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Libri di Fernando Rennis

Charming men. La storia degli Smiths

Charming men. La storia degli Smiths

Fernando Rennis

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2024

pagine: 312

Regno Unito, anni Ottanta, Thatcher al governo e liberismo alle stelle, ascesa degli yuppies, Guerra Fredda, conflitto nelle Falkland, working class sul lastrico e disoccupazione altissima, droghe a buon mercato e una pletora di culture giovanili underground: quattro ventenni di origini irlandesi cresciuti nei sobborghi popolari di Manchester, Nord cupo e industriale dell’Inghilterra, esplodono brillanti e imprevisti come un astro di passaggio su questo sfondo poco rassicurante. Si chiamano Smiths, il cognome inglese più diffuso, ma sono tutt’altro che ordinary: hanno un carisma e un’ispirazione fuori dal comune. La band si scioglierà dopo solo cinque anni e quattro album, ma sarà fatale per un’intera generazione – e ben oltre –, dentro e fuori i confini nazionali. La voce felpata, i testi perturbanti e il fascino sopra le righe del talentuoso frontman Morrissey diventano, insieme al sound agrodolce creato da Johnny Marr e all’alchimia strumentale di Andy Rourke e Mike Joyce, il segno di un’epoca in bilico sulla disillusione e l’insofferenza. Outsider ingestibili e, insieme, simbolo della britishness, “nuovi Beatles” e paladini dell’indie, sofisticati autori pop e acuti narratori della realtà che li circonda come delle emozioni più intime, gli Smiths sono finiti nel Parlamento britannico e tra le barricate in piazza, in film e serie tv, sui giornali e nelle ossessioni dei fan. È per tutte queste ragioni, come dimostra il libro documentatissimo e appassionante di Fernando Rennis, che questi charming men, fuori da ogni etichetta, sono diventati un’icona.
18,90

Un glorioso fallimento. L'eterno presente della Factory Records

Un glorioso fallimento. L'eterno presente della Factory Records

Fernando Rennis

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2022

pagine: 272

Nel 1992, dopo più di settanta artisti e quasi trecento dischi pubblicati, la Factory Records dichiarava bancarotta. I suoi quattordici anni di vita, caratterizzati dalla gestione passionale ed economicamente scellerata dei suoi soci, hanno scandito una storia in cui convivono gli estremi dell’esperienza umana: il fallimento, l’estasi, la morte, l’edonismo. I suoi album hanno fatto storia, le sue grafiche sono finite nei musei e in passerella; è riuscita a trasformare una cupa città industriale dell’Inghilterra settentrionale in un florido centro culturale che aveva il suo cuore nel club Haçienda. “Un glorioso fallimento” racconta l’epopea e i protagonisti della Factory spulciando il suo catalogo e immergendosi nella sua estetica, camminando per le strade di quella Manchester che ha influenzato l’etichetta ed è cambiata al suo ritmo. La fenomenologia dei Joy Division, gli spot in cui risuona “Blue Monday”, Kanye West che campiona i Section 25, James Murphy degli Lcd Soundsystem che adora gli Esg, i Biting Tongues che preludevano all’elettronica di Aphex Twin: in queste pagine viene analizzata l’influenza pulsante della Factory nel nostro presente, la genesi del factorysmo, la fascinazione di Virgil Abloh e Raf Simons per la sua musica e le sue copertine. Con una nota di Peter Hook e interviste a Simon Reynolds, David Stubbs, Dave Simpson (“Guardian”), John Robb (“Louder Than War”), Toby L (“Transgressive”), Tim Putnam (“Partisan”), Simon Raymonde (“Bella Union”), James Nice (“Ltm”) e Kevin Cole (“Kexp”).
22,00

Patriots. La musica italiana da Berlusconi al sovranismo

Patriots. La musica italiana da Berlusconi al sovranismo

Fernando Rennis

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2019

pagine: 170

Tempi strani, quelli che stiamo vivendo: un rapper spagnolo finisce in carcere per le sue rime, la stessa sorte tocca agli artisti russi e nel mondo angloamericano nuove leve e musicisti affermati prendono posizione su Trump e Brexit. Insomma, in altri paesi gli artisti si espongono e lo fanno con album, canzoni, interviste, concerti o partecipando a iniziative di vario genere, qui in Italia numerosi articoli sottolineano il letargo della canzone politica. Al contempo testate estere quali il «New York Times» raccontano di come i rapper, afroitaliani e non, stiano fronteggiando il clima xenofobo che attraversa la penisola. I dibattiti sulla presunta "italianità" delle canzoni in radio e di quella vincitrice a Sanremo, la querelle sui porti chiusi, i duelli a suon di tweet tra politici e cantanti, nonché la mobilitazione per Riace da parte di un folto gruppo di artisti, mostrano tuttavia che qualcosa si muove. "Patriots" è un'indagine sul complesso rapporto tra politica e musica in Italia negli ultimi vent'anni, un tentativo di capire cos'è rimasto delle canzoni di protesta degli anni Sessanta e verificare se il nostro paese si allinea con quanto sta succedendo in Gran Bretagna e Stati Uniti. D'altronde, l'ascesa di Salvini e del Movimento 5 Stelle non sono fenomeni destabilizzanti come il referendum britannico e le ultime elezioni presidenziali americane? Queste pagine provano a comprendere le reazioni del mondo musicale italiano a eventi importanti come il G8 di Genova, i casi Aldrovandi e Cucchi, così come alle esternazioni dei politici nostrani. "Patriots" è un viaggio negli ultimi due decenni di storia e musica italiana, una fotografia di come l'Italia sta cambiando e, di conseguenza, di come stanno mutando gli italiani. Perché, in fin dei conti, non sono mai soltanto canzonette. Prefazione di Emanuele Coen.
16,00

Politics. La musica angloamericana nell’era di Trump e della Brexit

Politics. La musica angloamericana nell’era di Trump e della Brexit

Fernando Rennis

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2018

pagine: 271

La musica ha sempre avuto la capacità di descrivere i cambiamenti sociopolitici che attraversano determinati periodi storici. Gli ultimi anni non fanno eccezione: eventi che stanno segnando le dinamiche sociali come l’elezione di Donald Trump e il referendum sulla Brexit sono due estremi che intersecano problematiche legate alla questione razziale, al tema del gender e all’abuso di potere a sfondo misogino, all’era della post-verità e alle reazioni contro gli attacchi terroristici internazionali. Politics. La musica angloamericana nell’era di Trump e della Brexit prova ad analizzare la connessione tra gli accadimenti storici che stiamo vivendo da vicino e un’intensa e variegata produzione musicale che accomuna le due sponde dell’oceano Atlantico. Si tratta di una reazione estetica e concettuale figlia di un passato che va dalla controversa iconoclastia dei Sex Pistols alle ribellioni elettriche contro l’intervento in Vietnam di Jimi Hendrix, passando per le invettive politiche di Bob Dylan e le provocazioni anti-Thatcher degli Smiths. Gli eredi di questa tradizione si muovono attraverso un intricato presente incastrato tra accelerazionismo e realismo capitalista, rivestono la canzone di protesta di nuovi significati, alla luce di un futuro che è già passato e diventa retromania, e cercano punti fermi per una società liquida segnata dalla crisi finanziaria del 2008. I vincitori dei Grammy 2018 Lcd Soundsystem e National, PJ Harvey, Moby, Algiers, Kendrick Lamar, i rapper del grime e della trap, e tanti altri ancora, ci mostrano come quella che stiamo vivendo sia un’era di incertezze ma, allo stesso tempo, di opere dal forte significato umano e sociale.
19,50

Scream and shout. La storia e la musica degli Arcade Fire

Scream and shout. La storia e la musica degli Arcade Fire

Fernando Rennis

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2017

pagine: 240

Gli Arcade Fire sono uno dei pochi gruppi indie riuscito nell’intento di squarciare il velo del mainstream con una manciata di album osannati dalla critica e una potenza live che li ha caratterizzati sin dagli esordi. Se Funeral e Neon Bible hanno attirato l’attenzione della stampa e di personaggi del calibro di David Bowie, Lou Reed e David Byrne, The suburbs, grazie anche alla vittoria ai Grammy del 2011, ha segnato una vera e propria esplosione in termini di fama che non ha scalfito l’integrità artistica della band. Per questo collettivo di musicisti così eterogeneo e imprevedibile ogni nuovo album è una sfida a migliorarsi, un tentativo di fondere nuove sonorità alla propria cifra stilistica consolidatasi nel tempo eppure in costante aggiornamento. La storia, la musica e l’alchimia che lega i fratelli Win e Will Butler, Régine Chassagne, Richard Reed Parry, Tim Kingsbury e Jeremy Gara hanno contribuito a rendere questa scalata al successo un percorso lungo e intenso in cui l’ambizione e la determinazione hanno giocato un ruolo fondamentale. "Scream & shout" ripercorre la storia del gruppo di Montréal scandagliando gli aneddoti, le canzoni, i testi, le copertine e le influenze musicali che hanno determinato l’ascesa di quella che per il Telegraph è la "miglior band dal vivo del mondo" e tentando di consegnare un ritratto veritiero del collettivo in quello che, a oggi, è il libro più completo e aggiornato sugli Arcade Fire.
17,50

Pop is dead. La storia dei Radiohead

Fernando Rennis

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2025

pagine: 351

I Radiohead esordiscono nel 1992 con Creep, un singolo di grande successo commerciale che finiranno per odiare, e da lì in avanti sfidano le convenzioni del pop per diventare, nei decenni successivi, un gruppo imprevedibile e spiazzante dal punto di vista musicale, concettuale, promozionale: l'antitesi dei cliché rock, un baluardo dello sperimentalismo, lo specchio di un mondo distopico in radicale cambiamento, e anche un manifesto politico anticapitalista. Com'è evidente soprattutto in Ok Computer (1997), l'ultimo grande album "classico" del XX secolo, Kid A (2000), un disco fortemente innovativo, e in Rainbows (2007), scaricabile dal sito del gruppo in download digitale con prezzo libero. A quarant'anni dai primi tentativi tra i banchi della scuola di Abingdon, la band è ormai attorniata da un'aura mitologica. Restano tuttavia aspetti ancora poco conosciuti della storia e del "Fenomeno Radiohead", stereotipi da smontare, contraddizioni da approfondire: come ha fatto Fernando Rennis, che da anni è sulle tracce dei cinque di Oxford, parlando con i loro insegnanti e compagni di scuola, intervistando musicisti, registi, giornalisti e collaboratori in sala di registrazione di dischi passati alla storia.
18,90

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