Psicografici

"Le ho prese le cuffiette? Ok, posso andare. Mi stupisco sempre di come ci si possa rispecchiare così tanto in un testo scritto da qualcuno che non ha la minima idea di chi tu sia. Forse siamo solo tutti un po’ scontati ma che sollievo sapere di non essere soli nel proprio tormento. Fin da piccola ho sempre voluto saper cantare, aimè sono stonatissima, ma sia chiaro, questo non mi ha mai fermato dal cantare a squarciagola tutte le mie canzoni preferite, per la gioia di chi mi sta intorno! E allora non mi resta che prendere in prestito le parole degli altri e lasciare andare la mano e vedere dove mi porta e quali colori e intensità mi trasmette. Così, iniziai a dar voce alla mia immaginazione che tanto premeva di uscire e pensai che condividendola con il resto del mondo non solo, mi sarei sentita meno sola io, ma che forse poteva far sentire meno solo anche qualcun altro. Se ci sono riuscita anche solo con una persona, ne è valsa la pena."

The Melancholic temperament nasce come sottotitolo del progetto Black Bile che include Black Bile Merchandising, negozio su piattaforme e-commerce e Black Bile Studio, uno spazio fisico di produzione artistica. Secondo la teoria umorale, un eccesso o una deficienza di uno qualsiasi dei quattro fluidi corporei presenti in una persona, noti come umori, hanno un influsso diretto sul suo temperamento. Ciò che viene associato alla bile nera è, appunto, il temperamento melancolico. Quest’ultimo, inteso come sublimazione e profonda accettazione di un sottile ma cupo stato di tristezza, è senza dubbio il sentimento che accompagna tutta la produzione artistica di El Nigro. Definita elegante, suggestiva, poetica, evocativa, racchiude e richiama a sé quell’immaginario che affonda le radici nel folklore e attraversa la letteratura gotica Vittoriana. Come un rivolo scuro, raggrumato, l’inchiostro parte dal corpo, attraversa la carta e arriva all’anima dell’osservatore.

"Ho sempre pensato di disegnare per levarmi un peso mentre aspettavo quel messaggio, quella chiamata, che non aveva nessuna voglia di arrivare. Allora prendo la penna e sul foglio la lascio andare avanti e indietro. Proprio come faccio io da tempo. Ho scelto di condividere le mie emozioni e sensazioni sul mio profilo social, dando la possibilità di ritrovarsi e cercare nuove vibrazioni. Le illustrazioni sono il mio modo di esprimermi. Questo viaggio di colori e lettere vi aiuteranno a dire quelle cose che non avremmo mai il coraggio di dire."

Druid è un album di foto, un diario di ricordi, un memorandum dell’oggi. Attraverso la forma social della pagina, l’artista ridisegna uno spazio di raccolta e di condivisione dell’immagine per tratteggiare un macro-ritratto della quotidianità contemporanea. Le protagoniste, ironiche e malinconiche, prendono forma dall’esigenza di esaminare le relazioni tra società ed identità e le connessioni tra immagini e comportamenti sociali. I testi e i colori seguono un ritmo preciso scandendo un’esperienza di visione e di lettura condivisa che dalla dimensione intima e particolare spinge a riflettere sulla valenza e sul ciclo di vita di ogni immagine contemporanea.

"Ho sempre considerato la mia pagina instagram come un quaderno di studio su cui scrivere ciò che imparavo. Questo perché il mio percorso è stato da autodidatta e avevo bisogno di fissare le mie idee da qualche parte e allo stesso tempo mostrarle a qualcuno. Le persone che mi hanno seguito e che mi seguono tuttora, mi hanno fatto da insegnante e ogni parere è stato per me immensamente prezioso. All’inizio pubblicavo i miei disegni con uno pseudonimo maschile, per omaggiare mio padre che è ancora oggi il mio critico più severo. I disegni di quel periodo erano molto introspettivi, li consideravo ancora uno sfogo emotivo. Quando ho iniziato a pubblicare le illustrazioni anche su riviste e per progetti editoriali, allora ho capito che quello sfogo stava iniziando a diventare un lavoro vero. Dal quel momento, sia per i miei disegni che per la mia pagina ho usato il mio nome vero ed è iniziata questa meravigliosa avventura che continua ancora oggi."

La pagina di Instagram nasce come sfogo per la mia voglia di creare e ricevere feedback. Nella mia pagina posso essere libera di sperimentare senza costrizioni ed ho la possibilità di ricevere commenti da chiunque, non solo colleghi o critici ma dal pubblico "vero", eterogeneo. Questo rapporto mi permette di capire meglio i miei lavori, come sono percepiti, se recepiti e di creare per chi desidera avere un mio pezzo entrando direttamente in contatto con lui/lei. In quanto artista o meglio artigiana, la cosa che più mi interessa è comunicare, e se possibile confortare attraverso la mia arte. È importante guadagnare certo, ma la verità inconfessabile e che io non posso fare a meno di disegnare per me è come bere acqua, ne hai bisogno altrimenti non vivi. Ne puoi fare a meno per un paio di giorni ma la sete non passerà mai. "Che lavoro fai? Io disegno".

“Non avrei mai pensato che un giorno sarei diventata così zuccherosa, chi mi conosce bene forse sa che da drastica e inflessibile sono diventata così… Sarà stato il tempo, le esperienze di vita, oppure la vicinanze di alcune persone che mi hanno aperto alla mera sensibilità… Qualcosa traspare dai miei disegni… Ricerco qualcosa di infantile di giocoso di irriverente… Disegnare per me è una melodia, un’emozione, un suono, un’energia che cresce e si alimenta… Il Design è equilibrio, conoscenza e studio… Entrambe, si influenzano e viaggiano assieme verso orizzonti ancora da scoprire.”

I Barabubbles è un libro illustrato che prende il nome dai suoi protagonisti. Tra queste pagine dimorano draghi, creature acquatiche e persino oggetti antropomorfi. Incontrerai Barabà, maestro della velocità, ti imbatterai nell’estroso Oco, potrai conoscere Finolu nei dettagli e forse stringerai amicizia con Boda. Un’intera popolazione di personaggi onirici lancia-cuori, rappresentazioni ideali di tutti noi. E chissà che tra le infinite storie ambientate nelle bolle circolari dei Barabubbles, fuori dalla linearità spazio-tempo, non ti riconoscerai anche tu in qualcuno di loro. Basterà farsi trasportare verso un’infanzia perduta, dove la fantasia è scoperta e contemplazione e dove l’armonia interiore è gentilezza esteriore. Dove, insomma, il disegno è poesia. Questo libro raccoglie le opere di Isabella Mandelli, già esposte nell’omonima mostra Instagram, regalando un biglietto di sola andata per il mondo strabiliante dei Barabubbles.

Il legame del tempo nasce grazie ad una collaborazione fortuita creata tramite un noto social. Questo racconto illustrato ripercorre il cammino dell’autore seguendo quelle che sono le pubblicazioni sulla sua piattaforma. Il profilo di Ivan.leo nasce nel 2014 con scopi ben diversi da quello illustrativo, durante il suo percorso si consolida la necessità di incentrarlo sul suo lavoro. I post pubblicati non seguono un particolare filo logico, vengono creati in totale autonomia in base a scelte derivanti da studi su luoghi, persone, musiche e colori. Tutto é in continuo mutamento. Il cambiamento spesso ci porta a toccare più ambiti, a fare nuove esperienze, nella vita come nelle illustrazioni. Dalla totale fobia del foglio, in maniera del tutto naturale, si sperimenta il suo riempimento in modo armonico, spesso tecnico, arrivando a risultati che ci sorprendono modificando in corso d’opera scelte che ci parevano irremovibili. La pubblicazione offre una parentesi che riporta al passato, sperando di suscitare nello spettatore curiosità verso mondi celati e arcani.

"Il Cuore, oltre il colore. Ecco dove voglio arrivare. Una strada con una meta ma quella meta non è mai una fine ma sempre un inizio. Questa è la mia Factory. La mia pagina instagram nasce dall’esigenza di voler regalare oltre ai colori, cose belle, sentimenti, emozioni, stati d’animo a chi da sempre mi sostiene. Oltre ai disegni, mi piace raccontare, la gente è affascinata dai miei racconti e allora quel mio andare oltre non si ferma mai. Scrivo versi, parlo di me, della vita, di cose buffe, simpatiche, bizzarre ma sempre con un solo obiettivo, strappare un sorriso come forma di ricompensa a chi segue la mia arte e non c’è cosa più bella che leggere testimonianze di persone che mi ringraziano per la mia arte. Mi piace restare umile ma allo stesso tempo colorarmi di emozioni, a volte queste emozioni me le regala una bella sfumatura o il sorriso di uno dei miei buffi personaggi e quello che adoro far passare è che nella mia umiltà regalo il cuore, dono me stesso mettendoci amore, passione, tecnica e tanti ma tanti sogni."

Michela in questo libro “On/Off” vuole descrivere tramite i suoi disegni il dolore, ma non solo, vuole fare passare il messaggio “non siamo soli” chi sa lei dice “da qualche parte nel mondo c’è una persona come me che sta vivendo lo stesso incubo“. Il libro è diviso in vari capitoli, ma il più importante è quello sul tema “borderline” queste immagini alcune molto forti, rappresentano ogni singola persona che soffre, che vive in un mondo tutto suo dove dolore e felicità si mescolano, paura e pensieri si fondono, lei stessa vive queste emozioni, quindi la notte quando tutti dormono lei disegna e pensa di mandare un messaggio a tutti coloro che hanno un disturbo della personalità e non vuole farli sentire soli. Anche attraverso i social soprattutto Instagram profilo in rapida ascesa “michela_militano-artista” vuole passare questo messaggio spesso usa hashtag come (sofferenza, solitudine, paura, fobie, rabbia, tristezza, borderline, bipolare ..ecc..). Il suo profilo è pubblico proprio perché vuole parlare a tutti ed unire tutti in tutto il mondo ricordando che “non siamo soli” anche se a volte ci “spegnamo”.

Quante volte nella vita di tutti i giorni abbiamo la possibilità di fermarci a riflettere? Di prenderci un momento per noi e riorganizzare i ciò che pensiamo e quello che sentiamo? Le Sfumature Che Ignori nasce come pagina Instagram dall’esigenza dell’autore di poter rappresentare e condividere con altre persone ciò che affiora alla sua mente, sia attraverso la propria sfera emotiva sia tramite i dialoghi che emergono durante la sua attività lavorativa. Rappresenta un momento di quiete in un piccolo angolo di mondo imperturbabile, in cui potersi permettere di mettere a nudo le proprie fragilità o di empatizzare con quelle raccontate da altri. Ha così origine una sorta di intimo diario, che diviene interattivo tramite il mondo dei social, permettendo a coloro che seguono la pagina di immergersi nelle riflessioni proposte e di contribuire attivamente a crearne di nuove, in base a ciò che suscita in loro ciò che vedono, in un circolo virtuoso di arricchimento tra tutti i soggetti coinvolti.