Ibiskos Editrice Risolo
Sotto l'albero di noci
Nicoletta Martelli
Libro: Copertina morbida
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2013
pagine: 508
Sette personaggi si incrociano in un gioco psicologico dove l'apparenza inganna e l'inganno si nutre di bugie che paiono verità. I sette personaggi principali ruotano intorno alla propria vita e ne sono travolti, quasi a inficiare il significato intrinseco del numero sette che li rappresenta. Infine tutto si deve svelare: la verità gradatamente si fa strada e sferra colpi come una mannaia. Ma davvero è la verità?
Marisa Madieri. La vita, l'impegno, le opere
Graziella Semacchi Gliubich, Cristina Benussi
Libro: Copertina morbida
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2011
pagine: 174
Biografia di Marisa Madieri, scrittrice fiumana (1938-1996) autrice di romanzi quali "Verde acqua" e "La radura" e vari racconti.
Il sesto numero
Stefano Sani
Libro: Copertina morbida
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2011
pagine: 258
Un solo, piccolo numero potrebbe fare la differenza tra la vita come si è sempre vissuta e un ipotetico brillante futuro. Una semplice cifra o forse due. Sembra facile. Sembra un gioco. Ma ogni azzardo nasconde sorprese impreviste. E soprattutto svela i lati oscuri dell'animo umano. Tre donne, un uomo, un bambino. Protagonisti di una storia in cui ciò che sembra non è. Vite che s'intrecciano, scelte che condizioneranno per sempre l'avvenire. Le maschere della quotidianità si scontrano con quelle dei desideri inespressi. Il fascino suadente e pericoloso della fortuna, l'ipotesi che di colpo la vita possa cambiare grazie a una casualità, costituiscono la cornice di una trama appassionante.
Fotografia a sua immagine e somiglianza
Mauro Fiorese
Libro: Copertina rigida
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2010
pagine: 84
Coss'te me conti, nona?
Graziella Semacchi Gliubich
Libro: Copertina morbida
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2010
pagine: 118
Nelle pagine di "Coss'te me conti, nona?" l'autrice rivisita con morbin tipicamente triestino leggende di Trieste, dell'Istria e delle regioni vicine con qualche puntata nel folklore di Paesi lontani, che ha ascoltato, appunto, dalla nonna durante l'infanzia o che, più avanti nel tempo, ha avuto a sua volta l'occasione di ritrovare in qualche pubblicazione o di raccogliere dalla viva voce di narratrici casuali. Per leggenda s'intende, come si sa, la narrazione di un fatto, un avvenimento storico, religioso o quant'altro di cui si è impadronita la fantasia popolare trasfigurandoli e arricchendoli di particolari inventati, spesso impressionanti. Leggende che, tramandate dalla notte dei tempi, costituiscono una parte importante della cultura dei popoli, che non deve andare perduta ma che certamente oggi non gode più della diffusione di una volta: Graziella Semacchi Gliubich, riproponendole nel brioso dialetto triestino rivisitate dalla morbinosa ironia che la caratterizza compie un.operazione di rinvigorimento per farle camminare verso i tempi che devono ancora arrivare.
Io e gli altri
Giuseppe Ghisellini
Libro: Copertina rigida
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2009
pagine: 204
Parole lontane. L'Istria nella sua storia e nel nostalgico ricordo di autori esuli
Graziella Semacchi Gliubich, Marina Petronio, Cristina Benussi
Libro: Copertina rigida
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2009
pagine: 168
Porta. Viaggio nella poesia tra Napoli e Firenze ('A)
Luigi Filosa
Libro
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2005
pagine: 72
Alba nuova
Barbara Favaro
Libro: Copertina rigida
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2005
pagine: 36
La pratica
Gabriele Astolfi
Libro: Copertina rigida
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2003
pagine: 240
L'addio imperfetto. Andrea
Miria Cappugi
Libro: Copertina rigida
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2003
pagine: 156
Il mio amico vitello
Boris Pangerc
Libro: Copertina morbida
editore: Ibiskos Editrice Risolo
anno edizione: 2017
pagine: 119
"...Ma per me, con il mio ingenuo animo infantile, con lo sguardo immerso nei variopinti prati di Valle, nelle cascate di acacie sotto la Dagla, per me che fin da allora sentivo di appartenere a un mondo ancestrale e la vita rurale tuttora mi avvince con la sua eterna ritualità, benchè tutto sia radicalmente mutato e non possediamo più bestiame, ma coltiviamo solo vigne, per me bambino - dicevo - l'evento più bello e singolare era la nascita di un vitellino. A causa dei mai superati preconcetti contadini, a noi bambini era vietato assistere al parto della mucca. Se chiedevamo con troppo interesse da dove e come arrivasse il vitellino, per l'imbarazzo ci scacciavano dalla stalla - e quando tutto era finito e noi tornavamo a domandare - ci dicevano che era appena andata via una donna che aveva cucito la pancia alla mucca."