Zambon Editore
«Vamonos nada màs». Camminando con il Che e con Fidel
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 224
Non dobbiamo confondere la difesa delle conquiste rivoluzionarie con la divulgazione dei principi della transizione che regolano le attività delle rivoluzioni nell'America indo-africana del XXI secolo. Cioè, bisogna sempre tenere presente l'idea di Guevara, secondo cui la difesa della rivoluzione cubana è un elemento organico della stessa transizione al socialismo e soprattutto è un fattore collettivo e di massa. D'altra parte anche per Fidel la divulgazione dei principi e delle conquiste della rivoluzione devono essere i più ampi possibili, perché è in questo modo che si combatte la cultura dell'individualismo tipicamente borghese e le manipolazioni mediatiche prodotte dai mezzi di comunicazioni legati o dipendenti dall'imperialismo. Nel 1987 Fidel scrive che "Ci sono molte idee del Che che sono di una validità assoluta e totale, idee senza le quali sono convinto che non può costruirsi il comunismo, come l'idea che l'uomo non deve essere corruttibile, il cui onore non deve essere alienato, o l'idea che, senza la coscienza e solo producendo ricchezza, non si potrà costruire il socialismo come una società superiore, e non si potrà costruire mai il comunismo". Prologo di Gerardo Hernàndez Nordelo, Ramon Labanino Salazar e Luciano Vasapollo. Introduzione di Luciano Vasapollo e R. Martufi.
Che fare? Una riflessione sulla crisi dell'occidente nell'epoca del finanzcapitalismo
Luigi Savoca
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 144
Se dovessi sintetizzare, con una frase, il motivo fondamentale per cui la "sinistra" è sostanzialmente scomparsa nel nostro paese, ed è in via di estinzione in Europa, userei questa semplice espressione "Il mondo è radicalmente cambiato e noi non ce ne siamo accorti". Il ceto politico ed intellettuale della sinistra non ha saputo cogliere il senso e la profondità delle trasformazioni radicali del sistema capitalistico, intervenute dopo la sua fase espansiva, oggi ormai esaurita in quel mondo definito come "Occidente". Questa incapacità, priva di consapevolezza, ha generato la progressiva marginalizzazione del ruolo della sinistra politica europea, svuotandola all'interno e rendendola sterile quanto alla possibilità di incidere sui processi reali. In questa situazione serve a poco, anzi risulta direi assolutamente fuorviante, sventolare vessilli e rinnovare giuramenti; molto più utile, congruo e rivoluzionario sarebbe invece interrogarsi, senza pregiudizi e riserve mentali, per cercare di comprendere, e quindi di ritrovare una strada che abbia una prospettiva sensata. Introduzione di Giuseppe Zambon.
Guerrigliero del tempo. Conversazioni con il leader storico della rivoluzione cubana. Volume Vol. 1
Fidel Castro, Katiuska Blanco Castiñeira
Libro: Libro rilegato
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 840
In questo libro il Comandante narra la propria vita a partire da un questionario molto vasto; ma poca cosa sono le nostre domande di fronte al vasto oceano che è stata la sua vita. Questo libro, diviso in due sezioni, favorisce la comprensione dell'essere umano che convive con una figura storica che incarna sia gli eroi del passato come anche quelli che nel futuro difenderanno a Cuba, nella nostra America e nel mondo intero, i valori dell'indipendenza, della giustizia e dell'umanità. Il lettore avrà modo di ripercorrere con Fidel, passo dopo passo, il cammino della sua esistenza, avrà modo di apprezzare la naturalezza e la trasparenza che impregnano la descrizione dei fatti, i punti di vista, le immagini e i sentimenti della sua memoria in un viaggio che parte dalle origini e dalle esistenze passate per approdare alle preoccupazioni, agli stenti, ma anche alle speranze e ai presagi del giorno d'oggi. Ancora e ancora sarà necessario scalare la montagna della Rivoluzione: l'umanità ha bisogno di uomini e donne che siano in grado di salvarla, e Fidel indossa ancora i suoi stivali di instancabile viandante. Prefazione di Vasapollo Luciano.
Tortura in Israele
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 112
Il rapporto "Tortura in Israele" è stato pubblicato nel 2015 a cura delle associazioni umanitarie B'Tselem e HaMoked con il titolo "Autorizzato dal sistema. Abusi e torture nel centro per gli interrogatori Shikma". Il rapporto si basa sui resoconti e le testimonianze di 116 palestinesi - tutti maschi, cinque dei quali minorenni -, i quali, arrestati su sospetto di reato, sono stati interrogati e detenuti, tra l'agosto 2013 e il marzo 2014, nel centro Shikma (vicino alla città di Aschelon, nel Sud d'Israele), gestito direttamente dall'Agenzia di Sicurezza Israeliana (ISA). Quasi tutti i prigionieri sono stati sottoposti ad alcune o, addirittura, a tutte le procedure riportate nel rapporto. Circa un terzo dei detenuti ha subito violenze o sevizie già durante l'arresto da parte dei soldati o dei funzionari di polizia. Un capitolo si occupa esclusivamente delle torture inflitte ai prigionieri, in Cisgiordania, a opera dell'Autorità nazionale palestinese (ANP), che collabora con il comando israeliano.
Yo soy Fidel! Pensiero politico economico
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 336
Questo libro propone un’analisi socio-politica sull'attualità del pensiero politico ed economico del Comandante Fidel. Siamo in piena sintonia con i contenuti dei testi e la passione con cui sono stati scritti dai vari autori, poiché oltre a coltivare una profonda e fraterna amicizia da molti anni, ne condividiamo le scelte politico-culturali - siamo tra l'altro tra i promotori della Red de las Redes de Intelectuales y Artistas en Defensa de la Humanidad - e il metodo scientifico di analisi, incentrato su quella sempre attuale e penetrante "cassetta degli attrezzi" di Marx. Il testo si snoda, inoltre, sulle puntuali considerazioni effettuate nel corso di piacevoli interviste e incontri con il "soldato delle idee" Fidel Castro. A chi come noi ha avuto l'onore di incontrarlo personalmente più volte e ascoltarlo anche durante convegni .internazionali, tra cui ricordiamo quelli dell'ANEC (Associazione Nazionale Economisti Cubani) sulla globalizzazione, che fino al 2010 si sono tenuti annualmente all'Avana, rimane l'emozione e la cultura politica che il Comandante en Jefe Fidel ci ha trasmesso e sulla quale ci siamo formati e continuiamo a formarci come intellettuali militanti e come agenti reali del cambiamento nel percorso del socialismo rivoluzionario, quello possibile in quanto realizzabile qui ed ora.
Papa Francesco marxista? Innovazione e continuità nella dottrina sociale della Chiesa
Diego Siragusa
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 244
Papa Bergoglio rompe in modo "rivoluzionario" la tradizione curiale, attenta a conservare equilibri di potere interni, e affronta di petto le questioni cruciali del 21º secolo, qui e ora.
Geopolitica planetaria dell'impero. I dieci pilastri del capitale finanziario e dell‘imperialismo Usa
Franco Soldani
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 752
Per Marx nell'Ottocento la Gran Bretagna era la sede classica del modo di produzione capitalistico (mdpc). Nel Novecento e quindi per noi il paese classico del capitale finanziario (CF) sono invece gli Stati Uniti, la nazione che ha pronunciato per tutte le altre e per i popoli dell'intero pianeta il fatidico de te fabula narratur. Se il capitale dunque al momento del suo debutto nell'Inghilterra del tempo «annuncia fin da principio un'epoca del processo sociale di produzione» (Marx), lo stesso accade col CF statunitense, la nuova potenza economico-sociale nata dal seno del primo. L'attuale CF statunitense odierno è tuttavia una creatura ben diversa da quella descritta a suo tempo da Lenin. L'autentico CF Usa si è sviluppato in una maniera e in direzioni che sono andate ben oltre il ritratto leniniano.
Sionismo: il vero nemico degli ebrei. Volume Vol. 2
Alan Hart
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 394
Il secondo volume dell'opera di Alan Hart rivela in modo dettagliato e documentato, a partire dal 1948, come l'affermazione secondo cui Israele sia vissuto sotto il costante pericolo dell'annientamento e della "cacciata in mare" degli ebrei è stata soprattutto propaganda sionista. In effetti, dopo la dichiarazione della costituzione dello Stato di Israele, gli eserciti arabi non disponevano della capacità di sconfiggere le forze israeliane, né in termini numerici né in termini di armi. Questa insensata affermazione utilizzata dalla retorica araba, si rivelò un insperato dono per il sionismo che ne fece ampio e continuo uso. In realtà i regimi arabi non avevano alcuna intenzione di distruggere Israele; anzi, essi furono subito d'accordo con il sionismo e le grandi potenze nel volere che la questione palestinese fosse definitivamente conclusa dopo la prima vittoria di Israele sul campo di battaglia. Per loro non ci sarebbe dovuta essere alcuna rinascita del nazionalismo palestinese. Essi consideravano il vero crimine di Arafat quello di averla invece resa possibile. Significativa è anche la storia di come il sionismo, sostenuto dal Primo Ministro britannico Eden e dai falchi americani, abbia ingannato il mondo facendo credere che il Presidente dell'Egitto Nasser fosse un nemico dell'Occidente, mentre in realtà egli aveva cercato fin dai primi giorni un accomodamento con Israele e desiderava soprattutto avere un rapporto amichevole con l'America. Hart ci conduce per mano e ci fa capire come Dwight D. Eisenhower sia stato l'unico presidente americano che abbia tentato di contenere il sionismo, e come piu tardi il presidente Kennedy abbia tentato di impedire allo Stato sionista di dotarsi di una bomba atomica (acquisizione tuttora non ammessa né dagli Stati Uniti né da Israele). Ma soprattutto, in questo volume egli registra un importante punto di svolta in cui Israele sembra aver perso definitivamente l'uso della Ragione, avvenuto con la sostituzione da parte di Ben-Gurion del Primo Ministro israeliano Moshe Sharett, che il 12 ottobre 1955 scrisse nel suo diario questo preveggente timore per il futuro, in vista del continuo espansionismo sionista: "Qual è il nostro destino su questa terra? La guerra fino alla fine delle generazioni e della vita a colpi di spada?". Prefazione di Diego Siragusa.
La grande guerra di classe
Jacques R. Pauwels
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 560
La Grande Guerra non "scoppiò" improvvisamente in quella gloriosa estate del 1914 e non fu un caso di "follia" collettiva. La guerra era qualcosa che fluttuava nell'aria già da diversi anni ed era molto desiderata. Si voleva la guerra e venne scatenata, senza alcuna vera giustificazione, da parte dell'élite europea: un'unione tra l'aristrocrazia dei grandi proprietari terrieri e l'alta borghesia di industriali e finanzieri. A volerla non fu solo l'élite della Germania, ma quella di ciascuno dei paesi che vi furono coinvolti. Questi gentlemen non entrarono in guerra come dei "sonnambuli", ma con mente lucida e occhi bene aperti. La guerra, avrebbe offerto all'élite l'opportunità di bloccare l'ascesa delle classi inferiori ignoranti e avrebbe dissolto lo spettro della rivoluzione sociale, eliminando quel pericolo una volta per tutte.
Deplorevoli? L'America di Trump e i movimenti sovranisti in Europa
Paolo Borgognone
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 336
La vittoria di Trump segna un colpo durissimo nei confronti dell'ideologia della fine capitalistica della Storia, delle ambizioni globaliste della finanza internazionale, delle velleità egemoniche del grande capitale transnazionale e della cultura politica della sinistra cosmopolita. Una vittoria che trae origine e si alimenta appunto dal divorzio intervenuto, già dalla fine degli anni Sessanta del XX secolo, tra sinistra e classi popolari. Una vittoria di quei ceti sociali sradicati dai processi di globalizzazione e, secondo la vulgata mediatica dominante, spinti da pulsioni razziste, scioviniste e omofobe che avrebbero votato Trump in spregio alla "pussy generation" di New York e di San Francisco e che la stessa Hillary Clinton ebbe a definire, sprezzantemente, deplorables, deplorevoli.
Francoforte. Guida della città
Marcella Continanza
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
L'origine di Francoforte sul Meno si perde lontano nel tempo e nella leggenda. Suoi nomi sono stati diversi. Tra i più noti: "Il borgo dei Teutoni" (Teutoburger), "Città di Elena" (Helenepolis) derivatole dal principe troiano Eleanor, oppure secondo altri dal nome della madre dell'imperatore Costantino, Elena. Altri storici scrivono che Francoforte, nell'antichità, ebbe il nome di "Artaunum", dal nome del vicino Monte Taunus. Ma tra tutti questi nomi fantasiosi, quello più reale e attinente rimane quello del "Guado dei Franchi", derivatole dall'antico guado che era dove oggi ha sede la chiesa di San Leonardo. Nel 794 Francoforte è menzionata per la prima volta in un documento scritto da Carlo Magno.
La sporca guerra contro la Siria. Washington, regime e resistenza
Tim Anderson
Libro: Libro in brossura
editore: Zambon Editore
anno edizione: 2017
pagine: 272
Benché tutte le guerre facciano ampio uso di menzogne e inganni, la guerra sporca contro la Siria ha fatto affidamento su un livello di disinformazione di massa mai visto a memoria d'uomo. Una propaganda che si attiene tipicamente a un modello deprimente nella sua prevedibilità fatto di demonizzazione del leader nemico, seguita dalla demonizzazione del popolo nemico attraverso racconti di atrocità, reali o immaginarie. Ancora oggi, molti immaginano il conflitto siriano come una «guerra civile», una «rivolta popolare» o una sorta di scontro confessionale interno. Tali miti rappresentano, sotto molti aspetti, un cospicuo successo per le grandi potenze che hanno condotto una serie di operazioni di cambio-regime (tutte con pretesti fasulli) nella regione mediorientale negli ultimi quindici anni.