Giorgio Pozzi Editore: La politica dei letterati
Lettere alla moglie durante la seconda guerra mondiale con il diario della moglie Mafalda
Berto Ricci
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2025
pagine: 128
Per la prima volta vengono pubblicate e commentate le lettere che Berto Ricci scrisse alla moglie quando partì volontario per la Libia durante la seconda guerra mondiale. Sono missive dapprima piene di sconforto per non essere stato spedito in zona di guerra, poi di entusiasmo e di speranza nei destini d'Italia. Al Ricci fedele soldato si affianca però la tenerezza del padre di famiglia quando si riferisce ai due figli, l'ultimo dei quali era nato da poco. Un'ampia Introduzione fa luce sulle motivazioni che lo portarono a partecipare al conflitto in cui trovò la morte, oltre a chiarire certi suoi usi linguistici, mentre in Appendice al volume figura il diario della moglie Mafalda, che testimonia le preoccupazioni di una donna incerta sul suo futuro e su quello dei figli. Chiudono l'opera una Bibliografia, alcuni scritti inediti e un Apparato iconografico con foto inedite che ritraggono Ricci e la sua famiglia.
Salvatrici del mondo. Personaggi femminili nella fantascienza italiana contemporanea
Francesca Fiorentin, Paolo Lago
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2024
pagine: 120
Nella narrativa e nel cinema di fantascienza contemporaneo i personaggi femminili assumono una peculiare caratterizzazione. Questo saggio, la cui analisi abbraccia alcuni tra i più significativi romanzi e film di fantascienza italiani dal 2010 ai giorni nostri, intende dimostrare come le protagoniste di queste opere siano riconducibili a una dimensione ctonia e terrestre, legata profondamente alla natura e alle sue dinamiche. Se spesso tali narrazioni rappresentano scenari distopici devastati dall'inquinamento, dalle malattie e dal cambiamento climatico, oppure spazi disumanizzati del futuro (un Antropocene, quindi, proiettato in una dimensione ecodistopica), sembra che i personaggi femminili, per mezzo di un significativo legame con la natura, ribellandosi ai diversi sistemi di sfruttamento messi in atto dal capitalismo, siano portatrici di una possibilità di rinascita, configurandosi come salvatrici di altri personaggi o dell'intera umanità. L'analisi condotta in queste pagine non intende perciò concentrarsi esclusivamente sulla fantascienza scritta da donne: oggetto del saggio sono i personaggi femminili, per cui vengono prese in esame anche opere scritte da autori maschi, rilevando eventuali e opportune differenze tra narrativa maschile e femminile.
«Un fulgorato scoscendere». L'opera narrativa di Giuseppe Berto
Saverio Vita
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 256
Soldato, eterno debuttante, nevrotico all'ultimo stadio, eremita in una casupola di fronte dallo Stretto di Messina: la figura di Giuseppe Berto è stata considerata da molti come una meteora nel panorama letterario nazionale, spesso per motivi che con la letteratura avevano poco a che fare. Nella convinzione che si tratti di un errore di prospettiva, Saverio Vita ne rilegge l'opera da una diversa angolazione, in modo da metterne in luce i numerosi aspetti ancora poco studiati. Dotato di uno stile metamorfico, facilmente in grado di adattarsi al proprio tempo, l'obiettivo di Berto è sempre stato quello di parlare al pubblico coevo tracciando un discorso non solo narrativo, ma soprattutto etico, lungo quei trent'anni di dopoguerra che hanno disegnato la contemporaneità. Dai primi racconti ai romanzi maggiori, la sua opera è costruita su un vero e proprio "sistema autobiografico" che si fonda sul ricorrere costante di episodi e temi, ma soprattutto su una complessa dinamica psicologica che dà forma a ogni espressione della sua scrittura. La pagina di Berto è viva, perché la sua tessitura è complicata da un groviglio emozionale di vergogna e senso di colpa che, se ben letto, restituisce ai lettori la pienezza di un vero, dimenticato protagonista del Novecento.
Una macchina mitologica del '68. Nanni Balestrini e il rituale della «Grande Rivolta»
Beniamino Della Gala
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 336
Partendo dallo studio dei romanzi di Nanni Balestrini, riuniti nel 1999 in una trilogia intitolata "La Grande Rivolta" ("Vogliamo tutto", 1971, "Gli invisibili", 1987, "L’editore", 1989), questa ricerca ricostruisce l’influenza della letteratura sull’immaginario delle rivolte del lungo Sessantotto italiano. L’opera di Balestrini costituisce infatti un’eccezione degna di nota nel panorama letterario di quegli anni, e proprio per questo può mostrarci più chiaramente le architetture simboliche e i procedimenti di una consapevole mitizzazione. L’analisi di questi romanzi rivela infatti che il racconto della contestazione segue le fasi dello schema dei riti di passaggio descritto dall’antropologia del Novecento. Vengono a tracciarsi così i contorni di un preciso discorso sul Sessantotto, che ha influenzato sia la memoria pubblica che il racconto letterario e storico: la narrazione della rivolta come un rituale comunitario di transizione, che conduce dalla festa al sacrificio. Applicando categorie antropologiche all’analisi dei testi letterari si scoprono le radici profonde di questo discorso, edificato su una dinamica mitologica che sembra ineludibile: decostruirlo significa tentare di comprendere come dall’ultima età eroica della Repubblica si sia giunti a un immaginario contemporaneo dell’azione politica dove ogni facoltà di agire sull’esistente appare impossibile.
Drammaturgia dell'esilio. Il Risorgimento italiano fuori dai confini
Rossella Bonfatti
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2015
pagine: 254
Il volume ricostruisce la semantica dell'esilio alla luce della sua tensione performativa e della sua drammatizzazione letteraria nella pubblicistica, rara o poco nota, della stagione pre-unitaria (instant book, memorialistica, scritture teatrali, stampa periodica, letture pedagogiche, iconotesti), prodotta fuori dai confini italiani. Sullo sfondo dell'intreccio culturale anglo-italiano degli Italian refugees mazziniani (da Filippo Pistrucci a Federico Pescantini, a Enrico Mayer, Janer Nardini e Gabriele Rossetti), l'analisi si focalizza sul complesso esperimento identitario e ideologico secondo le linee di un patriottismo transnazionale, grazie al quale il nostro Risorgimento letterario si convertì in una drammaturgia, nel senso proprio di una "scrittura della nazione" che tende alla parola-azione, alla messa in scena di valori universali di libertà e di emancipazione civile, accompagnandosi a una moderna strategia mediatica e di autorappresentazione interna al sistema delle arti.
Tra speranza e paura: i conti con il 1789. Gli scrittori italiani e la rivoluzione francese
Marco Testi
Libro
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2009
pagine: 168
Tra speranza e paura affronta le reazioni degli intellettuali italiani alle giornate del 1789, e qualche volta oltre. L'oltre è un'eccezione, che però ci permette di vedere come siano stati vissuti in Italia quelli che secondo alcuni sono stati gli sviluppi della rivoluzione stessa, vale a dire i movimenti di Napoleone nel nostro paese e in Europa: secondo altri, non ultimo Foscolo, le campagne napoleoniche in Italia segnano invece la fine dell'utopia rivoluzionaria e lo svelamento dell'essenza stessa di princìpi che, presentandosi come palingenetici, finiscono per creare un mondo peggiore di quello che si voleva distruggere. Per dare un'idea delle reazioni a quegli eventi abbiamo preferito far parlare direttamente gli scrittori, i poeti, gli studiosi, quel che si dice gli intellettuali italiani. Si è cercato di lasciare quanto più possibile intatti i passi in cui gli scrittori affrontano la rivoluzione, pur essendo questo libro non un'antologia, ma un'indagine sorretta massicciamente dai testi originali.
Una nobile follia
Igino Ugo Tarchetti
Libro
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2009
pagine: 192
Una nobile follia narra il doloroso itinerario di formazione dell'ufficiale di fanteria Vincenzo D. Reduce dalla sconvolgente esperienza della Guerra di Crimea, il protagonista del romanzo di Tarchetti, pubblicato fra il 1866 e il 1867, pronuncia una condanna senz'appello della vita militare, finendo poi per ribaltare tutte le leggi di comunanza sociale. Romanzo impuro, a metà fra il pamphlet antimilitarista e il pastiche autobiografico, Una nobile follia risente dell'ibridazione di molteplici modelli narrativi, da quello manzoniano a quello foscoliano. Attraverso lettere, aforismi e pagine di diario, il protagonista compone il suo singolare ritratto di artista martire, e la frammentazione della sua psiche tormentata si traduce nella frantumazione della struttura romanzesca, che quasi implode in se stessa. Dando voce ai pensieri malinconici e paradossali del suo eroe, Tarchetti si fa dunque anatomista del cuore umano e indagatore del corpo sociale. Il romanzo è qui presentato in una nuova edizione riveduta e aggiornata. Il testo è quello dell'edizione definitiva, pubblicata dall'editore milanese Treves nel 1869.
La guerra lirica. Il dibattito dei letterati italiani sull'impresa si Libia (1911-1912)
Libro
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2009
pagine: 204
La guerra intrapresa nel 1911 per la conquista e l'occupazione della Libia rappresenta, nell'ambito del più ampio contesto della colonizzazione italiana in Africa, il culmine della politica di unità nazionale promossa dai governi liberali per «fare gli italiani» e il modello per la ormai imminente propaganda interventista e fascista, negli anni in cui sembra compiersi un vero e proprio mutamento del ruolo degli intellettuali nella società. Si sono raccolti qui alcuni degli interventi che animarono il dibattito dei letterati intorno alla legittimità dell'occupazione libica e della politica espansionistica dell'Italia giolittiana per misurare sul campo la temperie intellettuale di una fase critica della cultura del nostro paese. Un'operazione di raccolta e commento dei discorsi politici che alcuni dei protagonisti di quella stagione letteraria hanno elaborato per accompagnare l'impresa coloniale italiana in Libia, trova oggi il senso primario di fornire un documento utile per comprendere le forme di produzione dell'ideologia coloniale che hanno agito sulla scena della storia, costruendo, promuovendo e, meno spesso, criticando le ragioni di una aggressione feroce e cruenta.
Una maschera illuminista. Leonardo Sciascia all'ombra...
Sergio Russo
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2025
pagine: 140
«Non è un illuminista?» «No. Tutto il contrario». Così Leonardo Sciascia, durante un’intervista del settembre del 1980, a voler confutare una definizione che da sempre lo aveva accompagnato. Una risposta che pare declinare un diverso rapporto con i Lumi del Settecento: un’innocente malizia, un gioco divertito – a nascondersi, a svelarsi – da destinare ai propri lettori, una malcelata voglia d’affrancarsi da un’etichetta limitata e limitante, un’inconsapevole denegazione. Nel corso del tempo anche la critica, attraverso ricalibrazioni, aggiustamenti e cambiamenti, si è allontanata dall’idea di uno scrittore legato alla Francia dei Lumi per considerare Sciascia a tutti gli effetti un autore del Novecento. Questo libro non vuole mettere in discussione tali approdi ermeneutici, ma cambiare semmai gli assunti di partenza, nella convinzione che il Settecento sia stato un secolo più complesso e meno linearmente razionale rispetto a quello che la critica, a volte pigramente, ha associato allo scrittore siciliano. Ai capitoli dedicati alla ricezione critica dell’Illuminismo di Sciascia e a una revisione, che segue in parte la lezione di Francesco Orlando, del concetto stesso di Illuminismo, si aggiunge l’analisi del dittico di romanzi formato da "Todo modo" e "Candido", in cui il ritorno al “padre” Pirandello appare la meta coerente – alla luce, e alle ombre, delle 'lumières' così intese – di un tragitto poetico e umano.