Italic: Rive
Autoritratto (Poesie 1990-2012)
Giancarlo Sissa
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2015
pagine: 164
Pont Neuf: "E cosa importa si porti vino a un tavolo dove non se ne beve solo lettere scriviamo e malaccorte ma vere come il bere del mattino o nebbia la nebbia che si porta altrove le parole - ma lo fa piano - come a notte la tua mano cioè quel posto dove riposo e amo e solo lettere scriviamo e malaccorte o notte - ma le scriviamo forte cosi a lungo io t'ho aspettata fino al che saremo un'altra cosa o quella semplice che non sappiamo - carezza senza morte - sul Pont Neuf la luce nella neve era rosa".
L'arte dell'incontro
Fabiano Spessi
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2015
pagine: 68
Una serie di incontri, molto spesso immaginari e qualche volta reali, costellano la prima raccolta poetica di Fabiano Spessi. Giovani e "diversamente giovani" pronti ad affrontare la vita adulta o un po' perplessi e riluttanti di fronte all'eventualità di crescere e prendersi le proprie responsabilità. Famiglie che cercano una casa in cui vivere, incorreggibili egocentrici, aspiranti scrittori, commesse al loro primo impiego, innamorati e incapaci d'affetto, senzatetto e ragazzi salvati dalla scrittura. Una galleria di personaggi e persone a cui fa da sfondo Milano, vista qui come una grande incubatrice di storie e promotrice di desideri d'ogni tipo: sentimentali, di cambiamento, d'Assoluto. Ritratti che ricordano i quadri di Edward Hopper, istantanee di vita quotidiana tese a mostrare un momento di passaggio, di riflessione su di sé e sul proprio posto nel mondo. Uno sguardo completamente immerso nel presente, la letteratura come strumento per indagare fra le pieghe della Realtà.
Se le cose stanno così
Piergiorgio Viti
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2015
pagine: 76
"Se le cose stanno" così è un omaggio, nel titolo, a Sergio Endrigo, a un tempo che non c'è più. La provincia di cui si parla è una provincia quasi scomparsa, baldiniana, popolata di personaggi che incarnano l'umanità, nei suoi valori più universali: c'è infatti l'ossessa, c'è l'ipocondriaco, c'è il radiocronista del sabato che racconta a nessuno la sua partita, perché nessuno lo ascolta, c'è Mario che scrive un testamento sotto l'effetto di un aperitivo. Nella provincia marchigiana che l'autore descrive, la vita, nelle sue sfaccettature, e la morte, sembrano toccarsi, sondando a volte l'onirico, senza mai oltrepassarlo.
Amnesia dei vivi
Serena Dibiase
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2015
pagine: 64
"È un'alternanza di dialogo e asserzione, di desiderio d'incontro e rivendicazione personale, di teatro e di raccolta riflessione questa opera di Serena Dibiase che - dopo il precedente "Nelle vene" del 2010 - la vede transitare attraverso i territori della parola e della vita esposta. Annunciate da precise e puntuali amnesie - e chissà che non sia proprio questa la malattia, con rima involontaria, detta poesia - coppie di testi ci conducono verso il Respiro di chiusura - in realtà fra i primi testi di un progetto che strada facendo è andato organizzandosi e definendosi diversamente. Il tragitto che ne risulta si delinea dunque, programmaticamente, nella frizione fra simmetrie compositive e libertà formali, la materia autobiografica o ipoteticamente tale ha infatti bisogno di organizzarsi per potersi dire, di accettare la regola che le consenta di esistere e di coesistere con una ricca serie di suggestioni massimamente emotive - la Telefonata I e la Telefonata II ne sono un esempio di struggente ed esemplare chiarezza." (dalla prefazione di Giancarlo Sissa)
Triceratopo (del battere il pugno sul tavolo)
Kristian Fabbri
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2015
pagine: 58
"Del battere il pugno sul tavolo": un sottotitolo che parla da sé, e forse, più che una dichiarazione esplicita della poetica di un autore, è l'espressione di un modo di agire, e reagire, nella vita, con rabbia, forse con durezza, ma soprattutto con disillusione. Se la politica non riesce a cambiare la società, e la società a portare avanti una nuova generazione di politici, e se l'unica certezza che rimane assomiglia a un urlo nel deserto, i versi di "Triceratopo", di Kristian Fabbri, sembrano una voce senza eco, aspra e tagliente, che non risuona ma vorrebbe comunque arrivare lontano. E non potendo oltrepassare nessun paesaggio, si trasforma in paesaggio, fin nelle sue componenti essenziali, e in spazio, fatto di linee e di parole viaggianti, nel tentativo, remoto, di giungere all'orecchio di un "Dio qualunque".
La forza della gola
Gabriele Cenerini
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2015
pagine: 88
Il libro si apre con una poesia introduttiva, senza titolo, e il primo endecasillabo con una congiunzione: "E mi ritrovo in un momento al mare". Non è un caso. La sensazione di continuare un discorso interrotto, forse poco comprensibile ad una prima lettura, si chiarisce meglio quando, leggendo la poesia A Genova, che si trova ben più avanti nel libro, ritroviamo lo stesso verso inserito nel corpo del testo, unico esempio di auto-citazione della raccolta. Cosa accomuna dunque queste due liriche? Forse il percorso che dal dedalo di caruggi di Genova porta invariabilmente al mare, a Piazza Caricamento. Forse il fascino che questa città esercita su coloro che in lei riescono a vivere un'emozione di rinascita, di alba, di improvviso arrivo alla luce dopo il buio dei suoi vicoli. Nel primo testo è la stessa città ad essere paragonata ad un feto in attesa di una nascita che si rivela problematica e angosciosa ma tuttavia positiva, se accettata nella sua ineluttabile impenetrabilità. L'urlo (il dolore che inevitabilmente accompagna una nascita?) "E tu, ma tu, / dove sgorghi, quale fonte dannata / ti zampilla?" è analogo a quello di Bestemmie "gridato con tutta / la forza della gola". Ed ecco il titolo del libro dunque; titolo che vale sia come metafora della fortissima tensione avvertibile nella ricerca di un significato da dare all'esistere della vita e dell'Universo, sia come metafora del canto lirico, fare poesia.
Interferenze alla luce
Martina L. Piermarini
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2015
pagine: 73
"C'è un filo sotterraneo che ci guida attraverso il buio, da percorsi segreti che diversamente o mai avremmo potuto fare... così la poesia si rivela: a partire dal punto in cui ci eravamo addormentati credendo di aver perso ogni cosa..."
Il trattamento della neve
Domenica Mauri
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2014
pagine: 84
"Trattare la neve" cosa può significare? Probabilmente il far sì che la neve si sciolga, torni acqua, sostanza che scorre, che passa, va altrove. Ma è legittimo ipotizzare anche l'intento contrario, vale a dire il conservare, il bloccare, l'adoperarsi per accudire l'inverno, il suo gelo. Trattare è un agire. La finalità di questo agire è tuttavia opaca, ambigua, ambivalente. E ambigua può apparire anche questa scrittura poetica, intessuta di lacerti, racconti sospesi, ipotesi che rimangono tali, contraddizioni irrisolte. Una scrittura poetica che potrebbe rischiare l'intellettualismo, ma che in effetti mantiene costantemente una curvatura lirica. Anche quando cerca di catalogare - dunque di disinnescare con la ragione - ciò che la vita produce in eccesso, il dolore che tutto attraversa ("Grumi. Grovigli. Viluppi. / Senza vie d'uscita. / Con vie d'uscita...").
A pochi pensieri dalla riva
Gianluca D'Annibali
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2014
pagine: 144
D'Annibali dà voce a diversi personaggi, artisti, scienziati, disperati, perdenti, verso i quali il riguardo del poeta richiama la sensibilità di Saba in Città Vecchia, come se volesse ricordarci, parafrasando il cantautore Claudio Lolli, che "nessun uomo è un uomo qualunque". Mai melensi né banali, sempre spiazzanti e coraggiosi, i versi di D'Annibali sanno sviscerare l'amore e i suoi infiniti aspetti senza ombra di retorica. "In A pochi pensieri dalla riva" scrive nella postfazione Fabrizio Sandrini "D'Annibali racconta e si racconta con pazienza... la pazienza che solo i poeti hanno di andare a scovare una parola dovunque essa si celi". Per le poesie in dialetto basta, come afferma Fabio Serpilli (uno dei maggiori esperti di poesia dialettale), un solo aggettivo: meravigliose. Il libro si chiude con un omaggio a Giorgio Caproni, otto poesie volutamente "caproniane" che con audacia e profondo rispetto continuano la ricerca oltre i limiti della ragione avviata dal poeta livornese nel Franco Cacciatore e nel Conte di Kevenhuller.
Il ragno e la mosca. Dialogo sulla libertà
Alberto Ramundo, Paolo Vachino
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2014
pagine: 61
"Ci sono molti modi per raccontare la reclusione, il carcere a volte reale a volte fittizio, ma non per questo meno vero, che gli esseri umani impongono ad altri esseri umani o che, a volte, perfino si auto-impongono dentro di sé. Paolo e Alberto, in questo bellissimo libro scritto a quattro mani, hanno scelto la forma del dialogo, un dialogo intenso e serrato, tra un ragno e una mosca. Due nature, due anime che si sfidano, si provocano, si incalzano a parole fino quasi allo sgretolamento delle reciproche certezze di predatore e di predato, di carceriere e di prigioniero perché la realtà e la vita sono molto più complesse del ruolo che il destino vorrebbe assegnare a ciascuno." (AleZ)
...Verso te!
Amedeo Sementa
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2014
pagine: 50
"Già dal titolo, traspare il filo conduttore di tutta la raccolta, compiuta in sé, seppur agile e leggera: una direzione, un percorso che si chiarisce man mano che si procede, a partire dagli slanci e dagli abissi adolescenziali, fino al riconoscimento adulto del proprio senso di esistere, senza più compromessi né alibi (di qui il punto esclamativo). La forma è semplice, molto poco aulica, eppure efficace nel suo evocare emozioni inconsce. Momenti di vita vissuta danno il la ad esplorazioni dell'io, anche crude, che mettono a nudo i valori di fondo, la consistenza ed il senso di base della propria natura".