Ist. Poligrafico dello Stato
File la perla del Nilo salvata dalle acque. Il contributo dell'Italia
Giuseppina Capriotti
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2021
pagine: 287
Il complesso monumentale di File, dedicato alla dea Iside e situato nell'isola omonima all'estremo confine meridionale dell'Egitto, è noto nella letteratura e nell'arte europea come "la Perla del Nilo", fin dall'Ottocento meta di studiosi, turisti e artisti. Già a rischio inondazione dopo la realizzazione della prima diga di Assuan, inaugurata nel 1902, File era destinata a sparire definitivamente con la costruzione della Grande Diga, innalzata negli anni Sessanta del Novecento. Con un meticoloso e delicato lavoro di ingegneria e restauro, il complesso monumentale fu smontato e ricostruito in una sede più elevata, grazie a un progetto realizzato dalla Società italiana Condotte - Mazzi Estero S.p.a. nell'ambito della Campagna UNESCO per il salvataggio dei monumenti della Nubia. In occasione del 40° anniversario del salvataggio di File, celebrato nel 2020, nel quadro delle attività promosse dall'Ambasciata d'Italia al Cairo e dall'Istituto Italiano di Cultura - Centro Archeologico Italiano del Cairo, è venuto alla luce il prezioso archivio della Società Italiana per Condotte d'Acqua S.p.A, che fu protagonista dei lavori di salvataggio. Intorno a questo archivio, e grazie alla generosità di altri archivi istituzionali e privati, è nato il volume "File, la Perla del Nilo salvata dalle acque. Il contributo dell'Italia", che pubblica articoli di personalità italiane ed egiziane, raccogliendo un'ampia documentazione in larga parte inedita. Nel volume, la prima parte illustra l'influenza di File nella storia della cultura, dalla letteratura all'arte, fino alla recente missione spaziale dell'European Space Agency, la cui sonda è stata in suo onore chiamata Philae; la seconda parte presenta la campagna UNESCO, i monumenti di File e i lavori per il salvataggio
Il ripostiglio da Rio Marina (1901) III - I sec. a.C. Ripostigli
Simone Boccardi, Valentina Caffieri, Sara Guiati
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2021
pagine: 140
"Le miniere dell'isola d'Elba custodiscono la storia di diverse comunità che nei secoli si sono succedute e che hanno avuto proprio nelle miniere la loro principale fonte di sostentamento. Ma le miniere dell'Elba testimoniano anche le modifiche che l'uomo ha apportato alla natura e alla morfologia del territorio man mano che, durante tutto il periodo di estrazione dei minerali di ferro, tale attività procedeva e si estendeva a porzioni sempre più ampie, promuovendo anche altre attività ad essa connesse, come quella marinaresca, indispensabile per un'isola che esportava i suoi minerali in altre zone d'Italia e d'Europa. Il ritrovamento di un ripostiglio di monete romane nel cantiere della miniera di Rio denominato Pozzo Fondi ci permette di aprire uno scorcio su una delle zone minerarie più rimaste nell'ombra dopo la fine dell'attività estrattiva. Il fascicolo n. 60 del Bollettino di Numismatica - Materiali descrive la storia delle miniere di Rio Marina, corredata da documenti provenienti dall'archivio storico e analizza il ripostiglio di monete romane rinvenuto nel 1901."
La zecca di Bologna (1724-1740). Collezione di Vittorio Emanuele III
Michele Chimienti
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2021
pagine: 196
Il fascicolo n. 61 descrive per la medesima zecca i pontificati da Benedetto XIII (1724-1730) fino alla Sede Vacante del 1740. Questo periodo è caratterizzato da una crisi per la finanza e la monetazione in tutto lo Stato della Chiesa, compresa la legazione bolognese. Nel fascicolo vengono descritte le attività di coniazione sulla zecca di Bologna, con la successione del mastro de' cunei a Ercole Lelli e le osservazioni sulle monete coniate negli anni 1724-1740."
Vittorio Bachelet. Gli anni 70 tra speranze e disillusioni
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2020
pagine: 224
«A quarant' anni dal tragico omicidio di Vittorio Bachelet, assassinato dalle Brigate Rosse il 12 febbraio del 1980, questo libro, fortemente voluto dal CSM e dal MIUR, raccoglie i contributi di intellettuali, economisti, giuristi, storici, giornalisti e politici, "senza alcuna pretesa di completezza né alcun intento didascalico", come afferma il curatore Giancarlo De Cataldo. Accanto agli interventi che delineano la figura di Vittorio Bachelet, Vicepresidente del CSM, professore, uomo politico, altri saggi descrivono il contesto storico, politico e sociale in cui avvenne il tragico evento, riportandoci al clima degli anni 70 con i cambiamenti e i fermenti che li caratterizzarono. Il testo è accompagnato da una serie di scatti fotografici (molti dall'Archivio Riccardi) che aiutano a descrivere lo spirito del tempo, con l'intento di rendere più semplice la narrazione anche a chi, per motivi di età, di quegli anni ha poca o alcuna conoscenza. L'intervento del Presidente Sergio Mattarella apre il volume; fra gli autori dei contributi David Ermini (Vicepresidente del CSM), Alberto Maria Benedetti, Armando Spataro, Massimo Brutti, Carlo Guarnieri, Benedetta Tobagi, Flavia Perina, Gianni Mura, Rosy Bindi e molti altri.»
Il papa e l'imperatore. Arte e potere a Roma agli inizi dell'Ottocento
Silvana Balbi De Caro
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2020
pagine: 92
Pio VII e Napoleone, due uomini che le "vicende dei tempi" hanno messo l'uno contro l'altro. Una storia letta attraverso le parole dei contemporanei e nelle immagini impresse in cera o in metallo, frammenti di vita imprigionati nelle medaglie della serie pontificia, nelle cere modellate da Benedetto Pistrucci, nelle monete dell'età napoleonica, con, sullo sfondo, Canova e lo spirito universale dell'arte alimentato dal sogno napoleonico di un Museo Universale, prima radice del grande Louvre.
La zecca di Casale Monferrato (1418-1518). Collezione di Vittorio Emanuele III
Luca Giannazza
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2020
pagine: 244
"Circondato dal Ducato di Savoia, dal Ducato di Milano e dalla Repubblica di Genova, il Monferrato è stato spesso per la sua stessa conformazione protagonista di vicende politiche e militari che hanno trasceso la realtà locale. Il Marchesato di Monferrato coniò una propria moneta fin dalla metà del Duecento, ma non ebbe mai una forza economica tale da poterla imporre come standard nel proprio territorio e tantomeno nelle aree circostanti. Essa rimase sempre influenzata dall'operato delle principali zecche degli Stati limitrofi, costringendo il governo monferrino a confrontarsi continuamente con questi Stati, con le differenze insite nei loro sistemi monetari e con le scelte da loro adottate in materia di politica monetaria. Le monete prodotte in Monferrato portano in sé gli elementi di questa relazione con le specie battute dalle zecche straniere e con fenomeni economici originati in territori anche molto lontani da quello monferrino, ma che in esso ebbero comunque manifestazioni importanti. Possiamo riconoscere influenze ora della moneta di Milano o Savoia, ora riflessi di monetazioni in apparenza del tutto estranee al contesto locale - batzen svizzeri, liard francesi, talleri germanici - ma che trovano una giustificazione della loro presenza in Monferrato non appena esse vengono contestualizzate ad esempio nel panorama produttivo delle zecche milanese e sabaude, o in occasionali squilibri monetari nei territori ad esse relativi."
C'era una volta la Lira. Uomini e monete in Italia nel Novecento
Silvana Balbi De Caro
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2020
pagine: 96
Novecento, il secolo d'oro della nostra lira, che, dallo stabilimento di via Principe Umberto dove abili mani le hanno dato forma e valore, ha spiccato il volo verso paesi lontani varcando i mari per approdare nelle misteriose terre dell'Africa Orientale o per risvegliare sui monti di Albania il mito di Alessandro Magno. Ma anche una moneta che ha accompagnato i destini di un popolo nei giorni bui di ben due guerre mondiali, capace di sopravvivere anche dopo aver dismesso i lucenti abiti d'oro e d'argento per rifugiarsi in quelli più modesti fatti di metallo vile o addirittura di carta. Una lira che, tra cadute e straordinarie rinascite, ha saputo attraversare indenne il Novecento, sempre vestita d'arte, amata e vezzeggiata dai grandi artisti, da Egisio Boninsegna a Davide Calandra, da Aurelio Mistruzzi a Giuseppe Romagnoli, e a tanti altri ancora. Un breve viaggio, il nostro, in compagnia della lira e di quegli uomini che ad essa hanno affidato le loro speranze e i loro destini. A tutto questo è dedicato il Q3 della Collana Quaderni della Zecca a cura dalla Professoressa Silvana Balbi de Caro.
La zecca di Bologna (1700-1724). Collezione di Vittorio Emanuele III
Michele Chimienti
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2020
pagine: 216
In questo volume continua lo studio delle monete coniate dalla zecca di Bologna presenti nella Collezione di Vittorio Emanuele III. Si riepilogano i precedenti studi sull'argomento già pubblicati nel Bollettino di Numismatica - Materiali: N. 4/2013 Parte I - Dall'apertura della zecca (1191) alla fine del secolo XIV; N. 9/2013 Parte II - Da Giovanni Bentivoglio (1401-1402) a Sisto IV (1471-1484); N. 13/2014 Parte III - Il governo di Giovanni II Bentivoglio (1464-1506); N. 20/2014 Parte IV - Da Giulio II a Clemente VII (1503-1534); N. 28/2015 Parte V - Da Paolo III a Pio V (1534-1572); N. 31/2015 Parte VI - Da Gregorio XIII (1572-1585) a Clemente VIII (1592-1605); N. 38/2016 Parte VII - Da Paolo V (1605-1621) a Clemente X (1670-1676); N. 45/2016 Parte VIII - Da Innocenzo XI (1676-1689) a Innocenzo XII (1691-1700).
Il ripostiglio di Palestrina (1963) II-I sec. a.C. Ripostigli
Alberto Campana
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2020
pagine: 112
Nell'ottobre 1963, durante i lavori di ampliamento stradale della Via di Porta San Martino a Palestrina, vennero alla luce due muretti in calcare, in opus reticulatum, databili alla fine dell'età repubblicana, tra i quali era nascosto il ripostiglio. Il ripostiglio è risultato essere composto da 65 denari, in buono stato di conservazione e tutti identificabili, assieme a un lingotto in argento. Il materiale è stato poi successivamente recuperato, mantenendo la sua integrità, e immesso nel Medagliere del Museo Nazionale Romano.
La zecca di Piacenza (1565-1609). Collezione di Vittorio Emanuele III
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2020
pagine: 136
In questo volume continua lo studio delle monete coniate dalla zecca di Piacenza presenti nella Collezione di Vittorio Emanuele III. Una delle monete più caratteristiche emesse dalla zecca di Piacenza è senza dubbio la parpagliola cosiddetta "delle due teste", recante al dritto i busti accollati di Ottavio e Alessandro Farnese. Questa moneta fu coniata per un lungo periodo di tempo dai duchi Ottavio (1547-1586), Alessandro (1586-1592) e Ranuccio I (1592-1622). Se ne conoscono esemplari datati dal 1565 al 1609, ma essi rimasero in circolazione anche negli anni successivi, tanto che risultano oggi estremamente rari esemplari in ottimo stato di conservazione. Si riepilogano i precedenti studi sulla zecca di Piacenza già pubblicati nel Bollettino di Numismatica-Materiali: N. 44 Dalle prime emissioni (ca. metà VIII sec.) a Clemente VII (1523-1534); N. 51 Da Paolo III (1534-1549) a Ottavio Farnese (1547-1586).
La zecca di Castro. Collezione di Vittorio Emanuele III
Lorenzo Bellesia
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2020
pagine: 128
Papa Paolo III (1534-1549) eresse Castro, cittadina dell'Alto Lazio, in Ducato, assegnandolo in feudo a Pier Luigi Farnese (1503-1547), suo figlio naturale, che lo terrà fino all'agosto del 1545; il feudo in effetti era ben poca cosa ma costituiva pur sempre, nelle intenzioni del Papa, un concreto punto di partenza per creare un dominio per la propria famiglia a discapito dello Stato della Chiesa. Pier Luigi abbellì la città costruendo nuovi edifici pubblici e, poiché la bolla pontificia concedeva anche il privilegio di battere moneta (…cussionem, tam aureae, quam argenteae monetae…), vi aprì anche una Zecca. Vi furono battute ingenti quantità di moneta, in particolare di quattrini, che garantivano i maggiori margini di guadagno, diffondendosi particolarmente nel Lazio e nelle Marche.
La zecca di Milano (1476-1500). Collezione di Vittorio Emanuele III
Fabrizio Rossini, Alessandro Toffanin
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2020
pagine: 180
Alla morte di Galeazzo Maria Sforza, nel 1476, il Ducato di Milano passò nelle mani del primogenito Gian Galeazzo Maria e successivamente a Ludovico Maria. Nella Collezione di Vittorio Emanuele III sono presenti 114 monete del sesto duca di Milano Gian Galeazzo Maria Sforza, mentre le monete emesse dal settimo duca di Milano, Ludovico il Moro, sono 43. Complessivamente sono dunque 157 gli esemplari della Collezione Reale che coprono il periodo in esame in questa sede. Le monete che risultano acquisite prima della pubblicazione del Corpus Nummorum Italicorum sono 81 e quasi tutte censite nel quinto volume, ad eccezione dei falsi. Dalla Reale Raccolta Privata dei Savoia (1901) provengono 10 monete, mentre 23 esemplari provengono dalla Raccolta Marignoli, acquistata in blocco dal Re nel 1900. Degli esemplari acquistati dal Re 22 risultano provenienti da Rodolfo Ratto, di cui 8 appartenenti alla Collezione Grillo; 10 esemplari provengono da Enrico Dotti, nel periodo a cavallo degli anni Trenta, 3 sono dono della Regina Elena ("Possi")1, mentre 69 sono stati acquisiti in periodi successivi alla pubblicazione del quinto volume del Corpus Nummorum Italicorum.