Morcelliana: Storia
Riforma cattolica o Controriforma? Tentativo di chiarimento dei concetti con riflessioni sul Concilio di Trento
Hubert Jedin
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2022
pagine: 112
I cattolici tendono a far derivare il rinnovamento della Chiesa dalla sua forza vitale, che erompe da un nucleo divino, e a contestare l'influenza che ebbe lo scisma avvenuto nel XVI secolo in questo processo. Considerano la “Riforma cattolica” come la vera “Riforma” e si oppongono al concetto di “Controriforma”, perché pensano possa nascondere l'idea che la rigenerazione della Chiesa sia solo un movimento reazionario. I non cattolici considerano la Riforma protestante come il vero rinnovamento della Chiesa tendente al cristianesimo originario e vedono nella Controriforma la vittoria del papato, politicamente in auge, sul luteranesimo apolitico e sul calvinismo politicamente isolato. Partendo da fatti storici universalmente riconosciuti e al di là delle interpretazioni, Jedin cerca di indicare un punto di incontro sul significato di questi concetti e di eliminare i malintesi per quanto concerne l'uso storico della lingua, utilizzando poi i risultati ottenuti per l'inserimento del Concilio di Trento nella storia della Chiesa. «Questo libretto merita d'essere indicato agli studiosi ed esaminato da vicino, perché, nella sua brevità è, come si diceva una volta, succosissimo, o per dirla con modi popolareschi, pieno come un uovo, come un uovo, tutto buono» (Delio Cantimori).
Marco Minghetti. Il liberalismo e l'Europa
Raffaella Gherardi
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2022
pagine: 256
Marco Minghetti (1818-1886) fu uno dei principali teorici, in Italia e in Europa, del pensiero politico liberale e, allo stesso tempo, eminente statista della Destra storica: più volte Ministro e Presidente del Consiglio, legò il suo nome a tappe salienti della politica nazionale quali la Convenzione di settembre, l'avvio dell'inchiesta industriale e dell'inchiesta agraria, la revisione dei trattati commerciali, il raggiungimento del pareggio di bilancio. Raffaella Gherardi ne ripercorre qui non solo gli scritti, ma anche i discorsi parlamentari ed extraparlamentari, attingendo a documenti spesso non facilmente reperibili: emerge il ritratto a tutto tondo di una personalità attenta a sfuggire gli opposti rischi di una scienza della politica disancorata dalla prassi e di un'azione politica meramente empirica e contingente. Si manifestano inoltre temi ancora oggi rilevanti: il rapporto fra economia, morale e diritto; le relazioni tra Stato e Chiesa; le ingerenze dei partiti politici nella giustizia e nell'amministrazione. Anche di fronte alla politica del presente l'opera di Minghetti non ha perso centralità, elevandolo a classico della politica italiana ed europea, in grado di parlare a tempi che vanno ben oltre quelli che egli ha vissuto.
Gli schiavi del papa. Conversione e libertà dei musulmani a Roma in età moderna
Marina Caffiero
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2022
pagine: 256
Nello Stato Pontificio la schiavitù fu non solo tollerata ma ebbe una lunga vita, almeno fino alla metà dell’Ottocento. Questo volume esplora la vicenda dei musulmani a Roma, poco analizzata a livello storiografico, delineando un nuovo approccio alla storia delle relazioni tra cristiani e islamici nella città alla luce della sua fisionomia plurietnica e multiculturale, che ne fa un autentico laboratorio europeo di gestione della diversità culturale e religiosa. Fondamentale in questa operazione è una fonte inedita: un piccolo quadernetto, il Libro dei turchi (riportato integralmente e commentato in appendice da Micol Ferrara), che annota gli arrivi presso la Casa dei catecumeni degli schiavi che intendevano convertirsi proprio nell’Urbe, probabilmente con la speranza, vana, di essere liberati. Emergono persone reali, vite che sarebbero restate ignote, voci che raccontano di sé: le peregrinazioni per tutta Europa, e perfino nel Nuovo Mondo o in Oriente, la fatica quotidiana (al remo nelle galere di Civitavecchia, la milizia a Castel S. Angelo o il servizio nelle case private), la costruzione di nuove identità dopo il battesimo. Restituire alla contemporaneità le loro storie rimosse e sepolte nel passato più lontano offre anche l’occasione per mettere in discussione l’idea che gli italiani siano, e siano sempre stati, europei, cattolici e bianchi: la popolazione è il risultato dei costanti mescolamenti etnici avvenuti nel corso dei secoli, e che continuano anche oggi.
Le metamorfosi della potenza sacerdotale nell'alto Medioevo
Giovanni Tabacco
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2022
pagine: 144
"Il lettore fin dalle prime righe di questo libro capirà di trovarsi davanti un testo da meditare lentamente, colmo di contenuti e di problemi, che riguardano così la società e il potere come il cristianesimo stesso nel suo essere prima cattolico e poi cattolico-romano. In sottofondo, vi è la connessione tra le "metamorfosi della potenza sacerdotale" e le metamorfosi del cristianesimo, che si afferma nella società e al contempo si complica per il suo nesso con le società, le quali trovano nel loro cristianesimo l'elemento forte di identità: si cerca di superare la frammentazione identitaria con la definizione di un'ortodossia. Ma l'ortodossia non rimane all'interno delle chiese cristiane, estendendosi a regola della convivenza civile e politica, e attenua fino a perderla la sua natura eminentemente dottrinale, per diventare obbedienza ecclesiastica, con riferimento ultimo e, spesso, decisivo nel papa. È uno degli esiti possibili della potenza sacerdotale, che dal secolo XI venne a concentrarsi - a livello ecclesiastico, ecclesiologico e politico - nel vescovo della Chiesa di Roma. Un primato che giunge fino ai giorni nostri e fa comprendere i mutamenti che non eliminano il passato ma ne rendono nuovi i termini." (Grado Giovanni Merlo)
La compagnia divisa. Il dissenso nell'ordine gesuitico tra '500 e '600
Michela Catto
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2022
pagine: 256
La storia della Compagnia di Gesù è puntellata da continui scontri: papi che intervennero nel tentativo di modificarne l'Istituto, ordini religiosi pronti a denunciarne la sua natura ereticale, poteri laici ostili pronti ad accusarla di trame eversive contro lo Stato. Tutti aspetti che andarono ad alimentare uno specifico antigesuitismo di matrice cattolica e contribuirono a costruire una immagine dell'ordine gesuitico come corpo compatto e braccio armato del papato romano. Sul finire del Cinquecento la Compagnia di Gesù fu segnata da un movimento di contestazione interna al quale parteciparono gesuiti di diversa formazione, tutti legati dall'intento di ricondurre l'ordine gesuitico allo spirito del fondatore, sant'Ignazio di Loyola. La seconda generazione di gesuiti manifestò ostilità verso la storia del proprio ordine religioso, e attraverso una intensa attività di denuncia giunse a mettere in discussione i pilastri dell'organizzazione gesuitica, come la figura del generale eletto a vita o il sistema interno di professione religiosa. Tra le diverse anime da sempre presenti nella Compagnia si accese un'aspra lotta che mise a rischio la sopravvivenza stessa dell'ordine, e la battaglia che allora si scatenò intorno all'eredità del Loyola lascia emergere i conflitti attraverso cui si compì la ridefinizione dell'identità gesuitica, e i mezzi e le forme mediante cui si strutturò il suo rapporto con la Controriforma cattolica.
Storia politica del Mediterraneo
Federico Chabod
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2022
pagine: 208
Pubblicata nel 1940 nel Dizionario di Politica a cura del Partito nazionale fascista, edito dall’Istituto della Enciclopedia Italiana, questa voce di Federico Chabod si offre ancora oggi per l’originalità della trattazione della storia del Mediterraneo dall’età antica fino al 1914. Una ricostruzione attenta alle trasformazioni economico-sociali, ma dove centrale è la dinamica dei conflitti politici e culturali che interessano il bacino mediterraneo nel corso dei secoli: dalla colonizzazione fenicia e greca all’impero romano; dalla conquista araba all’esperienza delle repubbliche marinare italiane; dalla lotta franco-turco-spagnola per l’egemonia al periodo napoleonico, fino alla unità d’Italia e alla storia politico-diplomatica mondiale tra fine Ottocento e primo decennio del Novecento. Una sintesi di grande interesse, anche per la radicalità della tesi di Chabod – la centralità del Mediterraneo declina con la scoperta delle Americhe –, che si contrappone ai due altri grandi paradigmi storiografici: quello di Pirenne, per il quale è l’espansione arabo-islamica a segnare una svolta nella storia del Mediterraneo; e quello di Braudel, attento alle lunghe durate strutturali della storia mediterranea – l’opposto dell’attenzione chabodiana agli eventi che segnano fratture epocali. Il Mediterraneo di Chabod è così un esempio, come sottolinea Fulvio De Giorgi nel saggio introduttivo, di cosa intendesse l’autore per «storia globale» – una storiografia che ancor oggi invita a riflettere e ricercare.
I gesuiti al tempo di Claudio Acquaviva. Strategie politiche, religiose e culturali tra Cinque e Seicento
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2022
pagine: 336
Esistono vari motivi che conferiscono al generalato di Claudio Acquaviva un'importanza particolare. Da qualunque punto di vista lo si osservi - sia da quello della storia della Compagnia di Gesù, che dell'educazione, della scienza, dell'espansione missionaria, dell'arte - questo generalato può essere letto come un momento di compimento. Il periodo che va dal 1581 al 1615 rappresenta il crocevia di un gran numero di linee convergenti: la realizzazione della Ratio Studiorum che riconosce e sostiene l'attività degli ormai più di cento collegi che risultano aperti alla fine del secolo. Il moltiplicarsi delle litterae indipetarum, le lettere di domanda d'invio nelle missioni indirizzate al generale, rispecchia l'ampiezza dell'impegno missionario (con la costituzione della prima missione in Cina nel 1582 e la fondazione, nel 1610, delle prime reducciones del Paraguay), in un'epoca anteriore alla creazione della Congregazione de Propaganda Fide. Se il più che trentennale governo di Acquaviva deve essere considerato - per comune consenso degli studiosi - un punto di svolta irreversibile nella costruzione della moderna identità dell'Ordine ignaziano, attraverso un processo di istituzionalizzazione che era rimasto incompleto nel periodo precedente, allora la necessità di indagare in profondità aspetti diversi e concorrenti connessi con lo sviluppo storico della Compagnia di Gesù diventa cruciale.
Il «flagello delle Indie». L'epidemia colerica del 1836-37 nel Mezzogiorno
Alberto Tanturri
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2022
pagine: 288
Ultimo fra gli Stati italiani a essere colpito dall'epidemia di colera del 1836-37, il Regno delle Due Sicilie era anche quello che riportava il più pesante bilancio di vittime, tanto in valori assoluti quanto in rapporto alla popolazione. All'ingente perdita di vite umane si aggiungevano i danni economici, legati alle prime misure di contrasto dell'epidemia - dai cordoni sanitari terrestri e marittimi all'apertura dei cimiteri extraurbani - e alle limitazioni imposte ai traffici commerciali. Dalla drammatica congiuntura sanitaria, il Regno usciva sensibilmente colpito nella sua struttura demografica e impoverito. La ricostruzione storica dell'impatto del colera sulla società meridionale ne evidenzia le molte ripercussioni a livello politico - con il dilemma, peraltro attualissimo, tra contenere i contagi e salvaguardare le attività produttive -, normativo e medico (gli scienziati si dividono tra epidemisti e contagionisti mentre proliferano le teorie più fantasiose circa l'origine del morbo). Ma il colera non portò solo morte, dolore e miseria: cambiarono le politiche di igiene pubblica, le modalità di sepoltura, la dialettica centro-periferia a livello amministrativo, con un certo grado di autonomia guadagnato dalle autorità locali. Esiti che portarono a sviluppi originali e alla timida modernizzazione di uno Stato ancora autocratico.
La conversione di Gemelli. Da Edoardo a frate Agostino
Luciano Pazzaglia
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2022
pagine: 176
Padre Agostino Gemelli (1878-1959) è una delle figure più importanti del movimento cattolico del Novecento: medico, psicologo e accademico, ha creato nel 1921 e diretto a lungo una istituzione centrale per la cultura del nostro Paese, l'Università Cattolica del Sacro Cuore. Questo volume prende in esame un momento fondamentale della sua vita: nel 1903 il giovane e promettente scienziato Edoardo Gemelli, già vicino alle idee del positivismo e del socialismo, sposa la fede cattolica ed entra nell'Ordine dei Frati Minori di san Francesco. La sua scelta apre un doloroso conflitto con la famiglia e provoca uno scandalo (viene definita dalla stampa come il «suicidio di un'intelligenza»). Nel corso della sua vita Gemelli è stato sempre molto reticente nel fornire qualche notizia su questa esperienza, distinguendosi così dai molti convertiti che in quegli stessi anni non esitarono a raccontarla in pubblico, per rafforzare il prestigio della Chiesa. È perciò preziosa la ricostruzione di Luciano Pazzaglia, che documenta i vari momenti del processo di conversione di Gemelli. Le lettere da lui indirizzate a persone fidate e amiche come Ludovico Necchi e don Giandomenico Pini consentono di penetrare il travaglio interiore e di registrare i contrastanti sentimenti vissuti dal giovane Edoardo: ne esce un Gemelli sconosciuto, incerto e bisognoso di qualcuno che lo aiuti a uscire dalle proprie inquietudini; tormentato dall'ansia di capire quale strada intraprendere per rispondere all'appello di Dio.
Il sacro esperimento. Teologia e politica nell'America puritana
Tiziano Bonazzi
Libro: Libro rilegato
editore: Morcelliana
anno edizione: 2022
pagine: 544
Il sacro esperimento ricostruisce le vicende della colonia fondata in Massachusetts nel XVII secolo da un gruppo di puritani inglesi, con l’obiettivo di creare una società pienamente cristiana composta dai predestinati da Dio alla salvezza, i Santi. Il disciplinamento civile e religioso era attuato con una severa supervisione dei comportamenti sociali e morali in cui avevano un ruolo primario i magistrati e le famiglie, sotto la continua guida dei pastori. Su questa delicata costruzione giunse come un uragano una donna, Ann Hutchinson, che – prima di essere scomunicata e bandita dalla comunità – denunciò una dottrina che legava i singoli al buon operare privo di valenza spirituale, una delle trappole che il demonio tende agli esseri umani. La sua sconfitta portò al consolidamento di un sistema che dava voce al popolo e limitava il potere centrale in un modo assolutamente moderno ma legava i coloni a una rigida supervisione sociale e religiosa, secondo un comunitarismo che poco aveva a che fare con le spinte della modernità. Il sacro esperimento si rivela così un brodo di coltura nel quale matureranno molti elementi importanti per comprendere la storia, l’identità (e le contraddizioni) degli Stati Uniti.
Le riduzioni gesuite del Paraguay. Missione, politica, conflitti
Gianpaolo Romanato
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2021
pagine: 416
Con il termine Riduzioni ci si riferisce a quelle missioni che, tra l'inizio del XVII secolo e la seconda metà del successivo, i gesuiti avviarono in America latina, in un territorio impervio, incerto e lontano, oggi diviso tra Paraguay, Argentina e Brasile: un esperimento sostenuto dall'Impero spagnolo, il «cristianesimo felice» descritto dallo storico Ludovico A. Muratori, che si protrasse fino all'espulsione della Compagnia di Gesù nel 1767. Lo “Stato gesuita dei Guaraní”, nato presso la popolazione indigena del Paraguay, ebbe valenza culturale, religiosa e politica: oltre alla civilizzazione e all'evangelizzazione del “buon selvaggio”, le Riduzioni sorsero nella zona di maggior frizione tra Impero spagnolo e portoghese, con l'obiettivo di arginare l'espansione del secondo e ispanizzare un territorio tanto esteso. Seppur le più studiate siano quelle paraguaiane, altre sorsero in Bolivia e Perù, determinando la creazione dei confini degli Stati moderni e la diffusione delle lingue come la conosciamo oggi. In questo volume, l'autore prima ricostruisce la storia delle Riduzioni dalla loro fondazione fino alla disfatta, poi raccoglie e presenta al lettore le testimonianze di coloro che vissero tale esperienza, a partire dal tormentato viaggio per mare, dal continente europeo all'America, fino all'incontro/scontro con civiltà tanto lontane, geograficamente e culturalmente: protagonisti di questa storia i figli di Ignazio di Loyola, l'élite intellettuale del tempo, senza i quali le Riduzioni non sarebbero mai nate, e quegli indios “semi-primitivi”, senza i quali non sarebbero mai divenute ciò che sono state.
Tommaso da Olera. Insatiabilis ardor
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2021
pagine: 336
Si presentano qui gli atti del convegno internazionale svoltosi presso l'Università di Bergamo il 21 e 22 settembre 2018, una "due-giorni" che, in diversi ambiti, non solo ha aperto nuovi squarci sulla figura di Tommaso da Olera, singolare religioso laico oggi Beato, ma ne ha sbalzato il profilo dal contesto del suo tempo: tra storia e politica, letteratura e spiritualità, mistica e teologia, configurandosi anche come occasione di sintesi dei diversi appuntamenti - di carattere scientifico, ma pure di alta divulgazione - via via susseguitisi negli anni precedenti. Non pochi gli studiosi che, grazie ai loro lavori, ma pure all'accurata edizione dell'Opera Omnia, hanno potuto affrontare il profilo e il pensiero di Tommaso con approcci che hanno portato alla formulazione di nuove ipotesi, allo sgretolamento di cliché, a precisazioni utili a ricostruirne i tratti originali, benché ci separino quasi quattro secoli dalla morte a Innsbruck nel 1631. Si vedano nel presente volume i testi di Mario Rosa, Arno Strohmeyer, Bernard Dompnier, Costanzo Cargnoni, Alberto Sana, Marcello Neri, Benedetta Papàsog-li, Josef Gelmi, Marco Pellegrini, Alessandra Bartolomei Romagnoli, Alessandro Vetuli, Sabrina Stroppa, Massimo Marcocchi, Mariarosa Cortesi. In sintesi, e la conferma arriva anche dai contributi di queste pagine, sono almeno due le direttrici prevalenti nell'approfondimento del frate bergamasco: quella attinente lo "spazio interiore" del Cappuccino e quella pertinente il suo ruolo nello "spazio pubblico":ça va sans dire nella cornice di quella realtà dell'Europa, politica e religiosa, cattolica e protestante, tra l'ultimo ventennio del Cinquecento e il primo ventennio del Seicento, gli anni centrali appunto in cui Tommaso da Olera - al quale l'amico medico Ippolito Guarinoni applicò l'espressione "insatiabilis ardor" - visse e operò.