Mimesis: Kosmos
La città «messa a fuoco». Territorio, società e lavoro nella fotografia della città metropolitana di Milano
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 215
Il volume nasce da un progetto di ricerca collettivo intitolato “La città messa a fuoco. Dinamiche spaziali e metamorfosi socio-economiche dell’area metropolitana milanese (1950-1970) nelle collezioni fotografi che della Fondazione Isec”. Tale progetto si è posto l’obiettivo di evidenziare come la ri-affermazione socio-economica e territoriale della Lombardia negli anni del “miracolo economico” si sia manifestata nell’area metropolitana milanese con particolare intensità e complessità. Nel breve arco di tempo considerato quest’area ha infatti dovuto ricombinare l’eredità multisecolare delle sue funzioni metropolitane con le opportunità di una crescita economica nuova per caratteristiche e intensità e con le inedite forme di mobilità sociale e spaziale a essa connesse. L’intento del progetto è stato inoltre quello di lavorare sulla valorizzazione di un particolare patrimonio culturale e sul recupero della memoria delle trasformazioni avvenute nell’ambito dell’area metropolitana milanese e della Lombardia. Il progetto intendeva infatti concentrarsi sul patrimonio fotografico conservato dalla “Fondazione Istituto per la Storia dell’Età Contemporanea” (Isec) di Sesto San Giovanni. Nello specifico, su due fondi conservati dalla fondazione: il fondo che raccoglie parte dell’archivio fotografico della redazione milanese dell’«Unità» e il fondo Odoardo Fontanella, che raccoglie il materiale iconografico del giornale della federazione milanese del Partito comunista italiano «Voce comunista». In ultima analisi il testo evidenzia il coinvolgimento di ambiti disciplinari differenti ma tra loro complementari: la geografia urbana e gli urban studies in senso lato, la storia del lavoro e delle donne nella realtà urbana, la pratica e la storia della fotografia, gli studi letterari. Tutti “sguardi” che hanno parlato delle immagini, delle rappresentazioni, delle narrazioni, dei paesaggi e delle diverse forme di restituzione della città.
Antichità inventate. L'archeologia geopolitica di Ciriaco d'Ancona
Giorgio Mangani
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 157
Un'interpretazione molto accreditata (da Benedict Anderson a Eric Hobsbawm) dell'origine degli stati nazione suggerisce che, oltre alla lingua, il collezionismo dei musei nazionali, la standardizzazione del cursus formativo scolastico e la rivoluzione tipografica abbiano svolto un ruolo decisivo nella "invenzione delle tradizioni" cui fu affidata la funzione di collante identitario dei popoli. Ma questo sarebbe avvenuto solo in età moderna: niente del genere sarebbe stato immaginato per gli stati dell'antico regime. Questo libro spiega come la tecnica della invenzione della tradizione sia stata efficacemente impiegata da Ciriaco Pizzecolli, noto come Ciriaco d'Ancona (1391-1452/55) anche molto tempo prima, almeno nel XV secolo, per motivi geopolitici, utilizzando l'archeologia e il collezionismo di antichità come un'arma da guerra e come veicolo delle ideologie della sovranità. Ciriaco è tradizionalmente considerato il fondatore dell'archeologia e della scienza antiquaria; i suoi biografi sottolineano, a partire dal contemporaneo Francesco Scalamonti, l'eccentricità della sua formazione prevalentemente commerciale. Il libro cerca di spiegare che fu invece proprio questo "occhio da mercante" e da diplomatico, se non addirittura di spia, a fare la differenza. Ciriaco, infatti, fece due cose: contribuì a diffondere l'interesse per il collezionismo delle antichità tra le classi dirigenti occidentali producendo quella che può essere chiamata una "commoditizzazione" di beni non ancora considerati al suo tempo di valore commerciale (solo successivamente apprezzati anche sotto questo profilo); utilizzò quelli da lui acquistati o copiati nel corso dei suoi numerosi viaggi in Grecia come doni per convincere politici, aristocratici e ricchi mercanti ad aiutare l'impero bizantino sotto attacco da parte dei Turchi, trasformando la tradizione antica e pagana nel patrimonio comune dell'Occidente.
Mangia come parli! Alimentazione e cucina italiana: geografie e storie di un mito gastronomico
Guglielmo Scaramellini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 510
L'alimentazione non è soltanto il modo per soddisfare le esigenze vitali degli individui, è anche un sistema di comunicazione e di rappresentazione dei rapporti che individui e collettività intrattengono materialmente e simbolicamente con l'esigenza di nutrirsi, marcando l'appartenenza a specifici gruppi culturali, religiosi, sociali, di genere, di età, di professione, e d'altro ancora. Per tali motivi l'alimentazione e le sue espressioni culturali, che si sostanziano nel "gusto" proprio della collettività e nella formazione di una "cucina" specifica, nella "distinzione" culturale e sociale, sono un fenomeno complesso e multiforme radicato in ognuno di questi campi cognitivi e operativi. L'Italia contemporanea è un caso di studio di straordinario interesse per l'analisi di questi processi: territorio complesso e multiforme, immerso nella dialettica continua e mutevole tra fattori geografici, ambientali, sociali, economici, culturali, tecnici, infrastrutturali, è divenuto "Paese" solo di recente, perseguendo forme e "immagini" unitarie. Una "cucina italiana" riconoscibile come tale si forma solo dopo la nascita dello Stato nel 1861, come e quando si afferma l'italiano quale lingua di comunicazione a scala nazionale e non più come linguaggio letterario e burocratico. Il titolo del libro richiama dunque l'analogia che intercorre fra alimentazione e linguaggio, la corrispondenza cronologica, sociologica, economica, culturale tra affermazione della lingua italiana e "cucina italiana" solo dopo la proclamazione del Regno d'Italia. Le varie testimonianze raccolte (dai trattati di cucina alle relazioni amministrative, dai documenti d'archivio ai diari personali, dai resoconti di viaggio alla letteratura e alla poesia, dai rapporti giornalistici alle esperienze individuali) consentono di giungere a conclusioni che all'autore paiono fondate e coerenti, ma non per ciò esenti da possibili critiche e revisioni.
Sguardi tra i residui. I luoghi dell'abbandono tra rovine, utopie ed eterotopie
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 346
In tempi recenti il tema dell'abbandono dei luoghi ha riscontrato interessi crescenti e differenti. Il fascino decadente emanato da borghi storici, ville, aree industriali dismesse, insediamenti e strutture agrarie non più produttive, nosocomi, singoli edifici e financo paesaggi non più abitati attrae numerosi estimatori che a vario titolo, seguendo percorsi esplorativi diversi per tipologia e per livello di approfondimento, scoprono, visitano, censiscono, mappano, analizzano, acquistano, fotografano, dipingono, raccontano, ascoltano i luoghi che, per motivi e in epoche differenti, sono stati abbandonati. Caratterizzato da una prospettiva interdisciplinare e multiscalare, il volume raccoglie le riflessioni, gli stimoli alla ricerca, le piste di analisi, le domande, i casi di studio, le visioni di studiosi e ricercatori che, posando lo sguardo sull'abbandono, hanno saputo coglierne tutta la complessità offrendone interpretazioni mai banali o scontate.
La cooperazione allo sviluppo in Africa. Teorie, politiche, pratiche
Valerio Bini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 173
La cooperazione allo sviluppo ha svolto un ruolo importante nella storia recente dell'Africa subsahariana. Tale azione tuttavia è stata spesso presentata dai media in modo distorto a causa dell'approccio paternalistico con il quale viene spesso interpretato il continente africano. Il volume vuole ricostruire un quadro più fedele dell'evoluzione storica e della situazione attuale della cooperazione in Africa e osservare da vicino come questa agisca concretamente sul terreno.
Convocare esperienze, immagini, narrazioni. Dare senso al paesaggio. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 291
"Una porta aperta verso tutta la Terra, una finestra aperta su possibilità illimitate: un orizzonte". È così, in uno slancio lirico e delicato, che Éric Dardel, ne L'Homme et la Terre, definisce il paesaggio. È a questa finestra aperta sul mondo e alle molte direzioni in cui l'esperienza paesaggistica può articolarsi che il volume intende richiamarsi, proponendo una riflessione a più voci sul "senso" e sui possibili "sensi" del paesaggio. Il focus si concentra in particolare sui linguaggi, le forme, i significati possibili che l'esperienza paesaggistica assume nella geografia, nella letteratura, nel cinema e nella fotografia, e così pure nella filosofia, nell'arte e nella musica, indagandone i risvolti in un'ottica il più possibile interdisciplinare e polisemica. È così che alla prima parte ("Paesaggi che raccontano storie, storie che raccontano paesaggi") in cui a predominare sono le analisi letterarie, segue una seconda sezione ("Sentire, esperire, abitare") nella quale gli strumenti di indagine si moltiplicano, includendo esperienze significative come quelle rappresentate dalla popular music, dalla fotografia di Basilico e dal cinema di Victor Erice - modalità diverse e preziose di guardare, interrogare e raccontare quel grande palinsesto dinamico che è il paesaggio.
La sostenibilità. Declinazioni scientifiche e didattiche
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 126
Il concetto di sostenibilità, pur nella sua precisa e chiara indicazione definitoria, si presta a molteplici possibili declinazioni disciplinari e, nello specifico, trova spazio sempre più ampio in campo didattico in tutti gli ordini di scuola, consentendo di tracciare percorsi formativi ricchi di significato e fortemente coinvolgenti per i discenti. I concetti di economia, equità e ambiente, nelle loro più ampie accezioni, sono, infatti, protagonisti in tutti i livelli della formazione e rendono importante il confronto e il dialogo delle discipline geografiche, sociali e storiche per condividere e confrontare i rispettivi saperi.
Paesaggi e luoghi buoni. La comunità e le utopie tra sostenibilità e decrescita
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 315
Nell'epoca contemporanea, la necessità di una riflessione utopica, libera di crescere ed evolvere seguendo nuove direzioni, si manifesta costantemente. In fondo, a ben riflettere, ciascuno di noi è stato a Utopia. Ciascuno di noi conosce un luogo perfetto, dove la mente peregrina trova casa. Un luogo che non esiste, ma che racchiude in sé le caratteristiche migliori di luoghi reali. Un luogo buono, un luogo dove abitare. È quando ou-topia diventa eu-topia. Tuttavia, Utopia difficilmente si lascia definire, spesso anzi si fa negare, e nell'avvicinarsi ad essa gli approcci sono molteplici, mutevoli, opposti. Così che gli autori del volume, impegnati in una riflessione mai banale e scontata, giungono ad approdi a volte rassicuranti, a volte inquietanti, mai definitivi. In un viaggio senza fine verso l'isola che non c'è.
Il disegno dell'Europa. Costruzioni cartografiche dell'identità europea
Mario Neve
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 360
Le carte geografiche sono oggetti che suscitano ancora curiosità, ma il cui potere persuasivo è tutt'altro che riconosciuto. Nonostante siano impiegate più che mai quotidianamente, da quando la loro versione digitale sui dispositivi mobili come tablet e smartphone ne rende possibile gli usi più svariati, la loro vera natura resta ancora dominio degli specialisti, anche grazie all'analfabetismo geografico indotto dalle riforme dell'istruzione. In effetti, le mappe hanno sempre fatto circolare fiducia in una determinata visione del mondo, quindi in una specifica lettura politica della realtà e, a volte, ne hanno reso possibile la progettazione. Perché quindi "disegno dell'Europa"? Perché questo libro sceglie di seguire il filo conduttore delle rappresentazioni geografiche di ciò che oggi viene chiamata identità europea, cercando di mostrare il ruolo delle mappe sia come certificazione di un dominio territoriale in atto sia come prefigurazione di un territorio da realizzare. In questo libro ci si chiede: l'Europa che conosciamo sarebbe stata la stessa senza carte geografiche? Quanto delle odierne difficoltà nell'immaginare e realizzare una effettiva unità europea sono da attribuire a una sorta di 'sindrome cartografica'?
I mondi dell'Asia
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 258
I vasti e complessi mondi dell'Asia, che vanno dal Vicino oriente al Giappone, tornano oggi ad interessare il pubblico europeo ed italiano (troppo spesso vittima di una divulgazione condizionata dal dibattito sul cosiddetto 'discorso postcoloniale'), da un lato grazie all'indubbio successo economico riscosso da alcune potenze emergenti asiatiche negli ultimi anni, e dall'altro per il timore del presunto scontro di civiltà fra Occidente e Oriente. Questo volume collettivo, frutto del lavoro di noti studiosi italiani, si pone l'obiettivo di illustrare i principali processi socio-politici e le dinamiche culturali che hanno caratterizzato e che caratterizzano il continente asiatico, quali, ad esempio, le persistenze dell'epoca coloniale, la crescita economica, la democratizzazione, la diffusione della cultura, i conflitti interni ed esterni, le relazioni internazionali e l'autoritarismo politico. Si intende così fornire ai lettori, senza pretesa di esaustività, un'occasione per avvicinare realtà e culture meno conosciute, con le quali oggigiorno, direttamente o indirettamente, tutti devono però confrontarsi.
Dare senso al paesaggio. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 234
"Una porta aperta verso tutta la Terra, una finestra aperta su possibilità illimitate: un orizzonte". È così, in uno slancio lirico e delicato, che Eric Dardel, ne L'Homme et la Terre, definisce il paesaggio. È a questa finestra aperta sul mondo e alle molte direzioni in cui l'esperienza paesaggistica può articolarsi che il volume intende richiamarsi, proponendo una riflessione a più voci sul "senso" e sui possibili "sensi" del paesaggio. Particolare attenzione è data al rapporto tra passato e presente del paesaggio, nel tentativo di cogliere i germi degli sviluppi futuri e prevederne in qualche maniera gli esiti. In particolare, mentre la prima parte del volume si concentra sulla formazione dello "sguardo paesaggistico" (attraverso l'analisi delle retoriche, delle pratiche artistiche, scientifiche e filosofiche che hanno impregnato in passato i discorsi sul paesaggio), la seconda parte si concentra su alcuni casi di studio (in Italia, Spagna, Portogallo, Brasile, Tanzania ecc.) in cui emergono in maniera particolarmente evidente alcune delle principali dinamiche che caratterizzano i paesaggi della contemporaneità. L'idea di base è che il paesaggio costituisca un grande palinsesto, continuamente rimodulato e riscritto dagli uomini, in cui ciò che poteva essere e ciò che è stato convivono talvolta pacificamente, ma in molti altri casi drammaticamente.
Fare spazio. Pratiche del comune e diritto alla città
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 246
Questo libro è una ricerca sperimentale sui modelli e sulle forme di produzione del sapere, per scompaginare i confini disciplinari e quelli tra teoria e pratica politica. Ripensando il tema del diritto alla città attraverso la nozione di comune, questo volume afferma un metodo utile a problematizzare il campo del discorso giuridico e, al contempo, a ripensare la spazializzazione del diritto. Dove la produzione del diritto investe la mutevole geografia del capitalismo, l'esperienza dei commons urbani ci parla di soggettività politiche eterogenee che abitano le città e che resistono alle logiche speculative della mercificazione, del consumo e della rendita. Questa spazializzazione del capitalismo a livello globale ci porta a ripensare lo spazio stesso, la sua produzione, il suo statuto simbolico, così come la sua organizzazione a diversi livelli scalari, in particolar modo in Europa. Oltre l'ordine economico-politico, le pratiche del comune diventano così artefici di un fare spazio in cui generare nuovi usi e istituzioni.