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Einaudi: Nuova Universale Einaudi

L'arte della medicina

L'arte della medicina

Ippocrate

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2020

pagine: XXIV-528

A partire dal famoso giuramento, Carlo Carena ha selezionato, tradotto e commentato le pagine più importanti delle opere di Ippocrate. Un gigante del pensiero scientifico dell'antica Grecia, che basò ogni discorso medico sulla conoscenza dell'uomo e della natura. Una conoscenza fondata sull'osservazione di dati accertati, elaborati razionalmente, correlati all'esame clinico complessivo del malato nel suo ambiente. Ovviamente le nozioni di allora sul corpo umano erano spesso sbagliate e dunque le diagnosi ci possono sembrare approssimative, quando non fantasiose, e le terapie indicate possono a volte far sorridere. Ma il metodo, su cui Ippocrate insiste in tutte le sue opere, quello è di una modernità estrema: lontano da ogni influsso magico-religioso. Le parti più ampie scelte da Carena, quelle sul regime alimentare e i quattro libri che oggi definiremmo di "patologia generale" sono i più interessanti anche per un improbabile, ma divertente confronto con la medicina di oggi. Oltre ai trattati, il volume comprende l'intera serie degli aforismi e una selezione delle lettere. Nel commento Carena illustra la fortuna nel tempo dei brani ippocratici attraverso il riutilizzo o il commento di scrittori come Galeno, Cardano e Rabelais. La vita è breve, l'arte vasta, l'occasione rapida, l'esperienza fallace, il giudizio arduo. Occorre non solo essere disposti a fare quanto occorre, ma che lo siano anche l'ammalato, gli assistenti e le circostanze esterne. A mali estremi, estremi rimedi rigidamente applicati: sono i più efficaci. Ciò che occorre rimuovere, farlo per la via più naturale, per i passaggi più appropriati. Quanto nelle malattie rimane in corpo dopo la crisi, suole provocare ricadute. Nelle malattie acute predire decesso o guarigione non è sicuro. I molto grassi di costituzione sono più soggetti a morte repentina che i magri. Quando si fa tutto secondo regola, e i risultati non corrispondono, non cambiare cura se l'indicazione iniziale permane. "La medicina ippocratica si costituisce in scienza autonoma escludendo le componenti magiche e uscendo dal flusso religioso e mistico, dall'empirismo asistematico, per fondarsi sulla conoscenza dell'uomo e della sua natura e sull'osservazione razionale di dati accertati; sulle correlazioni delle componenti fisiche, psichiche e sull'esame clinico complessivo dell'ammalato nel suo ambiente e del decorso delle infermità, su motivazioni scientifiche e logiche o come risultato sperimentale. La lettura del trattato sulle Malattie dà l'impressione vivida ed evidente di essere il risultato di una continua osservazione e sperimentazione clinica." (dall'Introduzione di Carlo Carena)
34,00

Il povero leone. Ptocholeon. Testo greco bizantino a fronte

Il povero leone. Ptocholeon. Testo greco bizantino a fronte

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2020

pagine: 80

Divenuto schiavo per problemi economici, Leone viene assunto al servizio dell'imperatore per la sua capacità di distinguere ciò che vale da ciò che non vale. Prima le gemme, poi i cavalli, poi le donne, e infine la genealogia dello stesso imperatore (che non è figlio di chi crede): alla fine le sue expertises gli permetteranno di riscattare la libertà. Come già per la Storia di Barlaam e Ioasaf, la Bisanzio medievale si dimostra un crocevia di tradizioni narrative e sapienziali fra Oriente e Occidente. Anche il poemetto del "Povero Leone (Ptocholeon)", inedito in Italia, è la rielaborazione di un anonimo monaco del XIV secolo di un'antica tradizione indiana di origine buddhista. Il racconto si incrocia con testi arabi, con "Il Novellino", con la saga di Amleto narrata da Sassone Grammatico e arriva, con tutta la sua arguzia e saggezza, fino all'epoca moderna. "I corvi mangiano di tutte le carogne le carni, di quadrupedi e volatili: allo stesso modo gli adulatori divorano i cuori degli stolti. Per questo ti ricordo: quanti non ti adulano né conoscono menzogne, ma tutta la verità dicono alla tua maestà, questi stimati autentici amici in ogni decisione o azione. Tienteli stretti, onorali e amali come conviene, mio signore".
22,00

Un male strano. Poesie d'amore. Testo catalano a fronte

Un male strano. Poesie d'amore. Testo catalano a fronte

Ausias March

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2020

pagine: 180

Ausiàs March (1400-1459) è uno dei grandi poeti lirici del suo tempo. Rispetto a Petrarca la sua concezione dell'amore è più assoluta, più laica, in definitiva più moderna. Dal punto di vista della profondità di pensiero, March è un vero poeta filosofo con un'apertura di conoscenze che la cultura umanistica dei suoi tempi aveva arricchito enormemente rispetto al secolo precedente. Se March era così importante e famoso, come mai oggi è così poco conosciuto? La risposta è semplice: scriveva in catalano, una lingua che viene emarginata quando Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia hanno unificato la Spagna sotto un unico regno e scelto il castigliano come idioma ufficiale (1469). Solo tra Otto e Novecento il catalano risorge, tuttavia perseguitato durante il quarantennio franchista. La lunga minorizzazione linguistica ha emarginato March dal Parnaso della poesia europea riducendolo a oggetto di studio per specialisti. La scelta qui proposta dall'ingente corpus delle poesie di March (circa mille versi su oltre diecimila) vuole essere un modo per riportare il poeta a un pubblico più largo. Con questo obiettivo, i curatori hanno approntato una traduzione che cerca di rispettare il più possibile lo statuto poetico di questi testi anche usando qualche libertà, e un commento filologicamente rigoroso, che chiarisce la struttura di ogni poesia e ne suggerisce il senso più profondo. La poesia di March si nutre di diversi apporti, dalla tradizione antica alle innovazioni europee: la lirica latina, francese e italiana; la Scolastica, i Padri della Chiesa, la Bibbia, la filosofia naturale e la trattatistica medica. Quando si parla dell'assimilazione di questi e di altri elementi, e di come l'autore ne abbia ricavato i propri tratti originali, bisogna sottolineare il modo in cui ha impresso al modello uno stile ragionativo e perfino argomentativo che ricorda le grandi canzoni d'amore di Dante; e che visto con lo sguardo dei moderni appartiene alla tradizione che sarà dei lirici che pensano: un asse della lirica alta ragionativa e qualche volta visionaria in cui stanno Blake e Coleridge, Browning, Hölderlin e Leopardi, e più di recente Eliot e Montale; una lirica che argomenta sull'esperienza; una poesia-pensiero strutturata in nessi logici e consequenziali. (Dall'introduzione di Cèlia Nadal Pasqual e Pietro Cataldi)
22,00

Le gemme della memoria

Le gemme della memoria

Sadid al-Din Muhammad 'Awfi

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2019

pagine: 401

Per la prima volta tradotta in italiano, sia pure parzialmente, un'opera fondamentale della letteratura persiana. Composta nel XIII secolo, raccoglie storie agiografiche e profane, narrazioni realistiche, storiche, favolistiche, apologhi morali. I racconti (più di duemila nell'opera completa) sono rielaborati da tradizioni precedenti, scritte e orali, e suddivisi per temi. L'autore, 'Awfi, era un letterato passato per diverse corti: viaggiò attraverso l'Iran, l'Asia centrale e il subcontinente indiano (dove la lingua persiana deteneva un grande prestigio), sempre impegnato a reperire e a leggere le opere più disparate nelle grandi biblioteche centrasiatiche, che sarebbero poi in parte andate distrutte con l'invasione mongola. L'opera di 'Awfi ha dunque permesso di conservare e tramandare («Gemme della memoria») un ricchissimo patrimonio di cultura persiana, araba, turca e indiana, un mondo multietnico geograficamente estesissimo e affascinante. Grazie allo sguardo antropologico di 'Awfi, e al suo gusto del narrare, quel mondo di califfi e profeti, di guerrieri e di imam, di ancelle e di mercanti ci sembra ancora oggi più che mai avvincente.
30,00

Le poesie. Testo latino a fronte

Le poesie. Testo latino a fronte

G. Valerio Catullo

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2018

pagine: 1322

Alessandro Fo si è dedicato alla traduzione e alla cura dei carmi di Catullo. La caratteristica di Fo è quella di saper restituire forza poetica alla traduzione dei versi latini anche attraverso una metrica «barbara» che evochi per analogia l'andamento ritmico col quale siamo abituati a leggere l'originale. Con Catullo, poeta polimetrico per eccellenza, Fo deve reinventarsi un metro, almeno per la prima parte del liber, quasi poesia per poesia. Ma Catullo, soprattutto nella sezione dei carmina docta, è poeta difficile, dai riferimenti ambigui ed eruditi. Ecco perché sono indispensabili i saggi coi quali Fo introduce il volume e ogni singolo carme, dedicando poi specificamente agli studiosi l'imponente apparato di note che completa l'edizione.
58,00

Detti memorabili. Di re e generali, di spartani, di spartane

Detti memorabili. Di re e generali, di spartani, di spartane

Plutarco

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2018

pagine: 293

"Oltre che per la traduzione, l'edizione si caratterizza per un commento molto originale che mette a confronto le versioni e il riuso di questi Detti da parte di altri scrittori successivi, primo fra tutti Erasmo, altra passione ripetutamente coltivata nel tempo da Carena. Il commento fa vedere come l'originale di Plutarco venga ripreso, ampliato, modificato, adattato ai tempi secondo gli autori e le epoche, attraversando tutta la cultura umanistica fino all'età moderna. Le tre raccolte degli Apoftegmi di re e generali, di spartani, di spartane si annidarono nel vasto cumulo delle Opere morali di Plutarco, accompagnate dalle Istituzioni spartane e dalle Virtú delle donne, come schegge dei monumenti delle Vite parallele. Nelle Vite, spiega l'autore dedicandoli all'imperatore Traiano, le sentenze di quei grandi si trovano frammiste alle loro azioni, per cui il rintracciarle e isolarle richiede grande disponibilità di tempo e grande devozione alla lettura. Mentre quelle parole sono proficue alla conoscenza del carattere e del comportamento dei potenti; scaturite dal vivo delle loro gesta, vi si riflettono e vi si può conoscere limpidamente quali fossero i loro pensieri. Raccoglierle è come raccogliere da un campo 'i semi della vita'. (...) Si viene così componendo in quell'intreccio un manuale di buoni costumi e buona condotta, di ideali e di norme, naturalmente secondo l'etica di quegli anni e del compilatore. Questi antichi hanno tutti, o quasi, la statura dei protagonisti delle Vite parallele; e il compilatore è, e non potrebbe essere altrimenti, un elevato platonico di formazione, istruito dall'esperienza della vita e della storia a concedere qualcosa agli stoici e nulla agli epicurei, avvantaggiato dalla sua modestia e da quell'intuito di letterato che lo fa autore di opere tra le più affascinanti" (dalla prefazione di Carlo Carena).
28,00

Cento e una notte

Cento e una notte

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2017

pagine: XLIII-310

Il manoscritto delle "Cento e una notte" conservato presso l'Aga Khan Museum in Canada, datato 1234, è il più antico fra quelli che ci hanno trasmesso questa raccolta di novellistica araba di area andalusa, autonoma rispetto alle Mille e una notte ma con molti punti di contatto, a partire dal personaggio di Shahrazād. Questo manoscritto è stato tradotto per la prima volta in una lingua europea nel 2012 dall'arabista tedesca Claudia Ott. L'edizione italiana segue quella della Ott con un ulteriore confronto con il testo arabo. Rispetto alle Mille e una notte, il repertorio di storie è in larga parte diverso e la struttura narrativa, per quanto organizzata in una cornice molto simile, è meno legata a un disegno unitario e programmatico. Le storie che si succedono qui sono di genere e contenuto molto vario, sono brevi e compatte, tematicamente accorpate, con un ritmo serrato e una tensione drammatica concentrata. È la forma racconto che si svilupperà anche nelle letterature romanze di poco successive (il Novellino è più recente di circa mezzo secolo). E le Cento e una notte hanno sicuramente circolato fuori dell'Andalusia e del mondo arabo se alcuni nomi, situazioni ed episodi di questo libro sono finiti addirittura nell'Orlando innamorato del Boiardo e nel Furioso dell'Ariosto.
32,00

La vita felice

La vita felice

Plutarco

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2014

pagine: 208

Riunendo e traducendo queste sette opere dei "Moralia", Carlo Carena ha voluto rappresentare in sintesi il pensiero di Plutarco sulla felicità. Il razionalismo platonico-stoico di Plutarco, esposto senza eccessive sottigliezze e sempre con piacevolezza di scrittura, è uno degli assi portanti delle scritture morali nella cultura occidentale, ripreso, a volte citato espressamente, da Erasmo, da Montaigne e da Pascal. L'equilibrio interiore e fisico, la discrezione e armonia nelle passioni, il culto della sapienza e il buon uso dell'esperienza. Questo insieme di massime e principi è stata la bussola della cultura umanistica fino ai primi rivolgimenti romantici. Plutarco non è un grande filosofo: non fa che mettere insieme teorie ben note prima di lui, ma il suo successo è dato dalla sua capacità di spiegarle pacatamente, di "raccontarle" attraverso aneddoti, di cavarne aforismi, a volte motti di spirito.
26,00

Storia di Barlaam e Ioasaf. La vita bizantina del Buddha

Storia di Barlaam e Ioasaf. La vita bizantina del Buddha

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2012

pagine: CXXIV-313

Capofila di tutte le storie cristianizzate del Buddha, questo testo bizantino degli anni intorno al Mille ha una genesi affascinante tra il Caucaso e il Monte Athos, in un intreccio di lingue, culture e religioni diverse. A questo proposito l'introduzione di Silvia Ronchey è un "romanzo di filologia" che mostra come lo studio della tradizione dei testi possa toccare il cuore degli snodi culturali e, in questo caso, degli intricati rapporti fra Occidente e Oriente. La "Storia di Barlaam e loasaf" racconta di un principe indiano che, grazie agli insegnamenti di un anacoreta, fugge dal palazzo dove il padre l'ha rinchiuso per proteggerlo dai mali del mondo, abbandona il destino regale e avvia il suo percorso mistico-eremitico. Che la storia ricalcasse quella del Buddha se ne erano accorti già gli studiosi di fine Ottocento, ma la matassa dei passaggi e delle mediazioni è stata dipanata solo in anni recenti, anche grazie all'edizione critica pubblicata da Robert Volk nel 2009. Basandosi sul suo testo e sui suoi apparati, Paolo Cesaretti consegna ai lettori una puntuale revisione della traduzione (di entrambi i curatori) e una ristrutturazione delle note e degli indici, che completano l'informazione aggiornata sull'insieme dell'opera fornita nel saggio introduttivo. Si possono così apprezzare sia le qualità narrative del testo sia la ricchezza allusivo-sapienziale delle parabole incastonate nel racconto, che hanno affascinato molti scrittori nel corso dei secoli.
35,00

Eneide. Testo latino a fronte

Eneide. Testo latino a fronte

Publio Virgilio Marone

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2012

pagine: 924

Questa nuova traduzione dell'Eneide, corredata da un ricco apparato di note, si configura come particolarmente tecnica e come intimamente poetica: due connotazioni complementari del lavoro di un traduttore che è affermato studioso di letteratura latina e poeta in proprio. Tecnica per la scelta metrica di un esametro barbaro molto duttile, ma anche molto preciso, con i suoi sei accenti e con giochi di pause, e di alternanze fra misure dattiliche e spondaiche, che realizzano una analogia assai stretta rispetto all'archetipo latino. Tecnica per la scelta di mantenere le ripetizioni virgiliane in tutte le tessere formulari: locuzioni fisse dove Virgilio usa locuzioni fisse. La rielaborazione poetica parte da premesse di questo tipo, ma si snoda in un paziente rispetto delle singole parole, fino a una spiccata attenzione alle trame foniche, e specialmente alle allitterazioni, omaggio al poeta più musicale e fonosimbolico del mondo antico. Si snoda poi nella ricerca di imprimere, come già fece Virgilio, un passo sublime a una lingua d'arte non troppo lontana da quella usuale. E ancora nella capacità di calibrare un tono malinconico anche nelle pagine più epiche. Il più affascinante esito della letteratura latina trova una nuova voce, fedele e attualissima, per i lettori di oggi e di domani.
38,00

L'epistola del perdono. Il viaggio nell'aldilà

L'epistola del perdono. Il viaggio nell'aldilà

Abûl'-'Alâ Al-Ma'arî

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2011

pagine: 205

Scritta nell'XI secolo, L'Epistola del perdono di al-Ma'arri è un testo satirico di prima grandezza, una narrazione vivissima e teatrale. L'aldilà che vi è descritto è popolato di letterati pedanti, ipocriti adulatori, furbetti e furbastri che si aggirano tra angeli inverosimili e vergini a dimensione variabile secondo il desiderio dei beati. La satira di al-Ma'arri si rivolge sia agli uomini, in particolare agli eruditi ambiziosi e ai poeti maldestri, sia più in generale alle rappresentazioni popolari del Paradiso islamico. Poeta coltissimo, uno dei più grandi intellettuali della sua epoca, al-Ma'arri lascia trasparire, sotto l'ironia, una domanda di senso accompagnata da un messaggio teologico dirompente: il perdono divino è più grande di quanto si creda. Per essere ammessi in Paradiso può bastare una buona azione nella vita; per un poeta, un vero buon verso in mezzo a tanti fasulli. Questa prima traduzione italiana fa scoprire un libero pensatore dei suoi tempi, una delle più grandi figure della cultura araba di ogni epoca.
26,00

Crestomazia italiana. La poesia

Crestomazia italiana. La poesia

Giacomo Leopardi

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 1997

pagine: XXXIV-628

15,49

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