Il Saggiatore: La cultura
Una lunga complicità. Scritti su Andrea Zanzotto
Stefano Agosti
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 189
Ci sono occasioni nelle quali l'incontro intellettuale fra un artista e un critico - per separare artificialmente due ruoli spesso inscindibili - si realizza nel segno di una concordanza che è vera corrispondenza di intenti e sensi, capace di generare un circolo virtuoso creativo destinato a lasciare duratura impronta di sé. Il Novecento ci ha consegnato luminosi esempi di legami simili, da quello che unì Gianfranco Contini a Eugenio Montale allo stretto sodalizio fra Maurice Blanchot e Georges Bataille, passando per la familiarità talora turbinosa di Emilio Cecchi e Mario Praz e l'affinità davvero elettiva fra Jean-Paul Manganaro e Carmelo Bene. La "complicità" fra Stefano Agosti e Andrea Zanzotto è, fra queste intese, una delle più feconde e durature, se è vero che il primo saggio dedicato da Agosti al poeta suo conterraneo - Zanzotto nasce a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso; Stefano Agosti a Caprino Veronese, accanto al lago di Garda - risale al 1969, solo un anno dopo la pubblicazione di quella "Beltà" che della poesia italiana contemporanea rappresenta un autentico spartiacque: al suo apparire la raccolta di Zanzotto sovvertì l'ordine tradizionale della letteratura facendo propria non solo la nozione di arbitrarietà del segno linguistico - introdotta da Ferdinand de Saussure nel "Corso di linguistica generale", che proprio in quegli anni sconvolgeva le nozioni acquisite del linguaggio -, ma anche quella proposta da Lacan, genuinamente rivoluzionaria...
Origine
Botho Strauss
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 86
Quando, agli inizi degli anni settanta, Botho Strauss si trova a fare i conti con la morte del padre, la prima reazione è: silenzio. Nel tempo scrive "Origine", rispondendo a un'urgenza che, trasposta sulla pagina, ha la forma di un fluire di parole che mal sopporta di irreggimentarsi in una struttura sintattica - punti, virgole, periodi rivelano la loro nuda arbitrarietà davanti a un dolore inqualificato e inqualificabile. Scrive ma non pubblica: conserva invece il manoscritto, per quarant'anni lo modella perché i contorni, pur senza perdere la spigolosità scabra della prima stesura, assumano la nitidezza e guadagnino la sorvegliatezza che sono destinate a diventare le qualità più celebrate della sua prosa. Scrittore e drammaturgo fra i più importanti del secondo Novecento, nel confrontarsi con una perdita così oscena da non poter essere affrontata che per lampi, Botho Strauss rievoca dapprima i vestiti distinti del padre, l'attenzione scrupolosa alle buone maniere, la rispettabilità borghese dei rituali domestici, la disciplina divenuta da carattere intima essenza, la serietà nell'avvicinarsi al lavoro e alla scrittura. Solo in un secondo momento l'indole si fa corpo: allora lo sguardo di Botho Strauss si posa sulle mani del padre, grandi, ferme, e le mani salgono a coprire un volto solcato da rughe, con l'occhio coperto da una benda - eredità della Prima guerra mondiale - che lo fa rassomigliare a Odino, incarnazione di uno spirito germanico che è solidità, fermezza, orgoglio.
Parole senza musica. La mia vita
Philip Glass
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 401
La vita, l'opera e le iniziazioni progressive di un genio nelle sue stesse parole, "senza musica" soltanto per discrezione e pudore, poiché l'autobiografia di Philip Glass è in realtà un assolo che percorre una sinfonia di mondi, volti, nomi, storie. Dall'infanzia nella Baltimora del dopoguerra agli anni dell'università a Chicago, dagli esperimenti alla Juilliard al primo viaggio a Parigi per studiare con Nadia Boulanger sugli spartiti dei grandi classici, fino al leggendario viaggio in India e all'elaborazione del minimalismo, di cui diviene il capofila insieme a Steve Reich, trionfando con la strepitosa prima di "Einstein on the Beach" nel 1976: questo memoriale, condotto con la sicurezza stilistica di uno scrittore affermato, racconta la trasformazione di un talento musicale in erba in compositore di fama mondiale. Glass rievoca i suoi maestri, l'eterogeneità di una formazione a tutto tondo e gli apprendistati in un'epoca ricca di contrasti e di improvvise impennate estetiche, ricostruendo i luoghi che contribuirono a formare la sua coscienza artistica: la formazione tra Pop Art e Beat Generation, lo yoga e l'incontro con la figura straordinaria del mahatma Gandhi; i matrimoni, le separazioni, i lutti, resi con una grazia che emoziona e commuove; la dura esperienza sulle strade newyorkesi negli anni settanta, quando il compositore lavora senza posa come traslocatore, tassista e idraulico di giorno.
Africo. Una cronaca italiana di governanti e governati, di mafia, di potere e di lotta
Corrado Stajano
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 190
"Africo è il nome di un paese montano che una alluvione, nel 1951, travolse in una frana di terra e di pietre e rese inabitabile. In questo libro di Corrado Stajano si racconta la storia di una comunità di contadini e di pastori che un diluvio sradicò e costrinse a migrare in un nuovo Africo, sorto dal nulla in riva al mare. Un evento quasi impercettibile, tra i mille che la cronaca italiana accumula sospesi tra catastrofi bibliche e tecnologie ad alto rischio, smottamenti, terrore organizzato, degradazione sociale, malgoverno. Ma con questa particolarità: che nella sua "dinamica", come direbbe il verbale di un brigadiere, la vicenda di Africo illumina di una luce improvvisa i segreti di una cultura e di un modo di vita, i rapporti tra sudditi e potenti, tra società locale e governo centrale, e l'inganno e la sopraffazione che stanno alla base di un patto sociale coatto; e insieme, nonostante tutto, la speranza e la volontà di opposizione e di lotta di gruppi e di singoli il cui coraggio solitario sollecita qualcosa di più della nostra ammirazione. Questo libro - storia politica, narrazione, testimonianza, documento, inchiesta - non è soltanto il racconto corale di un paese che sembra inventato e invece è minuziosamente vero, denso di drammi e di conflitti, popolato di personaggi che sembrano romanzeschi: preti, ribelli, capimafia e uomini faticosamente maturati alla politica". (Giulio Bollati)
The White Album
Joan Didion
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 256
Lungo l'infinito nastro di Moebius delle autostrade californiane, nelle hall dei vecchi hotel coloniali affacciati sulle bianche spiagge di Honolulu, negli studi di registrazione con Jim Morrison, a cena con registi svogliati che passano di film in film come nelle comuni losangeline si passa di letto in letto, alle feste con i produttori, nei centri commerciali con la figlia, Joan Didion attraversa gli anni sessanta e settanta, raccontandone bizzarrie, ossimori ed estremi: una giovane Nancy Reagan taglia gambi di rosa nel suo giardino, Charles Manson architetta il brutale omicidio della moglie di Roman Polanski, nei cinema di Bogotà si proiettano film americani vecchi di dieci anni, in una valle vicino a Malibu il giardiniere messicano Amado Vazquez coltiva le orchidee più belle del mondo. Reportage, racconto, diario intimo, prosa lirica: i testi che compongono "The White Album", opera insieme indefinibile e inconfondibile, mettono in evidenza le caratteristiche che i lettori di Joan Didion conoscono così bene dai suoi romanzi e memoriali: la lucidità stilistica e la risolutezza di visione, la testarda fedeltà a se stessa, la capacità di cogliere un dettaglio minuto della vita quotidiana e trasformarlo in emblema. Le aporie del movimento femminista, le molte contraddizioni delle Pantere nere, le incongruenze della protesta studentesca e insieme i corsi e ricorsi di una vicenda personale che segue ogni curva, ogni sbalzo di quegli anni.
Gli dei e gli eroi della Grecia. Il racconto del mito, la nascita delle civiltà
Károly Kerényi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 628
Punto più alto della ricerca filologica e storica di Kàroly Kerényi sulla genesi e le forme della mitologia, "Gli dèi e gli eroi della Grecia" narra le vicende degli dèi, dalle origini del mondo alle complesse genealogie dell'Olimpo, e quelle degli eroi, figure "quasi storiche" e leggendarie, esseri umani che si incontrano e scontrano con la divinità. In un continuo rimando alle fonti originali greche, l'ascesa al potere di Zeus contro il padre Crono, gli amori di Afrodite e le lotte di Ares, la ribellione di Prometeo, le fatiche di Eracle e il dramma di Edipo prendono vita in una materia narrativa in continua evoluzione. L'autore, tra i più cari amici di Carl Gustav Jung - a legarli fu anche una lunga e fruttuosa collaborazione -, racconta gli antichi miti in una forma astratta dal tempo storico, e in cui le intenzioni e i significati dei testi mitologici sono letti in chiave archetipica, offrendo uno strumento di decodifica per la nascita della civiltà. Il Saggiatore porta in libreria un classico della storia delle religioni e degli studi sull'antichità. Riproposto in un unico volume, come nella prima edizione italiana del 1963, "Gli dèi e gli eroi della Grecia" è un testo indipendente e di per sé strumento di conoscenza: Kerényi esula dai limiti della narrazione storica per offrire al lettore un apparato mitologico organico...
So what? Vita di Miles Davis
John F. Szwed
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 518
"Non cercare di farmi passare per uno simpatico." Sono parole di Miles Davis, inconfondibilmente sue, ed è la regola alla quale si è attenuto John Szwed per scrivere la biografia più completa e documentata della leggenda che più di una volta ha cambiato il jazz, musicista camaleontico capace di inventare radicalmente sempre nuove direzioni - cool jazz, jazz modale, jazz-rock - e uomo tormentato, ossessionato da se stesso. Timido figlio di un dentista affermato dell'Illinois, Miles - che fin da giovanissimo mostra una forte predisposizione per la tromba - si sposa a diciotto anni, si trasferisce a New York, frequenta la Juilliard e suona nella band di Charlie Parker. Ma Miles è determinato a non cedere alla frustrazione del confronto con la genialità spavalda di Parker: non gli basta seguire, vuole trovare il proprio stile. È l'atto di nascita del mito, che, come tutti i miti, conosce luci sfolgoranti di stelle e passaggi bui, disperati. Senza venire meno alla norma che si è dato, Szwed tratteggia una vita fuori controllo, in cui la precoce resa dei conti con l'abuso di droga e alcol trascende la vicenda biografica personale per diventare una riflessione sul gorgo che ha risucchiato troppi jazzisti. Allo stesso modo, le turbolente storie d'amore con Juliette Greco e Cicely Tyson rimarcano come narcisismo, voracità sessuale e violenza abbiano il potere di distruggere intere esistenze. Ma è la musica il cuore di questo lavoro, e alla musica sempre si torna, nonostante gli scandali.
Storia della danza
Curt Sachs
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 503
La danza è la madre delle arti. Così la descrive Curt Sachs: madre delle arti, eruzione di forze represse, estasi del corpo che fa l'uomo partecipe dell'aldilà, del mondo dello spirito e di dio. Non sorprende che Siva crei il mondo danzando, che dalla danza rituale i cinesi facciano nascere i pianeti e l'armonia dell'universo, che persino la teologia ebraico-cristiana altrimenti ostile a questa forma d'espressione del sé - rappresenti la visione dei giusti in una danza sacra intorno al trono sfolgorante di dio. Pubblicata a Berlino nel 1933, alla vigilia della promulgazione delle leggi razziali che valsero l'esilio al suo autore, "Storia della danza" rimane ancora oggi un'opera insuperata dal punto di vista della trattazione teorica e della formulazione normativa. Curt Sachs si muove con sicurezza dalle danze convulse - intese come identificazione con l'animalità e graduale distacco da questa a quelle folkloriche, dall'Africa all'Australia, dall'antichità greco-romana al ventesimo secolo, in cui la danza si spoglia degli elementi mitici e cultuali per divenire spettacolo e divertimento. Con chiarezza ed esaustività, Sachs descrive procedimenti coreutici, gesti, passi, ritualizzazioni, occasioni e funzioni di quest'arte, attento a cogliere di ogni snodo le più sottili trasformazioni stilistiche e le metamorfosi sociali che lo accompagnano. Prefazione di Diego Carpitella.
Pinelli. Una finestra sulla strage
Camilla Cederna
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 152
È il 15 dicembre 1969, a Milano è da poco passata la mezzanotte. Da tre giorni non si parla d'altro che dell'attentato alla Banca dell'Agricoltura, in piazza Fontana. Per Camilla Cederna è stata una lunga giornata, quella dei funerali in Duomo delle diciassette vittime della strage. Si è appena addormentata, quando all'improvviso squilla il telefono. Sono gli amici e colleghi giornalisti Corrado Stajano e Giampaolo Pansa: "Fatti trovare in strada tra cinque minuti, è successo qualcosa in questura". Così inizia il libro che state per leggere. Un libro che Camilla Cederna scrisse dopo le sue indagini di quei giorni e destinato a suscitare scalpore ancora per molto tempo. All'origine, piazza Fontana: il luogo in cui un'intera generazione perse l'innocenza, in cui l'entusiasmo e la positività della contestazione si dileguarono di fronte alla strategia della tensione. Cercando i responsabili della bomba, la polizia ferma alcuni esponenti del movimento anarchico, tra cui Giuseppe Pinelli e Pietro Valpreda. Dopo tre giorni di interrogatori, Pinelli vola giù da una finestra della questura, in circostanze mai del tutto chiarite. Gli inquirenti e l'opinione pubblica, tutti gli italiani si dividono: è stato suicidio, incidente o forse qualcosa di peggio? Chi era presente in quella stanza al momento del fatto, con una finestra aperta in pieno dicembre?
Improvviso singolare. Un secolo di jazz
Claudio Sessa
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 543
Per Claudio Sessa raccontare "le età del jazz" è una vera e propria missione. "Improvviso singolare" amplia l'esplorazione iniziata con "Le età del jazz. I contemporanei", la prima approfondita ricognizione della sfaccettata scena dei nostri giorni. Ora Sessa ci accompagna tra le stagioni, i protagonisti, i capolavori e le innovazioni di un intero secolo di jazz. Per sua natura inclusiva e pluridimensionale, questa musica tende a sfuggire a ogni classificazione. Ma la forza e l'originalità del jazz risiedono proprio nella sua capacità di trasformazione e di sintesi: individualismo e ricerca collettiva, tradizioni e sperimentazioni, spontaneità e dimensione industriale convivono in un'arte sempre alle soglie del paradosso. Per questa duttilità il jazz rappresenta forse la metafora artistica più precisa e sofisticata della società in cui oggi siamo immersi: fondendo il pensiero musicale africano e quello europeo in terra americana, è diventato un linguaggio universale e ha modificato l'immaginario sonoro di tutto il pianeta. In questo libro Sessa rievoca i tanti sviluppi che il jazz ha vissuto nella sua storia - dallo stile New Orleans all'impetuosa scena newyorkese, dallo Swing al bebop, dal cool al free, fino alle avanguardie più recenti - aggiungendo alla ricostruzione storica e all'interpretazione critica la guida all'ascolto di quasi duecento brani emblematici di questo percorso. Prefazione di Franco D'andrea.
Dello spirito libero. Frammenti di vita e di pensiero
Mario Tronti
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 316
Si dice che le categorie del Novecento non siano in grado di capire il presente. Falso. Solo il Novecento ci fa capire il dopo; solo chi lo ha attraversato e sofferto, tutto intero, può interpretare il presente con strumenti affilati. Mario Tronti, che il XX secolo l'ha vissuto da protagonista intellettuale - da marxista eretico - e ne è uscito sconfitto, non ha rinunciato all'esigenza, e al dovere, di capire. Oggi la libertà di pensiero è garantita, ma non è concesso un pensiero di libertà: il capitale ha conquistato tutto il mondo, e così è arrivato a conquistare anche tutto l'uomo. Non solo trattato di filosofia politica, "Dello spirito libero" è anche e soprattutto un capolavoro di resistenza: un'opera composta di frammenti, perché "non si può ormai pensare e scrivere che per frammenti, essendo esploso il mondo di ieri in mille pezzi". Un libro matto e disperatissimo, profondamente autentico. Scegliendo il procedimento analogico e lo stile metaforico, senza mai cedere all'autobiografia o alla confessione, Tronti richiama e contempla tragicamente i grandi temi della storia e dell'uomo: il Moderno occupato dal capitalismo e la concezione borghese della vita, la Rivoluzione d'ottobre e l'errore del socialismo subito, il crollo del comunismo e la fine della storia; la memoria, le classi, il feticcio della merce, la critica della democrazia, l'autonomia della politica.
Fuoco persiano. Il primo grande scontro tra Oriente e Occidente
Tom Holland
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 414
L'inimicizia, il sospetto, la rivalità tra Occidente e Oriente sono argomenti antichi, se si pensa che è proprio per indagare le sotterranee radici storiche di questa animosità che Erodoto compose le sue Storie, nel v secolo a.C. Eternate nell'opera dello storico di Alicarnas-so - e in seguito nelle cronache ellenistiche, romane, medievali, per tacere delle molteplici rielaborazioni letterarie e filmiche -, le figure e le vicende delle Guerre persiane sono saldamente inscritte nell'immaginario occidentale: l'impresa di Milziade a Maratona, il sanguinoso scontro tra gli spartani di Leonida e i persiani dell'imperatore Serse alle Termopili, la battaglia navale nello stretto di Salamina, quella fuori dalle mura di Platea. Ispirandosi proprio a Erodoto, lo storico britannico Tom Holland non solo descrive con gusto cinematografico queste battaglie monumentali, ma ricostruisce l'intero panorama sociale e culturale di quel periodo, con particolare attenzione alle differenze tra Est e Ovest: dalla quotidianità nei giardini di Persia al fiorire delle arti nell'Atene della democrazia. Frutto di lunghe ricerche, molte delle quali condotte su fonti orientali mai prima d'ora attentamente considerate, "Fuoco persiano" non perde di vista l'importanza delle forme culturali nel divenire storico, perché, come ricorda Tom Holland citando lo studioso settecentesco Edward Gibbon, la differenza tra Est e Ovest è sempre arbitraria, "e si sposta intorno al globo".