definiscono e in quello in cui si realizzano e si montano, un'opera nell'opera o, se si vuole, un metatesto composito, inafferrabile e irriducibile a una sola dimensione, a una sola categoria e tipologia espressiva." (dal testo introduttivo di Giandomenico Romanelli)
Luca Pugliese. Cosmo sonoro. Ediz. italiana e inglese
Libro
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 48
Dalla scena al dipinto. La magia del teatro nella pittura dell'Ottocento. Da David a Delacroix da Füssli a Degas
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 408
"Questo catalogo, che accompagna l'esposizione internazionale di Marsiglia, Rovereto e Toronto, si propone di ricongiungere alla tradizione moderna il ritorno all'antico degli anni 1750-1800. Intende mettere in evidenza un XIX secolo divorato dalla passione per il teatro, partendo dal Neoclassicismo per giungere alla smaterializzazione dello spazio scenico voluta da Appia e Craig. La mostra vuole accompagnare i visitatori in un viaggio che da David conduce al tramonto del simbolismo, attraverso un secolo e mezzo di arte europea soggiogata dal demone della scena. Non solo artisti come David, Delaroche, Delacroix e Gustave Moreau hanno progettato costumi per il teatro e hanno collaborato con i drammaturghi del loro tempo, ma la loro pittura mostra i drammi e le tensioni propri dell'universo teatrale, sia nella drammaturgia dell'immagine sia nella prospettiva e nell'impianto delle scenografie. La generazione degli artisti simbolisti, specialmente il gruppo dei Nabis, ha partecipato attivamente al teatro sperimentale della sua epoca. Il mio intento è di ribadire che esistono diverse vie che portano alla modernità in pittura. La modernità non si limita a un cammino regolare e imperturbabile verso l'astrazione, come troppo spesso si è detto. Questo catalogo permette di esplorare altri percorsi, di associare la modernità a una teatralità che non è più un percorso a senso unico ma un doppio movimento di andata e ritorno dal dipinto alla scena." (Guy Cogeval)
Ali Hassoun. Alla confluenza dei due mari. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 104
Ali Hassoun, italiano d'adozione, nasce in Libano a Sidone nel 1964, nel 1982 si stabilisce a Siena e studia all'Accademia di Belle Arti di Firenze, e nel 1992, sempre a Firenze si laurea in architettura. Nelle sue opere egli coniuga mirabilmente due culture, quella della sua terra natia il Libano, e quella assorbita in Italia. L'arte diventa così una terra di confine nella quale si incontrano le due culture, quella tradizionale e spirituale del misticismo islamico, e quella dinamica ed evolutiva dell'Occidente. Il tema più evidente fra quelli che emergono nella sua ricerca pittorica è relativo al viaggio, strumento per esplorare esperienze e visioni eterogenee. Invece del concetto di "scontro di civiltà", semplificazione pericolosa e tuttavia molto diffusa oggi in Occidente, Hassoun propone un'idea di umanità come qualità universale e comune fra tutti i popoli, fondata su una spiritualità originaria che precede le diversificazioni religiose e politiche. Così l'artista si fa interprete di culture diverse ma confrontabili, che convivono nello spazio perfettamente orchestrato delle sue tele coloratissime. I personaggi di un Islam o di un'Africa tanto vissuta quanto favolosa e immaginata, nelle sue composizioni sono tutti catturati in un gioco di citazioni colte e di rimandi indiretti tra figura e sfondo.
Da Corot a Monet. La sinfonia della natura
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 400
"Da Corot a Monet. La sinfonia della natura" propone un'analisi approfondita e complessiva del rapporto tra Impressionismo e Natura e di come gli Impressionisti, con il loro linguaggio artistico innovativo, non solo abbiano reso testimonianza visiva dell'impatto della modernità sul paesaggio francese, in una coesistenza di passato e presente, ma abbiano abbracciato una nuova prospettiva olistica, che rivela il dinamismo e la contingenza di ogni sistema sociale e naturale. Curato da Stephen F. Eisenman, Ordinario di Storia dell'Arte alla Northwestern University di Chicago, e pubblicato in occasione della nuova mostra del Vittoriano, il volume esamina la corrente pittorica impressionista secondo una prospettiva originale e innovativa, mettendo per la prima volta in relazione le straordinarie innovazioni, attraverso le quali gli Impressionisti rivoluzionarono la pittura tradizionale, con una comprensione più ampia della natura, della cultura e della modernizzazione del loro tempo. Oltre 170 opere, tra dipinti, opere su carta e fotografie d'epoca, ripercorrono l'evoluzione della rappresentazione della natura nella pittura francese dell'Ottocento, partendo dalle prime innovazioni ai canoni classici apportate dai pittori della Scuola di Barbizon, esplorando a fondo la rivoluzione degli Impressionisti, per arrivare al trionfo cromatico delle Ninfee di Monet.
La forza del bello. L'arte greca conquista l'Italia
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2008
pagine: 260
I volume, che accompagna la nuova esposizione di Palazzo Te a Mantova, si propone di illustrare, attraverso una selezione di capolavori, una storia molto particolare (e di centrale importanza) nella millenaria vicenda di contatti e scambi che forma la trama delle culture artistiche del Mediterraneo: la storia della presenza dell'arte greca sul suolo italiano. Il percorso individua tre fasi successive; nella prima (VII-II secolo a.C.), l'arte greca prodotta nelle città dell'Italia meridionale e della Sicilia s'intreccia con quella prodotta in Grecia e importata da altri popoli della penisola profondamente sedotti dall'arte ellenica: gli Etruschi prima e più tardi i Romani. A Roma è dedicata la seconda parte del volume (III sec. a.C. IV sec. d.C.): i Romani non solo saccheggiarono e raccolsero opere d'arte greca, ma attrassero artisti greci a lavorare per loro in Italia, e delle opere più celebrate vollero copie "in serie", a ornare case, palestre e giardini. Catalogo della mostra (Mantova, 22 marzo-6 luglio 2008).