Marsilio: I grilli
Colpo di Stato permanente. Cronache degli ultimi tre anni
Paolo Becchi
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 96
"Il potere sotto cui viviamo oggi ha colpito a morte la nostra Costituzione democratica, rispettandone le regole". Cosi Paolo Becchi, intellettuale che ha aderito al Movimento 5 Stelle, intende denunciare l'attuale condizione dell'Italia. In questo libro l'autore descrive le tappe di quel processo che negli ultimi anni ha visto la trasformazione delle istituzioni repubblicane, inaugurata da Monti e proseguita con Letta e Renzi. La Ragion di Stato sostiene Becchi - ha rovesciato ogni principio democratico: la legalità è diventata un mezzo tattico per mantenersi al potere anche contro la volontà dei cittadini. E il Parlamento è complice di tutto questo. La forma e le regole sono rispettate, a la macelleria sociale imposta per salvare l'Euro sta distruggendo il Paese".
La nebbia del potere. La politica divisa tra il silenzio del Palazzo e l'urlo della Piazza
Marco Follini
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 128
La classe dirigente italiana sembra essersi smarrita nei meandri del labirinto politico. Soprattutto, si è smarrita quella lunga tradizione di fiducia, consenso e speranza nell'azione pubblica senza cui è a rischio la stessa vita democratica. Così il Palazzo è oggi sfidato da una Piazza in tumulto e in nome della rete avanzano gli alfieri di un'idea (falsamente) assembleare di democrazia. Marco Follini, che quel labirinto lo ha frequentato a lungo, con un misto di passione e disincanto riflette in questo libro sulle cause dell'attuale disfatta. E giunge a una diagnosi: "la crisi della politica italiana è essenzialmente una crisi di potere". Per capire cosa ci ha condotti a questa impasse, Follini si addentra nel labirinto, ripercorre le vicende del potere nella prima e nella seconda Repubblica, in un bilancio amaro ma ricco di spunti preziosi. Se "il potere si è fatto di fumo e di nebbia e resta solo un po' di polvere nell'aria a ricordare i fuochi d'artificio che ci hanno abbagliato in questi vent'anni", forse non tutto è perduto. Per riguadagnare questo ventennio si dovrebbe "cambiare musica" e trovare una colonna sonora che accompagni in modo più armonioso la ricerca di nuovi equilibri: i violini di Mendelssohn - suggerisce l'autore -, contrapposti agli elicotteri di "Apocalypse Now". "Continuo a credere - scrive Follini - che un paese di grande civiltà debba tornare ad ascoltare il suono dei violini e non farsi troppo inebriare dal rumore degli elicotteri".
Moderati. Per un nuovo umanesimo politico
Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella, Maurizio Sacconi
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 176
"L'Italia si trova oggi a un bivio. Può ancora avere un grande futuro se lo costruisce sulle fondamenta della sua tradizione e sulla modernità di un progetto basato sull'efficienza di una dimensione pubblica essenziale e, soprattutto, sulla vitalità della sua società". Forti di questa convinzione, Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella e Maurizio Sacconi lanciano la loro proposta per costruire il centrodestra del futuro: mettere la persona al centro di ogni decisione politica, per porsi come alternativa inequivocabile alla sinistra. In questo libro gli autori definiscono i capisaldi di tale visione, suggeriscono tre linee coerenti d'azione - difesa della tradizione, riforma dello Stato, nuova cultura di governo - e avviano un confronto con le nuove generazioni per dare vita fin da subito a un progetto di società attiva e inclusiva. All'Italia, e all'Europa intera, serve infatti "un nuovo umanesimo, che riproponga il primato non solo della libertà ma anche della responsabilità, la tutela non solo dei diritti ma anche dei doveri, la certezza non solo delle garanzie di ciascuno ma anche della legalità per tutti, il rispetto non solo dello Stato ma anche delle libere comunità". Prefazione di Angelino Alfano.
Intellettuali del piffero. Come rompere l'incantesimo dei professionisti dell'impegno
Luca Mastrantonio
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 270
Per chi suonano il piffero gli intellettuali del piffero? Per se stessi, per avere un posto nella società dell'avanspettacolo politico. Offrono i loro servigi al mercato mediatico perché partiti e altre vecchie istituzioni non garantiscono più il ruolo e l'ingaggio di prima. Nell'ultimo ventennio in troppi hanno commesso la truffa di travestire da militanza il proprio tornaconto personale: c'è chi ha goduto di posizioni di rendita grazie a opposti finti estremismi, facendo affari col nemico, e chi ha speculato, mettendo "in pegno" non una qualche autorevolezza ma l'impegno stesso. Risultato? È ormai cronico quel bipolarismo che da sistema elettorale è diventato disturbo psichico: la sinistra è affetta dalla sindrome dei migliori, la destra ascolta gli istinti peggiori; il centro oscilla secondo convenienza, non coscienza, e i grillini hanno paura di sporcarsi le mani. Così i cattolici fanno i libertini e il moralismo è l'arma delle femministe. E ancora: se le vecchie trombette castrano i figli blaterando di rivoluzione, i giovani senza futuro fanno i tromboni. Per questo il parricidio intellettuale è un diritto naturale, una legittima difesa da praticare azzerando i pregiudizi pregressi e mettendo al servizio di tutti i torti e le ragioni di tutti. Come? Leggendo da adulti (traendone la morale) le favole che raccontano al pubblico gli intellettuali del piffero: furbi storytellers, cattivi maestri e arlecchini del pensiero.
L'Italia dei democratici. Cambiare il Pd per cambiare il paese
Enrico Morando, Giorgio Tonini
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 224
Nei sistemi politici a competizione bipolare, l'opposizione può tornare a vincere se si verificano due condizioni: una crisi di consenso della maggioranza e un più elevato livello di favore alla proposta alternativa. Pdl e Lega, nelle elezioni del febbraio 2013, hanno perso un voto ogni due conquistati nel 2008. Perché il Pd non è riuscito a sfruttare un'occasione tanto favorevole? La tesi di Enrico Morando e Giorgio Tonini, protagonisti della prima ora dell'esperienza del Pd, è che Pier Luigi Bersani abbia attestato il partito su una linea troppo identitaria e conservatrice per diventare maggioritaria. In questo libro propongono quindi gli ingredienti di una possibile "Agenda 2020 per l'Italia" e discutono le radicali innovazioni di cultura politica, di leadership e di assetto organizzativo necessarie per consentire al Pd di guidarne la realizzazione. Tre i cardini del progetto: ridurre la disuguaglianza, abbattere il debito pubblico, tornare a crescere. La pretesa di perseguire uno solo di questi obiettivi, a scapito o semplicemente a prescindere dagli altri due, ha condannato fino ad oggi al fallimento i governi che si sono misurati con la crisi italiana. Per uscirne, serve una leadership popolare ma non populista, determinata e autorevole; un partito a vocazione maggioritaria. Se cambia il Pd, potrà cambiare il paese. E gli italiani potranno fare la loro parte per realizzare gli Stati Uniti d'Europa. Prefazione di Matteo Renzi.
Contro gli specialisti. La rivincita dell'umanesimo
Giuliano Da Empoli
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 156
Pensavamo che il progresso camminasse sulle gambe di professionisti sempre più specializzati. Ma la crisi ha rivelato i limiti di una cultura astratta e compartimentata che non è più in grado di dare risposta ad alcuna delle grandi questioni che interrogano l'uomo contemporaneo: dai dilemmi della scienza al governo dell'economia, dalla sostenibilità ambientale alla rivoluzione digitale. In questo libro, Giuliano da Empoli non si limita a tracciare un ritratto impietoso di quelli che Ortega y Gasset chiamava gli "ignoranti istruiti": racconta anche l'ascesa di una generazione di scienziati, di imprenditori e di artisti che sta facendo saltare le frontiere tra le diverse discipline per adottare un approccio più complesso alle sfide del nostro tempo. "La realtà - scrive da Empoli - contraddice il piagnisteo degli accademici in lutto per il declino della cultura umanistica. Certo, è possibile che alcune polverose facoltà universitarie abbiano raggiunto lo stadio del coma irreversibile. Ma un nuovo umanesimo sta facendo la sua comparsa in ambiti inediti e sorprendenti".
Kulturinfarkt. Azzerare i fondi pubblici per far rinascere la cultura
Dieter Haselbach, Armin Klein, Pius Knusel, Stephan Opitz
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 268
Il 24 febbraio 2009 Alessandro Baricco dalle pagine de "la Repubblica" invitava a riflettere su una di quelle crepe che inevitabilmente diventano enormi "sotto la lente della crisi economica": le sovvenzioni pubbliche alla cultura, quel "fiume di denaro che si riversa in teatri, musei, festival, rassegne, convegni, fondazioni e associazioni. Dato che il fiume si sta estinguendo - scriveva Baricco - ci si interroga. Si protesta. Si dibatte". Questo libro, un caso senza precedenti in Germania, la cui eco è arrivata in tutti i paesi europei, prospetta un imminente "infarto della cultura". Gli autori innescano una sapiente, quanto spietata e lucida, polemica sulle politiche culturali, la cultura istituzionale, le sovvenzioni alla cultura. Vi si ritrovano in aperto conflitto tutte le idee, le visioni, i concetti che nel corso della storia hanno armato la benefica mano dello Stato come promotore della cultura, per scopi sempre diversi. La proposta shock di tagli consistenti alle istituzioni culturali per una redistribuzione delle risorse non è che l'inizio di una profonda ricognizione volta a smascherare storture e anacronismi, ideologie e scomode realtà: l'eccesso di offerta è un errore perché si fonda sul presupposto sbagliato che ogni prodotto possa generare da sé il proprio pubblico; la massiccia avanzata di consulenti e manager della cultura non produce innovazione, ma solo conformismo dal sapore burocratico; troppi sono oggi i compiti affidati alla cultura...
L'Italia dei democratici. Idee per un manifesto riformista
Enrico Morando, Giorgio Tonini
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 223
Il Partito democratico è oggi alla ricerca di una nuova identità nell'Italia che cambia. Enrico Morando e Giorgio Tonini, protagonisti della prim'ora dell'esperienza del Pd, propongono gli ingredienti essenziali di una possibile "Agenda per l'Italia", un pacchetto di riforme incisive e coraggiose, e discutono le radicali innovazioni di cultura politica, di leadership e di assetto organizzativo per consentire al Pd di guidarne la realizzazione. Tre gli obiettivi cardine: abbattere il debito pubblico, ridurre la disuguaglianza, tornare a crescere. Solo se saprà dimostrarsi capace di cambiare, di riformarsi in profondità, il nostro Paese potrà tornare a pesare in Europa.
Il DNA incontra Facebook. Viaggio nel supermarket della genetica
Sergio Pistoi
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 238
Migliaia di persone l'hanno già fatto. Con pochi click e qualche goccia di saliva, chiunque può acquistare online una scansione del proprio DNA e ricavarne un profilo genetico personalizzato. È l'alba della genomica di consumo, che unisce i progressi della biologia alle potenzialità di internet. Per meno del prezzo di un cellulare possiamo guardare nel nostro patrimonio genetico e ottenere informazioni sul rischio futuro di malattie, sulla tolleranza ai farmaci, sulle nostre origini genealogiche ed etniche, e condividere questi dati in rete. Il social networking genetico, oggi agli inizi, assume i contorni di un fenomeno di massa destinato a pervadere la nostra vita quotidiana e a cambiare il modo stesso di relazionarci con gli altri. Ma quanto sono attendibili le promesse di chi vuole leggere il nostro DNA? Ed è davvero possibile prevenire le malattie partendo da un rischio scritto nei nostri geni? Infine, chi ci dice che un giorno questi dati non potranno venire usati contro di noi? Per esplorare questo nuovo mondo, Sergio Pistoi, biologo e giornalista scientifico, ha affidato il proprio DNA a uno dei tanti siti di genomica personalizzata. È nato così questo libro che, attraverso l'esperienza diretta dell'autore, disegna le prospettive della genomica di massa, trasmettendoci le speranze, ma anche i rischi e l'angoscia di trovarsi faccia a faccia con il proprio profilo genetico.
Io voto Shakespeare. La coscienza perduta della politica
Marco Follini
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 112
Shakespeare e la sua immaginazione sono il punto di partenza per questa curiosa analisi sullo stato della nostra politica condotta da Marco Follini. I testi del Bardo hanno plasmato la nostra civiltà letteraria e rivelato non poche verità politiche. Soprattutto, nell'opera di Shakespeare, è la coscienza a emergere, e il suo valore nel discorso pubblico. È proprio questo, a ben vedere, il punto in cui la nostra trama politica si è spezzata: sul palcoscenico italiano si affollano grida e stridori, promesse e imbrogli, proclami e furbizie, ma manca l'onestà intellettuale di ascoltare quella vocina che dentro di noi ci avverte quando stiamo sbagliando, o facendo del male, o giocando sporco, o tradendo noi stessi e i nostri principi. O più semplicemente esagerando. Addentrandosi nella selva dei personaggi del teatro shakespeariano si rimane sorpresi nel trovare affinità e similitudini con la politica dei nostri giorni e l'evasione diventa un modo per ritrovare il senso delle proprie azioni, per immaginare un altro mondo, e un'altra politica.
Elogio delle minoranze. Le occasioni mancate dell'Italia
Massimiliano Panarari, Franco Motta
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 221
Cosa accomuna gli eretici italiani del Cinquecento e i social-riformisti dell'Italia primo-novecentesca, i galileisti del Seicento e gli igienisti dell'Ottocento, i protagonisti del Triennio giacobino e la famiglia allargata dei liberali di sinistra e progressisti? Innanzitutto l'atteggiamento mentale ctitico, consapevole, ma sempre distinto dal pragmatismo e dall'antidogmatismo. Infine un amaro destino: duramente sconfitti, costretti ad assistere in vita alla dissoluzione dei loro progetti, sono stati anche oggetto di dimenticanza o di damnatio memoriae. Massimiliano Panarari e Franco Motta ripercorrono la storia del nostro paese rileggendola attraverso le esperienze di quelle "grandi" minoranze virtuose, che hanno combattuto battaglie di stampo riformatore e per il cambiamento delle condizioni di vita. Un filo rosso attraversa il libro alla ricerca delle energie fondative di quella che avrebbe potuto essere un'altra Italia, i cui esponenti si rivelano oggi più vicini ai modelli sociali e culturali che risultarono vincenti in buona parte dell'Occidente sviluppato.
Senza alibi. Perché il capitalismo italiano non cresce più
Marco Simoni
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 256
È una chiara visione politica - sostiene Marco Simoni - la grande assente della seconda Repubblica. Di conseguenza le riforme - che pure non sono mancate - hanno avuto l'effetto di bloccare la crescita dell'economia italiana. L'Italia si è impoverita negli ultimi dieci anni: è urgente capire perché. Per smascherare gli alibi invocati da una classe politica inconcludente è necessario ripercorrere le principali vicende economiche e politiche del ventennio appena trascorso - dal caso Fiat al dramma della precarietà e alla disputa sull'articolo 18, dalle privatizzazioni di Telecom e Alitalia alle scelte delle aziende che nonostante tutto ce l'hanno fatta - e confrontarle da un lato con le altre economie (quelle che funzionano) e dall'altro con l'Italia che cresceva, negli anni cinquanta-sessanta trainata dall'industrializzazione di massa, e negli anni settanta-ottanta dalle esportazioni dei distretti. Si capisce allora che il nostro non è "un paese per Facebook" ma neanche una realtà in cui la grande industria manifatturiera riceve i benefici di istituzioni cooperative. L'Italia ha riformato il suo capitalismo in profondità ma in maniera incoerente e, soprattutto, senza tenere in sufficiente conto l'impatto che le riforme avrebbero avuto sulle piccole e medie imprese dei distretti e sulle poche grandi aziende rimaste.