Pequod: Quaderni del pequod
Minutaglie
Luigi Poggioli
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2022
pagine: 72
Minutaglie sì, ma minutaglie indispensabili questi racconti cesellati e un po' dolenti di Luigi Poggioli. Piccoli quadri, schizzi, abbozzi di persone, luoghi e ricordi che, messi assieme, uno via l'altro, fatti scorrere, realizzano una piccola magia: mettono in scena una vita.
Palazzo Briganti Bellini. Il museo di se stesso
Cecilia Antonini Lanari
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2022
pagine: 98
Palazzo Briganti Bellini sito a Osimo è oggi proprietà dei Barberini. Costruito in mattoni a faccia vista e arricchito da elementi barocchi che ne esaltano le geometrie, è un monumento di storia, tradizione e architettura della città e delle Marche. Negli ultimi anni, una delle fonti principali di conservazione del patrimonio artistico e architettonico è il "Reuso" del bene, cioè il Restauro e l'Uso della preesistenza per destinazioni compatibili che coinvolgano la cittadinanza senza mortificare l'impianto originario. L'autrice presenta l'analisi storico-critica sul palazzo e una proposta di intervento che promuova il Palazzo come museo di se stesso e istituto culturale per la sua importanza storica e documentaria e che valorizzi, tramite la fruizione del bene, la cultura e tradizione agricola del monumento e della città.
Generazione DAD. Scuole, politica e psicoanalisi
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2022
pagine: 255
La pandemia, il lockdown, l'isolamento e la Dad sono piombati come folgori sui giovani adolescenti digitali del 2000. Adolescenti con il sapere in tasca, che non hanno più bisogno di ricorrere all'Altro, ma sono in preda ad un'autoerotica del sapere, come afferma Miller nel suo testo En direction de l'adolescence pubblicato per la prima volta in italiano in questo volume. Adolescenti che, in quanto adolescenti, sono alle prese con il difficile compito di prendere posto come soggetti nel mondo e con la drammatica e vitale scoperta dell'inesistenza del rapporto sessuale. È campo della psicoanalisi occuparsi dell'impatto che le gabbie virtuali producono sul risveglio pulsionale prendersi cura dei fenomeni soggettivi, più o meno gravi, manifestati dagli adolescenti alle prese con la trasposizione della vita scolastica sul virtuale (la Dad), ascoltare e dare voce a questa generazione che ha affrontato scenari inediti: la Generazione Dad. Freud e Lacan ci hanno insegnato ad osservare l'attuale disagio della civiltà, la contemporaneità del legame sociale e degli intrecci politico-sociali. L'intenzione, sulla scia della movida Zadig inaugurata da J.-A. Miller, è di scendere nell'agorà politica e di offrire un contributo al dibattito generale con un'opinione orientata dalla psicoanalisi lacaniana. Questo lo sfondo da cui trae origine questo volume corale che presenta al lettore l'esito di un lungo lavoro di ricerca del gruppo #GRAD, iniziato con l'esordio della pandemia; una raccolta di riflessioni e sollecitazioni al dibattito vivo, e ancora aperto, sulla scuola di oggi; e, in aggiunta, una collettanea di esperienze di ascolto analitico, maturate durante questi anni pandemici, e corredate dall'apporto generoso e coraggioso di insegnanti e alunni. Un libro che si rivolge a tutti: psicoanalisti, psicoterapeuti, educatori, insegnanti, genitori e adolescenti. Un libro dedicato agli adolescenti e al loro futuro.
Il pianeta Sciascia
Liborio Riggio
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2022
pagine: 124
Un pianeta complesso quello di Leonardo Sciascia, abitato da personaggi controversi e governato da leggi incontrollabili. Ma la sua orbita ruota attorno all'unica forza in grado di farlo muovere: quella della verità. Verità che diventa quasi ossessione per lo scrittore, un obiettivo da raggiungere a ogni costo, nonostante tutto. Sciascia, in un contesto storico i cui avvenimenti pesano enormemente sulle spalle di una società che si sente impotente e disorientata, crede fermamente che l'unica missione dell' intellettuale dell'epoca sia quella di, dati alla mano, riportare fatti, denunciare soprusi, svelare retroscena di eventi che i più tentano invece di insabbiare. Conscio di chi sono i suoi amici e, soprattutto, i suoi nemici, si fa portavoce di una giustizia che aveva perso molto, col tempo, del suo significato originario.
Il libro o la vita (manuale di disintossicazione)
Linnio Accorroni
Libro: Copertina morbida
editore: Pequod
anno edizione: 2022
pagine: 102
Che cosa è che lega Guy Debord ed Umberto Eco, Amos Oz e Massimo Troisi, Nanni Moretti e Giuseppe Pontiggia, Giorgio Manganelli e Marguerite Yourcenar, Virginia Woolf e Cesare Zavattini, tanto per citare solo alcuni nomi, fra i tanti, evocati nelle pagine, colte ed impertinenti, di questo Il libro o la vita (manuale di disintossicazione)? Facile, no? I succitati intellettuali sono tutti sacerdoti di una religione che, a dispetto delle tante crisi attraversate e della sua indiscutibile pericolosità, resiste eterna ed immutabile: la fede sacra del Libro, il culto immarcescibile della Letteratura. In questo libro, Linnio Accorroni, attraverso l'effervescente ping-pong dialettico, serrato e caustico, elegante e prosaico, fra due irresistibili interlocutori, sciorina non solo le supreme virtù del sacro dogma del Libro, ma anche i suoi inconfessabili vizi, le sue perverse aporie, la sua sostanziale inutilità. Uno difende le sorti magnifiche e progressive della lettura e della letteratura. L'altro, lettore cinico e disincantato, dimostra che il libro fa male e che la Letteratura, oltre che inutile, è cosa dannosa e guasta. Perdonabile è colui che, come dice Rimbaud, perde la propria vita «per delicatezza», ma folle è perderla a causa dei libri. Nel finale, si spalanca qualche salvifica ipotesi di sopravvivenza. Si può forse quindi scampare al libro, al mondo, alla vita, a noi stessi, insomma.
La scrittura in Lacan
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2022
pagine: 136
«La scrittura in Lacan» raccoglie i contributi del «Centro studi e Ricerche in Psicoanalisi a orientamento lacaniano» su un’attività tipicamente umana, la scrittura, definita da Lacan «un fare che dà sostegno al pensiero». Al contrario di Freud, Lacan ha scritto poco ma ha dato molto spazio alla parola. Il suo insegnamento è stato prevalentemente orale, difficile ma appassionante, e mette il lettore di fronte a un linguaggio articolato e denso, dove mancano spiegazioni sistematiche. Il lettore si trova così impegnato in ciò che legge, occorre che il testo lo lavori e lo metta al lavoro, come in un al di là della conoscenza. In Lacan la scrittura non ha a che fare né con la prosa, né con la letteratura. Si tratta di una scrittura che non è rappresentazione, ma lettera incorporata, la parola è suono ed è ciò che risuona nel corpo, rimanda non solo al significante che differisce dal significato, ma anche a ciò che si scrive e all’autore stesso della scrittura psichica: siamo pagina scritta prima che scrittori della pagina. Sta alla psicoanalisi recuperare ciò che scrivendosi si è cancellato e per questo iscritto nel corpo, servirsene, in modo del tutto personale, in rapporto a una possibile nuova alleanza con la pulsione; ed è per questo che occorre la presenza corporea di un lettore/analista a cui il soggetto si rivolga, che legga nelle parole dell’analizzante una scrittura ritrovata perché si scrive nel momento stesso in cui si cancella. Un lavoro che avvicina l’esperienza analitica più alla poesia che alla prosa. Se il soggetto assume l’essere stato scritto e se ne fa qualcosa, al pari dell’artista, diventerà in parte scrittore del poema; scrive, inventando qualcosa di inedito. E per questa esperienza fatta in due, in presenza, ci vorrà tempo; a volte, la vita intera.
Alessandro Bonci. Un mito oscurato dal sole
Libro: Libro rilegato
editore: Pequod
anno edizione: 2021
pagine: 224
In occasione del 150° anniversario della nascita, scrivere di Alessandro Bonci e della sua straordinaria carriera inevitabilmente costringe ad affrontare l'incidenza che ebbe sul suo percorso artistico il contemporaneo Enrico Caruso. Aldilà della partigianeria, aldilà delle classifiche di qualità dei melomani, occorre prima di tutto ristabilire una certa correttezza storica. Bonci era già famoso quando Caruso iniziò la propria carriera, e tuttavia, questione centrale, sulla quale si si confrontano i diversi contributi raccolti in questo volume, è il perché e il come Caruso superò brillantemente Bonci, restando l'unico dei due a essere ancora ricordato. Non si tratta di una terza biografia bonciana, dopo i lavori di Maria Pia Luzi e di Luigi Inzaghi: in questo libro, che affronta anche alcune informazioni trascurate, si è cercato soprattutto di indagare - con l'aiuto d'insostituibili critici che hanno conosciuto direttamente il tenore - sul perché Alessandro Bonci è stato messo in ombra da Caruso, senza che vi fosse stata alcuna battaglia - ravvicinata o lontana - fra i due artisti, la cui feroce rivalità fu invenzione di maniera dei giornalisti d'epoca. Scritti di: Anna Battaglia Bezzi, Pio Benassi, Nando Bennati, Jean Bennett Giorgetti, Rodolfo Celletti, Franco Dell'Amore, Jarro, Giacomo Lauri Volpi, Gino Monaldi, Marzia Persi, Sergio Saraceni, Francesca Scarioli.
Un barelliere del turno di notte
Stefano Simoncelli
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2021
pagine: 64
Versi dalla quarantena.
Il viaggio dell'Infanta
Michele Polverari
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2020
pagine: 155
Sposatasi per procura con Ferdinando III, Re d'Ungheria e futuro Imperatore, l'infanta Maria Anna, sorella del Re di Spagna Filippo IV, lascia con grande corteggio Madrid il 26 dicembre 1629 e raggiunge Vienna il 26 gennaio 1631. Accompagnata dapprima dal Re suo fratello, poi dal Duca d'Alba Antonio Àlvarez de Toledo, infine dall'Arciduca Leopoldo V d'Asburgo, Donna Maria attraversa la Spagna, l'Italia e l'Austria con prolungate soste a Saragozza, a Barcellona, a Genova, a Napoli, ad Ancona, seguendo un itinerario inimmaginabile se non in tempi di allarme sanitario (la peste del 1630, quella dei Promessi sposi, sconsigliava senz'altro l'attraversamento della Lombardia) e dilatando di molti mesi gli abituali tempi di percorrenza. Lunghe sono le permanenze nelle città maggiori non tanto per la piacevolezza dei soggiorni (trascorsi in genere tra feste e devozioni), quanto perché c'è sempre qualcuno o qualcosa in ritardo, o perché, dovendosi modificare il tragitto e i mezzi di trasporto, bisogna mettersi d'accordo con Venezia e col Papa, o perché s'attraversa l'Appennino d'inverno. Attorno a un'Infanta di "pochissima cortesia" è un seguito di altezzosi personaggi, cardinali gelosi, viceré che si detestano, ambasciatori insofferenti, cui si aggiungono prìncipi vanesi attorniati da nobili sfaccendati: uno sciame di dorate cavallette che percorrono città e paesi tra saluti tonanti, ricevimenti fastosi, mirabili spettacoli, sontuose dimore, lautezza di vivande. Un mondo esclusivo e barocco di personaggi di gran titolo e di dubbio rilievo, celebrati da zelanti cronisti, anch'essi comunque chiamati ad intraprendere "una guerra illustre contro il Tempo".
Venezia nonostante
Renato Stella
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2020
pagine: 106
"Venezia nonostante" è un libro, nello stile che un tempo si chiamava "prosa poetica", sulla città di Venezia. Schizzi in prima persona, che hanno per oggetto principalmente alcune delle situazioni tipiche delle difficoltà in Laguna: l'eccesso di turisti e la loro scarsa attenzione nei riguardi di monumenti e luoghi, il transito delle grandi navi, le scritte sui marmi a San Marco, il problema dell'acqua alta. Il tutto condito con giuste dosi di ironia, indignazione, ma anche passione verso la magia e gli aspetti notevoli di una città unica. "Venezia nonostante" è soprattutto un atto d'amore per Venezia in un momento in cui i problemi che deve affrontare sembrano peggiorare, e i pochi veneziani rimasti (tra cui l'autore) devono barcamenarsi per continuare a vivere una vita quanto più normale possibile; è il tentativo di mettere in campo alcuni dei temi caldi della città in chiave di vissuto soggettivo e di emozione, piuttosto che attraverso l'osservazione scientifica o giornalistica.
Il teatro dell'inverosimile. La storia dell'operetta vista da un palco di provincia (Cesena 1880-1968)
Franco Dell'Amore
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2019
pagine: 264
L'operetta arrivò tardi in Romagna, ma il suo successo, in provincia, si protrasse oltre l'inevitabile decadimento. Le leggerezze di un genere irriverente, legato senza schemi alla critica sociale e politica di temi attuali, al sentimentale, alla satira caricaturale, specchio ed esaltazione delle borghesie europee egemoni tra metà Ottocento e i primi decenni del Novecento, hanno appassionato senza discriminazioni gli spettatori romagnoli di diverse generazioni. Cesena accolse con entusiasmo l'operetta a partire dalla prima rappresentazione, "La fille de Madame Angot", nell'estate del 1880; e sui suoi palcoscenici (dal Teatro Giardino - poi Teatro Verdi al Teatro Comunale Bonci) si sono succedute alcune tra le compagnie italiane e straniere più attive nel corso di quasi un secolo, annoverando soubrettes, femmes fatales e comici di prim'ordine. Franco Dell'Amore affronta il racconto di questi 88 anni con rigore storico e documentale, ma anche con giocosa attenzione, come è d'obbligo quando si scrive di operetta, arricchendolo con un corredo di molte, belle immagini spesso rare (manifesti, frontespizi di libretti o spartiti, fotografie, pubblicità) e ricostruendo una cronologia ricchissima, come ricchissimo è il susseguirsi nella narrazione di maestranze, impresari, comprimari, artisti di grande successo o meno, strappati all'oblio degli anni.
La paura dei tuoni
Stefano Simoncelli
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2019
pagine: 72
"Certo: Stefano Simoncelli l’ha passata brutta e ha corso qualche rischio vero. Però, sta ancora qui. E ha raccontato cosa gli è successo. Durante e, soprattutto, dopo un maledetto ictus. E noi, sempre un po’ in ansia ma sollevati e ridiventati, da amici preoccupati, lettori attenti, registriamo dalle sue pagine che ha trascorso un pezzo di vita complesso. Anzi: ci spingiamo a dire che, forse, sono stati più di uno, i pezzi di vita. Che in questa silloge si incrociano, sovrappongono, confondono. (…)" (dallo scritto di Mario Santagostini).