Nottetempo: Cronache
Maxi-rissa. I diari della trap
Alberto Piccinini, Giovanni Robertini
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2025
pagine: 156
“La trap è sempre differente, marginale, eccessiva, anche adesso che occupa il centro della scena” con i brani di Sfera Ebbasta, Anna Pepe, Tony Effe e tanti altri trapper in cima a ogni classifica di streaming. Non serve più spiegare che cosa sia e da dove venga questa musica. Anzi, la stessa trap è ampiamente in grado di spiegare il Paese, come una specie di mitologia sotterranea e onnipresente. L’ossessione per la ricchezza, la paura della povertà, l’attrazione per il crimine e il potere, i conflitti di classe. Queste storie di riscatto, tradimento, successo raccontano la realtà urbana contemporanea con una vitalità che manca al pop rassicurante e consolatorio. Alberto Piccinini e Giovanni Robertini mostrano la natura spesso conflittuale e polarizzata del dibattito pubblico in cui la trap è immersa, tra ansie securitarie e panico morale sui famigerati maranza. Ma soprattutto "Maxi-rissa" ci porta dentro il mondo di Baby Gang, Simba La Rue, Paky – un “fumettone di case popolari, pistole, famiglie divise, piccoli criminali, spaccio, vendette, macchinoni e Rolex” –, offrendoci uno sguardo unico, provocatorio e finalmente empatico sulle disuguaglianze, l’identità delle seconde generazioni, il rapporto tra centro e periferie nell’Italia di oggi.
A domanda rispondo. Divertimenti e ambasce di un autore di quiz
Armando Vertorano
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2025
pagine: 192
Milionari, ghigliottine, ruote della fortuna. Siamo un popolo di santi, poeti e giocatori. Sono tantissimi gli italiani che ogni giorno, davanti al televisore, seguono e si cimentano nei quiz. Molti di loro si interrogano pure sul lavoro di chi li crea. Cosa significa scrivere per un quiz televisivo? Quali sono le domande che funzionano e come vengono trovate? Come si fa a stabilire se una risposta è davvero giusta o sbagliata? Armando Vertorano, autore e domandiere da anni, svela i segreti di un mestiere che, pur suscitando molta curiosità, è poco conosciuto. Lo fa intrecciando il racconto vivace del lavoro quotidiano in redazione e in studio con un’originale prospettiva che ripercorre la storia del quiz in Italia, dagli albori di Lascia o raddoppia? all’influente innovazione di Rischiatutto fino ai programmi in onda oggi come L’Eredità. Scopriremo che “lo spettatore da casa non sempre ne è apertamente consapevole, ma ogni gioco è una forma di racconto. Se un telequiz fosse un film, le domande sarebbero la sua sceneggiatura”. Vedremo come si evolvono i quesiti nel tempo, riflettendo i cambiamenti sociali e culturali, e come il concorrente si è trasformato da esperto depositario di un sapere enciclopedico a persona comune con cui il pubblico può identificarsi. Giocando a propria volta. "A domanda rispondo" è un’esplorazione del legame invisibile che unisce chi domanda, chi risponde e chi guarda, un viaggio dietro le quinte che svela i segreti di un genere tanto amato quanto longevo e capace di rinnovarsi.
La mela e il serpente. Autoanalisi di una donna
Armanda Guiducci
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2025
pagine: 396
“Non sono autobiografia, sono un campione d’esistenza al femminile”. Così si presentava ai lettori alla sua uscita, nel 1974, "La mela e il serpente", un libro decisivo per chiunque si interessi della condizione delle donne. Attraverso questo incrocio tra memoir e referto analitico, trattato d’antropologia e reportage diventato un classico del femminismo, Armanda Guiducci – scrittrice, traduttrice, critica – fruga “dietro le istituzioni sociali, dietro i tabù del sesso, nell’inconscio maschile. Ma frugo anche nel mio inconscio che pullula di immagini compiacenti, deformate, della Femminilità”. Con tocco felice e irruente l’io narrante, oggetto e soggetto dello sguardo, traccia una mappa del diventare donna, così evocato in una precedente poesia: “Diventare donna è un nascere per strappi / reiterati, per lacerazioni / là, ai margini, / dove l’erba dirada”. Ma dove la Storia ha ferito, Guiducci cuce riferimenti, disegnando la serie di passaggi obbligati della sua generazione: dalla prima mestruazione alla coscienza della disuguaglianza, dall’“entrata nel ruolo” di moglie e madre al ripensamento, verso la libertà di scelta. Essere donna è al contempo sfida, pungolo, destino: l’avventura conoscitiva che porta alla scoperta dei pregiudizi cristallizzati in miti e leggende di varie culture, letti con la lente dell’antropologa, ma pure alla rivelazione dell’altro da sé, attraverso esperienze di donne diverse per età e provenienza che entrano nel corpo del racconto. Perché, come evidenzia Eloisa Morra nella sua prefazione, “scrivere per Guiducci è pratica identitaria che spinge a muoversi di continuo dentro di sé e verso l’altro, senza che le due istanze entrino mai in contraddizione”.
Eroine
Kate Zambreno
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2025
pagine: 336
Nel dicembre 2009 Kate Zambreno, allora scrittrice inedita, apre un blog che chiama “Frances Farmer Is My Sister”. Nasce da una recente ossessione per il modernismo letterario e da un’affinità per le “mogli pazze” dei grandi scrittori: trasferitasi di recente a Akron, Ohio, al seguito del marito, Zambreno, come quelle donne, si sente sempre più subordinata alla sua controparte maschile. Il blog diviene la sede ideale per tracciare malinconici ritratti di queste figure femminili – Vivienne Eliot e Jane Bowles, Jean Rhys e Zelda Fitzgerald, e altre ancora – in opposizione frontale alle loro patologizzanti biografie “ufficiali”. Scrittrici e artiste in proprio, si trovarono relegate al ruolo di muse dei partner scrittori per poi concludere le loro vite nel silenzio obbligato, cancellate, rinchiuse. Quello che scaturisce on-line è un potente momento di confronto, una community di donne fuori dai cardini, e che ai cardini si ribellano. Una sorellanza, ciò che lega queste donne passate e presenti, ma anche un destino a cui Zambreno sente di voler sfuggire – per rivendicare il diritto a essere una donna scombinata. Ecco dunque che in “Eroine” trasforma quella polemica nata on-line in un’opera letteraria abbagliante e originale. Analizzando le teorie che prescrivono cosa dovrebbe essere la letteratura e chi è autorizzato a scriverla, smaschera un modello culturale che esilia costantemente l’esperienza femminile nel regno del “minore” e s’impegna, con questo stesso testo che racconta la sua personale esperienza, a creare un canone alternativo.
Cronache dal viaggio breve. 15.289.000 minuti
Margherita Morgantin
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2024
pagine: 136
Per circa un mese Margherita Morgantin è stata ospitata da Trenord, una delle più importanti realtà europee nell’ambito del trasporto pubblico ferroviario locale, per una residenza artistica a bordo dei treni che attraversano la Lombardia e le aree immediatamente confinanti. L’intento era testimoniare, filtrata dalla pratica artistica, la quotidianità delle esistenze che si incrociano tra i binari e nelle stazioni: lavoratori e studenti pendolari, paesaggi che scorrono, voci e rumori che si mescolano, ma anche il dietro le quinte di chi si occupa della manutenzione e del funzionamento delle linee. Cronache dal viaggio breve è una ricerca che avanza per immagini e riflessioni, impressioni visive e poetiche in dialogo con chi giorno dopo giorno trascorre ore su tragitti di vita, al di là del turismo e degli spostamenti veloci. Che esperienze si incontrano? Come viene trascorso il tempo del viaggio? Chi si serve di questi treni? Che itinerari percorrono? Chi è l’Altro che vi troviamo e che forme prende la comunicazione tra soggetti tanto diversi? Si crea una comunità, una costante, o si resta nel proprio mondo nella mera attesa che il tempo passi? In questa immersione in movimento Morgantin ancora una volta ci parla del nostro mondo con la delicatezza, la profondità e l’originalità che caratterizzano la sua opera.
Le pervestite
Camilla Cederna
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2024
pagine: 240
“Ecco una serie di pezzi scritti nel corso di dodici mesi, ecco una fetta della recente attualità italiana, una variegata baraonda fatta di balli, rapine, flirt più o meno principeschi, ribellioni di giovani, evasioni varie e viltà, moda, mode e modi nuovi, i problemi di oggi confrontati con quelli di ieri, un mucchio di cose bizzarre, molto da ridere, ma non tutto, ché ogni tanto vien da scuotere amaramente la testa davanti a tante frivolezze, goffaggini, cattivo gusto e volgarità”. È il 1968 e, mentre in America Joan Didion raccoglie in Verso Betlemme i suoi interventi sulla California della controcultura, tra sogni ed eccessi, in Italia un’altra scrittrice e giornalista di enorme talento, Camilla Cederna, riunisce in Le pervestite le sue cronache sulla fine degli scatenati anni Sessanta nel Belpaese, tra banditi che sparano in strada, salotti d’alta borghesia, “figli dei fiori” e tensioni sociali sempre più forti. Un giornalismo, il suo, che sotto il velo di leggerezza mostra squisita cultura e impegno civile, con la tenace determinazione a guardare oltre i fatti e le apparenze per inserirli in un contesto politico e morale. “Tra l’antropologia e il pettegolezzo”, come ricorda Irene Soave nella sua prefazione. “Parlare di un’epoca a partire dal suo ‘lato debole’ è stata sempre la cifra programmatica del lavoro di Cederna. Teorizzò sempre la mescolanza dell’indignazione con il sentimento, e della frivolezza con l’impegno”. Per dipingere, partendo dagli aspetti di costume, il ritratto di un paese intero.
Agro Punjab. Lo sfruttamento dei sikh nelle campagne di Latina
Francesca Cicculli, Stefania Prandi
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2024
pagine: 144
Tra i principali produttori di kiwi nel mondo c’è l’Italia. La regione più fertile è il Lazio, in particolare la provincia di Latina. Ma i dolci kiwi dell’Agro Pontino nascondono l’amaro delle ingiustizie e dello sfruttamento. A raccoglierli, infatti, sono migliaia di braccianti extracomunitari, provenienti principalmente dallo Stato del Punjab, in India, di religione sikh. Vittime di violenze e intimidazioni e privati delle tutele sindacali, la maggior parte di loro ha contratti irregolari e lavora senza turni di riposo, a volte anche quattordici-sedici ore al giorno, per paghe misere. E costantemente a rischio infortuni: come ha mostrato, nella maniera più crudele e feroce, il caso di Satnam Singh, bracciante sikh morto nel giugno del 2024. Questo libro è il risultato di un’inchiesta realizzata nel corso di un intero anno tra il Punjab e quell’“Agro Punjab” che è oggi la provincia di Latina. Francesca Cicculli e Stefania Prandi raccontano le storie spesso taciute dalle stesse vittime, terrorizzate dalle ritorsioni, e occultate dall’alto per coprire gli interessi dei più forti. Soprattutto, ricostruiscono la lunga catena di cause e responsabilità che sta dietro allo sfruttamento: una catena che coinvolge intermediari indiani e finte agenzie di viaggio, ma anche imprenditori italiani, cooperative agricole, multinazionali ed enti di certificazione. Come nota nella sua postfazione Marco Omizzolo, sociologo e attivista da anni al fianco dei braccianti sikh, Agro Punjab parla “di noi stessi, del modo in cui abbiamo organizzato le nostre istituzioni, del nostro modello di impresa e della cultura che ispira la nostra capacità di dare ordine al mondo”. Postfazione di Marco Omizzolo.
Una rivolta. Orizzonti e confini del Nord-Est
Enrico Prevedello
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2024
pagine: 252
"Hai sentito di Luciano? Ha sparato al banchiere di Campodarsego”. In questo modo Enrico Prevedello viene a sapere che il padre del suo migliore amico Arturo è finito in galera dopo un gesto folle. Luciano Franceschi, piccolo imprenditore, vive a Borgoricco, nella produttiva provincia di Padova: la sua famiglia gestisce l’omonimo caseificio, un allevamento di maiali e una bottega nel cuore della cittadina. È il tipico grande lavoratore del Veneto, e della storia della sua terra ha una viva coscienza. Di più, è un indipendentista, sodale dei “serenissimi” che nel 1997 invasero piazza San Marco a bordo di un improbabile carro armato artigianale. Quando nel 2008 la sua azienda, come molte altre, viene stretta dalla crisi, Luciano tenta di convincere il direttore della banca di cui è socio ad accordargli un prestito sino a quel momento negato. Esce di casa portando con sé una pistola. Vuole solo intimidire il direttore, poi però parte un colpo. Prevedello ha seguito per anni questa vicenda, come un’ossessione personale e come un prisma attraverso cui leggere, in forma anche distorta, la storia del luogo in cui è nato. Frutto di lunghe conversazioni con Luciano e la sua famiglia, e di un viaggio a ritroso dentro la cronaca dei movimenti indipendentisti nel Nord Italia, "Una rivolta" è un potente, inesorabile “romanzo verità”.
Charming men. La storia degli Smiths
Fernando Rennis
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2024
pagine: 312
Regno Unito, anni Ottanta, Thatcher al governo e liberismo alle stelle, ascesa degli yuppies, Guerra Fredda, conflitto nelle Falkland, working class sul lastrico e disoccupazione altissima, droghe a buon mercato e una pletora di culture giovanili underground: quattro ventenni di origini irlandesi cresciuti nei sobborghi popolari di Manchester, Nord cupo e industriale dell’Inghilterra, esplodono brillanti e imprevisti come un astro di passaggio su questo sfondo poco rassicurante. Si chiamano Smiths, il cognome inglese più diffuso, ma sono tutt’altro che ordinary: hanno un carisma e un’ispirazione fuori dal comune. La band si scioglierà dopo solo cinque anni e quattro album, ma sarà fatale per un’intera generazione – e ben oltre –, dentro e fuori i confini nazionali. La voce felpata, i testi perturbanti e il fascino sopra le righe del talentuoso frontman Morrissey diventano, insieme al sound agrodolce creato da Johnny Marr e all’alchimia strumentale di Andy Rourke e Mike Joyce, il segno di un’epoca in bilico sulla disillusione e l’insofferenza. Outsider ingestibili e, insieme, simbolo della britishness, “nuovi Beatles” e paladini dell’indie, sofisticati autori pop e acuti narratori della realtà che li circonda come delle emozioni più intime, gli Smiths sono finiti nel Parlamento britannico e tra le barricate in piazza, in film e serie tv, sui giornali e nelle ossessioni dei fan. È per tutte queste ragioni, come dimostra il libro documentatissimo e appassionante di Fernando Rennis, che questi charming men, fuori da ogni etichetta, sono diventati un’icona.
Stanze. Abitare il desiderio
Luca Molinari
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2024
pagine: 180
Che impatto hanno avuto l’industrializzazione, l’urbanizzazione, la cura dell’igiene, la nascita del design nel codificare le stanze delle case che abitiamo oggi? Cosa implica varcare una soglia, entrare in una camera? Il boudoir, l’antico salottino per signore in cui il Marchese de Sade ambienta uno dei suoi testi di maggior successo, quale significato politico può assumere? E che rapporto c’è tra la cucina come emblema della sottomissione femminile e la cucina come teatro di liberazione ed emancipazione della donna? O, ancora: qual è la valenza metaforica della cantina e come cambia nel corso della vita il modo di vivere questo spazio? Dopo Le case che siamo, Luca Molinari si addentra nella specificità delle stanze che compongono oggi le nostre case. Con la precisione del fine studioso e la passione del grande divulgatore ripercorre e analizza storia e funzioni, simbolismo e potenzialità di ciascuno degli ambienti che ci ritroviamo quotidianamente ad attraversare: dall’ingresso allo studiolo/biblioteca, passando per il bagno e la cabina armadio, la cucina e la camera da letto, fino ad arrivare al monolocale, che concentra tutte le stanze in una. E stanza dopo stanza, questo racconto intimo cerca di intuire a partire dal presente le linee che plasmeranno il futuro dei nostri ambienti domestici. "Stanze" ci porta a guardare in modo nuovo a spazi che spesso viviamo distrattamente e che invece così tanto raccontano di noi e così tanto influiscono sulle nostre vite.
Pomodori rosso sangue
Diletta Bellotti
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2024
pagine: 132
C’è una persona avvolta nella bandiera italiana, in piazza, in una grande città. Ha in mano un pomodoro. I campi e le baraccopoli sono lontani, lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici della terra non si vede, e nemmeno la violenza dei caporali. Il cibo è quella cosa pulita che la grande distribuzione organizzata ci mette davanti. Cosa c’è di più genuino e made in Italy di un pomodoro? Ma quel frutto così familiare, raccolto da persone che molto spesso non hanno la cittadinanza italiana né un permesso di soggiorno né un contratto di lavoro regolare, non è sano come sembra: gronda sangue, che dalla bocca cola sul corpo e sulle mani di chi lo sta mangiando. A portare in piazza la protesta contro l’“invisibilizzazione” di coloro che coltivano quei pomodori in condizioni disumanizzanti è Diletta Bellotti, che ha creato, insieme ad altre persone che ne hanno condiviso l’urgenza, una campagna collettiva di informazione e sensibilizzazione chiamata “Pomodori rosso sangue”. L’impegno di Bellotti per un cibo e un mondo un po’ meno ingiusti è proseguito senza sosta, sul territorio, in rete e sui giornali, dal 2019 a oggi. Questa testimonianza intensa e senza filtri, che è anche un diario di viaggio nell’azione politica, apre “le pieghe della globalizzazione” nascoste alla periferia del consumo e mostra il rovescio (il rimosso) della produttività capitalistica: i corpi usa e getta dei lavoratori migranti che abitano le baracche cercando di sopravvivere e di rivendicare faticosamente i propri diritti.
I sultani. Mentalità e comportamento del maschio italiano
Gabriella Parca
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2024
pagine: 372
All’inizio degli anni Sessanta Gabriella Parca e la sua collaboratrice Maria Luisa Piazza si misero in viaggio per l’Italia intervistando 1018 uomini di diverse età e condizioni sociali. A loro rivolsero domande inaudite per l’epoca, come “Che cosa pensa di una donna, che innamorata di un uomo prenda lei l’iniziativa verso di lui?”, “Considera conciliabile il lavoro della donna fuori di casa, con i suoi impegni di moglie e di madre?”, “Come dovrebbe reagire un uomo se sapesse di essere tradito dalla moglie?” e “Fra i suoi conoscenti, c’è qualcuno che ha rapporti con persone del proprio sesso?”. Per la loro inchiesta dovettero ricorrere a sindacalisti, assistenti sociali, medici e parroci come garanti e fixer, perché era inconcepibile che due giovani donne andassero in giro a parlare di sesso con uomini sconosciuti. Non a caso il Giornale di Sicilia riferì della loro indagine definendole “due maniache sessuali”. Questo libro raccoglie i frutti di uno studio sul campo volto a comprendere “mentalità e comportamento del maschio italiano”, ovvero il punto di vista degli uomini sugli argomenti di cui le donne scrivevano alla posta del cuore e che Parca aveva già documentato in Le italiane si confessano. Oggi, a sessant’anni di distanza, nel nostro paese il quadro giuridico e la società sono mutati, ma il nocciolo duro di quella “mentalità”, volta al controllo e al dominio dell’altro sesso, rimane. Ecco quindi che I sultani, oltre a costituire un prezioso documento storico, si rivela un’analisi purtroppo ancora attuale in alcuni suoi fondamenti.